CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 agosto 2021
640.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-06534 Frassinetti: Sulla progressione giuridica
ed economica dei DSGA delle scuole pubbliche.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Onorevole Frassinetti, relativamente alla valorizzazione e alla progressione giuridica ed economica del personale appartenente al ruolo del Direttore dei Servizi Generali Amministrativi (DSGA), è noto che, ai sensi dell'articolo 25, comma 5, del decreto legislativo n. 165 del 2001, nonché dell'articolo 46 del Contratto collettivo nazionale – Comparto Scuola 2006/2009 e, in particolare, della Tabella A al medesimo allegata, il profilo professionale in esame si configuri quale posizione apicale con conseguente progressione economica attribuita sulla base dell'anzianità di servizio maturata dagli interessati nel ruolo di appartenenza e connessa liquidazione degli emolumenti aggiuntivi disciplinati dalla contrattazione collettiva di riferimento, attribuiti in relazione allo svolgimento delle funzioni.
  Ciò comporta che allo stato attuale il DSGA ha già una sua autonomia gestionale che non può però essere separata da quella didattica per evidenti motivi di coordinamento.
  L'Amministrazione, proprio al fine di consentire ai competenti Uffici di quantificare e liquidare correttamente le richiamate indennità, effettua apposita ricognizione funzionale a monitorare il numero di incarichi di reggenza affidati sulle scuole sottodimensionate. Ciò in quanto la corresponsione delle indennità a favore del personale DSGA è in ragione della circostanza che svolga le proprie funzioni in seguito all'abbinamento tra scuole sottodimensionate ovvero che sia titolare di incarichi di reggenza su scuole sottodimensionate.
  A tal proposito, quanto al pagamento dell'indennità mensile del DSGA, prevista dall'articolo 4, comma 70, della legge n. 183 del 2011 – «indennità di reggenza» – posso rassicurarla sul fatto che sono state proposte, in sede di assestamento del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2021, le variazioni compensative occorrenti alla necessaria copertura finanziaria per gli anni scolastici 2019/2020 e 2020/2021. All'esito della verifica positiva da parte della Ragioneria Generale dello Stato, si potrà dare corso agli adempimenti necessari all'erogazione dell'indennità in parola.
  Onorevole, quanto in ultimo illustrato dimostra l'attenzione del Ministero sulle problematiche da Lei segnalate.
  Ciò nonostante, condivido l'esigenza che vada sempre più valorizzato, in termini giuridici ed economici, il profilo professionale del DSGA, figura fondamentale per la gestione ed il funzionamento delle nostre istituzioni scolastiche, anche in considerazione del crescente aggravio dei carichi di lavoro che le segreterie scolastiche hanno dovuto affrontare negli ultimi anni.

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ALLEGATO 2

5-06533 Belotti: Sull'avvio in presenza dell'anno scolastico 2021-2022.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Onorevole Patelli, anche in questa sede posso confermarle che stiamo facendo un grande lavoro per assicurare agli oltre otto milioni di studenti e alle loro famiglie la completa ripresa della didattica in presenza, in sicurezza, così da ricostruire le condizioni relazionali e sociali che rappresentano il substrato vitale per l'apprendimento, la crescita e lo sviluppo delle nuove generazioni. Su questo aspetto il mio impegno sarà totale.
  In tal senso, ricordo che abbiamo definito un significativo piano di finanziamenti per la messa in sicurezza delle istituzioni scolastiche: installazione di impianti di aerazione, ventilazione meccanica e sanificazione.
  Nel dettaglio, con il primo decreto Sostegni sono stati assegnati alle scuole 150 milioni di euro per garantire lo svolgimento della didattica in sicurezza, e altri 150 milioni per il potenziamento delle competenze e il recupero della socialità. Con il decreto Sostegni-bis, gli istituti statali potranno contare su 350 milioni per garantire la sicurezza negli ambienti scolastici. Per gli stessi fini, 60 milioni sono destinati alle scuole paritarie. Gli Enti locali disporranno di 70 milioni, oltre a quelli eventualmente non spesi lo scorso anno, per l'affitto di locali e il noleggio di strutture temporanee per aumentare il numero di spazi dedicati alla didattica.
  Sono stati inoltre stanziati 400 milioni per attivare ulteriori incarichi temporanei di personale ATA e docente, in particolare per il recupero degli apprendimenti. Sul trasporto scolastico, prosegue il lavoro dei tavoli prefettizi di coordinamento ed è costante il raccordo con il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. Sempre nel decreto Sostegni-bis sono previsti 450 milioni per potenziare i servizi aggiuntivi di trasporto scolastico. Le scuole potranno inoltre accedere al fondo di 50 milioni destinato a finanziare anche i piani per gli spostamenti casa-scuola-casa del personale scolastico e degli studenti.
  Oltre a prevedere le necessarie risorse finanziarie, sempre al fine di garantire la ripresa in presenza e per fare bene e in sicurezza, il Ministero emanerà a breve il «Documento di pianificazione delle attività didattiche, educative e formative in tutte le istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione (Piano scuola 2021/2022)».
  Quanto alla campagna vaccinale, lo stesso documento, richiamando il verbale n. 34 del CTS, chiama la comunità scolastica, dopo aver svolto un ruolo fondamentale nel promuovere la conoscenza ed il rispetto delle regole anti-COVID, ad adoperarsi per far comprendere il valore della vaccinazione, sia nella sua dimensione di prevenzione del contagio e tutela della salute soprattutto dei soggetti più fragili, sia quale veicolo per la piena ripresa della vita sociale del Paese e, in particolare, della normale vita scolastica.
  Il Comitato, difatti, conferma che la vaccinazione «costituisce, ad oggi, la misura di prevenzione pubblica fondamentale per contenere la diffusione della Sars-CoV-2». Per garantire il ritorno alla pienezza della vita scolastica, dunque, è essenziale che il personale docente e non docente, su tutto il territorio nazionale, assicuri piena partecipazione alla campagna di vaccinazioni, contribuendo al raggiungimento di un'elevata copertura vaccinale e alla ripresa in sicurezza delle attività e delle relazioni proprie del fare scuola.
  A tal fine, dobbiamo supportare le istituzioni scolastiche nella promozione di campagne informative e di sensibilizzazione rivolte al personale, agli studenti e alle famiglie attraverso le quali richiamare i contenuti del Documento tecnico del CTS Pag. 144riguardante le precondizioni per la presenza a scuola. Ritengo, infatti, fondamentale continuare a consolidare la cultura della sicurezza per sollecitare la responsabilità di ciascuno, richiamando comportamenti equilibrati, azioni, prassi e soluzioni adeguate.
  Ciò premesso, ricordo che il personale della scuola ha già risposto con grande senso di responsabilità e si è vaccinato con percentuali altissime a livello nazionale.
  L'ultimo report settimanale del 23 luglio scorso, disponibile sul sito della Presidenza del Consiglio dei ministri, dimostra che il trend è positivo: oltre il 78 per cento del personale docente ha completato il ciclo. Inoltre, lo stesso monitoraggio rileva che quasi l'85 per cento della restante parte del personale scolastico ha ricevuto la prima dose a fronte di un 15 per cento ancora in attesa della prima somministrazione.
  Certamente, occorre lavorare ancora su alcuni contesti territoriali che sono stati meno attivi, ma nelle prossime settimane sono convinto che i dati miglioreranno ulteriormente: per settembre mi aspetto una quota di immunizzati di almeno il 90 per cento.
  Onorevole, ho ragione di stimare che con queste premesse e con lo scrupoloso rispetto delle ben note regole di prevenzione del contagio, l'anno scolastico che è alle porte potrà partire e proseguire con tutti gli studenti nelle aule, in sicurezza.

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ALLEGATO 3

5-06532 Di Giorgi: Sull'adozione di protocolli di prevenzione, protezione e controlli frequenti finalizzati a garantire l'avvio in sicurezza del prossimo anno scolastico in presenza.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Onorevole Di Giorgi, condivido con lei che l'organizzazione scolastica ordinaria, già di per sé complessa, deve necessariamente coniugarsi con il lavoro straordinario diretto a fronteggiare in modo adeguato le difficoltà generate dal perdurare dell'emergenza sanitaria per garantire l'avvio dell'anno scolastico, in sicurezza, delle istituzioni scolastiche statali e paritarie.
  In questo senso richiamo i 1,680 miliardi che abbiamo stanziato allo scopo anche con i decreti «Sostegni» e «Sostegni-bis», rinviando per una più dettagliata e puntuale declinazione delle misure di intervento a quanto ho già illustrato nella risposta al quesito dell'Onorevole Belotti.
  Nondimeno, resta fondamentale fornire a ciascun contesto territoriale e scolastico soluzioni per consentire, sin dal rientro a settembre, lo svolgimento in sicurezza delle lezioni in presenza.
  In tale prospettiva, recependo il parere espresso dal CTS abbiamo declinato, con nota esplicativa del 22 luglio scorso, le indicazioni tecniche, assumendo il distanziamento come misura prioritaria di sicurezza. Tuttavia, come affermato dallo stesso CTS, l'impossibilità di mantenere i necessari distanziamenti nelle aule non determinerà l'automatica interruzione della didattica in presenza quanto, piuttosto, esigerà l'adozione delle altre misure di prevenzione del contagio, ivi incluso l'obbligo di indossare mascherine chirurgiche nei locali chiusi.
  Il CTS conferma, inoltre, che il dispositivo di protezione respiratoria previsto per gli studenti e per il personale della scuola è la mascherina, preferibilmente di tipo chirurgico o di comunità. Mentre i bambini sotto i sei anni di età continuano ad essere esonerati dall'uso dei dispositivi delle vie aeree. L'osservanza dell'obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie aeree è prevista, in particolare, per le persone non vaccinate e per gli operatori durante la somministrazione dei pasti. Il CTS raccomanda, ancora, di garantire la tutela degli studenti le cui condizioni patologiche, pur consentendo la frequenza scolastica, li espongano a maggiori rischi associati al contagio da COVID-19.
  Permangono, comunque, secondo il parere del CTS, il rispetto delle ben note regole di distanziamento, pulizia degli ambienti, lavaggio delle mani, ordinati ingressi e uscite da scuola, astensione dalla frequenza di personale scolastico e studenti con sintomi febbrili o in quarantena, limitazione e controllo negli accessi di personale estraneo.
  Il CTS, inoltre, ha convalidato le ordinarie procedure di trattamento di sospetti casi positivi da gestire in collaborazione con le autorità sanitarie territorialmente competenti e non considera utili test diagnostici preliminari all'accesso in ambito scolastico.
  Quanto all'impatto delle vaccinazioni sul ritorno a scuola, il CTS ritiene che la vaccinazione «costituisce, ad oggi, la misura di prevenzione pubblica fondamentale per contenere la diffusione della Sars-CoV-2». Per questo mi associo all'appello fatto dal Ministro Bianchi: la vaccinazione è un atto di responsabilità collettiva e di solidarietà.
  Ricordo che la percentuale attuale di vaccinazioni del personale scolastico è già molto significativa. Sono certo che il numero di immunizzazioni sarà ancor più elevato in futuro, grazie anche alle campagne di sensibilizzazione e informazione rivolte al personale scolastico e agli studenti. Pag. 146
  In ultimo, la rassicuro sul fatto che al fine di garantire la ripresa in presenza ed in sicurezza e contenere la diffusione del contagio, il Ministero emanerà a breve il «Documento di pianificazione delle attività didattiche, educative e formative in tutte le istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione (Piano scuola 2021/2022)» a cui farà seguito il Protocollo di sicurezza che il Ministero sta già predisponendo.
  All'interno dei richiamati documenti saranno previste misure ancora più rafforzate nei confronti delle situazioni di svantaggio per supportare il processo di inclusione ed evitare l'aggravarsi di fenomeni di dispersione scolastica e di disagio giovanile.
  Tali criticità, lo ricordo, hanno trovato una prima risposta nel Piano scuola estate 2021 da 510 milioni di euro, promosso dal Ministero dell'istruzione: un Piano di accompagnamento, un'occasione che sta consentendo a bambini e ragazzi di rafforzare gli apprendimenti e recuperare la socialità, usufruendo di laboratori per il potenziamento delle competenze, di attività educative incentrate su musica, arte, sport, digitale, percorsi sulla legalità, sulla sostenibilità e sulla tutela ambientale.
  A partire dal mese di settembre, poi, in stretta connessione con le fasi precedenti, avrà inizio la III Fase del richiamato Piano, di rinforzo e potenziamento delle competenze disciplinari e relazionali, con introduzione al nuovo anno scolastico. In questa prospettiva le scuole potranno intercettare i bisogni formativi degli studenti e le necessità sociali delle famiglie attraverso attività laboratoriali o momenti di ascolto, anche avvalendosi di collaborazioni esterne per sportelli informativi tematici o di supporto psicologico o, nel caso di materie afferenti specificatamente all'inclusione, potenziando ad esempio il ruolo dei CTS e di sportelli ad hoc (ad es. sportelli autismo).
  Onorevole, l'impegno per il nuovo anno scolastico è di assicurare a tutti gli studenti ambienti di apprendimento sicuri in cui ricostruire la dimensione relazionale e sociale penalizzata dai lunghi periodi di sospensione dell'attività in presenza.

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ALLEGATO 4

5-06535 Aprea: Sulle procedure adottate dagli uffici scolastici regionali per l'assegnazione dei posti del concorso per dirigente scolastico bandito nel 2017.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Onorevole Aprea, in merito alla questione da Lei rappresentata riferisco quanto esposto dalla competente Direzione del Ministero.
  La previsione da lei richiamata di cui al comma 92, articolo 1, legge n. 107 del 2015, relativa al conferimento dei posti di dirigente scolastico nel limite massimo del 20 per cento ai soggetti idonei inclusi nelle graduatorie regionali del concorso per il reclutamento di dirigenti scolastici bandito nel 2011, è valida solo per le assunzioni interregionali.
  Il concorso bandito nel 2011, difatti, aveva carattere regionale e non nazionale. Pertanto, la ratio della richiamata norma era proprio quella di poter assumere nelle altre regioni i dirigenti scolastici dalla graduatoria già menzionata, derogando alla regionalità della procedura concorsuale del 2011. Perciò, la stessa norma sull'accantonamento del 20 per cento dei posti non ha trovato applicazione per le assunzioni all'interno della singola regione.
  Da quanto precisato, ne consegue che anche nel caso della Campania tutti coloro che si sono posizionati utilmente nella graduatoria del concorso del 2011 debbano essere assunti nella stessa regione sul 100 per cento dei posti disponibili.
  Per completezza espositiva riferisco quanto comunicato dallo stesso USR per la Campania. La graduatoria ex DDG 13 luglio 2011 per la Regione Campania contava ben 657 aspiranti che sono stati immessi nei ruoli della regione a partire dal 2015. Peraltro, la medesima graduatoria che lo scorso anno appariva esaurita, al momento è nuovamente aperta in virtù del disposto di alcune sentenze del Consiglio di Stato che hanno ordinato l'inserimento a pettine di ulteriori partecipanti. Con la conseguenza che a partire dal prossimo 1° settembre e per i prossimi anni dovranno essere immessi nei ruoli della Campania ulteriori 61 aspiranti. Per il prossimo anno scolastico le disponibilità per le immissioni sono pari a 9.
  Quanto alla questione relativa ai dirigenti scolastici destinatari delle tutele previste dalla legge n. 104 del 1992, la competente Direzione ha precisato che il beneficio prescritto dalla richiamata legge ha trovato applicazione quale titolo di precedenza all'interno della regione di destinazione e non al momento della scelta della regione stessa, che è stata assegnata secondo l'ordine della graduatoria come residuo dei posti rimasti all'esito delle scelte fatte dai vincitori in posizione precedente ai rinunciatari.
  Pertanto, ai sensi del comma 4 dell'articolo 15 del decreto direttoriale 1259/2017 i dirigenti scolastici nominati, non accettando di assumere servizio nelle regioni di destinazione, sono stati ritenuti rinunciatari e quindi depennati dalla graduatoria.
  Quanto ai decreti con i quali sono stati depennati dalla graduatoria di merito coloro che non hanno accettato la sede assegnata, l'Amministrazione ha precisato che essere in possesso del beneficio della legge n. 104 del 1992 non rappresentava giustificato motivo per non assumere servizio, atteso che lo stesso beneficio era da considerarsi quale titolo di precedenza nella scelta della sede all'interno della regione di destinazione.
  Circa la questione da lei sollevata inerente alla mancata chiamata nell'anno successivo dei vincitori del concorso nazionale 2017, già immessi in ruolo nell'anno precedente, l'Amministrazione precisa che come per tutte le graduatorie concorsuali la chiamata Pag. 148 del vincitore viene effettuata a scorrimento, seguendo l'ordine della graduatoria di merito, pertanto si è potuto verificare a titolo esemplificativo che l'ultimo chiamato dell'anno 2019, non abbia avuto la sede nella propria regione, o regione limitrofe, mentre il primo chiamato del 2020, benché dopo di quello, abbia avuto la possibilità di scegliere la propria regione. È ovviamente una circostanza che non si può dirimere per due ordini di motivi: in primo luogo la triennalità del contratto dei dirigenti scolastici con obbligo di permanenza nella prima sede di destinazione, in secondo luogo la nazionalità del concorso espletato, che prevedeva posti in tutta Italia a prescindere dalla regione di provenienza del candidato.
  Infine, l'argomento da lei sollevato secondo cui i vincitori depennati sono a tutt'oggi presenti nella graduatoria nazionale di merito è da ricollegarsi ad una pronuncia cautelare del TAR del Lazio, successivamente superata dalla pronuncia di merito, che disponeva il loro reinserimento con riserva. Pertanto, a seguito della pronuncia di merito ai dirigenti scolastici immessi in ruolo con la riserva sono stati revocati i contratti e gli stessi restituiti al ruolo docente.

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ALLEGATO 5

5-06536 Carbonaro: Sulle misure da adottare per garantire nel prossimo anno scolastico la didattica in presenza.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Onorevole Bella, posso assicurarle che il Ministero è da tempo al lavoro per il rientro a settembre a scuola in presenza e in sicurezza.
  Del resto, il Governo ha perseguito questo obiettivo sin dal suo insediamento. Già negli scorsi mesi, infatti, quando abbiamo affrontato la seconda ondata pandemica, abbiamo comunque garantito agli alunni della primaria di andare a scuola in presenza e ridotto al minimo l'utilizzo della formazione a distanza per tutti gli altri.
  Questo nella consapevolezza, da lei condivisa, che la sospensione della didattica in presenza ha influito negativamente sugli apprendimenti dei ragazzi ed ha penalizzato soprattutto gli studenti più fragili.
  I risultati delle prove Invalsi, purtroppo, ne sono una conferma. Dopo l'esito di tali rilevazioni e i dati diffusi, appena qualche giorno fa, sono ancora più convinto – e con me tutto l'Esecutivo – della necessità che vada assicurata per tutti i nostri studenti la didattica in presenza.
  Del resto, lo stesso CTS, come chiaramente espresso nell'ultimo parere reso in ordine di tempo con il verbale n. 34, considera prioritaria la completa ripresa della didattica in presenza per i riflessi che la socialità a scuola assume sullo sviluppo psicologico e personale dei ragazzi.
  È di tutta evidenza, quindi, come sia da evitare in ogni modo un altro anno di didattica a distanza, di isolamento fisico, di incertezze per i nostri ragazzi.
  L'impegno in questa direzione è testimoniato anche dalle risorse stanziate nei recenti provvedimenti del Governo: 1,680 miliardi in totale per il rientro in sicurezza a settembre.
  Ricordo che solo con i decreti «Sostegni» e «Sostegni-bis» abbiamo assicurato risorse significative per la messa in sicurezza delle scuole, per le dotazioni organiche aggiuntive (Organico COVID), per gli acquisti di dispositivi di protezione individuale e degli ambienti e per il potenziamento del trasporto scolastico, un passaggio, quest'ultimo, imprescindibile per garantire un inizio in sicurezza del nuovo anno scolastico.
  Inoltre, abbiamo declinato, con apposita nota esplicativa, le indicazioni tecniche fornite dallo stesso CTS nel richiamato parere reso nella seduta del 12 luglio scorso.
  Tra le altre questioni oggetto dell'interrogazione, si evidenzia che il CTS si è espresso anche per quanto riguarda i test. Riferisco, quindi, quanto all'uso di test salivari che, al momento, il CTS non valuta utili test diagnostici preliminari all'accesso in ambito scolastico. Rimangono, di converso, confermate le ordinarie procedure di trattamento di sospetti casi positivi da gestire in collaborazione con le autorità sanitarie territorialmente competenti e lo scrupoloso rispetto della ben nota regola di astensione dalla frequenza di personale scolastico e studenti con sintomi indicativi di infezione acuta delle vie respiratorie.
  Come anticipato nella citata nota esplicativa, diffusa a tutte le istituzioni scolastiche, sempre al fine di garantire la ripresa in presenza ed in sicurezza il Ministero emanerà a breve il «Documento di pianificazione delle attività didattiche, educative e formative in tutte le istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione (Piano scuola 2021/2022)» che proprio oggi è all'ordine del giorno della Conferenza unificata. Pag. 150
  Va da sé che quanto fin qui richiamato si intende riferito allo stato attuale della situazione sanitaria. Ulteriori indicazioni, o diverse declinazioni, potranno essere fornite sulla base degli aggiornamenti che il medesimo CTS ritenesse necessari alla luce delle nuove evidenze scientifiche e alla progressione della copertura vaccinale.

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ALLEGATO 6

5-06537 Toccafondi: Sull'indizione del concorso abilitante per docenti.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Onorevole Toccafondi, siamo consapevoli che tutelare le scuole paritarie, parte integrante del Sistema nazionale di istruzione secondo quanto previsto dalla legge n. 62 del 2000, significa tutelare la libertà di scelta educativa così come sancito dalla nostra Costituzione.
  Difatti, l'articolo 33 della Costituzione stabilisce che «La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni delle scuole statali».
  Avendo a mente questi principi, ricordo che con il Decreto Dipartimentale n. 497 del 21 aprile 2020 è stata introdotta la procedura straordinaria finalizzata all'acquisizione dell'abilitazione all'insegnamento riservata anche ai docenti che hanno prestato tre anni di servizio nelle scuole paritarie, ferma però restando la possibilità, per gli stessi, di poter prendere parte al concorso ordinario anche ai fini dell'immissione in ruolo, se in possesso dei requisiti previsti dal bando.
  Tuttavia, corre l'obbligo precisare che anche questa procedura ha risentito dei ritardi e delle criticità dovute all'emergenza epidemiologica ancora in atto.
  Come ben sa, le uniche procedure selettive svolte pur in presenza dell'emergenza COVID-19 sono state:

   il concorso straordinario finalizzato all'immissione in ruolo di personale docente per la scuola secondaria di I e II grado;

   il concorso ordinario per l'insegnamento delle discipline scientifiche «STEM» nella scuola secondaria di primo e secondo grado.

  Onorevole, per soddisfare le esigenze da lei segnalate, le assicuro che sarà mia cura monitorare affinché il Ministero garantisca l'avvio della procedura in tempi serrati, tenuto conto dell'andamento epidemiologico e dei necessari accorgimenti.
  A regime, in un'ottica di organica e sistematica riforma della formazione iniziale, ritengo inoltre che dovrà essere tenuta in massima considerazione la questione da lei segnalata relativa alla necessità di abilitare docenti che sono indispensabili a garantire la qualità del servizio nelle scuole paritarie, essendo l'abilitazione requisito fondamentale per il mantenimento della parità delle stesse scuole.
  Quindi sarà mio impegno mantenere costante ed elevata l'attenzione sul tema del conseguimento dell'abilitazione anche per il personale docente delle paritarie e le garantisco che ogni iniziativa in questa direzione incontrerà, oltre al mio favore, sicuramente il parere favorevole dell'Amministrazione.