CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 maggio 2021
595.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-06099 Frailis: Iniziative urgenti volte a contrastare il fenomeno dell'invasione di cavallette nella regione Sardegna.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli deputati,
  premetto che sulla base delle informazioni acquisite, sembrerebbe che la problematica sia ormai una costante degli ultimi anni che interessa alcuni territori sardi, causando in particolare danni alle coltivazioni agricole prospicienti pascoli, aree non coltivate o ex coltivi abbandonati; l'invasione di cavallette inizia con la primavera e può protrarsi tutta l'estate, causando danni alle varie coltivazioni presenti nel periodo.
  Le cavallette svolgono il loro ciclo larvale nel terreno e possono essere distrutte con la semplice aratura, tuttavia l'abbandono dei terreni e la presenza di pascoli con pietre affioranti non consente di procedere con la lotta preventiva mediante la lavorazione dei terreni.
  È del tutto evidente che la problematica deve essere affrontata anche dal punto di vista ambientale, relativamente alle aree non coltivate, dove le attività e le competenze agricole non arrivano, anche intervenendo sulle dinamiche delle popolazioni di cavallette e agendo, quindi, sui potenziali predatori e parassitoidi per contenere le infestazioni a livello endemico, limitando al massimo i danni.
  Il Servizio Fitosanitario di questo Ministero è in costante raccordo con il Servizio Fitosanitario della Regione Sardegna, con l'intento di acquisire tutte le informazioni sull'evoluzione della situazione, al fine di identificare ogni azione utile al contenimento delle popolazioni di cavallette, anche alla luce degli interventi di lotta biologica già effettuati, che hanno utilizzato specifici agenti di controllo biologico in grado di parassitizzare le ovature delle cavallette medesime.
  Per quanto concerne la possibilità di ristorare le imprese agricole danneggiate, la Regione Sardegna sta predisponendo una misura di aiuto in de minimis; nel caso in cui i danni dovessero risultare particolarmente rilevanti, su proposta della Regione Sardegna potranno essere attivati gli interventi compensativi del fondo di solidarietà nazionale per favorire la ripresa economica e produttiva delle imprese danneggiate.
  Informo che, allo stato, i tecnici regionali stanno monitorando l'evoluzione dell'infestazione.
  Per quanto di mia competenza, assicuro la massima disponibilità per concordare con la Regione l'eventuale adozione di interventi anche a livello governativo.

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ALLEGATO 2

5-06098 Alberto Manca: Sul bando predisposto da AGEA relativo alla fornitura di omogeneizzati di carne d'agnello.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,
  come ricordato dagli Onorevoli interroganti, con decreto 6 ottobre 2020 è stato predisposto il programma annuale di distribuzione di derrate alimentari per l'anno 2020. Il «paniere» prevede, tra gli altri prodotti, la distribuzione di «omogeneizzati di carne (bianca e rossa) per infanzia da materia prima italiana», per un valore pari a 5 milioni di euro.
  Il prodotto indicato nel bando di gara per l'assegnazione del relativo lotto è stato distribuito con la denominazione «Alimento per l'infanzia - Omogeneizzato con agnello e cereali», in conformità a quanto previsto dall'Allegato 2, punto 1.2 della Direttiva 2006/125/CE della Commissione europea, concernente la composizione essenziale degli alimenti per lattanti e bambini. Nel bando si fa riferimento, genericamente, agli omogeneizzati di agnello, il che potrebbe far intendere che ci si riferisse al punto 1.1 dell'allegato II che prevede almeno il 40 per cento di carne; tuttavia, come riferito poc'anzi, la composizione del prodotto elencata al punto 2 del capitolato tecnico, che prevede un a percentuale di carne minima pari al 30 per cento, in aggiunta al 10 per cento di farina di riso, rimanda specificamente al punto 1.2 della direttiva europea, alla quale la ditta si è adeguata.
  Il prodotto, peraltro, contiene comunque una percentuale di carne di agnello italiano (30 per cento) che consente comunque di dare opportunità di sbocco di mercato ad una filiera così importante per talune regioni italiane.

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ALLEGATO 3

5-06100 Spena: Iniziative urgenti in merito alle conseguenze dell'aumento dei costi delle materie prime per il settore zootecnico.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli deputati,
  il Ministero sta seguendo con viva attenzione le problematiche riferite dall'Onorevole interrogante riguardo alle difficoltà in cui versa il comparto zootecnico determinate, oltre che dalla chiusura del canale Ho.re.ca. (che ha prodotto ingenti scorte e il conseguente abbassamento dei prezzi di mercato), anche dagli evidenti rincari delle materie prime utilizzate per l'alimentazione e la cura del bestiame, non ammortizzati dai relativi prezzi di realizzo delle produzioni.
  In alcuni settori, come il suinicolo, la situazione è ancora più grave a causa di una forte instabilità di mercato cominciata gli scorsi mesi anche a causa degli squilibri sul mercato cinese, maggiore consumatore di carni suine al mondo.
  Tra le diverse azioni messe in campo, il Ministero sta assicurando la trasparenza dei prezzi sul mercato interno attraverso le Commissioni Uniche Nazionali per la formazione dei prezzi.
  Si tratta di uno strumento che assicura, soprattutto nei periodi di maggiore tensione, un profittevole ed equo dialogo tra la parte venditrice e la parte acquirente, consentendo la formazione dei prezzi nella massima trasparenza e condivisione tra le parti in causa.
  Sempre per il settore suinicolo, il Ministero sta dando attuazione al Fondo suinicolo nazionale e, per supportare il rilancio delle vendite di questo settore, ha previsto una campagna di promozione nazionale sui prosciutti DOP, potenziando i dati relativi alla rilevazione dei prezzi.
  Rilevo inoltre che il decreto ministeriale 7 aprile 2020 ha stanziato per il settore 5 milioni di euro così ripartiti: 3 milioni di euro per la concessione di contributi per l'acquisto e l'installazione di macchinari di valutazione automatica delle carcasse suine nei macelli; 1,5 milioni di euro per il finanziamento di campagne di comunicazione istituzionale e attività di informazione e di promozione presso i consumatori dei prosciutti DOP; 0,5 milioni per il potenziamento dei dati da presentare nelle CUN al fine di rafforzare la trasparenza nella determinazione dei prezzi.
  Per quanto riguarda altre misure di sostegno, segnalo che il Fondo per le filiere in crisi ha assegnato ristori a fondo perduto secondo il regime de minimis ai settori suinicolo, cunicolo, delle carni di vitello e di vitellone nonché per le carni caprine e ovine, per i quali AGEA sta già provvedendo all'erogazione dei contributi.
  Riguardo alla misura destinata ai suini (suini macellati e scrofe), preciso che le richieste pervenute sono state maggiori del plafond massimo disponibile (49.607.000 euro di importi richiesti a fronte di un massimale di 38.415.388 euro). Preciso che per questo settore, presumendo una notevole adesione, con decreto ministeriale 27 novembre 2020 si era già provveduto ad aumentare la dotazione da 30 milioni agli oltre 38 milioni citati, e prelevando le risorse da altre misure meno appetite, quali l'ammasso privato dei prosciutti.
  Per gli altri settori citati si è registrato un'adesione in linea con i massimali previsti da Decreto.
  Rilevo inoltre che, anche al fine di sostenere indirettamente il settore zootecnico, il decreto ministeriale n. 3432 del 3 aprile 2020, relativo all'Istituzione del Fondo per la competitività delle filiere, intervenendo anche su talune produzioni vegetali principalmente destinate all'alimentazione animale, prevede specifici contributi stanziando risorse (pari a 15 milioni di euro per l'anno 2020 e a 14,5 milioni di euro per Pag. 246l'anno 2021) destinate alle filiere del mais, soia, legumi, carni ovine e latte bufalino. Con successivo decreto ministeriale del 27 novembre 2020 sono stati aggiunti 10 milioni di euro ai fondi previsti dal citato decreto 3 aprile 2020.
  Per l'anno 2020, dunque, le risorse disponibili stanziate dal Governo sono state pari a un totale di 20 milioni di euro. Le domande sono state ricevute da AGEA a fine 2020 ed è terminata la fase dei controlli. Attualmente AGEA è in fase di erogazione dei contributi.
  Assicuro l'Onorevole interrogante che il Ministero continuerà a monitorare l'andamento della situazione rappresentata al fine di garantire al settore la massima tutela.

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ALLEGATO 4

5-06101 Viviani: Misure urgenti di semplificazione a favore della competitività del settore della pesca.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,
  la tutela del settore ittico è una priorità che il Ministero intende perseguire, in linea con la normativa europea e sovranazionale sulle tematiche relative alla conservazione, gestione e sfruttamento delle risorse acquatiche e dell'acquacoltura, con l'intento di garantire la gestione razionale e l'utilizzo ottimale delle risorse marine.
  In quest'ottica, le diverse fasi di implementazione della nuova Politica Comune della Pesca (PCP) e del Fondo europeo per gli affari marittimi e della pesca (FEAMP) sono costantemente monitorate dal Ministero, a garanzia dello sviluppo sostenibile del settore, tenendo conto degli aspetti ambientali, economici e sociali.
  Detto questo, mi preme rilevare che l'Amministrazione italiana, in occasione delle discussioni sul Regolamento per il periodo di programmazione 2021-2027 per il settore pesca avvenute nell'ambito del Consiglio dell'Unione europea, ha più volte rappresentato che la riduzione costante delle giornate di pesca risulta incoerente con la redditività delle singole imprese, soprattutto in questo momento storico in cui le nostre flotte sono state colpite duramente dall'emergenza COVID-19.
  Al riguardo ricordo che il nostro Paese, con l'intento di una progressiva riduzione dello sforzo di pesca, ha adottato da tempo dei Piani di gestione nazionale (per tutte le GSA - aree geografiche in cui operano i nostri pescherecci) diretti alla gestione degli stock-obiettivo della pesca demersale che consentirebbero di raggiungere, comunque, la riduzione di sforzo proposta dalla Commissione europea.
  Con riferimento alle misure adottate per il settore, un primo intervento è stato operato con il cosiddetto Decreto sostegni bis, che ha riconosciuto un'indennità di 950 euro per il mese di maggio in favore dei pescatori autonomi, compresi i soci delle cooperative, che esercitano professionalmente la pesca in acque marittime, interne e lagunari.
  Ulteriori misure verranno assegnate in favore della pesca e dell'acquacoltura sostenibile in sede di riparto del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere, previsto dalla Legge di bilancio 2021.
  Ciò posto, con particolare riferimento alle altre questioni sollevate dagli interroganti, tengo a precisare che l'articolo 5 del decreto ministeriale 16 febbraio 2017 stabilisce che «alle imprese di pesca abilitate all'impiego del sistema palangaro (LL) e/o dell'attrezzo palangaro derivante (LLD), non è consentito il passaggio a categoria e/o tipo di pesca professionale superiore a quella autorizzata in licenza».
  Si tratta, quindi, di un riordino della disciplina nazionale afferente alle procedure per l'ottenimento del cambio di categoria o tipo di pesca professionale, mediante l'introduzione di specifiche limitazioni per le imprese di pesca autorizzate all'utilizzo del sistema palangaro (LL) o dell'attrezzo palangaro derivante (LLD).
  Pertanto, considerato l'elevato numero di imbarcazioni della flotta da pesca italiana autorizzate, in licenza, all'utilizzo dei predetti sistemi di pesca, la norma in questione interviene sulla necessità e l'urgenza di adottare misure ulteriori che favoriscano il passaggio ad una pesca sostenibile, più selettiva e meno dannosa per gli ecosistemi marini.
  Il divieto riguarda quindi soltanto gli operatori autorizzati alla pesca con il palangaro derivante e non tutta la flotta italiana. Occorre infatti tener presente che la citata norma tende proprio a ridurre il sovrasfruttamento delle tipiche specie bersaglio Pag. 248 di tale attrezzo, nelle aree marine in cui è più probabile la loro concentrazione.
  Preciso infine che qualora le barche interessate fossero anche autorizzate ad attrezzi trainati, avrebbero in ogni caso difficoltà nel passaggio di categoria, proprio in relazione alla recente suddivisione dello sforzo di pesca per aree geografiche, che appare più compatibile con la pesca costiera locale che con la pesca costiera ravvicinata.

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ALLEGATO 5

5-06102 Lombardo: Misure urgenti a sostegno del settore vitivinicolo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,
  come ben evidenziato dall'interrogante, la pandemia da Covid-19 ha influito negativamente anche in uno dei settori più rappresentativi del nostro agroalimentare. Il nostro Paese, infatti, oltre ad essere il primo produttore mondiale di vino e il primo esportatore in volume, primeggia in Europa per numero di prodotti a denominazione, potendo vantare oltre 500 vini a DOCG, DOC e IGT, che svolgono il ruolo di ambasciatori delle produzioni di qualità italiane all'interno del mercato globale.
  In questo contesto anche il turismo del vino, valutato 2,5 miliardi di euro, ha visto compromessa l'intera stagione del 2020 e il primo quadrimestre 2021 registrando, dopo oltre un decennio di continui record delle vendite all'estero, una battuta di arresto.
  Ciò posto rilevo che il Ministero, fin dalla fine di febbraio dello scorso anno, ha intrapreso un tempestivo percorso su diversi fronti, nazionale e comunitario, affinché si adottassero rapide e urgenti iniziative per fronteggiare la crisi derivante dalla pandemia da COVID-19.
  In particolare, considerato il perdurare dello stato di crisi del settore vitivinicolo che continua a determinare un forte rallentamento delle vendite (causando, tra l'altro, un aumento degli stocks di prodotto invenduto, con le conseguenti ripercussioni negative per il livello dei prezzi), è stato deciso di attivare, anche nel 2021, lo stoccaggio privato dei vini DOC, DOCG e IGT certificati, o atti a divenire tali, detenuti in impianti ubicati sul territorio nazionale.
  A tal fine, nella legge di Bilancio 2021 è stato previsto al comma 135, dell'articolo 1, uno specifico stanziamento di 10 milioni di euro per il finanziamento della suddetta misura. In attuazione alla citata norma, è stato predisposto un decreto ministeriale, trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni ai fini dell'acquisizione della prescritta intesa.
  Peraltro, tenuto conto del perdurare della crisi, sono in corso approfondimenti volti a valutare l'esigenza di incrementarne lo stanziamento in favore della misura stoccaggio privato, facendo ricorso a parte della dotazione derivante dal cosiddetto «fondo filiere».
  L'elemento più rilevante da mettere in luce è che il settore vitivinicolo continuerà a beneficiare di una Organizzazione comune di mercato anche nella prossima programmazione PAC, inserita nella cornice del nuovo Piano Strategico nazionale.
  Dal punto di vista finanziario, l'Italia è riuscita ad ottenere il mantenimento di un budget, seppur leggermente ridimensionato, in linea con l'attuale programmazione.
  Per l'Italia saranno, infatti, disponibili fino al 2027, circa 323 milioni di euro annui di fondi europei per sostenere lo sviluppo del settore. Il nostro Paese si conferma così primo beneficiario dei fondi UE per il settore vitivinicolo europeo.
  Il Programma nazionale di sostegno (PNS) sarà così in grado di offrire, anche in futuro, ai vitivinicoliori gli strumenti e le risorse necessari per il miglioramento della competitività delle proprie aziende, utilizzando i relativi contributi europei.
  Si tratta di un grande risultato per il settore vitivinicolo e, considerata la rilevanza del comparto nell'economia del Paese, per tutta l'Italia.
  La filiera vitivinicola dovrà, inoltre, essere protagonista di un'azione di promozione dell'agroalimentare di qualità sia sul mercato interno che su quello internazionale, alimentata in maniera sinergica sia dai fondi europei che da quelli nazionali.
  Rilevo, infine che proprio negli ultimi giorni il Consiglio dei Ministri ha approvato Pag. 250le misure proposte dal Ministro Patuanelli, inserite nel «decreto-legge Sostegni Bis», che prevedono, tra l'altro, lo stanziamento di 72,5 milioni di euro per l'esonero dei contributi previdenziali e assistenziali dei datori di lavoro e lavoratori autonomi delle aziende agricole appartenenti ai settori agrituristico e vitivinicolo, comprese le aziende produttrici di vino e birra.
  Assicuro l'Onorevole interrogante che il Ministero continuerà a sostenere con forza il settore vitivinicolo, non solo a tutela degli operatori, ma anche per mantenere quel primato che ci contraddistingue nel mondo per la qualità dei nostri prodotti.