CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 19 maggio 2021
591.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-05716 Pellicani: Estensione dei collegamenti ferroviari in alta velocità al triangolo Padova-Treviso-Venezia.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'onorevole interrogante chiede di conoscere le scelte progettuali per la realizzazione di opere ferroviarie a servizio dell'area nord-est del Paese.
  Al riguardo RFI riferisce di aver avviato i lavori del secondo e ultimo lotto costruttivo della tratta Alta Velocità Verona - Bivio Vicenza, per un valore di un miliardo e 766 milioni di euro, avviando contemporaneamente la progettazione definitiva dell'attraversamento di Vicenza, ossia del tratto ferroviario immediatamente successivo che costituisce la naturale prosecuzione in direzione est della linea e conduce fino nel cuore del capoluogo vicentino.
  L'ultimazione della progettazione definitiva è prevista entro il 10 settembre 2021.
  L'opera costituisce un tratto fondamentale del più ampio Corridoio transeuropeo TEN-T Mediterraneo e va ad ampliare l'attuale network AV/AC sviluppando ulteriori 44 km nella regione Veneto.
  In particolare per l'attraversamento di Vicenza, l'articolo 4 del decreto-legge n. 59 del 6 maggio scorso – cosiddetto fondo complementare al PNRR – ha autorizzato il finanziamento di complessivi 925 milioni di euro, oltre ad aver finanziato il riavvio della progettazione definitiva della tratta AV/AC Vicenza-Padova per 25 milioni.
  Mi preme evidenziare come il finanziamento della progettazione del tratto tra Vicenza e Padova è una novità del PNRR varato dall'attuale Governo, rispetto alle previsioni contenute originariamente nel Piano approvato dal precedente Esecutivo, che prendevano in considerazione la tratta AV da Brescia a Vicenza. Mancando il progetto del tratto tra Vicenza e Padova, il Governo ha pertanto deciso di disporre idoneo finanziamento a valere sul cosiddetto «fondo complementare».
  Informo anche che il 10 agosto 2020 è stato firmato un addendum al Protocollo d'intesa tra Ministero dei trasporti, Regione Veneto, Comune di Padova, RFI e FS Sistemi Urbani per la valorizzazione del nodo ferroviario padovano proprio nello spirito di supportare lo sviluppo economico del territorio e la riqualificazione dell'area della stazione.
  Quanto alla tratta Bologna-Padova, il gestore RFI evidenzia che sono previsti interventi di upgrade tecnologico dell'intera direttrice per migliorare la regolarità della circolazione.
  In particolare, si prevede il rinnovo di tutti gli impianti della linea Bologna-Padova Campo Marte, con la realizzazione di un apparato multistazione e di un nuovo sistema di regolazione della circolazione con posto centrale ubicato a Bologna.
  Sono, inoltre, previste attività finalizzate al rinnovo del sistema di distanziamento ed all'integrazione dei sistemi di informazione al pubblico, nonché a modifiche puntuali del piano del ferro ed eliminazione dei passaggi a livello.
  L'intero progetto si articola in due fasi funzionali: la prima relativa alla tratta Bologna-Ferrara, con un costo di 55 milioni di euro e attivazione nel 2024, la seconda riguarda la tratta Ferrara-Padova Campo Marte, per un costo di 105 milioni e attivazione nel 2025.
  I nuovi apparati centrali multistazioni assicurano, da un'unica cabina di comando, la gestione centralizzata che consentirà di ridurre i tempi tecnici delle operazioni, come ad esempio gli incroci dei treni nelle stazioni, e di ottimizzare gli interventi di manutenzione sulla rete ferroviaria, oltre a fornire risposte più veloci in caso di circolazione perturbata e di guasti.

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ALLEGATO 2

5-03935 Fogliani: Elettrificazione della tratta ferroviaria Casarsa della Delizia – Portogruaro.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  La linea ferroviaria Casarsa-Portogruaro serve un traffico regionale, quasi esclusivamente di tipo passeggeri ed effettuato con circa 26 treni/giorno.
  Nell'ambito dell'Addendum 2018 al Protocollo d'Intesa tra Rete Ferroviaria Italiana e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per lo sviluppo delle infrastrutture ed accessibilità ai servizi ferroviari di interesse regionale, la stessa Regione ha chiesto al gestore dell'infrastruttura di sviluppare uno studio di fattibilità dell'elettrificazione della linea; tale studio, che ha previsto approfondimenti per il potenziamento della linea per la circolazione anche dei treni merci a maggiori standard prestazionali, è stato ultimato nel mese di giugno 2019.
  L'intervento di elettrificazione – con un costo stimato di circa 15 milioni di euro disponibili nel Contratto di programma – Parte Investimenti tra RFI ed il MIT – Aggiornamento 2018-2019 – consentirà la riorganizzazione dei servizi di TPL e l'efficientamento dei collegamenti regionali e interregionali.
  In particolare, l'intervento riguarderà il rinnovo della sottostazione elettrica di Casarsa, le modifiche alla sottostazione elettrica di Portogruaro, la realizzazione del sistema di elettrificazione della linea Casarsa-Portogruaro, la realizzazione di una nuova linea di alimentazione indipendente nella stazione di Portogruaro e nella stazione di Casarsa.
  RFI stima l'attivazione della linea elettrificata entro il 2025; il Ministero solleciterà il gestore ad una accelerazione dei lavori attraverso la contrazione dei tempi necessari alla realizzazione degli interventi, anche ricorrendo alle procedure semplificate medio tempore introdotte.

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ALLEGATO 3

5-05770 Gadda: Estensione ai pick up della possibilità di trainare rimorchi aventi larghezza superiore a quella della motrice.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole interrogante chiede uno specifico provvedimento, eventualmente anche di natura interpretativa della normativa di riferimento, che consenta in ambito nazionale la circolazione di complessi di veicoli costituiti da autoveicolo trattore di categoria N1 e rimorchi di larghezza eccedente quella della motrice, soprattutto in relazione ai veicoli «utilizzati dalla protezione civile o da servizi di pubblico interesse».
  In premessa, assumendo che per servizi di pubblico interesse debbano intendersi quelli svolti dalle Forze armate, dalle Forze di polizia e dai Corpi dei Vigili del fuoco, rappresento che i veicoli utilizzati per servizi di protezione civile ricadono già nell'ambito di applicazione dell'articolo 138 del Codice della strada recante disposizioni speciali per veicoli e conducenti delle Forze armate.
  In particolare, il comma 11 prevede che tali norme speciali derogatorie si applicano ai Corpi armati dello Stato, al Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco ed a quelli delle Province autonome di Trento e di Bolzano e della Regione Valle d'Aosta, alla Croce Rossa, nonché alla Protezione Civile nazionale e a quella della Regione Valle d'Aosta e delle suddette Province autonome.
  Conseguentemente, la possibilità di traino da parte di veicoli di categoria N1 di rimorchi per il trasporto di cose o per trasporto specifico/uso speciale la cui larghezza sia eccedente quella del veicolo trattore, deve essere consentita con autonoma regolamentazione da parte della Protezione civile, osservata la prescrizione di cui al comma 2 del già citato articolo 138, senza alcuna necessità di procedere a modifiche del Codice della strada.
  Chiaramente la disposizione si applica sia in presenza di un vincolo organico che semplicemente funzionale al Corpo della Protezione Civile ed interessa tutti i veicoli ad esso asserviti in base ad un titolo convenzionale tra quelli specificamente previsti, riconducibili agli istituti della locazione, dell'usufrutto, del comodato e del patto di riservato dominio.

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ALLEGATO 4

5-05744 Gemmato: Realizzazione di nuove opere sostitutive dei passaggi a livello e di sistemi di protezione automatica integrativa-passaggi a livello (PAI-PL).

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Come evidenziato dall'Onorevole interrogante, la soluzione tecnica denominata «Protezione Automatica Integrativa - Passaggi a Livello» (PAI-PL) riduce il rischio di indebito attraversamento da parte di veicoli, per errato comportamento dell'utente della strada, dei passaggi a livello pubblici in chiusura.
  Tale sistema consente di rilevare la presenza di veicoli, fermi o in movimento, all'interno dell'area delimitata dalle barriere chiuse, condizionando il transito dei treni all'effettiva assenza di ostacoli sull'attraversamento ferroviario.
  Con specifico riguardo all'incidente del 30 marzo scorso, richiamato dall'Onorevole interrogante, Rete Ferroviaria Italiana rappresenta:

   di aver elaborato un progetto di opera sostitutiva con sottovia in prossimità del medesimo passaggio a livello e che ne avrebbe consentito la soppressione;

   che l'installazione del nuovo sistema di passaggio a livello dotato della sopra descritta tecnologia è programmata entro il prossimo mese di dicembre.

  L'occasione è propizia per fornire un'ampia panoramica sul tema.
  In particolare: nella regione Puglia sono presenti 144 passaggi a livello sulla rete regionale, di cui 18 privati, e 12 passaggi a livello sulle linee fondamentali, senza la presenza di privati.
  Attualmente il sistema PAI-PL è attivo su 26 passaggi a livello pubblici e nel prossimo biennio sono pianificati 6 interventi ulteriori.
  Nel 2020 sono stati soppressi 10 passaggi privati e sono in corso attività per la soppressione di ulteriori 6 passaggi tra il 2021 e il 2024.
  Sono stati avviati i lavori per la soppressione dei passaggi a livello sulla linea Bari-Lecce e consistenti nella realizzazione:

   di due cavalcavia nel comune di Brindisi, con chiusura dei PL entro il prossimo mese di luglio 2021, con un investimento economico di circa 8 milioni di euro;

   di due sottovia in fase di completamento nei comuni di Bari e Noicattaro, che hanno già consentito la soppressione di 2 PL, con un investimento di circa 6 milioni euro.

  Sulla linea ferroviaria Foggia-Bari, in località Santo Spirito, sono state già approvate le opere sostitutive dei passaggi a livello presenti ai km 636+227 e 636+892 con un investimento di circa 23 milioni di euro e sono in corso di approvazione i progetti per opere sostitutive di ulteriori 6 PL.
  Sulla medesima linea, è in fase di progettazione l'opera sostitutiva del PL al km 606+820 nel territorio del comune di Trani.
  Per i 15 passaggi a livello privati, RFI riferisce di avere in corso interlocuzioni con i proprietari dei fondi serviti per traguardare entro il 2022 la soppressione definitiva di 13 attraversamenti e l'adeguamento tecnologico dei restanti due alla stregua dei passaggi a livello pubblici.
  Più in generale, mi preme evidenziare che l'Aggiornamento 2018-2019 del Contratto di programma - Parte investimenti prevede il «Piano di soppressione dei passaggi a livello», con risorse già appostate pari circa a 2 miliardi di euro.
  In attuazione di detto Piano, sono stati avviati interventi di soppressione dei PL pubblici ubicati sulla rete fondamentale e Pag. 306la soppressione di 100 PL in gestione a privati, nonché la prosecuzione della fase progettuale delle ulteriori opere sostitutive.
  Il programma relativo a «Sistemi per la protezione dei passaggi a livello», con risorse già appostate pari circa a 335 milioni di euro, prevede l'attivazione di circa 100 sistemi PAI-PL all'anno per l'attrezzaggio dei PL pubblici e l'attivazione di circa 55 sistemi di protezione per i PL privati annui, mentre il programma di «Sistemi per il controllo della marcia del treno e per la protezione dei cantieri e dei mezzi d'opera» comprende un piano di attrezzaggio di circa 320 PL/anno per un importo di 10 milioni di euro/anno fino al 2026.

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ALLEGATO 5

Libro Bianco sull'intelligenza artificiale – Un approccio europeo all'eccellenza e alla fiducia (COM(2020)65 final)

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Una strategia europea per i dati (COM(2020)66 final)

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Plasmare il futuro digitale dell'Europa (COM(2020)67 final)

DOCUMENTO FINALE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La IX Commissione (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni),

   esaminati congiuntamente, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, il Libro Bianco sull'intelligenza artificiale – Un approccio europeo all'eccellenza e alla fiducia (COM(2020)65 final), la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Una strategia europea per i dati (COM(2020)66 final), e la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Plasmare il futuro digitale dell'Europa (COM(2020)67 final);

   premesso che:

    le comunicazioni e il libro bianco (d'ora in avanti «documenti»), presentati il 19 febbraio 2020, mirano a promuovere la transizione digitale, nonché a favorire lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie, delle infrastrutture e delle competenze idonee ad assicurare all'UE sovranità digitale, fissando obiettivi ambiziosi e prefigurando una serie di iniziative, di carattere legislativo e non legislativo in vari settori, talune delle quali sono già state presentate;

    la Commissione europea stima in 65 miliardi di euro all'anno il fabbisogno dell'UE per le sole infrastrutture e reti digitali e calcola che riforme e investimenti a favore dell'innovazione tecnologica potrebbero generare entro il 2030 fino al 14 per cento di crescita supplementare cumulativa del PIL;

    nella comunicazione quadro «Plasmare il futuro digitale dell'Europa» la Commissione europea indica tre obiettivi chiave per lo sviluppo tecnologico nei prossimi anni: in primo luogo, la trasformazione digitale delle pubbliche amministrazioni in tutta Europa per migliorare l'interazione tra cittadini, amministrazioni ed erogatori di pubblici servizi; in secondo luogo, la crescita di un mercato unico che consenta alle imprese di competere in condizioni di parità e assicuri tutela ai consumatori; in terzo luogo, la costruzione di un ambiente digitale sicuro e affidabile, secondo il principio per cui è riconosciuto come illecito nell'ambiente digitale ciò che è considerato tale offline;

    tra le azioni principali prospettate dalla comunicazione quadro, la Commissione europea ha già presentato talune proposte normative volte, per un verso, ad accrescere e armonizzare le responsabilità delle piattaforme online e dei fornitori di servizi d'informazione (legge sui dati – cd. digital services act), rafforzando anche il controllo sulle politiche di contenuto delle piattaforme nell'UE, e, per l'altro, a introdurre regole per assicurare ex ante che i Pag. 308mercati caratterizzati da grandi piattaforme che agiscono come «gatekeepers» rimangano equi e contendibili per gli innovatori, le imprese e i nuovi operatori di mercato (digital markets act);

    la comunicazione quadro fissa gli obiettivi europei di connettività al 2025 e conferma l'obiettivo di offrire, entro tale data, a tutti i cittadini europei, anche nelle zone periferiche e rurali, una connettività internet basata sulla banda larga ultra veloce (almeno 100 Mbps potenziabile a velocità Gigabit), prevedendo a tal fine investimenti privati e pubblici a livello dell'UE, nazionali, o locali, da mobilitare tramite i programmi di finanziamento Europa digitale, il Meccanismo per collegare l'Europa, Orizzonte Europa;

    la transizione digitale rappresenta, inoltre, una delle due priorità su cui si fonda il piano per la ripresa europea e alla quale verrà destinato almeno il 20 per cento delle risorse dei Piani nazionali di ripresa e resilienza;

   rilevato che:

    il volume dei dati prodotti a livello mondiale è in rapida crescita, dai 33 zettabyte del 2018 ai 175 zettabyte previsti nel 2025, e un numero ridotto di grandi imprese tecnologiche (Big Tech) detiene attualmente buona parte dei dati disponibili a livello mondiale;

    la Strategia sui dati illustra le iniziative mirate alla creazione di un mercato unico europeo dei dati, che consenta di superare l'attuale frammentazione per cogliere le potenzialità di crescita economica offerte dal settore, garantendo i principi dell'ordinamento europeo in materia di privacy, tutela dei dati personali e concorrenza;

    è stata già presentata una proposta di regolamento (cd. data governance act), allo scopo di stabilire le condizioni per il riutilizzo, all'interno dell'Unione, di determinate categorie di dati detenuti da enti pubblici, un quadro di notifica e vigilanza per la fornitura di servizi di condivisione dei dati e un meccanismo per la registrazione volontaria delle entità che trattano i dati messi a disposizione a fini altruistici;

    la Strategia sottolinea la necessità di promuovere nei prossimi anni l'istituzione di infrastrutture cloud federate e spazi interoperabili comuni di dati in nove settori strategici e ambiti di interesse pubblico: dati industriali e manifatturieri, sul Green Deal, sulla mobilità, sulla sanità, sulla finanza, sull'energia, sull'agricoltura, sulle pubbliche amministrazioni;

    secondo uno studio del 2018, citato nella Strategia, il potenziale valore dell'utilizzo di dati non personali nell'industria manifatturiera potrebbe raggiungere 1.500 miliardi di euro entro il 2027;

   segnalato che:

    il Libro Bianco sull'intelligenza artificiale (IA) sottolinea l'esigenza di: sostenere con investimenti adeguati la ricerca e l'innovazione; adottare un approccio coordinato a livello dell'Unione per promuovere lo sviluppo europeo di applicazioni di IA e favorirne l'adozione da parte delle pubbliche amministrazioni e delle imprese, anche piccole e medie; definire un quadro normativo specifico in materia di sicurezza, responsabilità e tutela di diritti fondamentali (quali rispetto dei dati personali, non discriminazione);

    la Commissione europea ha recentemente presentato una proposta di regolamento recante un quadro giuridico sui rischi per la sicurezza dei sistemi di IA, accompagnata da un quadro coordinato dell'UE volto a creare le condizioni favorevoli allo sviluppo e all'adozione dell'IA e da un nuovo regolamento sull'integrazione sicura dei sistemi di IA nelle macchine nel loro complesso;

   considerato che:

    la pandemia ha dimostrato a livello globale la dimensione strategica e la centralità delle nuove tecnologie e della connettività per la prosecuzione delle attività economiche e delle attività didattiche, nonché per la prestazione di servizi alle famiglie e alle imprese;

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    l'accelerazione della trasformazione digitale, quale componente essenziale della risposta dell'UE alla crisi economica generata dalla pandemia di Covid-19, rappresenta una delle sfide più importanti per l'Unione europea e gli Stati membri nei prossimi anni, sulla quale si giocherà anche l'affermazione dell'autonomia strategica dell'Europa negli scenari globali;

    la Commissione europea ha recentemente presentato la Bussola per il digitale, con la quale ha specificato gli obiettivi entro il 2030 della politica europea di digitalizzazione dell'economia e della società dell'UE nei settori delle competenze, delle infrastrutture sicure e sostenibili, della trasformazione digitale delle imprese, e della digitalizzazione degli enti pubblici;

    il perseguimento degli obiettivi ambiziosi fissati dalle strategie richiede un salto di qualità e un aumento significativo degli investimenti dedicati al settore, al fine di colmare il gap che separa l'Unione europea dai più grandi competitor globali;

    per l'Italia ciò si traduce in un'occasione unica per colmare un ritardo che, negli anni, è stato evidenziato anche nelle statistiche sul tasso di digitalizzazione dei paesi europei, e in particolare nell'indice DESI (Digital Economy and Society Index – Indice di economia e società digitale);

    il sostegno alla transizione digitale costituisce una delle missioni chiave del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, recentemente presentato alla Commissione europea;

    preso atto degli elementi di conoscenza e valutazione acquisiti nel corso delle audizioni svolte sui documenti nonché dell'ampio lavoro parlamentare svolto nell'analisi delle linee guida sul Piano nazionale di ripresa e resilienza su cui la Commissione IX ha espresso i propri rilievi nella seduta del 29 settembre 2021 e della bozza di PNRR su cui la Commissione si è pronunciata con il proprio parere il 24 marzo 2021;

    preso atto altresì, in ambito internazionale, dell'importante contributo dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa che ha approvato il 22 ottobre 2020 la Raccomandazione 2181 e la Risoluzione 2341, aventi ad oggetto «Il bisogno di una governance democratica per l'intelligenza artificiale» di cui è stata relatrice l'onorevole Bergamini, appartenente alla delegazione del nostro Parlamento presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa e a lungo Vice Presidente della IX Commissione;

    rilevata infine la necessità che il presente documento finale sia trasmesso tempestivamente alla Commissione europea, nell'ambito del cosiddetto dialogo politico, nonché al Parlamento europeo e al Consiglio,

  esprime una

VALUTAZIONE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   a) le iniziative già proposte dalla Commissione europea e quelle in corso di preparazione, in attuazione degli orientamenti delineati nei documenti, dovrebbero inquadrarsi in una logica organica in conformità delle ambiziose finalità ivi indicate e nel rispetto degli obiettivi da ultimo stabiliti con la Bussola digitale 2030;

   b) è necessario accelerare gli investimenti per lo sviluppo delle infrastrutture tecnologiche nell'UE, quali la fibra ottica, il 5G e il 6G, il cloud e gli strumenti per il calcolo quantistico, anche sfruttando le opportune sinergie tra le varie fonti di finanziamento che consentano di massimizzare il potenziale degli investimenti stessi; è altresì opportuno adottare tutte le iniziative utili a raggiungere gli obiettivi di connettività indicati dai documenti europei, con particolare riferimento alle aree rurali, periferiche e montane; a tal fine, appare opportuno accelerare la realizzazione delle connessioni veloci in fibra e parallelamente promuovere l'implementazione dell'edge computing, che potrebbe colmare i ritardi dell'infrastrutturazione su banda ultralarga;

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   c) appare opportuno rafforzare le iniziative volte a sviluppare tecnologie in materia di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi, con particolare riguardo al contrasto del cybercrime in tutte le sue declinazioni; ciò appare ancora più urgente a seguito dell'aumento significativo dei rischi, che si è registrato nel periodo di pandemia, proporzionalmente associati a una radicale intensificazione dell'uso della rete;

   d) le misure legislative proposte e le iniziative normative tuttora allo studio della Commissione europea per la presentazione, ove dispieghino effetti su obblighi e diritti in capo ai vari soggetti che operano nell'ecosistema digitale, non possono in ogni caso registrare arretramenti sotto il profilo della tenuta dei diritti fondamentali, in tal senso appare indispensabile che i nuovi quadri giuridici siano allineati alla giurisprudenza della Corte di giustizia dell'UE, con particolare riguardo alla tutela della vita privata, alla protezione dei dati personali, alla non discriminazione e alla libertà di espressione e di informazione, come pure al pluralismo dei media e alla diversità culturale e ai diritti dei minori, quali sanciti dai trattati e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea;

   e) occorre accelerare nell'implementazione delle iniziative previste nel piano europeo per l'istruzione digitale e assicurare priorità alle risorse che si prevede siano impiegate in investimenti nella formazione, nell'istruzione e nell'aggiornamento delle competenze digitali, favorendo l'aumento dell'offerta di corsi di laurea dedicati, l'alfabetizzazione nelle scuole, la riqualificazione professionale nelle imprese; in tale contesto, deve essere data particolare priorità agli strumenti volti a incoraggiare una più ampia partecipazione femminile ai percorsi formativi in discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), per colmare l'ampio divario di genere (gender gap) che oggi caratterizza i settori tecnologici;

   f) la realizzazione di uno spazio comune europeo dei dati rappresenta un obiettivo strategico, che deve essere perseguito attraverso adeguati investimenti in standard, infrastrutture e strumenti di immagazzinamento e processo dei dati; occorre, inoltre, promuovere un modello di governance basato su un ecosistema operativo decentrato, nonché una cultura della condivisione dei dati orientata alle esigenze delle PMI e dei consumatori; in tal senso, alla luce della grave crisi pandemica, appare opportuno che tra gli spazi comuni di dati a carattere settoriale sia prestata attenzione prioritaria all'ambito sanitario, al fine di implementare una strategia mirata per la gestione dei dati sanitari;

   g) appare altresì essenziale rafforzare le iniziative volte a realizzare un mercato comune dei servizi di cloud e un cloud europeo in grado di competere con gli operatori stranieri più forti nel panorama internazionale; in particolare, appare opportuno aumentare le risorse per investimenti in infrastrutture di cloud basate sui principi della fiducia, dell'apertura, della sicurezza, della portabilità, e dell'interoperabilità; in particolare, deve prestarsi particolare attenzione all'edge cloud, basato su tecnologie e apparati di supporto distribuiti omogeneamente sul territorio dell'UE, come tecnologia centrale e strategica rispetto alle prospettive di miglioramento generale della qualità dell'ecosistema digitale;

   h) in materia di intelligenza artificiale, appare necessario delineare un quadro giuridico in grado di affrontare le questioni connesse ai rischi che si possono verificare in caso di impiego di tale tecnologia; inoltre appare opportuno accelerare nella realizzazione delle misure volte a potenziare lo sviluppo e aumentare la diffusione e l'uso di tale tecnologia a livello europeo; in tal senso, è auspicabile che sia dato rapido avvio alla annunciata creazione di una rete coordinata di centri di eccellenza in tutta l'Unione europea, e che siano gettate solide basi per una partecipazione dell'Unione europea nel suo complesso a progetti di studio internazionali; appare altresì indispensabile il raccordo tra il mondo della ricerca e i settori produttivi, tra l'altro, per consentire il trasferimento delle competenze e l'utilizzo delle nuove tecnologie anche alle PMI e alle Pag. 311micro imprese, che spesso non dispongono delle risorse necessarie;

   i) è opportuno infine porre l'accento sull'impiego dell'intelligenza artificiale nei settori dell'economia sostenibile (trasporti, ambiente, energia), oltre che valutare il possibile ampliamento del campo di applicazione di tale tecnologia strategica a un ampio numero di settori, tra i quali il turismo e la valorizzazione dei beni culturali; tenendo fermo l'approccio basato sul rischio (misurato in base alla specifica finalità cui è volta l'applicazione dell'IA), in ogni caso appare opportuno ribadire il principio per cui l'IA dovrebbe rimanere uno strumento di supporto al processo decisionale, senza sostituire o sollevare le persone dalle loro responsabilità; è infine opportuno prestare attenzione non soltanto alle questioni connesse ai profili di responsabilità da pregiudizi causati da errori commessi dalle macchine dotate di intelligenza artificiale, ma anche ai profili relativi alla ricerca e alla prevenzione di tali disfunzioni, ponendo a fondamento degli utilizzi potenzialmente più critici di strumenti di intelligenza artificiale un rigoroso principio di trasparenza e spiegabilità delle scelte assunte dalle macchine e garantendo comunque il controllo umano sui risultati dei processi, in modo da attuare pienamente l'obiettivo di una intelligenza artificiale costruita a beneficio dell'uomo.