CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 24 marzo 2021
555.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Interrogazione 5-05572 Incerti: Iniziative urgenti a favore dell'attività dei consorzi di tutela italiani sul territorio cinese.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,

  riguardo alla questione rappresentata vorrei anzitutto precisare che, dalle informazioni recentemente pervenute dall'Ambasciata d'Italia a Pechino, i Consorzi di tutela riconosciuti dal Ministero, al momento coinvolti dalle disposizioni di una legge cinese del 2017 sulla rappresentanza legale delle organizzazioni no profit, sono quelli della Fontina, del Grana Padano, del Prosciutto di Parma, del Riso di Baraggia e del Barolo.
  Detti Consorzi, immediatamente interpellati dal Ministero, ci hanno informato di essere stati invitati a dichiarare dalla società Sopexa, che si occupa delle iniziative promozionali che gli stessi stanno conducendo in Cina, di non considerarsi una organizzazione non governativa, secondo la legge cinese in vigore dal 2017.
  Dalle informazioni finora pervenute dalla nostra Ambasciata a Pechino emerge che, in assenza di comunicazioni ufficiali da parte delle Autorità cinesi, la questione potrebbe essere collegabile esclusivamente ad un'iniziativa dell'Ufficio di Pubblica Sicurezza di Shanghai. Pertanto, in attesa di eventuali decisioni ufficiali delle Autorità cinesi, appare per ora appropriato considerare la questione circoscritta a livello locale.
  In ogni caso, tenendo anche in considerazione la recente entrata in vigore (1° marzo scorso) dell'Accordo tra UE e Cina per la tutela delle Indicazioni Geografiche (Accordo che comunque non riguarda la fattispecie in esame), ritengo opportuna una riflessione con i Consorzi di tutela delle 26 Indicazioni Geografiche italiane ivi indicate in merito agli scenari futuri connessi ad un'eventuale applicazione della citata legge cinese sulle ONG del 2017 verso tutte le associazioni che svolgono attività promozionali in Cina.
  Assicuro l'onorevole interrogante che il Ministero, in costante contatto con il MAECI, l'Ambasciata d'Italia a Pechino ed i Consorzi di tutela coinvolti, continuerà a seguire gli sviluppi della vicenda per intraprendere, qualora necessario, ogni azione utile a tutelare i nostri Consorzi ed i relativi prodotti che tanto ci contraddistinguono nel mondo.

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ALLEGATO 2

Interrogazione 5-05573 Ciaburro: Misure urgenti per salvaguardare l'utilizzo dei cannoni irroratori in agricoltura.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,

  mi preme anzitutto rilevare che il Piano di Azione Nazionale (PAN), adottato da tutti gli Stati membri in applicazione della Direttiva 2009/128/GE, è riconducibile alle previsioni di cui al decreto legislativo n. 150 del 14 agosto 2012 che attribuisce la competenza in materia di uso sostenibile di prodotti fitosanitari a tre Amministrazioni centrali: il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il neo-costituito Ministero della transizione ecologica e il Ministero della salute.
  Le attività connesse alla redazione e ai periodici aggiornamenti del Piano sono svolte da un apposito organismo collegiale, il Consiglio Tecnico Scientifico (cui fanno parte i rappresentanti delle Amministrazione centrali, delle Regioni e delle Province autonome); quest'ultimo, al fine di per elaborare una proposta di testo da sottoporre alle Amministrazioni centrali competenti, sta completando l'analisi delle osservazioni pervenute durante la consultazione pubblica.
  Occorre comunque tener presente che, sebbene la questione rilevata dagli onorevoli interroganti sia di sicuro interesse per una parte non marginale del mondo agricolo, l'uso del cannone irroratore merita di essere disciplinato per i possibili impatti sull'ambiente e sulla salute umana che un impiego improprio potrebbe determinare.
  Pertanto, a seguito di un confronto con le Amministrazioni competenti, tenendo presenti interessi diversi rivolti ad una sostenibilità che riguarda aspetti economici, ambientali e sociali, nella prima bozza di PAN è stata inserita una restrizione all'uso di tale strumento, limitandone l'utilizzo solamente ai settori produttivi ove esso risulta insostituibile.
  Evidenzio inoltre che durante la consultazione pubblica (che ha restituito oltre 22,000 osservazioni), sono state acquisite anche diverse proposte di modifica del testo, sia nel senso di estendere l'impiego del cannone ad altri settori produttivi, sia di stabilirne un divieto assoluto.
  Pertanto, al fine di individuare le soluzioni più adeguate per la tutela degli interessi della salute umana, dell'ambiente e della produttività delle aziende agricole, per la definizione del testo aggiornato di PAN stiamo valutando, con il supporto del Consiglio Tecnico Scientifico e delle altre Amministrazioni competenti, tutte le osservazioni e proposte di modifica pervenute. In tal direzione, anche la disciplina dell'uso del cannone irroratore è oggetto di uno specifico approfondimento.
  Ricordo infine, che l'aggiornamento del Piano, condiviso dalle tre Amministrazioni centrali, dovrà acquisire l'intesa della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome.

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ALLEGATO 3

Interrogazione 5-05574 Golinelli: Sull'erogazione degli aiuti finanziati dal Fondo emergenziale per le filiere in crisi.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli Deputati,

  con il decreto ministeriale 23 luglio 2020 è stata data immediata attuazione al Fondo emergenziale per le filiere in crisi, tra i cui beneficiari, rientra anche la zootecnia.
  Le risorse – pari a complessivi 90 milioni di euro destinati alle filiere zootecniche dal decreto Rilancio – sono state ripartite come di seguito: circa 38 milioni e 415 mila euro destinati alla filiera suinicola; 4 milioni di euro alla filiera cunicola; 20 milioni di euro alla filiera delle carni di vitello; mezzo milione di euro alla filiera caprina; 8 milioni e mezzo di euro alla filiera ovicaprina; 2 milioni di euro alla filiera del latte bufalino; circa 1 milione e 584 mila euro per l'ammasso privato dei prosciutti DOP; 15 milioni di euro per l'ammasso privato delle carni di vitello.
  Per quanto concerne specificatamente la situazione dei pagamenti da parte dell'AGEA per ciascuna linea di aiuto, il programma di pagamento prevede, per ciascuna singola filiera, elaborazioni periodiche di anticipo a completamento delle attività istruttorie la prima delle quali è prevista entro il corrente mese di marzo; preciso che, ai fini dell'aiuto, si considerano esclusivamente le domande tracciate tramite il Registro Nazionale Aiuti (RNA), per evitare di pagare soggetti che abbiano già superato il massimale dei 100.000 euro previsto per gli aiuti agricoli ai sensi della disciplina del Temporary Framework Agreement.
  Nel dettaglio, per la filiera suinicola, su 11.266 domande presentate, sono 3.873 le domande che hanno ricevuto un primo pagamento, per un importo di 5,2 milioni di euro; per la filiera cunicola, su 394 domande presentate, sono 30 le domande che hanno ricevuto un primo pagamento, per un importo di circa 161.000 euro; per la filiera delle carni di vitello, su 3.041 domande presentate, sono 1.828 le domande che hanno ricevuto un primo pagamento, per un importo di circa 2 milioni di euro; per la filiera caprina, su 2.460 domande presentate, sono 1.031 le domande che hanno ricevuto un primo pagamento, per un importo di circa 110.000 euro; per la filiera ovicaprina, su 36.973 domande presentate, sono 12.262 le domande che hanno ricevuto un primo pagamento, per un importo di circa 2 milioni e 530 mila euro.
  Per altre filiere, quali quelle relative all'ammasso privato di carni di vitello e quella relativa all'ammasso privato di prosciutti di suino a denominazione d'origine protetta (DOP) è stato erogato il 100 per cento di quanto ammesso: rispettivamente, per la prima, circa 1 milione e 36 mila euro, mentre per la seconda sono stati erogati circa 1 milione e 585 mila euro.
  Per la filiera latte bufalino è invece terminata la fase di raccolta delle domande mediante il canale dei Centri di Assistenza Agricola ed avviate le attività di istruttoria, mentre per la filiera dei bovini 12-24 mesi, sono in corso di pubblicazione le Istruzioni Operative che prevedono la presentazione delle domande nella seconda parte del mese di aprile.
  In ultimo rappresento che alcuni disservizi si sono generati a causa del cambio di fornitore dei servizi IT: solo nei mesi scorsi è infatti intervenuta l'aggiudicazione del Lotto 3 della gara relativa ai servizi informatici e di gestione della infrastruttura del SIAN e, da poco meno di un mese, si è concluso il periodo di affiancamento finalizzato al subentro del nuovo fornitore. Pertanto, considerata la complessità di tali attività, al momento non si possono escludere possibili disservizi Pag. 119 nelle prime fasi di avvio dei pagamenti per le quali, tuttavia, Agea e il Ministero si stanno adoperando, con ogni sforzo, per consentire la piena fruibilità dei servizi del SIAN e creando le condizioni per velocizzare quanto più possibile i pagamenti.

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ALLEGATO 4

Interrogazione 5-05575 Cillis: Iniziative urgenti sull'istituzione del Registro telematico di carico e scarico dei cereali e delle farine.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,

  rilevo in premessa che il Ministero delle politiche agricole, in attuazione delle disposizioni di cui articolo 1, comma 139, della Legge di bilancio n. 178 del 2020, ha già definito una bozza di decreto ministeriale per consentire un accurato monitoraggio delle produzioni cerealicole presenti sul territorio nazionale.
  Come correttamente ritenuto dall'interrogante, si tratta di una grande opportunità per il settore cerealicolo, necessario per tracciare lo spostamento di tutte le categorie di cereali in Italia, sia che si tratti di prodotti nazionali che di prodotti importati.
  Il provvedimento che stiamo definendo sarà, a breve, oggetto di confronto con il Tavolo di filiera, al fine di condividere soluzioni volte alla semplificazione delle procedure amministrative previste, in linea con gli obiettivi indicati dalla citata disposizione di legge.
  Come indicato dall'Ordine del giorno della Camera dei deputati del 27 dicembre scorso, il periodo di sperimentazione non deve superare i 24 mesi, durata ritenuta consona per verificare eventuali criticità degli strumenti che saranno messi in atto e per evidenziare i punti da modificare e/o integrare nello stesso decreto.
  In tale direzione, con la bozza di provvedimento in parola abbiamo ritenuto di limitare la sperimentazione all'anno in corso, periodo valutato al momento solo da un punto di vista tecnico, ma suscettibile di riconsiderazione in fase di esame collegiale con le filiere interessate dopo i necessari approfondimenti.
  Decorso il periodo sperimentale, alle violazioni inerenti la tenuta del Registro si applicano le sanzioni amministrative previste dall'articolo 1, comma 142 della predetta legge.
  Rassicuro gli Onorevoli interroganti che il Ministero provvederà a recepire le istanze del mondo produttivo e, successivamente, ad implementare lo strumento di monitoraggio previsto dalla norma citata.

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ALLEGATO 5

Interrogazione 5-05576 Spena: Iniziative urgenti sull'istituzione del Registro telematico di carico e scarico dei cereali e delle farine.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,

  riguardo alle argomentazioni esplicitate dall'Onorevole interrogante, ritengo di dover, innanzitutto precisare che la legge di bilancio n. 178 del 30 dicembre 2020, per consentire un accurato monitoraggio delle produzioni cerealicole presenti sul territorio nazionale – anche in funzione del raggiungimento degli obiettivi di cui all'articolo 39 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea – prevede la tenuta di un apposito registro telematico da istituire nell'ambito dei servizi del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN) obbligatorio per chiunque detenga, a qualsiasi titolo, cereali e farine di cereali, in quantità superiore alle 5 tonnellate annue.
  Successivamente, con apposito decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali devono essere disciplinate le dedicate modalità di applicazione da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della precitata legge di bilancio.
  In relazione a quanto sopra evidenziato, il Ministero ha già definito una bozza di decreto ministeriale (a breve oggetto di confronto con il Tavolo di filiera, al fine di condividere soluzioni finalizzate ad una semplificazione delle procedure previste, armonicamente agli obiettivi indicati dalla precitata normativa) che prevede, altresì, un periodo di sperimentazione della durata di un anno, a partire dalla sua pubblicazione.
  Ciò consentirà di verificare le eventuali criticità che dovessero discendere dagli strumenti che saranno messi in atto ed evidenzierà i punti da modificare e/o integrare nello stesso decreto.
  Rassicuro l'Onorevole interrogante in ordine alla sensibilità con la quale questa Amministrazione sta provvedendo ad implementare lo strumento di monitoraggio previsto dalla norma sopra citata, ponendo particolare attenzione a non aggravare gli oneri a carico del settore cerealicolo nazionale.