CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 11 marzo 2021
546.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-05465 Mazzetti: Misure di sostegno alle imprese che operano nel settore del riciclo delle materie prime e dell'utilizzo delle materie prime seconde.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste dagli Onn.li interroganti, gli Uffici del Ministero che rappresento riferiscono che la Maxcom Petroli S.p.A. in data 28 gennaio 2020 ha presentato, ai sensi dell'articolo 23 del decreto legislativo n. 152 del 2006, istanza di pronuncia di compatibilità ambientale relativa al progetto di «Riqualificazione e riefficientamento del pontile Maxcom ubicato presso il deposito carburanti di Augusta (SR)».
  In data 27 marzo 2020 è stato dato avvio al relativo procedimento, a fronte del quale sono pervenute osservazioni da parte del Libero Consorzio di Siracusa e di Legambiente. Lo stesso proponente ha formulato controdeduzioni a tali osservazioni.
  Con nota del 15 gennaio 2021, la Commissione Tecnica di Verifica dell'Impatto Ambientale VIA e VAS (CTVA), a seguito della propria attività di analisi e di valutazione, ha comunicato ai competenti Uffici del Ministero la necessità di ottenere dalla Soc. Maxcom Petroli S.p.A. taluni approfondimenti e chiarimenti, consistenti in integrazioni documentali.
  Con nota del 4 marzo 2021 è stata trasmessa la richiesta formulata dalla CTVA alla citata Soc. Maxcom Petroli S.p.A.
  I documenti richiesti dovranno essere prodotti entro il termine di 30 giorni dal ricevimento di tale nota.
  In relazione a quanto rappresentato dagli On.li interroganti in merito alla tempistica del procedimento, si fa presente che in data 26 maggio 2020 si è insediata la nuova commissione VIA e che tale circostanza ha comportato un necessario periodo di verifica delle numerose procedure pendenti.
  Inoltre, deve anche evidenziarsi come il procedimento in oggetto sia stato avviato in una fase di emergenza sanitaria, che ha indotto il legislatore a prevedere una generalizzata sospensione dei termini dei procedimenti amministrativi pendenti (in tal senso l'articolo 103 del decreto-legge n. 18 del 2020).
  Si precisa ancora che, per la definizione del procedimento in questione, occorre acquisire il parere della citata Commissione Tecnica di verifica, che si esprimerà a valle dell'esame della documentazione integrativa richiesta.
  Si osserva, infine, che in data 4 dicembre 2020 è pervenuto un parere positivo da parte del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (ora Ministero della cultura).
  Sarà cura dei competenti Uffici del Ministero che rappresento seguire tempestivamente il prosieguo del procedimento in questione.

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ALLEGATO 2

5-05477 Foti: Ritardi nel rilascio della VIA relativa al progetto di riqualificazione di un pontile per l'attracco di petroliere nel porto di Augusta (SR).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come stabilito dalla Direttiva 2018/851, recentemente recepita dal nostro ordinamento, «Al fine di creare un'autentica economia circolare, è necessario adottare misure aggiuntive sulla produzione e il consumo sostenibili, concentrandosi sull'intero ciclo di vita dei prodotti in modo da preservare le risorse e fungere da “anello mancante”»; gli onorevoli interroganti concentrano l'attenzione sul Piano d'azione europeo per l'economia circolare, adottato nel marzo del 2020 e ulteriormente integrato dalle conclusioni approvate dal Consiglio europeo il 17 dicembre 2020.
  Il piano definisce le principali linee guida per la transizione verso una economia circolare che possono essere così sintetizzate:

   a) risparmiare materie prime attraverso la promozione e l'incentivazione necessari alla progettazione e alla realizzazione di prodotti sempre più riutilizzabili e riciclabili;

   b) definire percentuali sempre maggiori di materie seconde da riciclo, da inserire con gradualità nei nuovi prodotti;

   c) sostenere con la fiscalità di vantaggio la produzione di materie secondarie riciclate, almeno per il periodo di start up, necessario al mercato.

  Al fine di corrispondere all'obiettivo programmatico di promozione e sviluppo dell'economia circolare, il Ministero della transizione ecologica, in collaborazione con il Ministero dello sviluppo economico, attraverso l'interlocuzione con gli enti Territoriali (Regioni e ANCI) e la costante consultazione degli operatori pubblici e privati e delle associazioni di categoria, intende mettere a punto e rendere efficienti gli strumenti tecnici e amministrativi per garantire il sostegno e lo sviluppo di filiere produttive coerenti con il Piano d'azione europeo per l'economia circolare.
  Al riguardo si segnalano, in particolare, le seguenti attività:

   in primo luogo si richiama il Monitoraggio dell'implementazione dei decreti legislativi di recepimento del «Pacchetto economia circolare» e predisposizione dei chiarimenti e dei correttivi.
   L'Italia nel mese di settembre 2020 ha recepito le direttive del «Pacchetto economia circolare» con la pubblicazione dei decreti riguardanti gli imballaggi e i rifiuti di imballaggi, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, i veicoli fuori uso e le discariche di rifiuti.

   In secondo luogo va richiamato il Programma nazionale rifiuti. In linea con il quadro di riferimento illustrato, la strategia nazionale per l'economia circolare deve colmare i gap strutturali che frenano lo sviluppo del settore e attuare una programmazione economica pluriennale che consenta di consolidare i tanti punti di forza che caratterizzano il tessuto produttivo nazionale.

  Tali gap strutturali sono principalmente connessi all'assenza di determinate tipologie di impianti di trattamento, segnatamente di riciclo soprattutto al Centro-Sud, alla necessità di adeguamento e ammodernamento degli impianti esistenti, nonché alla fragilità delle infrastrutture dedicate alla raccolta differenziata che devono essere in grado di garantire una migliore qualità delle filiere derivanti, dalla raccolta per il raggiungimento degli obiettivi comunitari di riciclaggio. Pag. 48
  Per colmare questi gap occorre supportare le amministrazioni territoriali (Regioni e Comuni) con una governance a livello centrale che consenta di rafforzare le politiche sociali nella realizzazione di filiere circolari e nell'innovazione dei sistemi produttivi esistenti.
  Con questo obiettivo, il decreto legislativo 3 settembre 2020 n. 116 ha previsto l'adozione del «Programma Nazionale per la gestione dei rifiuti» (articolo 198-bis del decreto legislativo n. 152 del 2006).
  Il programma, che dovrà essere approvato entro 18 mesi dall'entrata in vigore della disposizione (cioè entro il 20 marzo 2022), definisce criteri e linee strategiche alle quali le Regioni, in qualità di enti competenti in materia di pianificazione per la gestione dei rifiuti, dovranno attenersi.
  I lavori del Programma nazionale sono stati avviati dal Ministero che rappresento il 12 novembre 2020 con l'insediamento del tavolo istituzionale a cui partecipano lo stesso Ministero della transizione ecologica, nonché il Ministero dello sviluppo economico, Regioni, ANCI, ISPRA e ARERA.
  La fase di consultazione sullo schema di programma che verrà sottoposto a Valutazione Ambientale strategica (VAS) vedrà il coinvolgimento di tutti i principali stakeholders in modo da garantire la massima trasparenza e partecipazione al processo.
  L'implementazione della strategia nazionale per l'economia circolare sarà accompagnata da un programma di comunicazione, educazione e informazione volto a rafforzare gli strumenti cognitivi dei cittadini e ad improntare l'architettura delle scelte verso modelli sostenibili.
  Per quanto riguarda, poi, il Piano d'azione nazionale per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica amministrazione (PAN GPP) il Ministero della transizione ecologica è impegnato nella definizione del Piano, che ha l'obiettivo di massimizzare la diffusione del GPP presso gli enti pubblici in modo da ottimizzare le potenzialità in termini di miglioramento ambientale, economico e industriale.
  È stata elaborata una proposta di Piano che aggiorna il Piano adottato nel 2013 con il concerto tecnico del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero dell'economia. Lo stesso Piano sarà pertanto inviato alla Conferenza Unificata per il parere di competenza e quindi adottato con apposito decreto del Ministro.
  Per quanto riguarda, poi, gli Strumenti di supporto allo sviluppo di filiere «circolari» (CAM ed End of Waste), il Ministero che rappresento cura la fase di elaborazione degli schemi di decreto per l'emanazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM).
  Il legislatore ha reso obbligatori detti criteri dapprima con la legge n. 221 del 2015 (recante «Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali»), che ha modificato il codice dei contratti pubblici previgente, e, di seguito, con l'articolo 34 del nuovo codice dei contratti pubblici del 2016.
  I CAM svolgono un rilevante ruolo di supporto per la promozione della sostenibilità ambientale nel settore degli appalti pubblici e di sostegno all'utilizzo di prodotti derivanti dalle filiere del riciclo.
  Tra i CAM in fase di adozione si segnala per rilevanza, in considerazione del periodo pandemico, quello relativo a «Forniture di prodotti tessili e per il servizio di restyling e finissaggio dei prodotti tessili» che è relativo fra l'altro, a mascherine filtranti, dispositivi di protezione individuale e dispositivi medici, Si è attualmente in attesa del parere del Ministero della salute in relazione ai requisiti sulle mascherine filtranti.
  È in corso di elaborazione la proposta di CAM per diversi settori merceologici.
  Infine, per quanto riguarda la decretazione End of Waste (Cessazione della qualifica di rifiuto di cui all'articolo 184-ter del decreto legislativo n. 152 del 2006), il Ministero che rappresento intende imprimere una decisa accelerazione attraverso l'istituzione di un apposito gruppo di lavoro interno che si avvarrà del supporto tecnico di ISPRA e di ISS.
  Sono state inoltre introdotte misure per garantire la consultazione degli operatori di settore nel rispetto delle esigenze di trasparenza e partecipazione ai processi.