CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 novembre 2020
474.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (IV e VII)
ALLEGATO
Pag. 20

ALLEGATO

Indagine conoscitiva sui Gruppi Sportivi Militari.

PROGRAMMA APPROVATO

  La scelta di svolgere un'indagine conoscitiva sugli atleti nelle Forze armate nasce dalla volontà di accertare se siano necessari o opportuni interventi, anche normativi, per sostenere al meglio e valorizzare le professionalità, sia tecniche che sportive, che si sono formate in tanti anni di attività nell'ambito dei gruppi sportivi militari.
  Per sostenerle ed incentivarle è necessario conoscere in maniera più approfondita questo mondo, in modo da pianificare interventi puntuali ed efficaci.
  Lo sport educa a importanti valori quali l'amicizia, la solidarietà, la lealtà, il lavoro di squadra, l'autodisciplina, l'autostima, la fiducia in sé e negli altri, il rispetto degli altri, la modestia, la comunicazione, la leadership, la capacità di affrontare i problemi nonché l'interdipendenza. Lo sport è da sempre un linguaggio universale in grado di colmare i divari e di promuovere i valori fondamentali di convivenza indispensabili per una pace duratura.
  L'attività sportiva a livello agonistico consta di un allenamento costante e quotidiano, difficilmente compatibile con lo svolgimento di una professione, soprattutto per quegli sport che non hanno un ritorno mediatico e pubblicitario tale da poter garantire introiti sufficienti a sostituire un emolumento.
  La tradizione degli atleti arruolati nelle Forze armate – di fatto una forma di sostegno diretto dello Stato alle attività sportive – è una peculiarità italiana. I reparti speciali dedicati esclusivamente all'attività sportiva hanno storicamente caratterizzato i singoli Corpi armati, che sono anche dotati delle più attrezzate palestre pubbliche.
  Altro merito dei Gruppi sportivi militari è stato quello di fornire gli strumenti organizzativi e logistici allo sport praticato dalle persone diversamente abili, che hanno potuto, in tal modo, svolgere un percorso di vita attivo ed inserito nella struttura sociale, addivenendo a confrontarsi nelle più importanti competizioni internazionali.
  La regolamentazione legislativa è stata definita con la legge 31 marzo 2000, n. 78, che ha riconosciuto esplicitamente la possibilità per i Corpi armati – oltre che per le Forze di polizia – di arruolare atleti con risultati di rilievo nazionale.
  Ogni Corpo ha una struttura organizzativa autonoma che da molti anni si occupa di allenare e selezionare gli atleti attraverso appositi centri sportivi dislocati su tutto il territorio nazionale. Secondo i dati forniti dall'Ufficio Sport dello Stato Maggiore della Difesa, gli atleti militari – tra Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri – a oggi sono circa 590 e quasi il 40 per cento di essi presta servizio nell'Esercito.
  L'indagine, che si concluderà entro il 28 aprile 2021, prevede l'audizione dei seguenti soggetti:

   1. Il Ministro e/o i Sottosegretari del dicastero della Difesa
   2. Il Ministro per le politiche giovanili e lo sport
   3. Il Capo di stato maggiore dell'Aeronautica militare
   4. Il Capo di stato maggiore della Marina militare
   5. Il Capo di stato maggiore dell'Esercito italiano
   6. Il Comandante Generale della Guardia di finanza
   7. Il Capo di stato maggiore del Comando Generale dell'Arma dei carabinieri
   8. Il Capo della Polizia di Stato
   9. I Rappresentanti del Gruppo paraolimpico della Difesa (GSPD) Pag. 21
   10. Il Presidente del CONI o un suo delegato
   11. Il Presidente del Comitato Sportivo Militare, Capo del V Reparto (Affari Generali) dello stato maggiore della Difesa

  Nel corso dell'indagine le Commissioni valuteranno l'opportunità di svolgere missioni in Italia, per le quali sarà ogni volta richiesta l'autorizzazione al Presidente della Camera.