CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 5 novembre 2020
465.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-03686 Deidda: In merito all'inserimento della caserma «Gonzaga» nel progetto «Caserme Verdi».

TESTO DELLA RISPOSTA

  In piena concordanza con quanto esposto dall'Onorevole interrogante nelle premesse dell'atto in merito «all'esigenza di ammodernamento delle attuali caserme esistenti», ed in linea con quanto previsto nel Documento Programmatico Pluriennale della Difesa per il triennio 2020-2022, l'Esercito Italiano (nell'ambito del progetto denominato Caserme Verdi) realizzerà basi di nuova generazione che risulteranno efficienti, funzionali, pienamente rispondenti alle normative vigenti e ispirate a nuovi standard e secondo criteri costruttivi innovativi di modularità, rapidità di costruzione, basso impatto ambientale e ridotti costi di manutenzione.
  Da un lato, pertanto, la Difesa ha portato avanti una significativa attività di dismissioni (vendite e soprattutto trasferimenti ad altre amministrazioni o enti territoriali) e, dall'altro, ha attuato un'opera di efficientamento delle infrastrutture «strategiche», adeguandole ai nuovi standard ambientali ed energetici con l'importante risultato del contenimento dei costi d'esercizio e il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro del personale.
  In tale ambito, infatti, l'obiettivo da conseguire è quello di avere strutture in linea con le nuove esigenze operative e quindi capaci di accrescere l'operatività dello strumento militare; tali basi, concepite in un'ottica definibile «all inclusive» – comprensive cioè di aree addestrative, poli alloggiativi per famiglia nonché di impianti sportivi e spazi per il tempo libero – consentiranno di garantire idonee condizioni di vita e di benessere al personale dell'Esercito ed alle proprie famiglie, il tutto secondo moderni standard infrastrutturali perfettamente rispondenti alle normative vigenti in materia antisismica e di contenimento del consumo energetico.
  Tanto rappresentato, nel merito del quesito posto dall'Onorevole interrogante, rendo noto che il Dicastero ha avviato uno studio volto allo sviluppo capacitivo ed al finanziamento dei «Grandi Progetti Infrastrutturali della Difesa», tra i quali annoverare anche il progetto «Caserme Verdi» dell'Esercito italiano che prevede, nella sua fase iniziale, il coinvolgimento di 28 Caserme e che – in tempi successivi – dovrà essere esteso, anche ad altre caserme, ivi inclusa la caserma «Gonzaga» di Sassari.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-04335 Maurizio Cattoi: In merito alla scelta di chiudere l'infermeria del CUFA (Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'interrogazione oggi in discussione, l'Onorevole interrogante chiede al Ministro della Difesa «se la decisione di chiudere l'infermeria presidiaria del Cufa sia stata ben ponderata e, alla luce delle argomentazioni sopra esposte, se non ritenga opportuno adottare iniziative affinché i carabinieri dell'organizzazione forestale non vengano privati di un importante punto di riferimento e la stessa Arma di un presidio sanitario virtuoso che ha fornito ampie dimostrazioni di saper fornire un servizio importante, che genera notevoli risparmi, seppur ad organico ridotto».
  Nel valutare con particolare favore l'attenzione dell'interrogante sugli aspetti legati alla riorganizzazione del servizio sanitario interno all'Arma dei Carabinieri, passo ad illustrare i contenuti della risposta.
  Al riguardo, il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri ha rappresentato che il comparto sanitario dell'Arma, a seguito del riordino dei ruoli e dei successivi correttivi, ha subito una sensibile contrazione organica che ha determinato la riorganizzazione del dispositivo sanitario secondo criteri di forza assistita, visite mediche giornaliere e prossimità al reticolo personale di riferimento, con il contestuale accorpamento di presidi sanitari minori e il mantenimento di un unico polo sanitario regionale.
  Tale provvedimento di riorganizzazione è stato adottato in via sperimentale e provvisoria in ragione, peraltro, del previsto riordino della sanità militare interforze, che determinerà un'ulteriore modifica dell'assetto sanitario in un'ottica di integrazione interforze delle strutture.
  In ragione di tale riassetto, la competenza dell'infermeria presidiaria del Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari è stata ricondotta all'infermeria del Comando Unità Mobili e Specializzate dell'Arma, mentre quella della Scuola Forestale all'infermeria della Legione allievi Carabinieri, con contestuale adeguamento dei relativi organici.