CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 28 ottobre 2020
460.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Misure per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine antipersona, di munizioni e submunizioni a grappolo. C. 1813, approvata dal Senato, e abb.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

   La X Commissione,

   esaminato, per i profili di propria competenza, la proposta di legge recante «Misure per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine antipersona, di munizioni e submunizioni a grappolo» (C. 1813, approvata dal Senato, e abb.),

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

5-03277 Carrara: Sulla strategia di politica industriale di Alitalia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Sulle vicende del Gruppo Alitalia, ammesso alla procedura di amministrazione straordinaria nel maggio 2017, non posso che ribadire quanto già detto recentemente in altre sedi.
  A fronte della grave crisi finanziaria della compagnia Alitalia – Società Aerea Italiana S.p.A., si sono avuti diversi interventi normativi, finalizzati a favorirne la cessione di mercato, nonché una serie di interventi di finanziamento essenziali a garantirne la continuità gestionale e operativa, tra cui viene, da ultimo, in considerazione il decreto-legge n. 137 del 2019, con il quale sono stati stanziati tra l'altro 400 milioni di euro.
  Inoltre, la crisi conseguente alla diffusione del virus COVID-19 ha determinato una profonda crisi del settore aereo, con la conseguente adozione di misure di supporto per il settore. In particolare, il decreto-legge n. 18 del 17 marzo 2020, convertito dalla legge n. 27/2020, (cosiddetto DL Cura Italia) ha previsto la possibilità di indennizzo a ristoro dei vettori aerei di cui all'articolo 79, comma 2 (i.e. imprese titolari di licenza di trasporto aereo di passeggeri rilasciata dall'ENAC che adempivano ad oneri di servizio pubblico alla data di entrata in vigore del decreto) per i danni subiti in conseguenza della pandemia COVID-19.
  Ai fini della corresponsione dell'indennizzo ai sensi dell'articolo 79, comma 2, è stato istituito uno specifico fondo con una dotazione complessiva pari ad Euro 350 milioni, a seguito delle modifiche apportate dal decreto-legge n. 34, del 19 maggio 2020, il cosiddetto «Rilancio». Sul punto si evidenzia che, come previsto dalla normativa in esame, le modalità di applicazione erano rimesse ad un decreto del Ministro dello sviluppo economico (di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministro dell'economia e delle finanze), sottoscritto in data 11 settembre 2020.
  Sulla base di queste norme, Alitalia, quale vettore operante con oneri di servizio pubblico, ha presentato istanza al Ministero per lo sviluppo economico per avere accesso a tale misura compensativa. Pertanto, è stato avviato subito il necessario iter autorizzativo dell'aiuto in questione davanti alla Commissione europea e il procedimento si è concluso favorevolmente il 4 settembre 2020. È pertanto stato emanato il relativo provvedimento da parte della competente struttura tecnica, riconoscendo ad Alitalia, in linea con quanto indicato dalla Commissione Europea nella propria autorizzazione, un indennizzo pari a circa 199 milioni di Euro a ristoro dei danni subiti in conseguenza del COVID-19 per il periodo dal 1° marzo al 15 giugno 2020.
  Sulla situazione occupazionale della società, le società Alitalia e Alitalia Cityliner stanno attualmente fruendo – ai sensi dell'articolo 7, comma 10-ter, della legge n. 236 del 1993 – del trattamento straordinario di integrazione salariale, in scadenza il 31 ottobre 2020, e per il quale, a fronte della richiesta di estensione, sono in corso interlocuzioni tra la società, il Ministero competente e le rappresentanze sindacali aziendali.
  In aggiunta a quanto sopra, ai sensi dell'articolo 79, commi 3 e seguenti del DL Cura Italia, è riconosciuta la possibilità di costituire una nuova società nel settore del trasporto aereo, controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze (la nuova «Italia Trasporto Aereo S.p.A.»). Il piano industriale della nuova società potrà prevedere la costituzione di controllate o partecipate per gestire i singoli rami di attività e sviluppare le opportune sinergie e alleanze (sia con soggetti pubblichi che privati), nonché l'affitto o l'acquisto di rami Pag. 152d'azienda da altri vettori aerei (come individuati dalla normativa di riferimento).
  In applicazione del menzionato articolo 79, commi 3 e seguenti, lo scorso 9 ottobre è stato sottoscritto il decreto da parte del Ministro dell'economia e delle finanze, del Ministro dello sviluppo economico, del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, anche a valle dell'espletamento e completamento delle attività degli advisor e dei neo vertici designati, propedeutiche ed essenziali per definire i futuri assetti della Newco stessa.
  Ai sensi della normativa vigente, il consiglio di amministrazione della Newco dovrà redigere ed approvare il relativo piano industriale, che sarà poi sottoposto ai previsti controlli, sia in ambito nazionale che europeo.
  Con la nascita della Newco, dunque, saremo di fronte ad una sfida ambiziosa, per dotare il Paese di un vettore aereo competitivo e qualificato, che valorizzi le professionalità e le competenze del settore del trasporto aereo.

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ALLEGATO 3

5-04257 Novelli: Sulla normativa di attuazione in materia di accesso al registro delle opposizioni anche alle utenze di telefonia mobile.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'atto in discussione riguarda il regolamento di estensione del Registro Pubblico delle Opposizioni alle numerazioni non presenti negli elenchi telefonici pubblici (art. 1, comma 14, legge 11 gennaio 2018 n. 5).
  Con l'istituzione del Registro Pubblico delle Opposizioni esteso alle numerazioni non presenti negli elenchi telefonici pubblici si offrirà, quindi, ai cittadini una soluzione contro il telemarketing aggressivo, garantendo un maggiore controllo del trattamento dei dati personali per finalità di telemarketing. Gli utenti non saranno obbligati ad esercitare il diritto di opposizione di cui all'art. 21 del Regolamento (UE) 679/2016 solo presso il titolare del trattamento, ma potranno farlo attraverso l'iscrizione nel Registro Pubblico delle Opposizioni, anche in modalità selettiva.
  Orbene, tale regolamento, dopo aver raccolto i pareri dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali e dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nonché il concerto delle Amministrazioni competenti, è stato approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri in data 17 gennaio 2020.
  Il 15 giugno scorso il MiSE ha inviato al Consiglio di Stato una relazione in cui rispondeva alle questioni sollevate da quest'ultimo lo scorso aprile, ripercorrendo l'iter logico-giuridico che ha condotto alla stesura del medesimo schema di regolamento.
  Attualmente, ricevuto il parere del Consiglio di Stato si stanno recependo ulteriori osservazioni per poi inviare lo schema di regolamento alle Commissioni Parlamentari competenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.
  In merito alle doglianze espresse dall'Onorevole Interrogante sulla lunghezza dei tempi dell'iter di approvazione dello schema di DPR in parola, si può condividere che l'emergenza sanitaria ancora in corso ha di certo influito in tal senso, rallentandone l'emanazione definitiva. Tuttavia, com'è noto, l'emanando regolamento introdurrà un nuovo quadro regolamentare per gli operatori di telemarketing e un nuovo strumento di tutela per i cittadini ed ha, pertanto, necessitato di un'attenta e profonda analisi da parte di tutte le Istituzioni competenti (come l'Autorità Garante per la protezione dei dati personali).
  In conclusione, una volta istituito il nuovo Registro esteso a tutte le numerazioni telefoniche nazionali, sarà completata la riforma del settore del telemarketing con un forte carattere innovativo a livello europeo, che consentirà ai cittadini di esercitare il diritto di opposizione alle chiamate pubblicitarie e agli operatori di telemarketing di poter agire in un mercato trasparente e regolato da un chiaro quadro normativo.

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ALLEGATO 4

5-04563 D'Attis Mauro: Sui possibili rischi di chiusura degli stabilimenti industriali del gruppo Dema.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alla richiesta inserita nell'atto in parola, sentita a riguardo la competente Direzione generale si rappresenta quanto segue. La società DEMA, come noto, è un operatore di rilevanza primaria in ambito nazionale, nel segmento delle aerostrutture, basato su quattro siti produttivi in Campania e Puglia; dopo anni di difficoltà finanziarie, nel 2017 la società ha avviato una ristrutturazione, trovando nel fondo inglese «Bybrook Capital» il nuovo socio di maggioranza, salito poi nel 2019 al 100 per cento del capitale societario.
  Il piano industriale, presentato a dicembre 2019, evidenziava da subito la forte necessità di arrivare a un significativo abbattimento del debito come presupposto per il riequilibrio economico-finanziario della società, che ha portato a coinvolgere quindi i debitori tra i quali, oltre la società Leonardo e Invitalia, anche l'INPS.
  Ciò premesso, informo che nell'ultimo incontro ministeriale dello scorso 14 settembre, che ha visto la partecipazione in videoconferenza della Società stessa, dei vertici politici del Ministero del Lavoro, dell'Inps, delle Istituzioni regionali competenti e delle Organizzazioni sindacali, nonché dei vertici politici del Ministero dello sviluppo economico, la Dema ha sottolineato che l'emergenza epidemiologica ha determinato un forte impatto sul mercato di riferimento: è stata, quindi, formulata la previsione di una perdita di fatturato per l'anno in corso e per il 2021, tali da spingere ad una necessaria modifica del Piano Industriale mediante una rivisitazione al ribasso dei volumi produttivi; aggiungendo, inoltre che, la sostenibilità del Business Plan è stata possibile solo grazie al supporto finanziario continuo degli azionisti che negli ultimi mesi hanno apportato ingenti risorse.
  Per quanto attiene alla procedura di ristrutturazione, la Società ha evidenziato di aver profuso il massimo impegno per tentare di addivenire ad un accordo con i propri debitori. Precisamente, Dema ha firmato accordi di riscadenzamento del debito con molti dei creditori, spesso prevedendo l'allungamento del periodo e la restituzione in quote crescenti. In particolare, con la società Invitalia ha firmato un accordo di riscadenzamento, con la società Leonardo si appresta a firmare un accordo di stralcio e un accordo di ristrutturazione con gli investitori e le aziende del gruppo. Inoltre, proprio in funzione di una continuità produttiva, ha parallelamente lavorato per mantenere in vita i rapporti di fornitura con i propri clienti.
  Sentito il Ministero del lavoro, quest'ultimo ha sottolineato che si sta cercando una soluzione normativa al fine di arrivare alla sottoscrizione di un Accordo transattivo con l'Istituto di previdenza. I rappresentanti dell'INPS hanno dato la propria disponibilità ad individuare una soluzione, sottolineando che la situazione aziendale della Dema sia di massima importanza, visto l'elevato numero di lavoratori impiegati e la strategicità del settore industriale in cui la stessa opera.
  Il Ministero dello sviluppo economico auspica che la soluzione, anche normativa, venga individuata quanto prima, al fine anche di non indebolire ulteriormente un tessuto sociale già lacerato dai mesi della pandemia.

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ALLEGATO 5

5-03404 Serracchiani: Sullo stato di crisi degli stabilimenti Lavinox e Sarinox del gruppo Sassoli.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come noto all'Onorevole interrogante, la crisi del gruppo Sassoli –che opera nel settore dell'acciaio e comprende le due proprie società di Lavinox di Chions e Sarinox di Aviano (PN) – è stata seguita, sino ad oggi, a livello territoriale.
  Sentita la Direzione Generale competente del Ministero dello sviluppo economico, risulterebbe che la Lavinox S.r.l. abbia depositato a gennaio 2020 istanza di cui all'articolo 161 comma 6 della Legge fallimentare, riservandosi di presentare entro il 22 maggio 2020 una delle due opzioni previste dalla citata normativa fallimentare per (ossia l'ammissione al concordato preventivo o la domanda di omologa di accordo per ristrutturazione dei debiti), nominando un commissario giudiziale.
  A tal ultimo riguardo, risulterebbe che il 1° ottobre 2020 il tribunale di Milano abbia aperto una procedura di fallimento che coinvolgerebbe la citata società.
  Sentito il Ministero del Lavoro, quest'ultimo informa che con proprio Decreto del 28 ottobre 2019 è stata autorizzata per il periodo dal 16 febbraio 2019 al 15 febbraio 2020 la corresponsione del trattamento di integrazione salariale a seguito di un contratto di solidarietà stipulato in data 23 gennaio 2020. Inoltre, con verbale di accordo stipulato in sede governativa in data 24 marzo 2020, è stato concordato il ricorso al trattamento straordinario di integrazione salariale in favore di 106 lavoratori dipendenti presso l'unità produttiva interessata in Villetta Di Chions (PN), a decorrere dal 16 febbraio 2020 sino al 15 febbraio 2021, al fine di garantire i livelli occupazionali.
  La Società ha trascritto, altresì, in data 2 marzo 2020 un accordo con la Regione Friuli Venezia Giulia avente ad oggetto l'attivazione di una serie di politiche attive del lavoro e di misure a favore dei lavoratori coinvolti.
  Con decreto del Ministero del Lavoro del 24 aprile 2020 è stato autorizzato il trattamento per cessazione dell'attività di cui alla all'articolo 44 del decreto-legge 109 del 2018, per il periodo dal 16 febbraio 2020 al 15 febbraio 2021.
  Circa la società Sarinox S.r.l., si informa che anche quest'ultima ha proposto istanza di concordato preventivo l'8 luglio 2020, e che gli è stato concesso termine fino al 4 novembre 2020 per la presentazione di una proposta definitiva di concordato preventivo o di una domanda di omologa di accordi di ristrutturazione dei debiti (ex art. 161, comma 6 Legge fallimentare). Inoltre, è stata prevista la nomina di un commissario giudiziale, che dovrà vigilare sull'attività che la ricorrente dovrà compiere fino al suddetto termine.
  Riguardo tale società, il Ministero del lavoro ha informato che è stato autorizzato il trattamento di CIGS per contratto di solidarietà per il periodo 15 gennaio al 31 marzo 2020, per 86 lavoratori di Basiano (MI), che ai fini del riconoscimento della CIG per COVID-19 da parte dell'INPS, è stata sospesa, per i periodi dal 16 marzo al 12 luglio 2020.
  Infine, per effetto della presentazione dell'istanza di concordato preventivo e a seguito di accordo sindacale dello scorso 9 luglio, le parti hanno convenuto di interrompere anticipatamente il citato contratto di solidarietà a far data dal 12 luglio 2020 e di ricorrere al trattamento di cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività, di cui all'articolo 44 del decreto-legge 109 del 2018.
  Con successivo decreto del Ministero del Lavoro dello scorso 5 agosto è stato, infatti, approvato il programma di cassa integrazione Pag. 156 guadagni straordinaria relativamente al periodo dal 20 luglio 2020 al 19 luglio 2021 per le sedi della società site in Basiano (MI) e Chions (PN).
  Il Ministero dello sviluppo economico, nel prendere atto dell'informazioni pervenute, dà la propria disponibilità a prendere in esame le vicende aziendali rappresentate, qualora le Parti ne facciano apposita istanza e sussistano le condizioni, al fine di valutare al meglio le possibili azioni da intraprendere in merito a tali vicende nonché al fine di garantire i lavoratori coinvolti.