CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 29 settembre 2020
443.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Ratifica ed esecuzione degli Emendamenti all'Accordo sulla conservazione dei cetacei del Mar Nero, del Mar Mediterraneo e dell'area atlantica contigua, con Annessi e Atto finale, fatto a Monaco il 24 novembre 1996, adottati a Monaco il 12 novembre 2010. C. 1704 Governo.

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La Commissione XIII,
   esaminato, per i profili di competenza, il provvedimento in oggetto;
   premesso che:
    gli emendamenti all'Accordo sulla conservazione dei cetacei del Mar Nero, del Mar Mediterraneo e dell'area atlantica contigua (ACCOBAMS) sono finalizzati ad estendere l'applicazione dell'Accordo alle acque marine della Spagna e del Portogallo, fino a comprendere anche l'intera estensione delle acque atlantiche di giurisdizione (zona economica esclusiva – ZEE) della Spagna e larga parte di quelle del Portogallo, con l'esclusione delle acque di giurisdizione che circondano gli arcipelaghi atlantici portoghesi;
    tali modifiche consentiranno agli Stati firmatari dell'Accordo, nelle acque interessate dall'allargamento, di garantire un'omogenea applicazione del regime di tutela, delle risoluzioni e degli impegni adottati in seno all'ACCOBAMS a tutte le specie di cetacei presenti, peraltro già tutte specificamente tutelate dalla normativa europea, che prevede misure per proteggere i cetacei contro la caccia, la cattura o la detenzione, nonché contro qualsiasi perturbazione intenzionale o scambio commerciale, anche dei prodotti derivati di questi animali provenienti da Paesi terzi;
    la relazione illustrativa sottolinea l'esigenza di approvare l'estensione delle acque rientranti nell'ambito di applicazione dell'Accordo, contribuendo così a estendere i regimi di tutela ambientale, anche in considerazione della raccomandazione contenuta nel paragrafo 13 della risoluzione sui mari e gli oceani dell'Assemblea delle Nazioni unite per l'ambiente (UNEP/EA.2/Res.10), che incoraggia le Parti contraenti di convenzioni regionali sul mare a considerare la possibilità di aumentare la copertura regionale di tali strumenti in conformità con il diritto internazionale;
   rilevato che:
    sarebbe auspicabile, data la particolare valenza strategica del provvedimento, che i contenuti dell'Accordo in questione venissero fatti oggetto di un'adeguata attività informativa da parte dei competenti organi istituzionali,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Schema di relazione all'Assemblea sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund.

PROPOSTA DI RILIEVI DEL RELATORE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La Commissione XIII,
   esaminato, per i profili di competenza, lo schema di relazione in oggetto;
   premesso che:
    il Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e l'associato programma Next Generation EU (NGEU), sui quali il Consiglio europeo è giunto ad un accordo lo scorso luglio, prevede un ammontare di risorse pari a 750 miliardi di euro per far fronte alla crisi economica determinata dalla pandemia da Covid-19;
    nell'ambito del Next Generation EU, il ruolo più determinante è senza dubbio quello svolto dal Dispositivo per ripresa e la resilienza (RFF), con uno stanziamento complessivo di 672,5 miliardi di euro, di cui 360 miliardi in prestiti e 312, 5 miliardi in sussidi;
    secondo le prime stime elaborate dal Governo, le risorse complessive che confluirebbero nel nostro Paese ammonterebbero a 208,6 miliardi di euro, di cui 127,6 miliardi di euro a titolo di prestiti e 81 miliardi di euro sotto forma di sovvenzioni;
    la prima rata, pari al 70 per cento, deve essere impegnata negli anni 2021 e 2022 e viene calcolata sulla base di alcuni parametri quali la popolazione, il PIL pro capite, il tasso di disoccupazione nel periodo 2015-2019;
    il restante 30 per cento deve essere interamente impegnato entro la fine del 2023 e sarà calcolato nel 2022 sostituendo al criterio della disoccupazione nel periodo 2015-2019 i criteri della perdita del PIL reale osservata nell'arco del 2020 e della perdita cumulativa del PIL reale osservata nel periodo 2020-2021;
   rilevato che:
    il Dispositivo per la ripresa e la resilienza persegue l'obiettivo di promuovere la coesione economica, sociale e territoriale dell'Unione, migliorando la resilienza e la capacità di aggiustamento degli Stati membri, di attenuare l'impatto sociale ed economico della crisi e di sostenere le transizioni verde e digitale, contribuendo in tal modo a ripristinare il potenziale di crescita;
    i Piani nazionali per la ripresa e la resilienza (PNRR) degli Stati membri potranno essere presentati per la prima valutazione da parte della Commissione nel momento in cui il dispositivo entrerà in vigore, presumibilmente non prima del 1o gennaio 2021, ferma restando la data del 30 aprile 2021 come termine ultimo per la presentazione dei piani stessi;
   rilevato altresì che:
    nel giugno scorso il Governo, dopo un'ampia consultazione con le parti sociali, esperti e portatori di interessi, ha predisposto un piano di rilancio, confluito nel Programma nazionale di riforma 2020 (PNR), costruito lungo tre direttrici di intervento: modernizzazione del Paese, transizione ecologica, inclusione territoriale e parità di genere;Pag. 207
    il 15 settembre scorso il Governo ha presentato alle Camere la proposta di linee guida per la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), nel quale sono previste sei missioni, riguardanti, nello specifico: 1) digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; 2) rivoluzione verde e transizione ecologica; 3) infrastrutture per la mobilità; 4) istruzione, formazione, ricerca e cultura; 5) equità sociale, di genere e territoriale; 6) salute;
   considerato che:
    la Commissione bilancio nel suo documento pone l'attenzione su alcune indicazioni di carattere generale e metodologico, riconducibili in modo trasversale a tutti i settori di spesa, volte a definire i criteri su cui basare il processo di selezione degli interventi nei diversi ambiti, nonché a individuare modelli organizzativi per la gestione ottimale delle fasi di programmazione, gestione e realizzazione dei progetti;
    altre indicazioni sono invece state finalizzate a individuare i settori prioritari di intervento su cui concentrare le risorse;
    ulteriore aspetto su cui si sofferma la relazione, infine, attiene non solo alla fase di predisposizione del PNRR, ma anche a quella della sua successiva attuazione, riguarda il coinvolgimento del Parlamento,

VALUTA FAVOREVOLMENTE

  lo schema di relazione trasmesso dalla Commissione V e formula i seguenti rilievi:
   valuti la Commissione di merito l'opportunità di inserire, all'interno del paragrafo n. 5 dello schema di relazione, un ulteriore sottoparagrafo specificamente riguardante la strategia di rilancio del comparto agricolo e della pesca.

  Nello specifico:
   relativamente alla digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo, di cui prima missione del PNRR, dovrebbe essere richiamata l'attenzione del Governo sulla necessità di investimenti diretti: a) a favorire la diffusione della banda larga nelle aree rurali; b) a promuovere l'agricoltura di precisione, sviluppando il modello di «Agricoltura 4.0», in modo da migliorare la resa e la sostenibilità delle coltivazioni, così come la qualità dei prodotti agricoli; c) a potenziare il Sistema Informativo Unificato di Servizi del comparto agricolo (SIAN); d) ad aumentare e rendere più efficiente il sistema di stoccaggio delle materie prime agricole; e) a finanziare progetti di innovazione tecnologica nel settore agroalimentare per incrementare l'efficienza della filiera produttiva; f) ad attuare la digitalizzazione delle aziende agricole e rurali, partendo dai dati AGEA anche su base cartografica, rendendo possibile lo snellimento burocratico, lo sportello unico digitale, e favorendo le interazioni tra le imprese – sia a livello di filiera sia a livello distrettuale – e l'accesso ai mercati; g) a sviluppare un piano per la disintermediazione dei prodotti tipici e tradizionali attraverso l'integrazione in piattaforme; h) a sostenere la politica europea degli Smart Villages attraverso pacchetti integrati di infrastrutture, formazione, sostegno all'accesso, sviluppo di servizi digitali da incardinare nei piani di sviluppo rurale; i) a favorire la realizzazione di alleanze strategiche di filiera tra produttori agricoli, industria di trasformazione e operatori di mercato, al fine di consentire una più celere distribuzione dei prodotti agricoli sul mercato, sia interno che internazionale;
   in merito alla rivoluzione verde e transizione ecologica, cui si fa riferimento nella seconda missione, dovrebbero essere inserite misure dirette: a) ad adottare un Piano nazionale per il processo di transizione sostenibile, che preveda interventi strutturali a livello di impresa e di catena del valore, integrato con i piani nazionali per la bioeconomia e l'economia circolare; b) a predisporre un programma centralizzato per la completa tracciabilità della filiera agroalimentare; c) a semplificare, nel quadro della strategia «From farm to Pag. 208fork», le procedure di vendita diretta dei prodotti agricoli, ivi compresi quelli trasformati, con particolare riferimento alla vendita on line, che potrebbe essere effettuata anche mediante aggregazioni di produttori; d) a favorire l'adozione di piani zonali per mettere a punto interventi di gestione delle acque, di recupero delle terre abbandonate e di sviluppo dell'agricoltura « fuori suolo», al fine di incrementare la capacità produttiva del sistema agricolo; e) a migliorare l'efficienza energetica dei fabbricati rurali, anche promuovendo investimenti per la sostituzione di coperture in amianto con pannelli fotovoltaici; f) ad innovare e rendere più efficiente la gestione dell'agroecosistema irriguo, attraverso la realizzazione di invasi e di adeguati sistemi di captazione nonché attraverso la digitalizzazione dei sistemi di distribuzione dell'acqua; g) a migliorare la sostenibilità dei processi produttivi, attraverso lo sviluppo del biometano e la riconversione degli impianti di digestione anaerobica agricoli; h) a favorire l'ammodernamento del parco macchine agricolo, dando priorità alla sostituzione delle macchine più obsolete; i) a favorire la rigenerazione del sistema agricolo e alimentare, attraverso il potenziamento delle imprese e delle filiere; l) a disincentivare interventi che comportino consumo di suolo agricolo; m) ad attuare una gestione forestale sostenibile, attraverso investimenti finalizzati alla manutenzione e riqualificazione del territorio forestale e montano; n) a riqualificare le aree marine e le acque interne dove si esercita la piccola pesca; o) a introdurre forme di sostegno economico in favore delle imprese del comparto agricolo e della pesca, che investano in sistemi di produzione ecosostenibili, con particolare riferimento alle produzioni zootecniche, e che aumentino l'indice di autoapprovvigionamento del nostro Paese (come, ad esempio, nel caso delle produzioni bovine, suine o dello zucchero);
   in merito alle infrastrutture per la mobilità, di cui alla missione n. 3), l'Esecutivo dovrebbe essere sollecitato ad inserire misure dirette alla realizzazione e al rafforzamento di infrastrutture logistiche per favorire lo sviluppo del potenziale esportativo delle imprese del settore agricolo della pesca;
   relativamente all'istruzione, formazione, ricerca e cultura, di cui alla missione n. 4), andrebbero previsti interventi volti: a) promuovere la realizzazione di agriasilo, nei quali attuare nuovi progetti educativi specificamente studiati per favorire l'interazione dei bambini con l'ambiente naturale; b) potenziare la ricerca nel settore agricolo e della pesca, con particolare riferimento al miglioramento genetico, sia vegetale che animale, anche promuovendo l'integrazione tra ricerca pubblica, mondo produttivo e istituzioni; c) attuare campagne di comunicazione per acquisti più consapevoli da parte dei consumatori e per promuovere i prodotti italiani sul mercato estero, anche al fine del contrasto alla contraffazione e all’italian sounding;
   riguardo all'equità sociale, di genere e territoriale, di cui alla missione n. 5), dovrebbero essere contemplati specifici interventi diretti: a) a promuovere la parità di genere in agricoltura e lo sviluppo dell'imprenditoria femminile; b) a favorire l'accesso ai giovani agricoltori alle terre, con particolare riguardo alle terre pubbliche ed alla Banca della Terra, evitando concentrazioni finanziarie e di capitale; c) a incentivare l'accesso ai Piani Aziendali e ad altre forme di aggregazione; d) a contrastare lo sfruttamento del caporalato, anche attraverso la previsione di una certificazione specifica di filiera; e) ad incentivare, nel quadro delle azioni previste per Programmi di sviluppo rurale (PSR), la creazione di aziende agricole multifunzionali, operanti con le metodologie innovative dell’«approccio Leader+» (liaison entre actions de dévelopment de l’économie rurale – collegamento tra azioni volte allo sviluppo rurale); e) a predisporre strumenti utili a favorire, in modo rapido, trasparente e semplificato, l'incontro tra domanda ed offerta di lavoro agricolo;
   riguardo il settore salute, di cui alla missione n. 6), dovrebbero essere contemplati Pag. 209efficaci interventi diretti: a) a promuovere campagne di educazione alimentare e ambientale per una corretta alimentazione e per contrastare lo spreco alimentare, in particolare negli istituti scolastici, negli ospedali, e nelle residenze sanitarie e assistenziali, tutelando la salute delle fasce più deboli della popolazione e favorendo la creazione di distretti produttivi; b) ad assicurare cibo dignitoso a tutti coloro che ne necessitano attraverso pasti equilibrati e di qualità, superando definitivamente le fasi emergenziali e di tipo puramente assistenziale attraverso l'organizzazione di una filiera nazionale e locale; c) a contrastare le fitopatie e le epizoozie, che penalizzano fortemente il settore agricolo, incidendo negativamente sulla qualità e quantità delle produzioni.