CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 23 settembre 2020
440.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione delle attività del settore florovivaistico (Nuovo testo C. 1824 Liuni).

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,
   esaminato, per i profili di propria competenza, il testo della proposta di legge recante «Disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione delle attività del settore florovivaistico» (C. 1824), come risultante dalle proposte emendative approvate dalla Commissione di merito,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

5-04632 Benamati: Sulla strategia industriale della Sematic S.p.a.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Com’è noto, il question time di cui si discute riguarda la situazione dell'azienda Sematic di Osio (Bergamo), la cui proprietà è stata trasferita ad un fondo che detiene il controllo del gruppo Wittur. Il Gruppo è uno dei principali produttori di componenti, moduli e sistemi completi per l'industria degli ascensori.
  La Wittur Holding Gmbh capofila ha annunciato alle Organizzazioni Sindacali di voler sospendere una parte della produzione dello stabilimento di Osio, motivando tale scelta «nell'andamento del settore dell'industria degli ascensori e della componentistica, che ha vissuto un inasprimento delle dinamiche competitive a livello globale ed europeo, ulteriormente aggravate dall'insorgere della pandemia di Covid-19, con uno spostamento del baricentro industriale dei principali operatori del settore, verso l'Est Europa».
  Al momento risulta che il personale in esubero verrebbe gestito utilizzando la Cassa integrazione per emergenza Covid-19. I sindacati unitamente ai lavoratori temono che, esaurito l'utilizzo degli ammortizzatori sociali si proceda ai licenziamenti, disperdendo non solo la competenza dei lavoratori che tanto hanno contribuito a far diventare la Sematic spa leader in tale settore ma impoverendo il territorio bergamasco.
  Posto che ad oggi non risulterebbe che la società in questione abbia beneficiato della concessione di contributi agevolativi, alla luce della normativa vigente in materia, non vi sarebbero molti spazi di intervento.
  Tuttavia, com’è noto il tema della delocalizzazione riveste un ruolo importante all'interno del dibattito governativo e l'impegno di questo Governo è diretto, da un lato, a sanzionare eventualmente le aziende che delocalizzano (qualora abbiano usufruito di finanziamenti pubblici) e a difendere i marchi storici; dall'altro, ad individuare politiche pubbliche utili tese ad incoraggiare le aziende ad investire e rimanere nei territori originari di produzione.
  Voglio ribadire a riguardo quanto affermato già dal Ministro dello sviluppo economico Patuanelli in un Question Time tenutosi al Senato recentemente. In quella sede, il Ministro ha ribadito la necessità di porre in essere azioni che non incidano solamente su chi ha delocalizzato ma vadano a premiare chi riporta le attività produttive in Italia, il cosiddetto back reshoring, che sarà ed è un elemento fondante del piano di Governo. Vi è la necessità, quindi, di individuare cosa porta una multinazionale a non produrre nel nostro Paese oltreché proteggere il nostro mercato rispetto agli altri a livello globale attraverso un quadro omogeneo di interventi.
  Ciò premesso ed evidenziato, a fronte della notizia della delocalizzazione del sito produttivo di Osio resta ferma la massima attenzione della competente struttura del Ministero dello sviluppo economico e sono in corso i necessari approfondimenti presso gli enti locali direttamente interessati, che sino ad oggi hanno seguito la questione. L'obiettivo, infatti, è quello di individuare tutte le possibili azioni da intraprendere in merito alla vicenda, inclusa la possibilità di convocare un tavolo di crisi, ove sia richiesto e ne sussistano le condizioni, al fine di garantire la continuità produttiva e salvaguardare i lavoratori coinvolti.

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ALLEGATO 3

5-04633 Squeri: Sul prezzo unico nazionale dell'energia elettrica.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'atto in esame gli interroganti rilevano come, nella sessione del mercato elettrico del 15 settembre, il prezzo medio giornaliero si sia attestato a 71,32 euro/MWh, toccando alle ore 20 il valore di 162,57 euro/MWh.
  A riguardo, evidenzio che tale aumento del prezzo ha riguardato tutto il contesto europeo. Infatti, alla medesima ora del giorno in esame, secondo quanto pubblicato dai gestori della borsa elettrica in Francia e Germania, i prezzi sono saliti a livelli anche più elevati di quello italiano (circa 189 euro/MWh).
  Detti picchi di prezzo sui mercati esteri riflettono criticità nei sistemi elettrici di Francia e Germania, legati ad aumenti della domanda per l'eccezionale ondata di caldo che ha colpito il nord Europa (con anomalie fino a 6-8o) e a contestuali ridotte disponibilità sia dell'offerta nucleare in Francia che di quella eolica in Germania che quindi non ha contribuito, come di consueto, al soddisfacimento del fabbisogno. In tale situazione, una parte della produzione italiana si è diretta verso i mercati esteri, risultando esportatrice verso la Francia e saturando la capacità di transito su quella frontiera.
  Quando la situazione di scarsità in Francia e Germania è gradualmente rientrata, in Italia i prezzi sono tornati alla sostanziale normalità del periodo nei giorni immediatamente successivi. A conferma della tenuta del mercato italiano, sottolineo che, sempre secondo quanto pubblicato dai gestori della borsa elettrica in Francia e Germania, nella sessione MGP relativa al 21 settembre, i prezzi in quei territori (Francia e Germania) all'ora 20 sono tornati nuovamente a salire su livelli molto elevati, mentre il prezzo all'ingrosso in Italia si è mantenuto su livelli decisamente più contenuti.
  In conclusione, i prezzi alti registrati in Italia e la loro volatilità sono stati influenzati, nella giornata e nell'ora in esame, dal particolare contesto di scarsità di offerta registrato nei sistemi elettrici centro-europei. Si tratterebbe quindi di una circostanza straordinaria che, allo stato attuale, non desta particolari preoccupazioni in termini di potenziale impatto sui prezzi finali dell'energia elettrica nella misura in cui rimane limitata ad un evento puntuale.
  Rimane fermo il principio per cui, in un mercato interconnesso, il sistema dei prezzi è sempre influenzato da quanto succede in altri contesti e nei mercati collegati, a prescindere dai confini amministrativi.
  Per quanto attiene il controllo dei mercati, voglio precisare che sono già operativi strumenti e disposizioni che consentono all'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente e all'Autorità garante della concorrenza e del mercato, ciascuna nell'ambito delle proprie specifiche competenze, di intervenire in presenza di comportamenti opportunistici o logiche speculative. Sarà cura, comunque, degli uffici competenti del Ministero dello sviluppo economico, acquisire ulteriori elementi al riguardo, anche con Io specifico fine di garantire i consumatori del mercato di riferimento.

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ALLEGATO 4

5-04634 Sut: Sulla proroga delle misure finalizzate a favorire l'efficientamento energetico degli edifici.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'edilizia rappresenta per l'Italia un settore trainante del sistema economico e occupazionale e negli ultimi anni ha registrato una importante crisi, acuita dall'attuale emergenza sanitaria da Sars-CoV-2.
  Secondo le previsioni del Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC), il settore residenziale è quello su cui maggiormente si dovranno concentrare gli sforzi di efficienza energetica nel prossimo decennio. Al settore residenziale è infatti richiesto un contributo pari a circa il 35 per cento dei risparmi di efficienza energetica al 2030.
  Con gli articoli 119 e 121 del Decreto Rilancio (del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77) si sta tentando di dare un forte impulso al settore, prevedendo:
   l'incremento al 110 per cento dell'aliquota della detrazione spettante per le spese sostenute dal 1o luglio 2020 al 31 dicembre 2021 per la realizzazione di specifici interventi di riqualificazione energetica, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici e di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici;
   Che per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, efficienza energetica, adozione di misure antisismiche, recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti, installazione di impianti fotovoltaici, installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici – ivi compresi gli interventi dell'articolo 119 che danno diritto al Superbonus – il soggetto beneficiario possa optare, in luogo dell'utilizzo diretto della detrazione, per un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori che hanno realizzato gli interventi o, in alternativa, per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante.

  Con la misura del Superbonus, dunque, il Governo si è posto l'obiettivo di rilanciare l'intero comparto delle costruzioni, con la duplice finalità di rilanciare l'economia italiana e di rispondere alle importanti sfide climatiche ed ambientali al 2030.
  Le modalità attuative delle disposizioni di cui agli articoli 119 e 121 sono definite con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate, al quale si rimanda.
  Per quello che attiene specificamente all'attuazione della misura del Superbonus, il Ministro dello sviluppo economico ha firmato i seguenti due decreti, previsti dalla normativa, che dopo l'esame della Corte dei Conti, sono prossimi ad essere pubblicati:
   il Decreto Requisiti tecnici (di concerto con MEF, MATTM e MIT), relativo alla definizione dei requisiti tecnici che devono soddisfare gli interventi che beneficiano delle agevolazioni, nonché dei massimali di costo specifici per singola tipologia di intervento;
   il Decreto Asseverazioni, relativo alla definizione delle modalità di trasmissione della asseverazione previste dal Decreto Rilancio [articolo 119, comma 13, lettera a)] e delle relative modalità attuative.

  Dall'attuazione della misura si attende un impatto notevole sul settore edile e sul Pag. 273settore della produzione di tecnologie per le costruzioni, oltre che nell'ambito dell'offerta di servizi per l'efficienza energetica, per contribuire alla ripresa dalla crisi. La misura inoltre contribuirà in maniera importante al conseguimento degli obiettivi ambientali previsti dal PNIEC. Il Decreto Rilancio ha stimato investimenti mobilitati dalla misura per circa 10 miliardi di euro annui.
  La proroga della misura è uno degli impegni politici già pubblicamente anticipati dal Ministro dello sviluppo economico, che la propone come progetto prioritario cui destinare parte delle risorse del Recovery Fund europeo.
  Per quello che attiene invece alla proroga delle misure previste dalla legge n. 296 del 2006 (articolo 1, commi da 344 a 349) – il cui termine risulta ad oggi fissato al 31 dicembre 2020 (ai sensi dell'articolo 1, commi 175 e ss. della legge n. 160 del 2019) – si rimanda al dibattito parlamentare, fermo restando il parere del competente Ministero dell'economia e delle finanze in merito, alla luce dei possibili effetti finanziari legati all'intervento.