CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 23 luglio 2020
415.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per le questioni regionali
ALLEGATO

ALLEGATO

Piano nazionale di riforma 2020. (Doc. LVII-n. 3, Sezione III e allegati).

PARERE APPROVATO

  La Commissione parlamentare per le questioni regionali,
   esaminato, per le parti di competenza, il Piano nazionale di riforma 2020 (Doc. LVII-n. 3, Sezione III e allegati);
   nell'area prioritaria 4, (Pubblica amministrazione) il Governo annuncia l'intenzione di proseguire nel processo di autonomia differenziata, procedendo preliminarmente alla definizione preliminare dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali (LEP) nelle materie oggetto di autonomia; l'attuazione del processo di autonomia differenziata proseguirà inoltre, negli intendimenti dell'Esecutivo, in parallelo con la definizione di strumenti perequativi, inclusi quelli di carattere infrastrutturale, con l'obiettivo di ridurre il divario tra il Nord e il Sud del Paese, in attuazione dei princìpi di coesione e di solidarietà nazionale;
   un ulteriore impegno che il Governo si assume nel presente documento è quello di «proseguire nella definizione di iniziative (normative o concertative)» dirette al fine di ridurre il contenzioso fra Stato, regioni e province autonome, «anche mediante l'introduzione di strumenti normativi di conciliazione e prevenzione dei conflitti»;
   al riguardo, si segnala che l'ultima relazione annuale sull'attività della Corte costituzionale, presentata lo scorso aprile e relativa all'anno 2019, afferma che «i ricorsi di Stato, Regioni, Province autonome sono notevolmente aumentati, passando dagli 87 del 2018 (92 nel 2017) ai 117 del 2019»; in tale relazione viene evidenziata peraltro un'ulteriore criticità, legata al ritardo con cui talvolta Stato e regioni danno attuazione al principio di leale collaborazione e viene sollecitata l'opportunità di individuare meccanismi di conciliazione in una fase che preceda l'entrata in vigore degli atti legislativi, o quanto meno preceda le impugnative;
   in base al Piano, gli enti territoriali saranno inoltre coinvolti nel processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione; in particolare, il Piano annuncia l'intenzione di affidare al Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, d'intesa con l'Agenzia per l'Italia digitale e la Conferenza unificata, il compito di adottare linee guida di condotta tecnologica per le Amministrazioni, al fine di garantire il coordinamento informativo statistico e informatico dei dati e dei servizi digitali dell'Amministrazione Statale, Regionale e Locale;
   nel trasporto pubblico locale, il Governo sottolinea come l'obiettivo di garantire servizi di trasporto pubblico locale più efficienti e di qualità sarà perseguito anche attraverso il superamento della spesa storica nella ripartizione del Fondo TPL e l'applicazione del costo standard come parametro di riferimento per la remunerazione dei servizi;
   sempre nel settore del trasporto pubblico locale, il Governo sottolinea inoltre l'importanza, sia nella fase della ripresa che a regime, di perseguire una flessibilità degli orari di servizio in entrata e in uscita (che può essere diversa tra città e città in Pag. 93relazione alle esigenze lavorative e produttive), valutando un servizio modulato per fasce orarie e/o distribuito su sei giorni lavorativi in modo da evitare, soprattutto nelle grandi città, il picco nelle ore di punta;
   con riferimento alla mobilità sostenibile, per quanto riguarda specificamente lo sviluppo delle reti ciclabili urbane, il Governo ricorda nel Piano, che è stato istituito un apposito Fondo, con una dotazione finanziaria di 150 milioni per il triennio 2022-2024, destinato a finanziare nella misura del 50 per cento la realizzazione di nuove piste ciclabili urbane da parte degli enti locali; si annuncia inoltre che è di prossima emanazione un decreto di ripartizione di circa 140 milioni con l'obiettivo di aumentare la sicurezza della rete ciclabile urbana ed ampliarla;
   in materia di coesione territoriale, gli strumenti di intervento del Governo annunciati nel Piano sul punto ruotano attorno: 1) al nuovo «Piano Sud 2030 – Sviluppo e coesione per l'Italia», presentato dal Governo il 14 febbraio 2020, che rappresenta lo strumento per un'azione coordinata di rilancio degli investimenti nel Mezzogiorno, anche mediante la piena attuazione della cosiddetta Clausola del 34 per cento ed il rilancio della Strategia nazionale per le aree interne; 2) alla riorganizzazione della programmazione delle risorse per la coesione, sia dei Fondi europei che dei Fondi nazionali di sviluppo e coesione, con riguardo al nuovo ciclo 2021-2027; 3) ad un nuovo impulso all'attuazione della programmazione dei Fondi strutturali europei della programmazione 2014-2020,
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PARERE FAVOREVOLE.