CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 maggio 2020
376.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-03809 Rizzetto: Iniziative per assicurare una gestione digitale, sicura ed efficiente delle pratiche da parte dell'INPS.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante richiama l'attenzione del Governo sul sistema informatico dell'Inps e le procedure relative ai pagamenti delle indennità previste in questo periodo emergenziale.
  Mi preme innanzitutto segnalare che, dal manifestarsi dell'emergenza legata al diffondersi del Coronavirus, il Ministero del lavoro che rappresento è stato profondamente impegnato – per quanto di sua competenza – nello studio di misure idonee e necessarie per limitarne gli impatti sul mondo del lavoro e sui lavoratori.
  Da subito è iniziato un proficuo dialogo con le parti sociali, volto a comprendere come poter sostenere imprese e lavoratori, facendo in modo che il progressivo blocco delle attività, resosi necessario per arginare la diffusione del virus, non diventasse deflagrante per il sistema.
  Parte attiva di tale dialogo è stato anche l'INPS che si è impegnato con una abnegazione di uomini e mezzi non comune a sostenere i processi amministrativi che le norme via via messe in campo richiedevano.
  L'impatto è stato importante e totalizzante su tutte le strutture istituzionali ed anche su quelle dell'INPS.
  L'Istituto, si è trovato a dover far fronte a flussi di attività imponenti, che hanno comportato, sin dall'inizio, lo ribadisco, uno sforzo enorme con conseguente necessità di potenziare le risorse dedicate, anche al fine di aumentare la capacità elaborativa delle infrastrutture.
  Tanto premesso ed evidenziato, è sotto gli occhi di tutti la difficoltà del periodo contingente.
  Con specifico riferimento ai fatti sui quali l'interrogante chiede informazioni rappresento quanto segue.
  In merito a quanto accaduto, l'INPS ha posto in essere tutte le misure idonee ad arginare gli effetti di un black out, dovuto a fattori probabilmente esterni, che l'Istituto, con una serie di accorgimenti, è riuscito nell'immediato a contenere.
  Su tali attività il Ministero che rappresento, ha chiesto una dettagliata relazione all'Istituto e lo stesso Ministro Catalfo ha personalmente illustrato con dovizia di dati e particolari, in Parlamento, la vicenda.
  Lo stesso Istituto ha informato gli utenti ed ha prontamente notificato il data breach al Garante per la protezione dei dati personali, assicurando che, fin dal momento in cui si è avuta conoscenza della possibilità che vi sia stata violazione di dati personali, ha assunto tutte le misure atte a porre rimedio alla situazione di rischio, attenuare i possibili effetti negativi e tutelare i diritti e le libertà delle persone fisiche.
  In tale ambito è stata anche istituita la casella di posta elettronica violazione-datiGDPR@inps.it utilizzabile, esclusivamente dai soggetti i cui dati siano stati interessati dalla violazione, per le segnalazioni all'INPS, allegando eventuali evidenze documentali.
  L'Istituto si è impegnato inoltre a verificare tutte le segnalazioni ricevute e ad adottare ogni ulteriore misura tecnica e organizzativa adeguata.Pag. 150
  La prova che i servizi INPS funzionino è giornalmente dimostrata tanto che, a 48 ore dalla pubblicazione del decreto Rilancio, l'INPS ha completato le operazioni di pagamento della seconda rata (aprile) delle indennità di 600 euro a favore dei lavoratori autonomi, dei collaboratori e degli stagionali del turismo e degli stabilimenti termali. Sono state completate anche le operazioni di pagamento a favore degli operai a tempo determinato dell'agricoltura, con la seconda rata dell'indennità fissata dalla legge nella misura di 500 euro.
  Con riferimento alla pubblicazione dei dati sul sito Inps, l'Istituto ha precisato che gli aggiornamenti non avvengono in tempo reale, ma con modalità periodica, e che sono in corso attività di reingegnerizzazione continua in merito alle pubblicazioni dei prospetti dei dati di interesse, con la finalità di fornire maggiori informazioni possibili ai datori di lavoro e ai lavoratori interessati.
  Nella convinzione che l'INPS abbia fatto tutto il possibile per rendere al Paese il miglior servizio possibile anche in questa contingenza, garantisco che il Ministero che rappresento, primariamente vigilante sull'Istituto, continuerà a monitorare l'andamento dei processi a tutela della collettività e dell'utenza che ha diritto ad una efficace utilizzo ed accesso alle misure di sostegno.

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ALLEGATO 2

5-03832 Pezzopane: Iniziative per la positiva definizione delle vertenze sindacali che interessano alcune aziende della provincia di Teramo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Passo ad illustrare l'atto parlamentare concernente le vertenze sindacali che interessano alcune aziende della provincia di Teramo.
  Per quanto riguarda la Veco Fonderia Smalteria S.p.A., evidenzio che la Società esercita fin dal 1961 l'attività di fonderia in ghisa di seconda fusione e rappresenta una delle aziende «storiche» della provincia teramana in modo specifico nell'area della Val Vibrata, a confine con la regione Marche, territorio già pesantemente interessato negli ultimi anni da una difficile crisi industriale/occupazionale.
  Nel corso degli ultimi anni, la Società ha attraversato un periodo di crisi, dovuto principalmente alla stagnazione del mercato di riferimento con una inevitabile flessione degli impianti produttivi e la conseguente contrazione del fatturato.
  Al riguardo, segnalo che il 24 aprile scorso, la società ha presentato istanza per accedere al trattamento di CIGS per la causale di cessazione di attività per il periodo decorrente per il periodo dal 23 gennaio 2020 al 22 gennaio 2021 per un organico pari a 52 lavoratori. Stante la particolare situazione di emergenza dettata dal COVID-19, la società ha, altresì, presentato istanza di sospensione del trattamento sopra indicato per accedere alla CIGO COVID, di cui ai recenti decreti legge n. 9/2020 e n. 18/2020. Entrambe le richieste sono in corso di istruttoria.
  Inoltre, dagli archivi della Direzione Generale competente del Ministero che rappresento risulta che la ditta Veco Fonderia Smalteria è stata destinataria di un decreto di CIGS per aree di crisi industriale complessa. Infatti con decreto direttoriale della struttura ministeriale competente, del 28 ottobre 2019, è stato autorizzato il trattamento CIGS, ai sensi dell'articolo 44, comma 11-bis del decreto legislativo n. 148/2015, per il periodo dal 1o ottobre 2019 al 30 settembre 2020, in favore dei n. 51 lavoratori dipendenti della S.p.A. Veco Fonderia Smalteria, operanti nel sito di Martinsicuro-TE.
  Successivamente, a seguito della sentenza del Tribunale di Teramo del 23 gennaio 2020 con la quale è stato dichiarato il fallimento della società, con nota del 9 aprile 2020, il Curatore fallimentare ha comunicato l'intervenuto fallimento e la volontà di presentare istanza di trattamento CIGS, a decorrere dal 23 gennaio 2020, ai sensi dell'articolo 44 del decreto-legge n. 109/2018.
  Pertanto, con decreto della Direzione Generale competente, del 29 aprile 2020, è stato annullato il decreto direttoriale precedente del 28 ottobre 2019, limitatamente al periodo dal 23 gennaio 2019 al 30 settembre 2020.
  Per quanto riguarda la Società ATR GROUP srl di Colonnella (TE), l'Azienda si occupa di progettazione, prototipazione e realizzazione di parti strutturali e componentistica in materiali compositi avanzati in fibra di carbonio e fibra di vetro. Negli anni scorsi, la Società ha attraversato un forte periodo di crisi, dovuto in modo particolare alla negativa congiuntura economica. La Regione Abruzzo, espressamente interpellata al riguardo, ha comunicato di aver convocato più volte la proprietà e le parti sociali al fine di avere Pag. 152un monitoraggio continuo sull'evolversi della situazione, dovuta in modo particolare al pagamento di stipendi arretrati e alla verifica di nuove commesse. Ulteriori incontri, aventi ad oggetto il pagamento di stipendi arretrati, si sono tenuti presso la Prefettura di Teramo. Al riguardo la Regione Abruzzo, ha reso noto che il 7 maggio scorso, nel corso dell'ultima riunione convocata dalla Prefettura di Teramo, è stato comunicato dall'Amministratore Unico dell'ATR Group srl l'intenzione di procedere al pagamento degli stipendi secondo le seguenti modalità: entro il prossimo 20 maggio le retribuzioni nette dei mesi di luglio e dicembre 2019 pari a 281.318 euro per i 90 dipendenti attualmente in forza; al 15 giugno gli stipendi relativi ai mesi di gennaio e febbraio 2020 per i soli dipendenti in forza pari a 218.948 per 90 dipendenti.
  Per quanto concerne gli aspetti di competenza dell'Inps, evidenzio che relativamente alla ditta ATR Group srl è stata presentata richiesta di CIGO per «crisi temporanea di mercato» in data 21 marzo 2020 con periodo richiesto dal 9 marzo 2020 al 6 giugno 2020.
  La competente sede di Teramo ha autorizzato l'intero periodo di 13 settimane in data 24 aprile 2020 e sono stati effettuati i pagamenti diretti, per la mensilità di marzo, in data 5 maggio 2020.
  In conclusione, nel sottolineare l'attenzione del Governo e del Ministero del lavoro in merito alle vicende oggetto del presente atto parlamentare, faccio presente che la Regione Abruzzo, ha espressamente dichiarato l'impegno a seguire le vertenze delle Società Veco Fonderia Smalteria S.p.A. di Martinsicuro e della ATR di Colonnella, al fine di garantire la continuità operativa delle imprese e la salvaguardia dei posti di lavoro, in un'area già fortemente penalizzata nel corso degli ultimi anni quale quella della Area Industriale Complessa Val Vibrata Valle del Tronto Piceno.

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ALLEGATO 3

5-03862 Ferri: Durata massima del periodo di astensione dal lavoro di cui all'articolo 23, comma 6, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 («Cura Italia»), e delle altre forme di congedo straordinario introdotte per fronteggiare le conseguenze dell'emergenza sanitaria.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il presente atto parlamentare si richiama l'attenzione del Governo sul periodo di astensione dal lavoro di cui all'articolo 23, comma 6, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 («Cura Italia»), e delle altre forme di congedo straordinario introdotte per fronteggiare le conseguenze dell'emergenza sanitaria.
  Innanzitutto, voglio ricordare che a seguito dell'emergenza sanitaria che ha portato alla chiusura pressoché totale dei servizi educativi delle scuole d'Italia, il Governo è intervenuto con il massimo impegno per tutelare e aiutare le famiglie.
  Colgo l'occasione anche per evidenziare che sono necessari oggi più che mai interventi strutturali sul piano della conciliazione tra vita e lavoro che siano pensati soprattutto in modo da incentivare anche un effettivo riequilibrio delle responsabilità di cura, tuttora troppo spesso appannaggio esclusivo delle donne.
  Già con il decreto cura Italia, sin da subito è stato introdotto un congedo parentale speciale per aiutare i genitori nell'assistenza dei propri figli in questo periodo emergenziale. Così come il Ministero del lavoro ha da subito favorito l'utilizzo massiccio dello smart working proprio per coniugare le esigenze lavorative con quelle dettate dall'emergenza sanitaria.
  Successivamente, con il decreto-legge n. 34/2020 (cd. Decreto Rilancio) – ora A.C. 2500 – il Ministero che rappresento ha voluto potenziare lo strumento dello smart working per tutelare il lavoratore e si è voluto intervenire specificamente anche proprio sull'istituto del congedo parentale. Infatti l'articolo 90 disciplina lo svolgimento dell'attività lavorativa in modalità agile per il settore privato, in conseguenza dell'emergenza epidemiologica, disponendo, in particolare, che la suddetta modalità possa essere applicata dai datori di lavoro privati ad ogni rapporto di lavoro subordinato anche in assenza degli accordi individuali previsti dalla normativa vigente e introducendo un diritto allo svolgimento del lavoro in modalità agile in favore dei genitori di figli minori di anni 14. Fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica, i genitori lavoratori dipendenti del settore privato che hanno almeno un figlio minore di 14 anni, hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile anche in assenza degli accordi individuali. Viene precisato, inoltre, che questo può attuarsi anche attraverso l'uso di strumenti informatici nella disponibilità del dipendente qualora non sia fornito dal datore di lavoro.
  Con specifico riferimento al quesito sollevato dall'onorevole interrogante, voglio segnalare che oltre alla regolamentazione del lavoro agile, il decreto Rilancio contiene l'incremento di specifiche misure a sostegno della genitorialità.
  Infatti, l'articolo 72, citato, aumenta da 15 a 30 giorni (continuativi o frazionati) la durata massima del suddetto congedo parentale – già introdotto dal decreto-legge n. 18/2020 (cd decreto Cura Italia) – a seguito della sospensione dei servizi educativi per l'infanzia e delle attività didattiche Pag. 154conseguente all'emergenza epidemiologica da COVID-19 – per i genitori lavoratori dipendenti del settore privato. La norma conferma che il congedo è riconosciuto per figli fino a 12 anni di età.
  Preciso, sul punto che il limite di età di 12 anni per la fruizione del suddetto congedo speciale non si applica in riferimento ai figli con disabilità grave iscritti a scuole di ogni ordine e grado o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale. Tale congedo è coperto da contribuzione figurativa e che la relativa indennità è pari al 50 per cento della retribuzione.
  Viene introdotta, altresì un'importante novità. Infatti per quanto riguarda i voucher baby-sitting lo stesso articolo 72 del decreto «rilancio», modificando l'articolo 23, comma 8, del decreto-legge n. 18/2020 – incrementa da 600 a 1.200 euro i bonus riconosciuti, da utilizzare per prestazioni effettuate nel periodo di sospensione dei servizi educativi per l'infanzia e delle attività didattiche, nonché in alternativa e con erogazione diretta al richiedente, per la comprovata iscrizione ai centri estivi, ai servizi integrativi per l'infanzia di cui all'articolo 2, del decreto legislativo n. 65/2017, ai servizi socio-educativi territoriali, ai centri con funzione educativa e ricreativa e ai servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia.
  Alle medesime condizioni, la norma aumenta, altresì, da 1.000 a 2.000 euro l'importo massimo del bonus per i lavoratori dipendenti del settore sanitario, pubblico e privato accreditato, appartenenti alla categoria dei medici, degli infermieri, dei tecnici di laboratorio biomedico, dei tecnici di radiologia medica e degli operatori sociosanitari, nonché per i dipendenti della Polizia di Stato e per il personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico impiegato per l'emergenza epidemiologica.
  In conclusione, tra gli obiettivi del Governo appare forte la volontà di prestare tutto il sostegno necessario alle nostre imprese, alle famiglie e ai lavoratori e vi assicuro che, laddove possibile, tutte queste misure saranno sempre più rafforzate.