CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 19 maggio 2020
370.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-03985 Fregolent: Modalità di finanziamento e di realizzazione del tratto di completamento dell'autostrada A33 Asti-Cuneo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come ricordato dall'Onorevole interrogante, il 14 maggio scorso il CIPE ha approvato l'aggiornamento dei piani economico-finanziari relativi alle società A33 Asti-Cuneo e SATAP A4 Torino-Milano.
  Tale decisione consentirà finalmente l'avvio dei lavori per la realizzazione di un'opera fortemente voluta dal territorio e che riveste un ruolo strategico per il Paese.
  Ricordo che dopo la delibera CIPE del 1o agosto 2019 il Ministero ha proseguito un intenso confronto con tutte le amministrazioni, che ha consentito l'adozione di un modello pienamente coerente con la normativa nazionale e comunitaria.
  Il cronoprogramma allegato al nuovo atto convenzionale prevede l'immediato avvio dei lavori per il lotto 2.6 (Roddi – Diga ENEL) che si estende per 9,7 km, oltre all'adeguamento della tangenziale di Alba e alla interconnessione con la viabilità locale.
  L'attuale proposta di Piano economico-finanziario prevede che il fabbisogno occorrente per il completamento dei lavori, attualmente stimato in 350 milioni di euro, sia assicurato – in alternativa alla contribuzione pubblica – dalla società autostradale SATAP (tronco A4).
  Il modello contrattuale adottato (finanziamento incrociato) prevede che le somme anticipate da SATAP A4 siano recuperate al momento del riaffidamento della concessione, al 31 dicembre 2026, a titolo di indennizzo da subentro.
  Inoltre, al 2026 è previsto l'affidamento congiunto delle due tratte in modo da pervenire ad una gestione unitaria, rispondente agli ambiti dimensionali ottimali individuati dall'Autorità di regolazione dei trasporti.
  Il cronoprogramma allegato alla proposta di Piano economico-finanziario contempla l'ultimazione dei lavori entro quattro anni dall'avvio.

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ALLEGATO 2

5-03986 Mazzetti: Esclusione dei liberi professionisti certificati dalle indagini e prove sui ponti esistenti.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In relazione alla possibilità di modificare la disciplina di cui all'articolo 59 del dPR n. 380/2001 in materia di edilizia, sulla base degli elementi che sono stati forniti dal Consiglio superiore dei lavori pubblici, rappresento quanto segue.
  Con la circolare n. 633/2019 sono stati fissati i requisiti minimi per autorizzare i laboratori ad effettuare prove e controlli sui materiali da costruzione su strutture e costruzioni esistenti.
  Detta circolare è stata adottata sulla base del parere espresso dal Consiglio superiore nell'adunanza del 27 settembre 2019, con il voto favorevole anche dei rappresentanti dei Consigli Nazionali degli Ingegneri e degli Architetti.
  Giova evidenziare che la circolare individua i requisiti minimi necessari alla garanzia della qualità ed affidabilità delle certificazioni, prevedendo al contempo accresciute responsabilità, individuando la loro attività come servizio di pubblica utilità e prevedendo l'irrogazione di rilevanti sanzioni penali in caso di irregolarità.
  In definitiva, le disposizioni citate volte alla certificazione degli esiti delle prove, sono funzionali alla garanzia ed alla tracciabilità della filiera delle valutazioni e dei controlli sulle costruzioni esistenti, e delle connesse responsabilità, finalizzate alla salvaguardia della qualità e sicurezza del patrimonio infrastrutturale.
  Tutti i professionisti, ingegneri ed architetti, che tuttora operano nel settore, possono organizzarsi opportunamente (anche in forma associata o di associazioni di ingegneria) al fine di garantire il rispetto dei requisiti minimi previsti dalla citata circolare 633/2019, richiedere la relativa autorizzazione di cui all'articolo 59, comma 2, del d.P.R. 380/2001, e quindi certificare, ai sensi della stessa legge, gli esiti delle prove.
  Da ultimo, evidenzio che in coerenza con il processo di qualificazione e certificazione di cui alla sopra menzionata Circolare, il Consiglio Superiore, nelle recenti Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti, favorevolmente esitate dall'Assemblea generale con parere n. 88/2019 reso – sempre con il voto favorevole dei Consigli Nazionali di Ingegneri ed architetti nell'Adunanza telematica del 14 aprile scorso – ha ribadito che le prove sui materiali e le strutture, comprese quelle sulle costruzioni esistenti, debbano essere certificati da laboratori di cui al citato articolo 59.

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ALLEGATO 3

5-03987 Gagliardi: Tempi di realizzazione dei tre lotti funzionali della variante Aurelia a La Spezia e ripristino di una viabilità alternativa a seguito del crollo del ponte di Albiano.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Riprendo quanto riferito in questa stessa sede il 4 marzo scorso su analogo argomento e, sulla base degli aggiornamenti pervenuti da ANAS, comunico quanto segue.
  Per il I stralcio funzionale A – tra lo svincolo del Forno e lo svincolo Buonviaggio, l'11 febbraio scorso si è tenuta la seduta pubblica di gara con l'apertura delle offerte economiche e conseguente stesura della graduatoria.
  Le offerte delle prime due classificate si sono rivelate anomale ai sensi dell'articolo 97, comma 3, del decreto legislativo n. 50/2016 e pertanto è stato attivato il subprocedimento di verifica dell'anomalia.
  Per il II stralcio funzionale B – dallo svincolo di Buon Viaggio allo svincolo di San Venerio, il progetto esecutivo è in corso di redazione da parte della società ANAS con attività di supporto esterne e la sua approvazione è prevista per il prossimo mese di settembre, con seguente possibilità di procedere alla pubblicazione del bando di gara nel mese di ottobre 2020.
  Quanto al III stralcio funzionale C – dallo svincolo di San Venerio allo svincolo Melara, evidenzio che si prevede di approvare il progetto esecutivo entro il mese di aprile 2021 e di pubblicare il bando di gara entro il mese di maggio 2021.
  Infine, con riferimento alle conseguenze sulla viabilità locale a seguito del crollo del ponte sul fiume Magra, su richiesta del MIT la società concessionaria SALT consente il libero transito sulla tratta dell'autostrada tra Aulla e S. Stefano di Magra.
  Tale tratta costituisce la diretta alternativa alla viabilità locale precedentemente garantita attraverso il ponte di Albiano e permette il superamento del fiume Magra senza particolari problematiche per la popolazione residente.
  Evidenzio che la libera circolazione su tale tratta è assicurata fino all'individuazione di soluzioni alternative, attualmente al vaglio, e che consistono anche nell'utilizzazione di una carreggiata della A15 come viabilità locale, gestita separatamente rispetto al traffico autostradale.

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ALLEGATO 4

5-03988 Pezzopane: Carenza di reti infrastrutturali nella regione Abruzzo con particolare riguardo al collegamento tra Pescara e L'Aquila.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In relazione a quanto richiesto dagli onorevoli interroganti, la società ANAS ha evidenziato quanto segue.
  Il progetto preliminare generale, inclusivo dei tre lotti di interventi sulla SS 684 tangenziale sud di L'Aquila – variante sud all'abitato di L'Aquila, è stato oggetto, a partire dal 2014, di numerose osservazioni da parte della Regione Abruzzo, che hanno determinato un arresto dell'iter approvativo e la necessità di procedere ad un significativo aggiornamento progettuale.
  Una volta terminato l'aggiornamento del progetto, nel 2016 ANAS chiedeva al MIT l'attivazione delle procedure CIPE e alla Regione di riattivare la procedura VIA.
  Anche in relazione al progetto aggiornato, venivano formulate osservazioni da parte delle Regione, nonché dei Comuni di L'Aquila, Barisciano, Fossa e Poggio Picenze e dei comitati territoriali.
  Nel mese di febbraio 2019, ANAS, sulla base degli esiti delle interlocuzioni intrattenute con i vari soggetti istituzionali e finalizzate ad individuare delle soluzioni condivise che consentissero di superare tutte le osservazioni, confermava le proposte elaborate a fine 2016 per i lotti A e B, mentre inoltrava al MIT, alla Regione e al comune dell'Aquila una nuova proposta progettuale relativamente al lotto C.
  I tre lotti A, B e C sono inseriti nel Contratto di Programma 2016-2020 MIT-ANAS ed individuati con le sigle AQ25, AQ26 e AQ27.
  Per quanto concerne gli interventi relativi al Lotto A, ricadente nel comune di L'Aquila, località Sassa, e quello relativo al Lotto B, ricadente nel comune di L'Aquila, località Mausonia, l'aggiornamento 2018 e 2019 del predetto Contratto di Programma, approvato dal CIPE con delibera 24 luglio 2019, n. 36, prevede:
   per il Lotto A, un costo di circa 36,18 milioni di euro, dei quali 2,6 milioni finanziati con il Fondo Unico per la progettazione;
   per il Lotto B, un costo di circa 53,23 milioni di euro, dei quali 3,1 milioni finanziati con il Fondo unico per la progettazione.

  Per proseguire con la progettazione definitiva – che potrà essere redatta tramite progettista aggiudicatario di accordo quadro – e definire il possibile iter approvativo della stessa era stato convocato per il 5 marzo scorso un tavolo tecnico presso il MIT con Regione Abruzzo e Comune di L'Aquila, incontro poi rinviato a causa delle restrizioni sanitarie derivanti dall'emergenza COVID-19.
  Nell'evidenziare che, nell'aggiornamento del Contratto di Programma 2016 – 2020, l'appaltabilità degli interventi relativi ai lotti A e B è prevista per il 2022, si procederà nei prossimi giorni alla convocazione di una nuova riunione presso il MIT del predetto Tavolo tecnico.
  Per quanto concerne l'intervento di cui al lotto C, anch'esso ricadente interamente nel territorio del comune di L'Aquila, la procedura è analoga a quella dei lotti A e B.Pag. 54
  Il costo dell'intervento è pari a circa 47,44 milioni di euro, dei quali finanziati 2,7 per la progettazione e, anche in questo caso, l'appaltabilità è prevista per il 2022.
  Per quanto concerne le opere in corso sulla SS. 260 Picente, ANAS comunica che si tratta di interventi la cui ultimazione è prevista per i primi mesi del 2022, finalizzati all'adeguamento del tracciato esistente alla normativa vigente e che consentiranno anche di elevare il livello di sicurezza e di scorrevolezza dell'infrastruttura, migliorando il sistema viario di accesso alla città di L'Aquila.
  Nel dettaglio di tratta di interventi riguardanti:
   il tratto stradale da San Pelino a Marana di Montereale, della lunghezza di circa 3,8 km, per un importo lavori pari a 20,5 milioni di euro (lotto 3);
   il tratto stradale dallo svincolo di Marana allo svincolo Cavallari, della lunghezza di circa 6 km e che prevede la realizzazione di una galleria (finalizzata anche ad evitare l'attraversamento del centro abitato di Marana), per un importo lavori di 61,2 milioni di euro (lotto 4).

  Circa la bretella dell'ospedale San Salvatore si è da tempo in attesa di approvazione della VIA regionale.
  Quanto alla bretella Amiternum, informo che il parere negativo della Soprintendenza è stato impugnato da ANAS e si è in attesa che il Consiglio di Stato si esprima.
  Infine, con riferimento al casello autostradale in località Nucleo Industriale di Pile, il MIT solleciterà gli enti preposti ad accelerare gli interventi, così importanti per il sistema produttivo del territorio.

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ALLEGATO 5

5-03989 Butti: Revisione del codice dei contratti pubblici, con particolare riguardo all'innalzamento della soglia per gli affidamenti diretti.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In ordine alla possibilità di aumentare la soglia per gli affidamenti diretti ex articolo 36, comma 2, lettera a), del Codice dei contratti pubblici fino a 100 mila euro, segnalo che nell'ambito delle iniziative di semplificazione che verranno assunte dal Governo rientrano anche quelle dirette a ridurre i tempi di realizzazione delle opere pubbliche.
  È indubbio, infatti, che occorre mettere a disposizione del Paese in tempi rapidi infrastrutture capaci di generare nuove occasioni di lavoro per la filiera delle imprese e di contribuire allo sviluppo economico dei territori.
  A tale fine, si provvederà ad introdurre misure correttive all'attuale Codice dei contratti e, in tale ambito, si sta valutando la possibilità di intervenire anche sulla disciplina relativa al regime degli affidamenti diretti e delle procedure negoziate.
  Ad ogni modo ricordo che, già in questa fase emergenziale, le stazioni appaltanti possono ricorrere a procedure accelerate.
  Come sottolineato dall'ANAC nel documento del 30 aprile 2020, recante un Vademecum per appalti rapidi e semplificati, infatti, l'ordinamento giuridico già consente, in presenza di determinati presupposti, di procedere all'affidamento di appalti senza pubblicazione di bandi, di assegnare termini ridotti per la presentazione delle offerte, di effettuare controlli ex post, nonché di ricorrere all'esecuzione delle attività appaltate in via d'urgenza ovvero ancora prima di aver stipulato il contratto.

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ALLEGATO 6

5-03990 Deiana: Scarso ricorso di Anas alle procedure di accordo bonario o di transizione per il pagamento dei crediti delle imprese.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come evidenziato nell'atto di sindacato ispettivo, l'emergenza sanitaria COVID-19 ha avuto delle ripercussioni negative nel settore dei lavori pubblici a fronte dei quali il Governo è impegnato a porre in essere ogni utile misura per sostenere l'occupazione e il mantenimento in vita delle aziende che operano in tale settore anche attraverso aiuti agli investimenti e sostegno ai lavoratori.
  Per quanto attiene al contenzioso in materia di appalti che interessa ANAS, la società ha comunicato che esso ha un valore attuale di circa 6,7 miliardi di euro rispetto ai 13 miliardi originari.
  Di tale somma: una quota molto rilevante deriva dai lavori affidati ai contraenti generali, sfociati in contenziosi giudiziali; un'altra quota, anch'essa molto rilevante, è ascrivibile a contenziosi risalenti e ancora non definiti dall'Autorità giudiziaria; la restante quota è oggetto di procedura di accordo bonario.
  Quanto all'esercizio dell'azione di rivalsa, va detto che la mancata conclusione di un accordo bonario non produce automaticamente un danno al pubblico erario in quanto sulla convenienza della proposta di accordo bonario la stazione appaltante, al pari dell'appaltatore, svolge un giudizio prognostico sull'esito del contenzioso e sulla base della possibile soccombenza in giudizio.