CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 aprile 2020
356.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Schema di decreto interministeriale concernente l'erogazione di misure a sostegno agli orfani di crimini domestici e di reati di genere e alle famiglie affidatarie. Atto n. 163.

PROPOSTA DI PARERE DELLA RELATRICE

  La XII Commissione,
   esaminato lo schema di regolamento ministeriale concernente l'erogazione di misure di sostegno agli orfani di crimini domestici e di reati di genere e alle famiglie affidatarie (Atto n. 163);
   preso atto del primo parere interlocutorio espresso dalla Sezione consultiva per gli Atti normativi del Consiglio di Stato in data 27 dicembre 2019 e il parere espresso dalla medesima Sezione il 18 febbraio 2020 nonché del parere espresso dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano il 29 gennaio 2020;
   rilevato che, con il provvedimento in esame, viene data attuazione a una pluralità di interventi normativi succedutisi negli ultimi anni, in materia di tutela degli orfani di crimini domestici e di genere, attraverso lo stanziamento di risorse che attingono al «Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell'usura e dei reati intenzionali violenti, nonché agli orfani per crimini domestici»;
   espresso apprezzamento per l'obiettivo generale del provvedimento, finalizzato a fornire sostegno morale e materiale agli orfani delle vittime dei predetti reati, sia minorenni che maggiorenni, qualora non autosufficienti, sino al compimento del trentesimo anno di età;
   condivise, nel merito, le finalità del provvedimento in oggetto e le tipologie di misure di sostegno ivi previste per i beneficiari quali: erogazione di borse di studio; gratuità o semi gratuità della frequenza di convitti, educandati o istituzioni educative in generale; rimborso di spese mediche e assistenziali, anche di tipo psicologico; finanziamento di iniziative di orientamento, di formazione e di sostegno per l'inserimento nell'attività lavorativa;
   evidenziato, in particolare, che gli articoli 15, 16 e 17, concernenti il rimborso di spese relative a prestazioni mediche e di assistenza materiale e psicologica, prevedono uno stanziamento che fa riferimento agli anni 2018-2020 senza tuttavia specificare i termini temporali di presentazione della domanda nonché i periodi entro cui si debbano collocare le spese ai fini del diritto al rimborso;
   rilevata altresì l'importanza delle misure di sostegno e aiuto economico in favore delle famiglie affidatarie degli orfani di crimini domestici e di genere che siano minorenni, recate dal Capo V dello schema, volte a garantire il mantenimento, la crescita e lo sviluppo dei minori affidati,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   valuti il Governo l'opportunità di specificare, in relazione al diritto al rimborso di spese mediche e assistenziali per gli anni 2018-2020, di cui agli articoli 15, 16 e 17 dello schema in oggetto, i termini temporali di presentazione della domanda nonché i periodi entro cui si debbano collocare le spese ai fini del diritto al rimborso.

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ALLEGATO 2

Schema di decreto interministeriale concernente l'erogazione di misure a sostegno agli orfani di crimini domestici e di reati di genere e alle famiglie affidatarie. Atto n. 163.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XII Commissione,
   esaminato lo schema di regolamento ministeriale concernente l'erogazione di misure di sostegno agli orfani di crimini domestici e di reati di genere e alle famiglie affidatarie (Atto n. 163);
   preso atto del primo parere interlocutorio espresso dalla Sezione consultiva per gli Atti normativi del Consiglio di Stato in data 27 dicembre 2019 e il parere espresso dalla medesima Sezione il 18 febbraio 2020 nonché del parere espresso dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano il 29 gennaio 2020;
   rilevato che, con il provvedimento in esame, viene data attuazione a una pluralità di interventi normativi succedutisi negli ultimi anni, in materia di tutela degli orfani di crimini domestici e di genere, attraverso lo stanziamento di risorse che attingono al «Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell'usura e dei reati intenzionali violenti, nonché agli orfani per crimini domestici»;
   espresso apprezzamento per l'obiettivo generale del provvedimento, finalizzato a fornire sostegno morale e materiale agli orfani delle vittime dei predetti reati, sia minorenni che maggiorenni, qualora non autosufficienti, sino al compimento del trentesimo anno di età;
   condivise, nel merito, le finalità del provvedimento in oggetto e le tipologie di misure di sostegno ivi previste per i beneficiari quali: erogazione di borse di studio; gratuità o semigratuità della frequenza di convitti, educandati o istituzioni educative in generale; rimborso di spese mediche e assistenziali, anche di tipo psicologico; finanziamento di iniziative di orientamento, di formazione e di sostegno per l'inserimento nell'attività lavorativa;
   evidenziato, in particolare, che gli articoli 15, 16 e 17, concernenti il rimborso di spese relative a prestazioni mediche e di assistenza materiale e psicologica, prevedono uno stanziamento che fa riferimento agli anni 2018-2020 senza tuttavia specificare i termini temporali di presentazione della domanda nonché i periodi entro cui si debbano collocare le spese ai fini del diritto al rimborso;
   rilevata altresì l'importanza delle misure di sostegno e aiuto economico in favore delle famiglie affidatarie degli orfani di crimini domestici e di genere che siano minorenni, recate dal Capo V dello schema, volte a garantire il mantenimento, la crescita e lo sviluppo dei minori affidati,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   valuti il Governo l'opportunità di specificare, in relazione al diritto al rimborso di spese mediche e di assistenza materiale e psicologica per gli anni 2018-2020, di cui agli articoli 15, 16 e 17 dello schema in oggetto, i termini temporali di presentazione della domanda nonché i periodi entro cui si debbano collocare le spese ai fini del diritto al rimborso.

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ALLEGATO 3

Documento di economia e finanza 2020. Doc. LVII, n. 3 e Annesso.

PROPOSTA DI PARERE DELLA RELATRICE

  La XII Commissione,
   esaminato, per quanto di competenza, il Documento di economia e finanza 2020 (DOC. LVII, n. 3) e il relativo Annesso;
   preso atto del significativo deterioramento del contesto economico congiunturale rispetto a quello rappresentato dalla Nota di aggiornamento al DEF 2019, ascrivibile al diffondersi della pandemia di COVID-19 e al conseguente blocco delle attività produttive;
   tenuto conto che, a causa dell'eccezionalità del momento, il Documento di economia e finanza è scarno e più essenziale del consueto, recando previsioni limitate al 2021 e non essendo corredato del Programma Nazionale di Riforma e dei principali allegati, che il Governo si è impegnato a presentare in un momento successivo;
   evidenziato che il documento ricorda che l'obiettivo prioritario della strategia seguita dall'Italia in relazione all'emergenza sanitaria è stata la minimizzazione delle perdite umane e del numero di ricoveri ospedalieri, in particolare in terapia intensiva, nello stesso tempo incrementando fortemente la capacità del sistema ospedaliero;
   rilevato che la spesa sanitaria prevista per il 2020 è di 119.556 milioni, con un tasso di crescita del 3,6 per cento rispetto all'anno precedente;
   condiviso l'obiettivo di prevedere interventi che consentiranno di aumentare il finanziamento e l'ulteriore potenziamento di strumenti e dotazioni del sistema sanitario;
   apprezzata l'intenzione di adottare misure volte a tutelare la sicurezza sui luoghi di lavoro, anche attraverso la revisione dei protocolli e l'adeguamento delle strutture, in particolare per quanto attiene a quelle sanitarie e di degenza,
   considerato che:
    attualmente la sanità assorbe solo il 6,6 per cento del prodotto interno lordo e l'intera filiera della salute ne produce circa l'11 per cento; dal rapporto Gimbe 2019 emerge che, nel periodo 2010-2019 sono stati sottratti al SSN circa 37 miliardi di euro e l'incremento complessivo del fabbisogno sanitario nazionale è stato di 8,8 miliardi di euro, con una media annua dello 0,9 per cento insufficiente anche solo a pareggiare l'inflazione (+1,07 per cento);
    con le ultime manovre economiche emerge ed è stata accolta con favore l'inversione di tendenza che ha previsto risorse aggiuntive, pari a 4,5 miliardi di euro per il fondo sanitario nazionale per triennio 2020-2022. Ciononostante, proprio l'emergenza Covid-19 ha mostrato la necessità di intervenire strutturalmente sul sistema sanitario, garantendo una sostenibilità economica effettiva ai livelli essenziali di assistenza attraverso un adeguato e permanente finanziamento del fondo sanitario nazionale, assicurando altresì la certezza delle risorse ad esso destinate, attraverso iniziative volte a un recupero di risorse economiche adeguate;
    appare altresì auspicabile intervenire sul criterio di riparto del risorse del Pag. 108Fondo sanitario nazionale, ripensando il meccanismo del fabbisogno regionale standard, attualmente basato sul parametro capitario in rapporto alla popolazione pesata, correlando invece il fabbisogno al reale e diversificato bisogno della comunità e alla domanda di salute sulla base della prevalenza di patologie insistenti su determinati territori, introducendo il parametro basato sul dato epidemiologico di morbilità regionale, e tenendo conto della popolazione affetta da malattie croniche invalidanti, sulla scorta dei dati rilevati dai piani annuali della prevenzione;
    per talune regioni, l'emergenza sanitaria da Covid-19 si è sovrapposta alla straordinarietà della gestione correlata ai disavanzi dei piani sanitari e i vincoli imposti dal piano di rientro si sono rivelati un vero e proprio ostacolo alla realizzazione di rapide misure di contrasto, fondamentali per gestire l'emergenza tra le quali, in via prioritaria, l'urgente reclutamento di personale sanitario o un'efficace attività di prevenzione sul territorio, percorsi di telemedicina attraverso la rete dei MMG (medici di medicina generale) ed i pediatri di libera scelta, nonché l'assistenza domiciliare;
    appare dunque necessario ripensare, anche e non solo per il periodo dell'emergenza, l'attuale sistema di gestione dei piani di rientro dal deficit sanitario e del commissariamento delle regioni in deficit, che proprio nell'emergenza in atto ha mostrato tutta la sua debolezza e fallibilità, sia per le regioni in deficit sia per le regioni cosiddette virtuose, che pure si sono trovate in estrema difficoltà nonostante le premialità di cui hanno usufruito;
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   valuti il Governo l'opportunità di:
    intervenire, anche legislativamente, per assicurare risorse certe al SSN, anche in un contesto economico anticiclico ed emergenziale, definendo una soglia minima del rapporto spesa sanitaria/prodotto interno lordo pari a quella che viene indicata come «soglia d'allarme» fissata dall'Oms, ossia pari al 6,5 per cento, al di sotto della quale si riducono le aspettative di vita e stabilendo, contestualmente, un incremento percentuale annuo minimo, in termini assoluti, del fabbisogno sanitario nazionale, anche in funzione anticiclica, in caso di riduzione del prodotto interno lordo, al fine di garantire le esigenze di pianificazione e organizzazione degli interventi necessari in sanità nel rispetto dei princìpi di equità, solidarietà e universalismo che da 40 anni caratterizzano il servizio sanitario nazionale;
    intervenire, anche legislativamente, per rivedere il sistema dei piani di rientro dal deficit sanitario e del commissariamento delle regioni in difficoltà, attuando celermente le previsioni del patto per la salute del dicembre 2019;
    al fine di promuovere un nuovo impulso e un investimento prioritario all'assistenza sanitaria e socio sanitaria, intraprendere idonee iniziative, anche normative, per assicurare che, nell'ambito del riparto delle risorse del Fondo sanitario Nazionale, le Regioni destinino, per ciascun anno, una quota adeguata di risorse per l'attuazione delle disposizioni del Piano nazionale della prevenzione (PNP);
   nella definizione del Piano nazionale delle riforme, valuti il Governo:
    la necessità di assicurare l'organizzazione di una nuova rete territoriale di assistenza che comporti un ripensamento di tutta l'offerta sanitaria e socio sanitaria, ponendo il paziente al centro, facilitando allo stesso l'accesso ai servizi sanitari territoriali e l'iter assistenziale complessivo, mettendo in relazione professionisti, strutture e servizi che erogano interventi sanitari e sociosanitari di tipologia e livelli diversi, attraverso modelli organizzativi integrati;
    l'urgenza di intervenire affinché sia emanato il nomenclatore tariffario che Pag. 109consenta di rendere pienamente fruibili, anche attraverso piattaforme di telemedicina, le prestazioni di specialistica ambulatoriale e di assistenza protesica e garantire quindi i livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale;
    di superare la carenza di personale nel SSN previo aggiornamento dei parametri di spesa per il personale sanitario, l'assunzione e stabilizzazione del personale e l'aumento delle borse di studio per formare i medici specialisti e di medicina generale;
    di intervenire per definire i livelli essenziali delle prestazioni di cui all'articolo 13 del decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68, al fine di garantire adeguata assistenza alle fasce più fragili della popolazione e di promuovere un welfare di comunità, attraverso interventi e misure di contrasto alla povertà, alle fragilità sociali e al disagio giovanile, di tutela dell'infanzia, di cura e assistenza agli anziani e ai disabili, di inclusione socio-lavorativa e integrazione degli immigrati;
    prevedere la predisposizione di un piano pandemico nazionale e dei piani regionali affinché siano preventivamente individuate le azioni chiave per le autorità sanitarie nazionali e regionali e per gli altri attori coinvolti e le misure da adottare per ciascuna fase delle emergenze sanitarie.

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ALLEGATO 4

Documento di economia e finanza 2020. Doc. LVII, n. 3 e Annesso.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XII Commissione,
   esaminato, per quanto di competenza, il Documento di economia e finanza 2020 (DOC. LVII, n. 3) e il relativo Annesso;
   preso atto del significativo deterioramento del contesto economico congiunturale rispetto a quello rappresentato dalla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2019, ascrivibile al diffondersi della pandemia da Covid-19 e al conseguente blocco delle attività produttive;
   tenuto conto che, a causa dell'eccezionalità del momento, il Documento di economia e finanza (DEF) è scarno e più essenziale del consueto, recando previsioni limitate al 2021 e non essendo corredato del Programma Nazionale di Riforma e dei principali allegati, che il Governo si è impegnato a presentare in un momento successivo;
   evidenziato che il documento ricorda come l'obiettivo prioritario della strategia seguita dall'Italia in relazione all'emergenza sanitaria sia stato quello della minimizzazione delle perdite umane e del numero di ricoveri ospedalieri, in particolare in terapia intensiva, allo stesso tempo incrementando fortemente la capacità del sistema ospedaliero;
   rilevato che la spesa sanitaria prevista per il 2020 è di 119.556 milioni, con un tasso di crescita del 3,6 per cento rispetto all'anno precedente;
   condiviso l'obiettivo di prevedere interventi che consentiranno di aumentare il finanziamento e l'ulteriore potenziamento di strumenti e dotazioni del sistema sanitario;
   apprezzata l'intenzione di adottare misure volte a tutelare la sicurezza sui luoghi di lavoro, anche attraverso la revisione dei protocolli e l'adeguamento delle strutture, in particolare per quanto attiene a quelle sanitarie e di degenza;
   considerato che:
    attualmente la sanità assorbe solo il 6,6 per cento del prodotto interno lordo e l'intera filiera della salute ne produce circa l'11 per cento;
    con le ultime manovre economiche emerge – ed è stata accolta con favore – l'inversione di tendenza che ha previsto risorse aggiuntive, pari a 4,5 miliardi di euro per il Fondo sanitario nazionale per il triennio 2020-2022. Ciononostante, proprio l'emergenza Covid-19 ha mostrato la necessità di intervenire strutturalmente sul sistema sanitario, garantendo una sostenibilità economica effettiva ai livelli essenziali di assistenza attraverso un adeguato e permanente finanziamento del Fondo sanitario nazionale, assicurando altresì la certezza delle risorse ad esso destinate, attraverso iniziative volte a un recupero di risorse economiche adeguate;
    appare altresì auspicabile intervenire sul criterio di riparto delle risorse del Fondo sanitario nazionale, ripensando il meccanismo del fabbisogno regionale standard, attualmente basato sul parametro capitario in rapporto alla popolazione pesata, correlando invece il fabbisogno al reale e diversificato bisogno della comunità Pag. 111e alla domanda di salute sulla base della prevalenza di patologie insistenti su determinati territori, introducendo il parametro basato sul dato epidemiologico di morbilità regionale, e tenendo conto della popolazione affetta da malattie croniche invalidanti, sulla scorta dei dati rilevati dai piani annuali della prevenzione;
    per talune regioni, l'emergenza sanitaria da Covid-19 si è sovrapposta alla straordinarietà della gestione correlata ai disavanzi dei piani sanitari e i vincoli imposti dal piano di rientro si sono rivelati un vero e proprio ostacolo alla realizzazione di rapide misure di contrasto, fondamentali per gestire l'emergenza tra le quali, in via prioritaria, l'urgente reclutamento di personale sanitario, un'efficace attività di prevenzione sul territorio, percorsi di telemedicina attraverso la rete dei medici di medicina generale (MMG) e i pediatri di libera scelta, nonché l'assistenza domiciliare;
    appare dunque necessario ripensare, anche e non solo per il periodo dell'emergenza, l'attuale sistema di gestione dei piani di rientro dal deficit sanitario e del commissariamento delle regioni in deficit, che proprio nell'emergenza in atto ha mostrato tutta la sua debolezza e fallibilità, sia per le regioni in deficit sia per le regioni cosiddette virtuose, che pure si sono trovate in estrema difficoltà nonostante le premialità di cui hanno usufruito, dando seguito a quanto previsto dal recente Patto per la salute sottoscritto lo scorso dicembre,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   valuti il Governo l'opportunità di:
    intervenire, anche attraverso iniziative legislative, per assicurare risorse certe al Servizio sanitario nazionale (SSN), anche in un contesto economico anticiclico ed emergenziale, definendo una soglia minima del rapporto spesa sanitaria/prodotto interno lordo pari a quella che viene indicata come «soglia d'allarme» fissata dall'Oms, ossia pari al 6,5 per cento, al di sotto della quale si riducono le aspettative di vita, e stabilendo, contestualmente, un incremento percentuale annuo minimo, in termini assoluti, del fabbisogno sanitario nazionale, anche in funzione anticiclica, in caso di riduzione del prodotto interno lordo, al fine di garantire le esigenze di pianificazione e organizzazione degli interventi necessari in sanità nel rispetto dei princìpi di equità, solidarietà e universalismo che da 40 anni caratterizzano il SSN;
    intervenire, anche attraverso iniziative legislative, per rivedere il sistema dei piani di rientro dal deficit sanitario e del commissariamento delle regioni in difficoltà, attuando celermente le previsioni del patto per la salute del dicembre 2019;
    al fine di promuovere un nuovo impulso e un investimento prioritario in favore dell'assistenza sanitaria e socio-sanitaria, intraprendere idonee iniziative, anche normative, per assicurare che, nell'ambito del riparto delle risorse del Fondo sanitario nazionale, le regioni destinino, per ciascun anno, una quota adeguata di risorse per l'attuazione delle disposizioni del Piano nazionale della prevenzione (PNP);
   nella definizione del Programma Nazionale di Riforma (PNR), valuti il Governo:
    la necessità di assicurare l'organizzazione di una nuova rete territoriale di assistenza che comporti un ripensamento di tutta l'offerta sanitaria e socio-sanitaria, ponendo il paziente al centro di ogni processo socio-assistenziale, facilitando allo stesso l'accesso ai servizi sanitari territoriali e l’iter assistenziale complessivo, mettendo in relazione professionisti, strutture e servizi che erogano interventi sanitari e socio-sanitari di tipologia e livelli diversi, attraverso modelli organizzativi integrati;
    l'urgenza di intervenire affinché sia emanato il nomenclatore tariffario, che Pag. 112consenta di rendere pienamente fruibili, anche attraverso piattaforme di telemedicina, le prestazioni di specialistica ambulatoriale e di assistenza protesica, al fine di garantire quindi i livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale;
    l'esigenza di superare la carenza di personale nel SSN previo aggiornamento dei parametri di spesa per il personale sanitario, l'assunzione e la stabilizzazione del personale e l'aumento delle borse di studio per la formazione dei medici specialisti e di medicina generale;
    l'esigenza di intervenire per definire i livelli essenziali delle prestazioni di cui all'articolo 13 del decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68, al fine di garantire adeguata assistenza alle fasce più fragili della popolazione e di promuovere un welfare di comunità attraverso interventi e misure di contrasto alla povertà, alle fragilità sociali e al disagio giovanile, di tutela dell'infanzia, di cura e assistenza agli anziani e ai disabili, di inclusione socio-lavorativa e integrazione degli immigrati;
    la necessità di prevedere la predisposizione di un piano pandemico nazionale e dei piani regionali affinché siano preventivamente individuate le azioni chiave per le autorità sanitarie nazionali e regionali e per gli altri attori coinvolti e le misure da adottare per ciascuna fase delle emergenze sanitarie.