CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 13 febbraio 2020
324.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-03569 D'Alessandro: Situazione occupazionale presso lo stabilimento della Fais Componenti S.p.a. di Lanciano (CH).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante richiama l'attenzione del Governo sulla situazione in cui versa la società Faist Componenti S.p.a., operante nella Zona Industriale di Lanciano – Chieti – che in data 4 febbraio 2020 ha attivato le procedure di riduzione del personale in esubero.
  In particolare, nell'atto ispettivo in esame si lamenta, da una parte, il mancato interessamento da parte del Prefetto di Chieti, al quale una sigla sindacale avrebbe formalizzato una richiesta di intervento; dall'altra, una presunta condotta antisindacale della società Faist S.p.a., per aver iniziato a smantellare lo stabilimento e traslocando macchinari ed impianti in altra sede, in violazione della procedura prevista dalla normativa vigente, comportando di conseguenza una lesione dei diritti dei lavoratori.
  In proposito, si fa presente, da quanto appreso direttamente dalla Prefettura di Chieti, che il 4 febbraio 2020, a fronte della notizia della delocalizzazione del sito produttivo di Lanciano e del contestuale licenziamento collettivo dei 16 dipendenti, il Prefetto ha disposto di procedere con degli approfondimenti al fine di valutare al meglio le possibili azioni da intraprendere in merito a tale vertenza.
  La Prefettura ha prontamente interloquito con l'Ispettorato del lavoro, il quale ha riferito di essere al corrente dell'apertura della procedura di licenziamento collettivo.
  Risulta anche che il 6 febbraio, presso gli Uffici di Confindustria, si è tenuto l'incontro richiesto dai sindacati, all'esito del quale le parti, hanno sottoscritto apposito verbale, a conferma che la Prefettura ha operato fattivamente e tempestivamente, al fine di ricondurre lo svolgimento della procedura di licenziamento collettivo avviata dall'impresa nell'ambito delle modalità e dei termini previsti dalla legge, riservandosi ogni ulteriore valutazione circa possibili successive azioni al riguardo.
  In relazione, poi, alla richiesta d'incontro successivamente reiterata, cui si fa cenno nell'atto in esame, la stessa non risulta pervenuta agli atti della Prefettura.
  Quanto sopra, pertanto, smentisce, categoricamente l'asserita assenza di iniziativa del Prefetto e la chiusura rispetto alle richieste dei sindacati.
  Ciò posto, mi corre l'obbligo di evidenziare che la sede più opportuna per far valere eventuali doglianze circa le presunte violazioni sindacali nei confronti dei lavoratori, è certamente quella giudiziaria e non quella politica.
  Mi preme, infine, confermare che l'interesse di questo Governo e del Ministero che rappresento, rispetto alla procedura avviata, rimane vivo, e che si manifesterà in un continuo monitoraggio del suo sviluppo e sarà accompagnato dall'assunzione di ogni utile iniziativa praticabile a sostegno dei lavoratori coinvolti.

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ALLEGATO 2

5-03570 Epifani: Iniziative in favore dei lavoratori del settore agricolo colpito dalla Xylella fastidiosa

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante chiede quali saranno le iniziative che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali adotterà in favore dei lavoratori del settore agricolo colpito dalla Xylella fastidiosa.
  La questione è già stata oggetto di attenzione da parte del Ministero che rappresento che ha già avviato interlocuzioni con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali con l'intento di favorire, non solo la ripresa produttiva del settore olivicolo, ma al contempo di garantire un sostegno economico ai lavoratori agricoli impegnati in tale attività.
  La problematica è da sempre stata di estremo interesse per il Ministero del lavoro che, anche in fase di redazione del cosiddetto «decreto emergenze agricole», ha fornito fattivamente il proprio contributo nella ricerca di soluzioni soddisfacenti per il settore.
  Sul piano delle ipotesi, anche normative, da poter mettere in campo le interlocuzioni con l'INPS, che è competente sulla materia, hanno consentito di verificare che la legge n. 44/2019 ha previsto l'istituzione di un fondo per la realizzazione di un Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia, con una dotazione pari a 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 al fine di contribuire al rilancio dell'agricoltura in Puglia e l'estensione di alcuni benefìci già previsti da norme vigenti ai lavoratori agricoli, dipendenti da imprese agricole beneficiarie, degli interventi in deroga, e ricadenti nelle zone colpite da calamità naturali.
  Le disposizioni urgenti consentono ai lavoratori agricoli, in possesso di specifici requisiti, – quali un numero minimo di giornate lavorate nell'anno di riferimento, di avere forme specifiche di tutela quali quella che consente loro, se occupati per almeno cinque giornate presso un'impresa agricola che abbia fruito di interventi specificatamente individuati dal legislatore, del cosiddetto «trascinamento di giornate».
  La ratio è quella di consentire ai lavoratori agricoli di accedere alle prestazioni cui avrebbero avuto diritto, se la loro attività lavorativa non fosse stata compromessa da eventi eccezionali che, incidendo sullo sviluppo del ciclo biologico o su una fase di esso, hanno determinato una riduzione delle esigenze di lavoro agricolo.
  In merito agli strumenti ordinari di tutela previsti per eventi calamitosi, si fa presente che le integrazioni salariali nel settore agricolo consentono un trattamento sostituivo della retribuzione, per gli operai agricoli a tempo indeterminato, che siano sospesi temporaneamente dal lavoro per cause non imputabili al datore di lavoro e al lavoratore. Tra le cause di sospensione che danno diritto alla predetta prestazione è prevista anche quella riconducibile a «fenomeni infettivi ed attacchi parassitari rilevanti». In costanza di tale quadro normativo con specifico riferimento alla grave crisi occupazionale determinata dai danni provocati dalla Xylella nelle aree territoriali individuate dai decreti dirigenziali della regione Puglia, il Ministero che rappresento, in raccordo con il Ministero delle politiche agricole e con l'INPS, garantirà come detto approfondimenti per definire le dimensioni del fenomeno e per individuare possibili ed efficaci strumenti di tutela a favore dei lavoratori interessati.

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ALLEGATO 3

5-03571 Murelli: Interventi in materia pensionistica e previdenziale, con particolare riferimento alla revisione della cosiddetta «Quota 100».

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante chiede chiarimenti sull'eventuale sostituzione della misura della quota 100, nonché informazioni sui futuri interventi in materia pensionistica.
  Con riguardo al tema della cosiddetta «Quota 100» con particolare riferimento alle misure che potrebbero essere approvate in sostituzione della stessa, mi preme innanzitutto evidenziare che il Ministero che rappresento è consapevole che la «Quota 100» è una misura sperimentale che rappresenta comunque per i lavoratori una via d'uscita potenziale e facoltativa seppur per un periodo di tempo limitato e con parametri stringenti di accesso.
  Con riferimento, invece, alla riforma delle pensioni è indubbio che il tema è complesso e particolarmente attenzionato dal Ministero che rappresento, tanto che già nella Legge di bilancio per l'anno 2020 sono contenute diverse misure volte a segnalare la centralità del tema nell'agenda di governo.
  Penso tra tutte alla istituzione delle due Commissioni di lavoro l'una incaricata di studiare la gravosità delle occupazioni con il compito specifico di acquisire elementi conoscitivi a supporto delle valutazioni delle politiche statali in materia previdenziale, l'altra dedicata alla classificazione e comparazione, anche a livello europeo, della spesa pubblica nazionale per finalità previdenziali e assistenziali. Nelle commissioni hanno trovato posto, come è noto, le parti sociali, in primis i sindacati, nonché gli esperti del settore appartenenti a tutte le Istituzioni dello Stato competenti sulla materia.
  Le due Commissioni sono in fase avanzata di composizione e prestissimo inizieranno i lavori con un calendario che il Ministero che rappresento scandirà a ritmi serrati con richiesta di riscontri sistematici sul progress delle attività.
  Contestualmente da gennaio sono stati avviati tavoli di consultazione con le parti sociali per la revisione del sistema pensionistico italiano al fine di ascoltare con impegno le istanze di tutti per mettere in atto riforme meditate e strutturate.
  Gli incontri finora svolti dai tavoli hanno evidenziato l'urgenza di rimettersi a lavoro su temi quali la pensione di garanzia per i giovani, la rivalutazione delle pensioni in essere e la flessibilità in uscita. Il prossimo incontro fissato per il 19 febbraio avrà ad oggetto la previdenza complementare.
  L'obiettivo primario è sicuramente quello di mettere in atto una riforma strutturale e definitiva, individuando, al contempo, un metodo condiviso che tenga conto di un'analisi dettagliata dei dati e che non tralasci i molteplici aspetti da vagliare al fine di mettere in campo uno strumento che possa avere un orizzonte quantomeno decennale e quindi strutturale.
  Tanto premesso va mantenuto fermo come detto che la misura cosiddetta «quota 100» non sarà rivisitata fino al termine della sperimentazione.

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ALLEGATO 4

5-03572 Gribaudo: Stabilizzazione dei lavoratori somministrati presso Poste Italiane S.p.a.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante chiede chiarimenti in merito alla questione della stabilizzazione del personale precario di Poste Italiane.
  Mi preme innanzitutto evidenziare che, diversamente da quanto paventato dall'interrogante, il cosiddetto «decreto dignità» non può essere considerato in nessun caso quale provvedimento ostativo all'eventuale rinnovo o stabilizzazione del personale in genere ed in modo specifico anche di questo.
  La finalità del «decreto dignità», come è noto, è stata anche quella di intervenire con nuove misure per limitare l'utilizzo di tipologie contrattuali che nel corso degli ultimi anni hanno condotto a una eccessiva e allarmante precarizzazione, causata da un abuso di forme contrattuali che dovrebbero rappresentare l'eccezione e non la regola.
  In merito alla denunciata violazione della normativa sulle mansioni cui sembra sia stato esposto tale personale, paventata dall'interrogante, l'impegno del Ministero sarà quello di interessare gli organi preposti per valutare ed accertare se vi è stata violazione della normativa di settore.
  Con riferimento all'accordo sindacale siglato in data 30 settembre 2019 tra sindacati, Poste italiane ed Adecco che ad oggi risulta non rispettato, nella prospettazione fornita dall'interrogante, l'impegno del Ministero che rappresento sarà quello di monitorare ed approfondire le motivazioni e le cause per cui non si è dato seguito allo stesso.
  Con riguardo, infine, alla possibile stabilizzazione dei lavoratori somministrati presso Poste Italiane, è opportuno puntualizzare che in via generale, secondo la normativa vigente, l'utilizzatore attualmente ha la facoltà di assumere lavoratori somministrati al termine della missione. In particolare, l'articolo 35, comma 8, del decreto legislativo n. 81 del 2015 prevede la nullità di ogni clausola diretta a limitare, anche indirettamente, la facoltà dell'utilizzatore di assumere il lavoratore al termine della missione, fatta salva l'ipotesi in cui al lavoratore sia corrisposta una adeguata indennità, secondo quanto stabilito dal contratto collettivo applicabile al somministratore.
  Ciò posto, con specifico riferimento a quanto evidenziato dall'interrogante, si fa presente che un eventuale intervento normativo potrebbe essere rivolto piuttosto che all'inserimento di apposite «clausole sociali» nei contratti di somministrazione, alla introduzione di un meccanismo analogo a quello già previsto dall'articolo 24 del decreto legislativo n. 81 del 2015 che prevede, in favore del lavoratore assunto a tempo determinato, un diritto di precedenza nell'eventualità in cui il datore di lavoro decida di effettuare nuove assunzioni a tempo indeterminato entro un anno dalla conclusione del contratto di lavoro a termine.
  A ciò va aggiunto che, mentre sarebbe possibile prevedere l'introduzione di tale meccanismo anche in favore dei lavoratori somministrati rispetto al soggetto utilizzatore, la previsione di un vero e proprio obbligo di assunzione al termine della missione, in virtù di apposite «clausole sociali», andrebbe attentamente valutata per evitare possibili conflitti con le interpretazioni emergenti dalla giurisprudenza Pag. 62nazionale e comunitaria formatasi in materia di successione negli appalti. Tali orientamenti, richiamando l'esigenza di contemperare il ricorso alle clausole sociali con i principi di «libertà di stabilimento», di «libera prestazione dei servizi», di «concorrenza» e di «libertà di impresa», escludono la possibilità di ingerenze nelle scelte imprenditoriali degli operatori economici tali da incidere indebitamente sulla struttura organizzativa degli stessi, imponendo loro la tipologia di contratto di lavoro da stipulare.
  In ogni caso, l'impegno del Ministero sarà quello di monitorare le assunzioni dei personale precario di Poste italiane.