CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 4 febbraio 2020
318.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di partenariato sulle relazioni e la cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Nuova Zelanda, dall'altra, fatto a Bruxelles il 5 ottobre 2016 (C. 2119 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO

  La Commissione IV (Difesa),
   esaminato il disegno di legge recante la ratifica ed esecuzione dell'Accordo di partenariato sulle relazioni e la cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Nuova Zelanda, dall'altra, fatto a Bruxelles il 5 ottobre 2016 (C. 2119 Governo, approvato dal Senato);
   ricordato che l'Accordo, frutto di un iter negoziale durato più di due anni, è destinato a sostituire la Dichiarazione congiunta sulle relazioni e la cooperazione, adottata il 21 settembre 2007 e mira ad accrescere l'impegno dell'Unione europea e dei suoi Stati membri nei confronti della Nuova Zelanda, elevando a livello di partenariato rafforzato le relazioni bilaterali fra le Parti; esso, inoltre, crea una cornice giuridica adeguata a disciplinare la cooperazione politica, quella economico-commerciale e quella settoriale e rappresenta un ulteriore progresso nella direzione di un maggiore coinvolgimento politico ed economico dell'Unione europea nelle regioni dell'Asia e dell'Oceania;
   evidenziato che le disposizioni che riguardano più direttamente la Commissione Difesa sono contenute nel Titolo II, dedicato al dialogo politico e alla cooperazione in materia di politica estera e di sicurezza;
   rilevato, in particolare, che:
    l'articolo 7 ribadisce l'impegno delle Parti a promuovere la pace e la sicurezza internazionali e, a tal fine, richiama l'accordo tra l'Unione europea e la Nuova Zelanda firmato a Bruxelles il 18 aprile 2012, che istituisce un quadro per la partecipazione della Nuova Zelanda alle operazioni di gestione delle crisi condotte dall'Unione europea;
    l'articolo 8 reca l'impegno contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa (ADM) e dei relativi vettori e prevede che venga mantenuto un sistema efficace di controlli nazionali all'esportazione e al transito di tali armi, con sanzioni efficaci in caso di violazione dei controlli all'esportazione, ribadendo l'impegno delle Parti a rispettare e attuare pienamente gli obblighi assunti nell'ambito dei trattati e degli accordi internazionali sul disarmo e sulla non proliferazione, considerato un elemento fondamentale dell'Accordo;
    analoghi impegni sono previsti all'articolo 9 che riguarda il commercio illegale di armi leggere e di piccolo calibro (small arms and light weapons) SALW;
    considerato che tali impegni sono nel solco delle coraggiose politiche di controllo delle armi intraprese dal primo ministro neozelandese Jacinta Ardern, dopo il terribile massacro di Christcurch, in cui un fanatico ha ucciso a freddo 51 persone,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di partenariato globale e rafforzato tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica d'Armenia, dall'altra, con Allegati, fatto a Bruxelles il 24 novembre 2017 (C. 2120 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO

  La Commissione IV (Difesa),
   esaminato il disegno di legge recante la ratifica ed esecuzione dell'Accordo di partenariato globale e rafforzato tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica d'Armenia, dall'altra, con Allegati, fatto a Bruxelles il 24 novembre 2017 (C. 2120 Governo, approvato dal Senato)
   ricordato che:
    le relazioni politiche ed economiche tra l'Unione europea e l'Armenia sono state regolate fin dall'aprile del 1996 dall'Accordo di partenariato e cooperazione (APC) tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e l'Armenia, dall'altra, siglato a Lussemburgo;
    dalle fine del 2013 l'Armenia ha aderito all'Unione economica euroasiatica (UEE) e, tuttavia, l'impegno dell'Unione europea a proseguire nel dialogo, laddove questo sia compatibile con gli impegni dell'Armenia nell'ambito dell'Unione euroasiatica, non è venuto meno e nel 2017, a Bruxelles, si è giunti alla sottoscrizione dell'Accordo di partenariato globale e rafforzato tra l'Unione europea e l'Armenia, volto a definire la cornice giuridica e istituzionale della nuova cooperazione tra Armenia e Unione europea;
    grande rilevanza riveste la questione armena sia presso il Parlamento europeo, che nell'aprile 2015 ha approvato una risoluzione che invitava la Turchia a riconoscere il genocidio armeno, sia presso l'Assemblea della Camera dei deputati che il 10 aprile 2019 ha, a sua volta, approvato la mozione n. 1-00139 Formentini e altri, sottoscritta da quasi tutti i gruppi parlamentari, tramite la quale ha impegnato il Governo a «riconoscere ufficialmente il genocidio armeno e a darne risonanza internazionale»;
   considerato che:
    occorre sostenere e incoraggiare pienamente il percorso di riconciliazione tra il popolo armeno e il popolo turco, al fine di aprire la strada a un'autentica riconciliazione tra i due popoli, come ribadito anche nell'articolo 8 dell'Accordo che impegna le Parti a intensificare gli sforzi per una più intensa cooperazione a livello regionale, promuovendo le relazioni di buon vicinato e contribuendo in tal modo alla stabilità e alla sicurezza;
    l'articolo 3 dell'Accordo stabilisce che le Parti si impegnano a sviluppare un dialogo politico efficace in tutti i settori di reciproco interesse, incluse le questioni di politica estera e di sicurezza, al fine di promuovere la risoluzione pacifica dei conflitti, la stabilità e la sicurezza a livello internazionale e regionale;
    l'articolo 5 prevede che sia intensificato il dialogo e la cooperazione sulle questioni di politica estera e di sicurezza, come la prevenzione dei conflitti e la Pag. 47gestione delle crisi, la non proliferazione e il controllo degli armamenti e delle esportazioni di armi;
    l'articolo 9 contiene l'impegno delle Parti – considerato elemento essenziale dell'Accordo – a cooperare nell'ambito della lotta alla proliferazione delle armi di distruzione di massa, garantendo il pieno rispetto e l'attuazione a livello nazionale degli obblighi assunti nell'ambito dei trattati e degli accordi internazionali in materia di disarmo;
    analoga collaborazione è prevista dall'articolo 10 con riguardo alla lotta al commercio illegale di armi leggere e di piccolo calibro;
    l'articolo 11, infine, sancisce che le Parti collaborano a livello bilaterale, regionale e internazionale, per prevenire e combattere il terrorismo e sottolineano l'importanza della ratifica e della piena attuazione delle convenzioni e dei protocolli delle Nazioni Unite in materia di lotta al terrorismo,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 3

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione sul partenariato e sullo sviluppo tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica islamica di Afghanistan, dall'altra, fatto a Monaco il 18 febbraio 2017 (C. 2230 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO

  La Commissione IV (Difesa),
   esaminato il disegno di legge recante la ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l'Afghanistan, dall'altra (C. 2230 Governo, approvato dal Senato);
   rilevato che:
    l'accordo è stato firmato a Monaco il 17 febbraio 2017, nel quadro delle relazioni esterne dell'UE, ed è volto a delineare il quadro giuridico per la cooperazione tra l'Unione europea e l'Afghanistan, confermando, altresì, l'impegno dell'Unione a favore del futuro sviluppo di tale Paese;
    analogamente agli altri accordi di partenariato conclusi dall'Unione europea, il CAPD stabilisce obiettivi e clausole politiche basati su valori comuni e condivisi e, in particolare, ribadisce l'impegno delle Parti nella tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nella lotta al terrorismo e alla non proliferazione delle armi di distruzione di massa;
   ricordato che:
    l'Italia è coinvolta in Afghanistan dal 2001, da quando ha aderito alla campagna militare successiva all'attentato delle Torri gemelle dell'11 settembre articolata sulle tre missioni, la Enduring Freedom, la ISAF e – dal 2015 – la Resolut Support;
    la missione Enduring Freedom è cominciata con un impegno – per l'Italia – di più di 300 milioni di euro fino a tutto il 2002 per poi gradualmente esaurirsi nel 2006 e lasciare spazio alla ISAF e alla Resolut Support;
    la missione ISAF, iniziata nel 2002, ha raggiunto un picco di finanziamento per l'erario italiano nel 2011, con 809 milioni di euro autorizzati, per poi essere rimpiazzata dalla Resolut Support e gradualmente scendere a circa 160 milioni di euro nel 2019;
    quanto agli uomini impegnati, la Enduring Freedom si è esaurita nel 2006 con 376 unità, mentre la serie storica per la missione ISAF ha visto un picco nel 2011 con 4250 uomini per poi scendere rapidamente fino agli 800 uomini impegnati attualmente nella menzionata Resolut Support;
   considerato che:
    l'articolo 9 dell'Accordo impegna le Parti a rafforzare l'applicazione degli strumenti internazionali sul disarmo e la lotta alla non proliferazione delle armi di distruzione di massa e a rispettare gli obblighi assunti nell'ambito di trattati e accordi sul disarmo e sulla non proliferazione, ritenuti elemento essenziale dell'Accordo, nonché a cooperare per rafforzare le capacità istituzionali di attenuare i rischi chimici, biologici, radiologici e nucleari (CBRN);
    l'articolo prevede la cooperazione anche con riguardo all'osservanza degli Pag. 49obblighi in materia di lotta contro il commercio illegale di armi leggere (SALW), riconoscendo l'importanza di attuare controlli in maniera responsabile al fine di contribuire alla pace, alla sicurezza e alla stabilità sul piano internazionale e regionale; al riguardo, vale la pena ricordare che in Afghanistan si sono avuti circa 1 milione e mezzo di morti e vi è una densissima presenza di armi;
    l'articolo 11 riguarda invece la cooperazione nella lotta contro il terrorismo, la diffusione di ideologie estremiste e la radicalizzazione dei giovani;
    auspicato – in coerenza con l'articolo 11 della Costituzione – che in Afghanistan siano ristabilite presto condizioni di pace e di civile e democratica convivenza,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.