CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 30 gennaio 2020
315.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-03453 Murelli: Iniziative per la salvaguardia delle posizioni lavorative spettanti a civili italiani presso la base militare statunitense di Aviano.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante richiama l'attenzione del Governo sulla situazione relativa alle assunzioni del personale civile italiano presso la base USA di Aviano.
  Preliminarmente, mi corre l'obbligo di evidenziare che in base alla Convenzione di Londra del 1951 (cosiddetto trattato NATO-SOFA) e successivi accordi bilaterali di applicazione, il personale statunitense presso le 7 basi militari concesse in uso agli Stati Uniti sul territorio italiano si distingue in 3 categorie: «forza armata», «elemento civile», «persone a carico» (i familiari delle prime due categorie), cui si aggiunge la «mano d'opera civile» locale. È proprio in quest'ultima categoria di lavoratori che ritroviamo collocati i lavoratori locali italiani o i lavoratori dell'Unione europa assunti dallo Stato americano a sostegno della forza armata o della componente civile della base e per i quali, secondo l'onorevole interrogante, si è registrato negli ultimi anni un calo delle assunzioni di personale italiano a favore di assunzioni di personale americano.
  Sulla questione il Ministero degli esteri, interpellato a riguardo, nel confermare piena disponibilità e supporto per possibili ulteriori approfondimenti che saranno condotti in sinergia con il Ministero che rappresento, ha evidenziato che sulla scorta dei dati in possesso ed in merito alle assunzioni di personale italiano all'interno della base di Aviano non vi sono prove di una violazione da parte statunitense degli accordi bilaterali tra Italia e Stati Uniti.
  Per completezza, vale la pena di sottolineare che una forma di tutela del personale non americano (italiano e altre nazionalità UE) può essere identificata nelle «Normative per il Personale Civile non statunitense delle Forze Armate U.S.A. in Italia», contratto privatistico tra i rappresentanti delle Forze USA e le sigle sindacali rappresentative, che, stando sempre a fonti provenienti dal Ministero degli Esteri, gli Stati Uniti hanno sempre ribadito di rispettare e che nel regolare le condizioni del personale italiano nelle basi americane contiene previsioni dirette ad attivare prontamente la consultazione delle rappresentanze sindacali locali nel caso eccezionale di necessità di sostituzione di dipendente non americano con un cittadino americano.
  Nel riferire in questa sede che l'organo di vigilanza dell'Ispettorato territoriale del Lavoro non ha competenza a svolgere accertamenti direttamente nei confronti del Governo americano, quale datore di lavoro, che si pone come soggetto internazionale di diritto pubblico, si rappresenta comunque che l'impiego in attività lavorativa all'interno della Base da parte del Governo americano dei parenti a seguito dei militari o del personale civile, in forza di un permesso di soggiorno «per missione», potrebbe ricondursi a quanto previsto dall'articolo 40, comma 19, del decreto del Presidente della Repubblica n. 394 del 1999 (regolamento di attuazione del decreto legislativo n. 286 del 1998), secondo il quale per i lavoratori impiegati, tra gli altri, da Pag. 38enti di diritto internazionale aventi sede in Italia, il nulla osta al lavoro non è richiesto, con la conseguente irrilevanza penale dell'intera fattispecie esaminata.
  Il Ministero che rappresento continuerà, in ogni caso, in raccordo con il Ministero degli Esteri a ribadire nelle sedi opportune da una parte, l'aspettativa delle comunità dei territori che ospitano le basi a partecipare alle opportunità lavorative discendenti dalle basi stesse e, dall'altra, il vantaggio di azioni a favore di tali comunità, in termini di promozione dell'immagine degli Usa in Italia.

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ALLEGATO 2

5-03454 Serracchiani: Situazione occupazionale dei dipendenti dei punti vendita Auchan in seguito all'acquisizione da parte della società Conad.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il presente atto parlamentare, l'onorevole interrogante richiama l'attenzione sulla problematica concernente gli effetti dell'operazione di acquisizione Conad Auchan da tempo seguita dal Governo.
  Preliminarmente va detto che la questione involge competenze proprie del Ministero dello sviluppo economico il quale, già dal 2018, in relazione alla Auchan ha tenuto riunioni per accompagnare le trattative riguardanti la chiusura di alcuni punti vendita e per monitorare l'andamento complessivo dell'azienda su tutto il territorio nazionale. In questo contesto di difficoltà è giunta, nel maggio 2019, l'offerta del Consorzio Conad, che ha avviato il processo di acquisizione di gran parte dei circa 1.600 punti vendita di Auchan Retail Italia: ipermercati, supermercati, negozi di prossimità con i marchi Auchan e Simply.
  Tale operazione ha comportato la necessità di aprire un tavolo di crisi appositamente dedicato alla cessione al gruppo Conad dei punti vendita Auchan Retail Italia presenti nelle varie regioni.
  La prima riunione del tavolo ha avuto luogo il 28 maggio 2019 presso la sede del MiSE, alla presenza di rappresentanti delle due società interessate e delle sigle sindacali. L'accordo di cessione tra le due società è stato raggiunto il 31 luglio 2019.
  Nel corso dei numerosi incontri, il Ministero dello sviluppo economico ha sempre sottolineato il potenziale positivo dell'operazione di cessione, ricordando, al contempo, la necessità di un percorso condiviso tra le parti, al fine di garantire la sostenibilità del piano di acquisizione.
  L'ultimo incontro del tavolo si è tenuto il 17 dicembre 2019 ed hanno partecipato anche rappresentanti del Ministero che rappresento, oltre che rappresentanti delle organizzazioni sindacali e rappresentanti delle regioni, quest'ultime presenti al fine di poter valutare l'adozione di misure di politica attiva in favore dei lavoratori dell'azienda.
  In tale occasione, le OO.SS. hanno condannato la mancanza di chiarezza da parte dei rappresentanti Conad a cui si lega la forte incertezza sul futuro della platea degli addetti che appartengono alla rete Auchan Retail in cessione. Hanno ribadito l'esigenza di maggiore trasparenza circa il perimetro territoriale dei punti vendita in cessione ad operatori terzi, le ristrutturazioni dei punti vendita di grandi dimensioni, la gestione delle attività di logistica e dei servizi, e il relativo impatto sugli occupati. Hanno chiesto, altresì, che le operazioni di cessione e ristrutturazione fossero preventivamente condivise in trasparenza con le organizzazioni sindacali, sottolineando che la gestione degli strumenti di integrazione al reddito risulta complicata in assenza di informazioni sull'impatto occupazionale delle varie operazioni in corso. Le stesse OO.SS. hanno, poi, chiesto, inoltre, alla società Conad di farsi carico della ricollocazione nella propria struttura organizzativa degli eventuali esuberi derivanti sia dalle sedi amministrative Auchan, sia dalla riduzione delle superfici di vendita.Pag. 40
  Nel corso degli incontri è poi emersa la necessità che la gestione degli esuberi non deve essere l'unico punto di confronto, bensì la necessità condividere il piano di rilancio dei punti vendita.
  I rappresentanti delle regioni presenti, nell'auspicare che le difficoltà di percorso emerse possano essere superate attraverso nuove modalità di confronto tra l'azienda e le organizzazioni sindacali, si sono resi disponibili a procedere con interlocuzioni a livello territoriale.
  Come riferito dal Ministero dello sviluppo economico, l'azienda ha assicurato che gli eventuali esuberi sarebbero stati gestiti attraverso gli strumenti del pensionamento e prepensionamento, ricollocazione in Conad, cassa integrazione straordinaria, incentivo alla mobilità e accordi o formule con flessibilità per la salvaguardia occupazionale.
  In conclusione, vorrei rassicurare l'interrogante in merito all'attenzione rivolta dal Ministero che rappresento alla situazione aziendale rappresentata, e voglio sottolineare la disponibilità del Governo a valutare, qualora richiesto, ogni possibile soluzione, in ordine alla vicenda occupazionale, diretta a tutelare la posizione dei lavoratori e delle loro famiglie.
  Per quanto di competenza del Ministero che rappresento, in merito alla società Auchan, si evidenzia che la stessa in diverse sedi aziendali beneficerà di trattamenti di integrazione salariale ed in particolare:
   per la sede di Bari è in corso di emissione il decreto di autorizzazione per Proroga contratti di solidarietà per il periodo dal 16 maggio 2019 al 15 maggio 2020;
   per la sede di Taranto è attivo un contratto di solidarietà per il periodo dal 13 maggio 2019 al 30 aprile 2020;
   per la sede di Cagliari è attivo un contratto di solidarietà per il periodo dal 1o maggio 2019 al 30 aprile 2020.