CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 9 gennaio 2020
304.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-03349 Tondo: Su alcuni atti relativi all'arruolamento e alle visite di sorveglianza.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Governo, in sede di risposta all'interrogazione n. 5-03086 richiamata dagli Onorevoli proponenti, nella seduta del 7 novembre 2019 presso questa Commissione, consapevole dell'importanza di acquisire le informazioni richieste, ha assicurato un fattivo interessamento sull'evolvere della vicenda, anche al fine di avere aggiornamenti sull'eventuale dissequestro della documentazione sanitaria a suo tempo disposta dall'Autorità Giudiziaria.
  Di fatto, a seguito di specifico interessamento degli Uffici di Gabinetto del Ministro della difesa, il Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Udine ha disposto, in pari data, la restituzione di tutta la documentazione sanitaria a beneficio delle strutture sanitarie ove era stata a suo tempo sequestrata.
  Il 19 novembre 2019, in esecuzione del decreto di dissequestro, il Comandante della Stazione Carabinieri di Ancona ha proceduto alla restituzione, presso gli Uffici del Centro Documentale (ex Distretto Militare) di Ancona, della documentazione sanitaria presente nel fascicolo personale del giovane militare, ovvero:
   fascicolo fisio-psico-addestrativo – Mod.SA/10; cartella esami specialistici contenente test psicologici e cartella esami specialistici contenente esame radiografico, spirometria e visus, nonché elettrocardiogramma;
   busta relativa al test psicologico effettuato in data 16 dicembre 2003;
   foglio di proposta rassegna del Centro Militare di Medicina Legale di Chieti rilasciato in data 06 dicembre 2004;
   Libretto sanitario di Rinaldelli Francesco della Brigata Alpina Julia – 8o Reggimento Alpini;
   Verbale, datato 12 dicembre 2006, del Centro Militare di Medicina Legale di Chieti – Commissione Medica Ospedaliera, di non idoneità al servizio militare.

  Inoltre, in data 18 dicembre 2019, personale della Stazione Carabinieri di Venzone La Carnia ha provveduto a restituire all'8o reggimento alpini, la seguente documentazione:
   documentazione sanitaria rilasciata dal Pronto Soccorso dell'Ospedale Umberto I di Mestre, datata 1o novembre 2004;
   prescrizione sanitaria del dott. Palatini dell'11 novembre 2004;
   foglio di licenza del Centro Militare di Medicina Legale di Chieti, datata 6 dicembre 2004;
   registro vaccinazioni 2o blocco 2004 dell'8o reggimento alpini;
   comunicazione dell'infermeria dell'8o reggimento alpini riportante le vaccinazioni effettuate, datata 14 gennaio 2011.

  In conclusione, l'interessamento del Dicastero ha consentito che la richiamata documentazione venisse resa nuovamente disponibile dall'Autorità Giudiziaria.

Pag. 45

ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-03351 Frusone: Sul futuro dell'aeroporto Girolamo Moscardini di Frosinone.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Lo sviluppo di una Scuola Elicotteri congiunta (Aeronautica Militare ed Esercito Italiano), a connotazione interforze, è un progetto promosso e supervisionato dallo Stato Maggiore Difesa nel quadro della razionalizzazione e valorizzazione delle sinergie del comparto elicotteri.
  L'iniziativa è stata formalizzata con la firma di una «Lettera di Intenti per la costituzione di una Scuola di Volo Interforze» tra i Capi di Stato Maggiore delle due Forze Armate, al fine di dare avvio alle conseguenti analisi di dettaglio nello sviluppo della progettualità.
  In linea con i principi di razionalizzazione delle risorse ed efficientamento di mezzi e infrastrutture propri della legge n. 244 del 2012, il progetto intende accorpare funzioni addestrative omogenee, attualmente svolte su diversi Enti della Difesa, confluendo su un'unica struttura.
  L'obiettivo finale è quello di garantire le esigenze formative attraverso un programma addestrativo condiviso e l'impiego di un aeromobile comune, eliminando le duplicazioni, comprimendo gli oneri legati alla formazione e all'addestramento dei piloti e valorizzando, nel contempo, le expertise delle diverse Forze Armate nel settore, per dotare il Paese di uno strumento militare sempre più integrato ed efficace.
  Secondo quanto stabilito dalla Lettera d'intenti, l'implementazione dell'impresa si basa su due fasi, che prevedono l'avvio della collaborazione tra A.M. e E.I. presso l'attuale sede del 72o Stormo di Frosinone e la successiva realizzazione di una struttura rispondente ad un'offerta formativa a livello interforze, interministeriale e internazionale sul sedime aeroportuale di Viterbo.
  In tale ottica, sono stati eseguiti approfondimenti in merito agli aspetti di natura ordinativa, capacitiva, logistica, infrastrutturale e formativa/addestrativa legati alla realizzazione dell'istituto in argomento, ad un possibile posizionamento delle infrastrutture necessarie alla nuova struttura addestrativa presso il sedime di Viterbo, comprensiva della realizzazione, sullo stesso sedime, di un centro di simulazione interforze deputato alla formazione avanzata dei piloti e funzionale alla condotta di missioni operative in scenari complessi (Rotary Wing Mission Training Centre).
  Per quanto riguarda, invece, il futuro dell'Aeroporto «Girolamo Moscardini» di Frosinone, si rappresenta che il complesso dei provvedimenti sottesi e discendenti dalla revisione della «Pianta Territoriale Aeronautica Militare» è tuttora in fase di valutazione e sarà oggetto di un'attenta campagna di informazione tesa a divulgare modalità, tempi e finalità di tutta l'eventuale trasformazione attesa.

Pag. 46

ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-03350 Tripodi: Sulla sicurezza dei soldati italiani impegnati in Iraq e nelle zone limitrofe.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come ha correttamente rappresentato l'interrogante, a seguito dell'uccisione del generale Soleimani è stato immediatamente disposto, da parte della Difesa, un innalzamento delle misure di sicurezza – personali, nelle infrastrutture e nei movimenti – e di controllo, in tutte le aree nelle quali operano i contingenti italiani.
  A fattor comune, sono state aumentate le misure di force protection all'interno di tutte le installazioni militari italiane in teatro Medio-Orientale ed in Afghanistan.
  Per quanto attiene, in particolare, alla missione in Iraq, oltre all'elevazione delle misure di force protection, il personale impiegato nella Base cosiddetta «Union 3» a Baghdad è stato temporaneamente riposizionato in altre basi all'interno dell'Area d'Operazioni.
  Inoltre, l'attività di addestramento esterna è stata sospesa fino a nuova disposizione.
  Tali misure riflettono la continua, totale e concreta attenzione alla situazione sul terreno, nell'ottica di mantenere il livello di protezione improntato alla massima efficacia.
  Anche nella specifica circostanza degli attacchi missilistici della notte tra il 7 e l'8 gennaio in Iraq – senza conseguenze per i nostri militari – sono state messe in atto tutte le procedure di contingenza tese alla salvaguardia della sicurezza del contingente dislocato nell'area.
  Inoltre, il Ministro ha immediatamente contattato il Comandante del contingente italiano per constatare di persona lo stato della situazione, ricevendo rassicurazioni sull'incolumità dei nostri militari – ai quali ha manifestato la più stretta vicinanza sua personale e di tutte le Istituzioni – e sulla messa in atto di tutte le predisposizioni di sicurezza, che resta la priorità assoluta della Difesa.
  In tale ottica, il Dicastero segue costantemente gli sviluppi della situazione, e il Ministro in prima persona resta in contatto sia con il Comandante del contingente italiano in Iraq, sia con il ministro della Difesa iracheno, Al Shammari, il quale in un recente colloquio ha avuto modo di esprimere l'apprezzamento suo e del popolo iracheno per l'opera sino ad ora svolta dai militari italiani per l'addestramento delle forze di sicurezza di quel Paese.
  Nel medesimo contesto, va collocato il colloquio che il nostro Ministro della Difesa ha recentemente avuto con il proprio omologo statunitense, Mark Esper, nell'ambito del quale il vertice del Dicastero ha voluto richiamare l'attenzione sulla necessità di un coordinamento efficace e tempestivo tra i partner più impegnati della Coalizione, e sulla necessità di agire con moderazione e prudenza, con un approccio flessibile e coordinato anche per preservare i risultati sinora conseguiti nella lotta al Daesh.

Pag. 47

ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-03352 Ferrari: Sulla sicurezza dei soldati italiani impegnati in Iraq e nelle zone limitrofe.

TESTO DELLA RISPOSTA

  A seguito dell'attacco che ha portato all'uccisione del generale Soleimani, la Difesa ha immediatamente sancito un innalzamento delle misure di sicurezza e di controllo in tutte le aree che vedono impegnati i nostri militari.
  Fondamentale criterio ispiratore di tali misure è stato ed è quello di assicurare il massimo livello di protezione possibile per le nostre forze.
  Tali misure, aggiungo, hanno avuto un focus specifico sul Libano e sull'Afghanistan, oltre che, ovviamente, sullo stesso Iraq.
  In particolare, in Libano – fermo restando che il livello di minaccia non è mutato e che le Nazioni Unite non hanno impartito limitazioni o, comunque, provvedimenti aggiuntivi – il personale ha ricevuto disposizioni di incrementare il proprio livello di attenzione durante l'esecuzione delle attività.
  In Afghanistan, su disposizione della NATO, le attività di addestramento esterne sono state temporaneamente sospese. Inoltre sono state aumentate le predisposizioni di force protection all'interno delle installazioni.
  Quanto all'Iraq, sono state innalzate le misure di force protection ed il personale impiegato nella Base cosiddetta «Union 3» a Baghdad è stato temporaneamente riposizionato in altre basi all'interno dell'Area d'Operazioni. Inoltre, l'attività di addestramento esterna è stata sospesa fino a nuova disposizione.
  Onorevoli colleghi, come oramai noto, gli attacchi missilistici della notte tra il 7 e l'8 gennaio non hanno comportato conseguenze per soldati italiani.
  Anche in quella circostanza sono state, comunque, messe in atto tutte le procedure di contingenza tese alla salvaguardia della sicurezza del contingente, che rimane una priorità assoluta della Difesa, in Iraq come ovunque.