CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 3 dicembre 2019
287.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-03217 Capitanio: Iniziative per la liberalizzazione delle frequenze 5,2 Ghz e 5,8 Ghz.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Il Fixed Wireless Access è una tecnologia che utilizza le onde radio per creare un ponte tra due infrastrutture fisse e consente velocità simili a quella della fibra ottica via onde radio, per questo può arrivare nelle zone in cui la fibra non riesce ad arrivare. Si tratta di una tecnologia in rapida crescita in Italia, al punto che si può affermare che nei prossimi anni la banda ultra larga si presenterà via fibra e via FWA.
  Con specifico riferimento al quesito posto dagli Onorevoli interroganti, rappresento che alcune frequenze utilizzate per il FWA sono già libere, come la frequenza 5.4 GHz; altre, invece, sono sottoposte a licenza, come le frequenze 3.4-3.6 GHz.
  Con riferimento alla frequenza 5.2 GHz e alla frequenza 5.8 GHz, rappresento che quest'ultima è stata oggetto della Raccomandazione ECC/REC (06)04 recante «Use of the band 5 725 – 5 875 mhz for broadband fixed wireless access (BFWA)».
  Orbene, la Raccomandazione è un atto adottato dalla Conferenza europea delle poste e telecomunicazioni che non ha carattere di obbligatorietà. Mentre le Decisioni sono atti riguardanti questioni determinanti relative all'armonizzazione delle frequenze, le Raccomandazioni, infatti, si limitano a fornire una guida alle Amministrazioni CEPT che ne abbiano necessità, su argomenti non coperti dalle Decisioni.
  In particolare, la citata raccomandazione ECC/REC/(06)04 ha fornito orientamenti per quelle Amministrazioni CEPT che intendano mettere a disposizione le frequenze 5 725-5 875 MHz per la realizzazione dei servizi di Fixed Wireless Access (FWA).
  Di conseguenza, la raccomandazione ECC/REC/(06)04 non è stata recepita nel Piano di Ripartizione delle Frequenze.
  In proposito, si fa presente che la bozza di revisione contenente le modifiche al PNRF di cui al decreto 27 maggio 2015 è stata resa disponibile in consultazione pubblica sul sito istituzionale del Ministero dello sviluppo economico.
  Specifico altresì che, in Italia, le bande 5.2 e 5.8 GHz nel Piano Nazionale di Ripartizione delle Frequenze sono destinate ad una molteplicità di servizi. Specificamente la banda 5.8 GHz è in gestione esclusiva del Ministero della Difesa, dunque un eventuale recepimento raccomandazione ECC/REC/(06)04 non potrebbe prescindere dall'avallo di quest'Amministrazione.
  Occorre sottolineare che le applicazioni oggi possibili nella banda 5.8 GHz sono di debole potenza, quali gli Short Range Devices, compatibili con gli usi del Ministero della Difesa; al contrario, le potenze previste dalla citata raccomandazione ECC/REC/(06)04 sono di ben altro ordine di grandezza per le applicazioni FWA.
  In particolare, la gamma 863-870 MHz ospita essenziali servizi di radiocomunicazione del Comparto Difesa e Sicurezza, nonché categorie di apparati commerciali Short Range Devices che convivono con le citate applicazioni del Comparto Difesa e Sicurezza.Pag. 118
  I sistemi Low Power Wide Area Network (LPWAN) rientrano nella categoria dei sopra citati Short Range Devices, destinati a un regime d'uso su base di non interferenza e senza diritto a protezione. In considerazione della potenziale pervasività e impatto spettrale delle LPWAN, il Ministero della Difesa ha acconsentito al loro impiego in modalità sperimentale, al fine di verificare l'effettiva compatibilità delle LPWAN nei confronti della applicazioni incumbent. Le citate sperimentazioni sono tutt'ora in corso.
  Dunque, il Ministero della Difesa e il Ministero dello sviluppo economico continueranno a collaborare per garantire la corretta e proficua introduzione dei sistemi LPWAN nell'esistente ecosistema di radiocomunicazione afferente alla gamma 863-870 MHz, in attesa che sia definito lo scenario di licensing a cui tali sistemi saranno sottoposti.
  In conclusione, rappresento che la banda 5.2 GHz, anch'essa cogestita con il Ministero della difesa, è ad oggi già destinata ad altre applicazioni, come disposto dalla nota 184 del Piano nazionale delle ripartizione delle Frequenze (decreto ministeriale 5 ottobre 2018), nell'ambito del servizio mobile; e che nella recente World Radio Communication Conference (tenutasi dal 28 Ottobre al 22 novembre 2019), sono stati individuati parametri per l'utilizzo di tali applicazioni di tipo wireless access nell'ambito del servizio mobile.

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ALLEGATO 2

5-03218 Bruno Bossio: Iniziative volte a favorire il superamento del divario digitale sul territorio nazionale.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Sui temi sollevati nell'atto in discussione, rappresento che la Strategia Nazionale per la Banda Ultralarga, punta a garantire entro il 2020 la copertura con reti ultraveloci ad almeno l'85 per cento della popolazione italiana e a tutti gli edifici pubblici, poli industriali, aree di interesse economico e concentrazione demografica, nonché alle principali località turistiche e degli snodi logistici.
  Nel corso dell'audizione in commissione Trasporti del 9 ottobre scorso, il Ministro Patuanelli ha sottolineato che, nell'ambito del Piano Banda Ultralarga, al fine del completamento dell'intervento nelle «aree bianche» nonché dell'avvio della Fase II «aree grigie e voucher per la connettività» bisogna fare di più e meglio, nella comune consapevolezza che si tratta di un Piano strategico per il nostro Paese.
  Tale Piano ha effettivamente registrato alcuni rallentamenti nell'avanzamento dovuti ad una molteplicità di fattori, quali il ritardo nella concessione di permessi e di autorizzazioni a livello locale e, quindi, nel passaggio alla progettazione esecutiva, ormai in uno stadio avanzato in tutti i territori. Sotto questo aspetto, il Ministero dello sviluppo economico sta compiendo una efficace azione di sensibilizzazione nei confronti delle Istituzioni nazionali e locali coinvolte nei processi di autorizzazione, anche favorendo il dialogo tra i diversi livelli istituzionali interessati.
  Nel tracciato di sviluppo delle reti sarà determinante l'impegno del MISE nel recepimento del nuovo Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche, da completare entro la fine del 2020.
  Nell'ambito del monitoraggio dello sviluppo delle reti di accesso a internet, preciso altresì che l'AGCOM mette a disposizione lo strumento cartografico (broadband map), tramite il quale è possibile avere indicazioni puntuali sulle coperture in essere e le tecnologie (con annessi livelli prestazionali). In ogni punto del territorio italiano il sistema di mappatura sarà ulteriormente potenziato.
  Con la delibera 231/18/CONS, l'AGCOM ha inoltre stabilito una serie di norme innovative: per la banda 700 MHz ha previsto che, entro 36 mesi dalla disponibilità nominale delle frequenze, ciascun aggiudicatario dei lotti sia tenuto singolarmente ad avviare il servizio commerciale utile a soddisfare i requisiti operativi standard necessari a permettere ad almeno l'80 per cento della popolazione nazionale la corretta fruizione di servizi 5G. Entro 54 mesi dalla disponibilità nominale delle frequenze, gli aggiudicatari dovranno inoltre raggiungere collettivamente la copertura almeno del 99,4 per cento della popolazione nazionale. È poi previsto che, nel computo della percentuale di popolazione, gli aggiudicatari includano almeno il 90 per cento della popolazione dei comuni riconducibili ad aree a cosiddette deep digital divide, ovvero prive di servizi di comunicazione a larga banda e contemporaneamente prive di copertura mobile con tecnologie di tipo Pag. 1204G, identificati sulla base di un'analisi condotta mediante l'impiego della sopracitata broadband map.
  Al fine di colmare il divario digitale esistente nel nostro Paese e di superare le criticità esistenti nei comuni delle aree montane non ancora raggiunte dalla banda larga, lo scorso 17 luglio 2019 il Comitato per la banda ultralarga (COBUL) ha formalmente avviato la fase II della Strategia Nazionale. Le risorse oggi a disposizione, considerando sia i fondi Nazionali che i fondi Regionali, ammontano a circa 3,3 miliardi di euro.
  Oltre ad incentivare le infrastrutture, la fase II della Strategia Nazionale prevede anche misure di sostegno alla domanda di servizi ultraveloci nella forma di voucher, in analogia con quanto fatto già da altri Paesi europei.
  Tali investimenti, aggiuntivi al piano aree bianche attualmente in corso, riguardano appunto i voucher e il piano aree grigie.
  Tra le più recenti attività promosse dal Ministero dello sviluppo economico segnalo inoltre il «Progetto Wifi Italia» Si invitano ad aderire a tale Progetto tutti i Comuni, specialmente i più piccoli al fine di ridurre il divario digitale nel nostro Paese e a superare lo spopolamento di alcune zone geograficamente isolate.
  Infine, voglio ricordare che nella legge di bilancio 2020, il Ministero dello sviluppo economico ha proposto un rafforzamento della misura per la trasformazione tecnologica e digitale delle PMI nonché un incremento della dotazione del fondo per l'erogazione dei voucher per l'innovazione ed un finanziamento aggiuntivo voucher decoder e smart tv.

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ALLEGATO 3

5-03219 Grippa: Iniziative volte a superare le criticità del servizio di recapito della corrispondenza.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alla tematica oggetto del Question Time presentato, preliminarmente vorrei evidenziare il ruolo del Ministero dello sviluppo economico sul fatto esposto.
  Come noto, infatti, spetta all'AGCOM (ai sensi dell'articolo 2, comma 4, lettera c) e lettera e) del decreto legislativo n. 261 del 1999), sia la «adozione di provvedimenti regolatori in materia di qualità e caratteristiche del servizio postale universale» che lo «svolgimento, anche attraverso soggetti terzi, dell'attività di monitoraggio, controllo e verifica del rispetto di standard di qualità del servizio postale universale».
  Rispetto alle paventate condotte scorrette evidenziate nel comunicato dell'Antitrust si è sentita pertanto la società Poste Italiane, la quale ha precisato di non aver posto in essere azioni che ingannino i clienti in merito alle caratteristiche del prodotto raccomandata e di aver interesse, in termini di efficienza e controllo dei costi, che la consegna delle raccomandate avvenga sin dal primo tentativo di recapito presso il domicilio del destinatario, poiché, riconsegnare presso l'ufficio postale – le cosiddette inesitate – rappresenta una chiara inefficienza economica a tutto danno dell'impresa.
  Con lo scopo di chiarire la dimensione dell'attività di recapito Poste ha evidenziato inoltre «che sono state consegnate – nel corso del 2019 – oltre 120 milioni di raccomandate, ricevendo, nel medesimo periodo, meno di 1000 reclami relativi agli avvisi di giacenza, pari allo 0,000008 per cento del totale delle raccomandate regolarmente gestite».
  La Società, infine, ha fatto presente che «opera un incessante controllo ispettivo sulla qualità del servizio, superando gli standard tradizionalmente previsti in materia, con regolari e accurate verifiche sull'intera filiera organizzativa, adottando, ove si riscontrino irregolarità, i più rigorosi provvedimenti disciplinari. A titolo esemplificativo, nel 2019, in una sola giornata, sono stati eseguiti oltre 100 controlli in contemporanea sull'intero territorio nazionale. Ciò pertanto confermerebbe che i singoli casi di comportamento irregolari non sono compatibili con la strategia e la condotta dall'azienda.
  Poste ritiene, inoltre, infondata l'ipotesi di aver «veicolato messaggi ingannevoli riguardo al servizio di ritiro digitale».
  Infatti, la stessa ha dichiarato che ogni strumento informativo, cartaceo o digitale, riporta in evidenza le condizioni del servizio peraltro assolutamente gratuito, opzionale e non alternativo rispetto alle tradizionali modalità di recapito.
  Infine, vorrei ribadire che il servizio di recapito delle raccomandate e degli atti giudiziari, rientrando negli obblighi di servizio universale con specifici standard di qualità, sono oggetto di costante e formale verifica da parte del regolatore di settore AGCOM. Sul sito della citata Autorità sono, infatti, riportati gli esiti dei procedimenti sanzionatori nei confronti di tutti gli operatori postali.

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ALLEGATO 4

5-03220 Zanella: Iniziative urgenti volte a garantire la piena funzionalità del servizio aereo offerto da Alitalia.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Com’è noto all'onorevole interrogante, il «Gruppo Alitalia», costituito da Alitalia – Società Aerea Italiana S.p.A. e da Alitalia Cityliner S.p.A., è stato ammesso alla procedura di amministrazione straordinaria nel maggio 2017.
  Il Governo, al fine di far fronte alle esigenze di cassa necessarie a garantire la prosecuzione dell'attività di impresa, ha disposto, complessivamente, un finanziamento a titolo oneroso di 900 milioni di Euro, utilizzato, oltre che per rispettare gli impegni connessi alla regolamentazione internazionale del trasporto aereo (ci si riferisce, ad esempio, alle somme depositate presso la IATA) anche e soprattutto a supporto del business e delle relative esigenze economico-finanziarie della società.
  Preso atto della insussistenza di concrete prospettive per addivenire, in un tempo ragionevole, alla positiva definizione della procedura di cessione dei complessi aziendali della società, si è conseguentemente ritenuto di dover intervenire nuovamente sulla questione, mediante indizione di una nuova procedura di cessione, da espletare in tempi ragionevolmente brevi e connotata – ove ciò fosse necessario – da un maggior grado di flessibilità.
  Sono pertanto state adottate iniziative e sono stati predisposti interventi ritenuti necessari al fine di massimizzare l'interesse dei potenziali acquirenti rispetto ai complessi aziendali oggetto di vendita.
  L'avvio di tale nuova procedura, finalizzata alla individuazione di uno o più soggetti acquirenti dei complessi aziendali di Alitalia e Alitalia Cityliner, ha necessitato di un apposito intervento normativo, atteso che, in base al quadro sino a ieri vigente, il termine ultimo per l'espletamento delle procedure «finalizzate alla definizione della procedura di amministrazione straordinaria» risultava fissato, ai sensi dell'articolo 12 del decreto-legge n. 148 del 2017, alla data del 31 ottobre 2018 (deadline entro la quale Ferrovie dello Stato S.p.A. presentava la propria offerta, che poi sarebbe stata valutata positivamente da parte dell'organo commissariale, cosa che avrebbe conseguentemente dato luogo alla successiva negoziazione tra le parti).
  Inoltre, con il decreto-legge approvato nella giornata di ieri, è stato altresì concesso in favore delle società un finanziamento a titolo oneroso di 400 milioni di euro, per: far fronte alle esigenze gestionali nonché per finanziare le iniziative e gli interventi di riorganizzazione ed efficientamento che verranno definite e implementate nell'ambito del piano integrativo che verrà presentato dall'organo commissariale e che dovrà essere autorizzato dal Ministero dello sviluppo economico.
  E difatti, il programma della procedura di amministrazione straordinaria delle società del Gruppo è previsto venga integrato con delle modifiche che prevedano la realizzazione di iniziative e interventi di riorganizzazione ed efficientamento della struttura e delle attività aziendali tutte, funzionali alla tempestiva definizione delle Pag. 123procedure necessarie per pervenire al trasferimento dei complessi aziendali delle società in commento.
  Va ribadito, dunque, pur nelle contingenti difficoltà, il massimo impegno del Governo nella risoluzione della vertenza Alitalia, affinché si giunga ad una soluzione definitiva e soddisfacente per le prospettive aziendali e occupazionali della compagnia aerea.

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ALLEGATO 5

5-03221 Silvestroni: Impatto sulla gestione dei dati sensibili derivante dall'accordo tra Tim e Google sui servizi cloud ed edge computing.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'atto di cui si discute solleva sicuramente una problematica molto sentita, che è quella della conservazione dei dati nel « cloud».
  Evidenzio che i grandi fornitori di servizi « cloud» scelgono di conservare i dati in data center dislocati in posti diversi, sia per esigenze di sicurezza che per minimizzare i costi di esercizio.
  Sentita la società TIM S.p.A. con riferimento al quesito posto dall'interrogante, la stessa ha precisato che, in data 7 novembre scorso, ha siglato un « Memorandum of Understanding» con Google Cloud, per definire una partnership strategica che le consentirà di ampliare la sua offerta tecnologica con innovativi servizi di Public, Private e Hybrid Cloud.
  In particolare, TIM riferisce che tale accordo prevede anche la realizzazione di infrastrutture di Data Center per ospitare il nodo public cloud italiano di Google.
  Al riguardo, la società ha specificato che la piattaforma che ospita i servizi cloud di TIM per la Pubblica Amministrazione, oggetto della gara pubblica « SPC Cloud», è realizzata su asset differenti, gestiti da TIM su territorio italiano e separata rispetto alle soluzioni public Cloud di TIM.
  Le soluzioni di conservazione dei dati, sono offerte attualmente da TIM, tramite la Società del gruppo Trust Technologies, e prevedono piattaforme dedicate, distinte dalle soluzioni Public Cloud.
  In conclusione, rappresento la necessità che venga fatta chiarezza sulla natura e sulle caratteristiche dei dati personali e sensibili trattati. Resta fermo, infatti, l'impegno del Governo, nei limiti delle proprie competenze, a valutare ogni iniziativa utile ed idonea per proteggere i dati sensibili pubblici e privati, per garantire al massimo le esigenze di sicurezza.