CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 novembre 2019
268.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione 5-03069 Gagnarli: Iniziative a sostegno delle imprese agricole danneggiate nelle province di Arezzo e Firenze dagli eventi climatici avversi del 27 e 28 luglio 2019.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,
  mi preme evidenziare come sia massima l'attenzione che la nostra Amministrazione attribuisce al tema delle imprese colpite da eventi atmosferici avversi, dal momento che la tutela dei nostri prodotti agroalimentari e la salvaguardia del relativo comparto impongono ogni sforzo per fronteggiare la situazione di emergenza.
  In tale direzione, possono essere attivati gli interventi compensativi ex post del Fondo di solidarietà nazionale, di cui al decreto legislativo n. 102 del 2004, per le imprese colpite da avversità atmosferiche eccezionali, purché le avversità e le colture danneggiate non siano comprese nel Piano assicurativo annuale per la copertura dei rischi con polizze assicurative agevolate da contributo statale ed europeo, fino al 70 per cento della spesa premi sostenuta.
  Occorre, tuttavia, rilevare che il principale strumento di intervento fornito dallo Stato per fronteggiare le pesanti perdite di reddito cui vanno incontro le imprese agricole in simili fattispecie (ovvero le assicurazioni agevolate) è ancora poco utilizzato in alcuni importanti distretti produttivi, sebbene alle assicurazioni agevolate siano stati destinati finanziamenti superiori a 1,3 miliardi di euro per il periodo 2015-2022.
  Si ricorda, inoltre, che l'ulteriore condizione per l'attivazione degli interventi compensativi ex post è la presenza di una incidenza di danno sulla produzione lorda vendibile superiore al 30 per cento.
  All'attualità, la Regione Toscana, con comunicazione del 6 settembre 2019, ha trasmesso la delibera di Giunta Regionale n. 1112 del 2 settembre 2019, riservandosi di trasmettere, successivamente, le relazioni tecniche e ulteriori documenti necessari ai fini dell'emanazione del decreto di declaratoria, con il quale potranno essere attivate le misure compensative a favore delle imprese agricole.
  Tuttavia, detta documentazione, al momento, non è pervenuta, in quanto la fase di quantificazione del danno deve essere portata a termine con estrema accuratezza, ai fini della verifica dei presupposti di legge.
  Il Ministero, completata tale fase, provvederà all'istruttoria di competenza per l'emissione del decreto di declaratoria, in base al quale sarà possibile attivare anche le specifiche misure del Programma regionale di sviluppo rurale, finalizzate al ripristino della potenzialità produttiva danneggiata dalle suesposte calamità.

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ALLEGATO 2

Interrogazione 5-03070 Incerti: Iniziative di promozione delle eccellenze alimentari del Made in Italy.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,
  questa Amministrazione attribuisce alla partecipazione all'EXPO 2020 di DUBAI una rilevanza significativa in quanto tale manifestazione – sulla quale alcune stime ritengono che vi possa essere un bacino di 25 milioni di visitatori – sarà un'eccellente occasione di visibilità per le imprese di tanti comparti produttivi nazionali, tra cui quello del settore agroalimentare.
  Il decreto sulla partecipazione del MIPAAF a EXPO 2020 DUBAI dell'agosto 2019, stabilisce che il CREA, ente di ricerca vigilato da questo Ministero, sottoscriva un protocollo di collaborazione con il Commissariato generale del padiglione italiano per realizzare un programma di attività finalizzate a valorizzare e promuovere proprio le produzioni agroalimentari tipiche e di qualità.
  Sono già in fase avanzata i lavori preparatori del padiglione espositivo dell'Italia affinché quest'ultimo non solo offra ai visitatori una memorabile esperienza ma attesti in modo tangibile le competenze, il talento e l'ingegno nazionale, un progetto rappresentativo dell'intero «Sistema Paese» che coinvolge numerosi partners istituzionali del mondo accademico, scientifico, della creatività, dello sport, dei media e della musica.
  Infatti, come ognuna delle altre Amministrazioni che stanno individuando propri specifici ambiti di interesse in vista di EXPO 2020 DUBAI, anche questa Amministrazione sta progettando il proprio assetto all'interno della manifestazione che, necessariamente, si incardinerà sulla massima valorizzazione e promozione del rilevante patrimonio agroalimentare della Nazione, anche sotto il profilo della sostenibilità dei processi produttivi del comparto e delle tecnologie più avanzate nel settore.
  Non sarà tralasciato il tema degli stili e modelli per una sana nutrizione, problematica di grande attualità e rilevanza in ragione dei ripetuti tentativi di classificare gli alimenti distinguendoli tra «buoni» e «cattivi».
  Armonicamente ai più consolidati orientamenti scientifici, il Ministero della salute e il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali hanno sempre ritenuto di evitare tali classificazioni, privilegiando invece politiche intersettoriali volte a promuovere stili di vita salutari, attività fisica regolare e diete sane, equilibrate e sostenibili poiché gli alimenti devono essere commisurati alle esigenze del singolo individuo e non giudicati nell'ambito di una semplice valutazione standardizzata.
  Il rischio sarebbe peraltro quello di danneggiare l'immagine e la reputazione all'estero di molti prodotti di eccellenza del Made in Italy agroalimentare, tra cui diversi prodotti DOP e IGP.
  Da sempre, l'Italia ha promosso, promuove e promuoverà la «Dieta mediterranea», che, come noto a tutti, dal 16 novembre 2010 è Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità, un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo, costituito principalmente da olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca, e verdure, una moderata quantità di pesce, latticini e carne, un modello che per i suoi positivi Pag. 153effetti sulla salute e incoraggia i produttori a mantenere la qualità eccellente dei prodotti tradizionali italiani.
  Ma anche il settore «mare» avrà la sua centralità. Il 21 ottobre u.s. si è conclusa l'ottava edizione di Blue Sea Land, la manifestazione sulla Blu Economy organizzata a Mazara del Vallo dal Distretto della Pesca e Crescita BLU e il Vice Commissario per Italia EXPO 2020 DUBAI, ha candidato Blue Sea Land a partecipare all'evento.
  Quanto sopra non esaurisce l'azione di valorizzazione e promozione strategica delle eccellenze agroalimentari italiane, che è sempre costantemente in atto, a livello nazionale e internazionale perché intendiamo mantenere alta l'attenzione sull'eccellenza dell'agroalimentare nazionale in ragione dell'impatto sulla produzione e sulla commercializzazione dei prodotti alimentari.
  Segnalo che nel disegno di legge di bilancio per l'anno 2020 – attualmente all'esame del Senato – abbiamo previsto il potenziamento de Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy con uno stanziamento di risorse pari ad oltre 44 milioni di euro per l'anno 2020 e di oltre 40 milioni di euro annui a decorrere dal 2021 da destinarsi, tra l'altro, alle seguenti azioni specifiche: valorizzazione delle produzioni di eccellenza agricole e agroalimentari; tutela dei marchi e certificazioni di qualità e di origine; sostegno alla penetrazione dei prodotti italiani nei mercati esteri anche attraverso accordi con reti di distribuzione; realizzazione di campagne di promozione strategica nei mercati più rilevanti e di contrasto al fenomeno dell’Italian sounding.
  L'intento è quello di imprimere incisività e determinazione al ruolo dell'eccellenza del made in italy e consolidare la reputazione delle nostre aziende nazionali che sono ambasciatrici del sistema Paese nel Mondo.

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ALLEGATO 3

Interrogazione 5-03071 Golinelli: Iniziative in tema di danni provocati dalla fauna selvatica.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,
  mi preme innanzitutto premettere come la gestione della fauna selvatica è un tema da tempo all'attenzione del Governo, di questo Ministero e di altre Amministrazioni centrali e regionali e non v’è dubbio che la tematica involge vari aspetti: la sicurezza delle persone, nelle campagne e nei centri abitati, oltre ovviamente, la tutela dei campi e dei raccolti, frutto del lavoro di chi vive ogni giorno di questo.
  È sicuramente una problematica che richiede l'individuazione di soluzioni condivise e di opzioni utili a trovare risposte ad una serie di criticità riguardanti la sfera di applicazione della legge 11 febbraio 1992 n. 157 con azioni coordinate su tutto il territorio e interventi di gestione che risultino efficaci ma che consentano sia di stabilizzare la situazione nel lungo periodo sia – se possibile – la serena convivenza della fauna selvatica con le comunità antropiche e l'ambiente.
  Già nel 2017 è stato istituito, in sede di Conferenza Unificata un Tavolo per il coordinamento degli interventi territoriali in materia di danni da fauna selvatica, al quale partecipano i Ministeri competenti (Agricoltura, Ambiente, Salute) ed ISPRA, anche allo scopo di elaborare una proposta di modifica della legge 157/92, in risposta a tali problematiche.
  Il gruppo di lavoro congiunto ha prodotto una relazione con proposte di interventi normativi, indicazioni tecniche per la prevenzione dei danni e per gli interventi di controllo e gestione delle aree protette, dalla quale emerge una particolare attenzione per il cinghiale, per il cui controllo – in base alle indicazioni tecniche di ISPRA – risulta massimamente efficace l'uso combinato di catture con gabbie e abbattimenti, con una prevalenza per la prima tecnica.
  Inoltre, per contrastare la grave riduzione della pianta organica delle guardie venatorie provinciali appare urgente, secondo quanto segnalato dal MAATM, modificare l'articolo 27 della legge 157/92 per consentire l'attività delle guardie venatorie provinciali anche laddove transitate nei ruoli delle Regioni, una richiesta quest'ultima già da tempo sollecitata da tutte le Regioni.
  Per quanto riguarda invece specificatamente la problematica relativa al risarcimento dei danni al settore agricolo, intendo ricordare che in data 6 giugno 2018 questo Ministero aveva provveduto ad effettuare la notifica alla Commissione europea di uno schema di decreto interministeriale che disciplina le modalità di concessione degli aiuti per le misure preventive e per gli indennizzi dei danni provocati da fauna selvatica omeoterma protetta dalle direttive comunitarie e dalla legislazione unionale e nazionale alle produzioni agricole.
  Come noto, a seguito di una lunga trattativa, che ha coinvolto questo Ministero, le Regioni e il partenariato economico, la Commissione, con nota del 29 gennaio 2019 ha informato l'Italia della propria decisione di NON sollevare obiezioni nei confronti del regime di aiuti notificato, ritenendolo compatibile con il Pag. 155mercato interno e lo schema di decreto è stato inviato alla Conferenza unificata per il prescritto parere.
  Quanto sopra non esaurisce, per certo, l'attenzione di questa Amministrazione che continuerà a monitorare la situazione e ad adoperarsi per affrontare le problematiche evidenziate dall'interrogante, in sinergia con gli altri Dicasteri e i livelli di governance regionali e locali. A tal fine è indispensabile che le Regioni procedano a rimuovere ogni criticità volta ad impedire l'attuazione dei piani di gestione.
  Pertanto, confermo l'impegno già in atto di questo Ministero ad approfondire le varie problematiche connesse alla tematica della fauna selvatica, congiuntamente altre competenti Amministrazioni centrali e periferiche, in modo da poter poi individuare soluzioni utili, da attivare sia a livello strettamente normativo, sia a livello operativo sul territorio.

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ALLEGATO 4

Interrogazione 5-03072 Nevi: Iniziative a tutela del personale precario del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,
  evidenzio in via preliminare che, sulla scorta di specifica richiesta di informazioni formulata al Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA), sono state offerte le seguenti argomentazioni che mi accingo a riportare.
  Per l'attuazione della procedura di stabilizzazione del personale precario prevista dall'articolo 20 del D.lgs. n. 75/2017 sono state stanziate a favore del CREA, dalla Legge di bilancio, apposite risorse per il triennio 2018-2020: 10 milioni di euro per il 2018, 15 milioni di euro per il 2019, 20 milioni di euro per il 2020.
  La procedura di stabilizzazione è stata avviata nel 2018 nel rispetto dell'Atto Interno adottato con Delibera del Consiglio di Amministrazione n. 31 del 29 maggio 2018 recepito successivamente dal Piano di fabbisogno di personale 2018-2020, approvato dal Ministero vigilante unitamente al Piano triennale di attività, con decreto del Ministro n. 9287 del 27 settembre 2018.
  I candidati hanno presentato istanza per partecipare alla procedura di stabilizzazione sulla base dei requisiti posseduti e, in esito alle verifiche effettuate da parte delle Commissioni esaminatrici appositamente costituite, sono stati inseriti in distinti elenchi: idonei in servizio con qualunque tipologia di contratto alla data del 22 giugno 2017; idonei in servizio con qualunque tipologia di contratto tra il 23 giugno 2017 ed il 31 dicembre 2017; idonei non in servizio né alla data del 22 giugno 2017 né nel periodo dal 23 giugno 2017 fino al 31 dicembre 2017.
  Per i candidati in possesso dei requisiti di cui sopra, l'Atto interno ha stimato la disponibilità finanziaria per stabilizzare un potenziale di circa 402 unità di personale, nonché lo stanziamento di risorse per ulteriori 35 unità di personale.
  La procedura prevista dal comma 2 del decreto legislativo n. 75 del 2017, tuttora in itinere, prevede anch'essa la predisposizione di tre distinti elenchi: idonei in servizio alla data del 22 giugno 2017; idonei in servizio tra il 23 giugno 2017 ed il 31 dicembre 2017; idonei non in servizio né alla data del 22 giugno 2017 né nel periodo dal 23 giugno 2017 fino al 31 dicembre 2017.
  Pertanto, rispetto ai potenziali 542 aventi diritto, l'Ente ha stimato la possibilità in base alla disponibilità finanziaria di stabilizzare 402+35 unità di personale nel 2018, rinviando la valutazione circa l'eventuale assunzione di ulteriori idonei alla fine del 2019, dopo aver rivalutato l'indicatore di cui all'articolo 9 del decreto legislativo n. 218 del 2016 e la relativa copertura finanziaria.
  Ad oggi l'Ente ha proceduto alla fine del 2018 – e con decorrenza 1° gennaio 2019 – ad assumere, con contratto di lavoro a tempo indeterminato nei profili e nei livelli risultanti dagli elenchi predisposti dalla Commissione 406 candidati risultati idonei alla procedura di stabilizzazione ai sensi dell'articolo 20 comma 1 Pag. 157D.lgs. 75/2017, il cui costo annuo lordo presunto ammonta, per il 2019, a 21.202.057 euro.
  Su autorizzazione di questa Amministrazione, l'importo di 10 milioni di euro – autorizzato per l'anno 2018 e non utilizzato nello stesso anno – è stato mantenuto in bilancio per il 2019 e si somma ad ulteriori 10 milioni di euro (rispetto ai 15 previsti dalla legge 205/2017 ed erogati parzialmente) che sono stati resi disponibili per il 2019. In totale, pertanto, nel 2019 l'Ente dispone di 20 milioni di euro finalizzati alla stabilizzazione del personale precario.
  In considerazione di quanto sopra esposto, già nel 2019 l'Ente sosterrà un costo maggiore dell'importo di 20 milioni di euro autorizzato a regime per la stabilizzazione del personale precario.
  Inoltre, in virtù degli adeguamenti stipendiali e dell'applicazione del meccanismo dei passaggi di fascia stipendiale del personale inquadrato con profilo di ricercatore e tecnologo, previsti dalle norme contrattuali applicabili all'Ente, il costo delle 406 unità già assunte è destinato ad aumentare già a partire dal 2020.
  L'analisi condotta dalla nuova gestione commissariale – che ha verificato preliminarmente la sostenibilità finanziaria a lungo termine delle politiche dell'Ente in materia di reclutamento e assunzione di personale indicate nel Piano di fabbisogno di personale 2018-2020, già approvato – ha fatto emergere che per il solo personale stabilizzato (406 unità) il costo si aggirerà, nel 2030, a circa 26 milioni di euro, a cui si aggiunge la previsione di spesa per i candidati inseriti nel terzo elenco del comma 1 del D.lgs. n. 75/2017, pari a 1.113.122 euro all'anno.
  Inoltre, tenuto conto dei profili professionali dei candidati, il costo totale presunto per procedere alla stabilizzazione di 35 unità ai sensi dell'articolo 20 comma 2 D.lgs. 75/2017 (Prioritari) è di circa 1,8 milioni di euro all'anno, a fronte dei quali la norma prevede il reclutamento dall'esterno di altrettante unità di personale.
  Anche per le ulteriori stabilizzazioni la spesa aumenterebbe negli anni successivi, con evidenti ripercussioni sul bilancio dell'Ente, tenendo conto, inoltre, dell'impatto finanziario derivante dalla legittima aspettativa ad avanzamenti di carriera da parte del personale già interno all'Ente.
  Premesso quanto sopra, questa Amministrazione si sta già adoperando per valutare le soluzioni migliori da adottare per garantire la sostenibilità finanziaria di eventuali ulteriori assunzioni per stabilizzazione.

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ALLEGATO 5

Interrogazione 5-03073 Benedetti: Sull'erogazione delle risorse di cui alla legge 6 dicembre 2016, n. 242.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,
  siamo ben consci che soprattutto negli ultimi anni, la Cannabis sativa sta sempre più attraendo l'attenzione delle imprese agricole, del settore della ricerca e delle istituzioni, soprattutto per i suoi possibili impieghi sia nei settori tradizionali (cartario, tessile e alimentare) sia in quelli più innovativi (che vanno dal settore della bioedilizia a quello della biocomponentistica, finanche a quello delle preparazioni farmaceutiche).
  A decorrere dalla campagna di coltivazione 2017/2018, il settore della coltivazione della canapa è stato disciplinato dalla legge 2 dicembre 2016 n. 242 recante disposizioni per la promozione delle coltivazioni e della filiera agroindustriale della canapa entrata in vigore il 14 gennaio 2017.
  Anche le Regioni e le Province autonome possono peraltro intervenire per la promozione e la formazione a favore di coloro che operano nel settore della canapa, nel quadro delle politiche di multifunzionalità e sostenibilità delle produzioni agricole e nel rispetto delle disposizioni comunitarie e nazionali vigenti, con azioni di sostegno mirate per lo sviluppo della coltivazione e delle filiere produttive.
  Quella della canapa è una coltura in grado di contribuire alla riduzione dell'impatto ambientale in agricoltura, alla riduzione del consumo dei suoli e della desertificazione e alla perdita di biodiversità, che si può utilizzare sia come coltura da rotazione ma anche come sostituta di colture eccedentarie.
  Per quanto riguarda il finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo, al riguardo, faccio presente che questo Ministero, nel 2016, sulla base dell'autorizzazione di spesa di cui alla legge 23 dicembre 1999, n. 499, ha finanziato al CREA uno specifico progetto di ricerca denominato PRONACANAMED «Progetto pilota per la produzione nazionale di sostanze e preparazioni di origine vegetale a base di Cannabis» per un importo complessivo di euro 222.650,00, progetto che ha avuto termine il 30 giugno 2019.
  La possibilità poi di destinare risorse per il miglioramento delle condizioni di produzione e trasformazione del settore della canapa dipende principalmente dalla Legge di Bilancio.
  Ci stiamo già adoperando per riuscire a individuare le condizioni utili a consentire una assegnazione almeno delle risorse individuate dalla legge n. 242 del 2016 nelle modalità dalla stessa indicate, ma anche per verificare la possibilità di convocare un tavolo istituzionale con le associazioni di categoria, imprenditoriali e commerciali, per approfondire i vari aspetti relativi a questa tematica.