CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 novembre 2019
268.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-03065 Zangrillo: Efficacia del Reddito di Cittadinanza per l'inserimento dei beneficiari nel mercato del lavoro.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alla richiesta rivolta dagli Onorevoli deputati, che interrogano il Ministero del Lavoro sullo stato di attuazione del Reddito di cittadinanza con riferimento alle politiche attive del lavoro, non posso anzitutto che respingere con forza il giudizio sommario secondo cui il Reddito di cittadinanza si sarebbe rivelato «[...] un fallimento sia per quanto riguarda le previsioni effettuate della platea di soggetti potenzialmente beneficiari, sia per quanto riguarda la sua attuazione pratica [...]».
  Il Reddito di cittadinanza rappresenta prioritariamente uno strumento di sostegno al reddito di persone in condizione di povertà e, sotto questo profilo, la misura non può che ritenersi un successo, avendo raggiunto, in solo un semestre dall'avvio, sostanzialmente il numero di beneficiari potenziali. Ad oggi, infatti, tenuto conto anche dei titolari beneficiari della pensione di cittadinanza, delle domande in corso di istruttoria e dei beneficiari che ancora percepiscono il Reddito di inclusione, il numero complessivo degli aventi diritto può ritenersi prossimo a quanto stimato in relazione tecnica del provvedimento (circa 1,2 milioni di nuclei familiari).
  Dal punto di vista degli esiti in termini di occupazione, appare, invece, del tutto prematura ogni valutazione a soli sei mesi dall'avvio del programma.
  Quanto poi alla realizzazione del Sistema informativo del reddito di cittadinanza, desidero evidenziare che l'articolo 6 del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, come modificato dalla legge di conversione 28 marzo 2019, n. 26, prevede l'istituzione presso ANPAL di una piattaforma digitale per il coordinamento dei centri per l'impiego.
  Interpellata al riguardo l'Agenzia per le politiche attive ha comunicato che dal 15 luglio 2019 è disponibile sul Portale MyANPAL il sistema di incrocio domanda/offerta di lavoro. Le aziende in tale sistema possono inserire, visualizzare e modificare le offerte di lavoro.
  Nello specifico l'applicativo consente l'inserimento delle posizioni aperte da pubblicare, nonché la visualizzazione delle candidature ricevute per ciascuna posizione, dei curricula che corrispondono alle caratteristiche professionali richieste e delle informazioni relative agli esiti del colloquio.
  Gli utenti che desiderano accedere ai servizi offerti dall'applicativo «Domanda e Offerta di lavoro» devono procedere alla registrazione al Portale MyANPAL.
  Evidenzio, infine, che anche l'INPS, sempre a partire dallo scorso luglio, ha messo a disposizione del Sistema informativo del Reddito di cittadinanza le informazioni relative ai nuclei beneficiari della misura, secondo le modalità previste dal recente decreto ministeriale 2 settembre 2019, n. 108 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 4 novembre 2019, n. 258).
  Relativamente al numero dei patti per il lavoro sottoscritti e dei beneficiari della misura avviati al lavoro, ANPAL, nelle more della completa implementazione del Sistema informativo dei Reddito di cittadinanza, sta lavorando in raccordo con le regioni per il monitoraggio dei dati, che Pag. 127sarà cura dell'Agenzia rendere disponibili quanto prima.
  Istituire una misura come quella del Reddito di cittadinanza è stato un passo di civiltà, una svolta che proprio per la sua portata epocale non può non richiedere tempi adeguati per andare a regime.
  A soli sei mesi dall'avvio del programma ogni valutazione non può – non posso che ribadirlo con fermezza – essere del tutto prematura.
  Va da sé che l'impegno che si sta profondendo a riguardo è e resterà al massimo livello.

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ALLEGATO 2

5-03066 Rizzetto: Iniziative urgenti per la salvaguardia dei livelli occupazionali presso il sito di Taranto della società ArcelorMittal.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La improvvisa e inaspettata comunicazione da parte di Arcelor Mittal ai Commissari straordinari dell'Ilva dell'intendimento di recedere dal contratto di affitto dell'acciaieria ex Ilva di Taranto, avvenuta poche ore or sono, ha destato nel Governo – e non potrebbe essere diversamente – forte preoccupazione e allarme in considerazione delle conseguenze che vengono a delinearsi sotto diversi profili a cominciare dalle ripercussioni sul piano sociale e ambientale.
  Le motivazioni addotte dall'azienda nella lettera ai Commissari Straordinari sono state immediatamente oggetto di esame da parte del Governo che, come noto, ha immediatamente manifestato forti perplessità in merito alle medesime così come in ordine al rispetto degli impegni assunti in fase di acquisto della proprietà con riferimento specifico al piano industriale e ambientale.
  A questo proposito ribadisco con forza che questo Governo si è fatto carico sin dal suo insediamento di affrontare le numerose criticità emerse nei diversi momenti di confronto con l'azienda. Alla luce di questi fatti ritengo, a maggior ragione, che non ci sia alcuna ragione che possa giustificare questa improvvisa azione di recesso.
  Il Governo è determinato a proseguire la produzione nello stabilimento ex Ilva, stabilimento che rappresenta il maggior complesso industriale per la lavorazione dell'acciaio in Europa, assicurando ogni misura necessaria al rispetto dei parametri ambientali oltre che a salvaguardare l'occupazione e a garantire la tutela dell'ambiente.
  In forza di queste ragioni che rappresentano massima priorità per il Governo, il Presidente del Consiglio, nell'immediatezza della notizia dell'intendimento dell'azienda di recedere dal contratto, ha avviato il dialogo con i ministri competenti e questo tema è stato oggetto di approfondito confronto con i sindacati confederali nel tavolo istituzionale convocato presso la Presidenza del Consiglio in data 4 novembre 2019.
  Inoltre il Presidente del Consiglio ha convocato in data odierna i vertici aziendali di Arcelor Mittal ai quali chiederà conto di quanto avvenuto in queste ultime ore.
  In attesa di conoscere gli esiti dell'incontro del Presidente del Consiglio con i vertici aziendali, assicuro, quale rappresentante di Governo, il massimo dialogo istituzionale con i rappresentanti dell'azienda e con le organizzazioni sindacali di categoria, affinché, e lo voglio ribadire, sia garantita la salvaguardia dello stabilimento siderurgico e dell'indotto occupazionale, nel rispetto dei parametri ambientali necessari per la salute e la sicurezza di chi in quei territori ci vive.

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ALLEGATO 3

5-03067 Murelli: Avvio sperimentale da parte dell'INPS del progetto «INPS per tutti».

TESTO DELLA RISPOSTA

  Tra gli obiettivi principali perseguiti da questo Governo vi è senz'altro quello di fornire un sostegno concreto ed effettivo ai soggetti più bisognosi e che spesso vivono ai margini della società, mediante la predisposizione di strumenti assistenziali e previdenziali e di contrasto alla povertà.
  In tale direzione si muove il decreto-legge n. 4 del 2019 che ha istituito il Reddito di cittadinanza quale misura fondamentale di politica attiva del lavoro, di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale.
  Il Reddito e la Pensione di cittadinanza, per i nuclei composti da persone anziane, costituiscono livello essenziale delle prestazioni che lo Stato e, quindi l'Inps, deve assicurare nei limiti delle risorse disponibili.
  L'esperienza maturata negli ultimi anni ha, però, dimostrato che i diversi strumenti di sostegno ai più deboli spesso non raggiungono coloro che ne hanno più bisogno i quali, per la condizione di disagio sociale che vivono, non hanno consapevolezza delle misure messe a disposizione dallo Stato.
  È per porre rimedio a tale situazione che è nato il progetto «Inps PER tutti», con lo scopo di rendere più accessibili e concrete le prestazioni a cui le fasce più deboli hanno diritto, promuovendo iniziative di diffusione del Reddito di cittadinanza e delle altre misure in loro favore.
  Nell'ambito del progetto «Inps PER Tutti», i potenziali beneficiari del reddito di cittadinanza e di altre prestazioni assistenziali e previdenziali sono intercettati direttamente nei luoghi che abitualmente frequentano, colmando in tal modo il divario, finora esistente, tra cittadini e Istituzioni, legato anche a carenze informative, culturali e tecnologiche.
  Inoltre, nell'ambito del progetto, vengono attivate sinergie positive con i servizi sociali e le associazioni di volontariato, per garantire oltre all'aiuto economico, anche il supporto per il reinserimento sociale e professionale.
  In ogni caso i requisiti per accedere alle prestazioni (es. cittadinanza, residenza, Isee, ecc.) rimangono quelli previsti dalla normativa di riferimento, sui quali il progetto sperimentale dell'INPS non incide minimamente.
  Nell'ambito dell'iniziativa, l'Istituto diffonde solamente la conoscenza delle prestazioni e verifica la potenziale idoneità delle persone coinvolte, ferma restando la presenza di tutti i requisiti al momento della domanda.
  Si tratta, pertanto, di un progetto a carattere «etico» che il Governo ha accolto con favore, poiché inaugura un nuovo corso nell'avvicinamento delle Istituzioni ai cittadini, rimuovendo gli ostacoli, anche burocratici, che impediscono o ritardano l'accesso alle prestazioni di contrasto alla povertà, e consentono la piena tutela dei bisogni sociali ed economici dei singoli e delle famiglie.

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ALLEGATO 4

5-03068 Gribaudo: Situazione occupazionale presso gli stabilimenti della società Mahle GmbH a Saluzzo (Cn) e La Loggia (To).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo indicato in oggetto, rappresento quanto segue.
  Mahle Componenti Motori Italia S.p.A. è una società del gruppo multinazionale Mahle, con sede a Stoccarda, che rappresenta uno dei maggiori fornitori automobilistici in tutto il mondo. La società opera nel settore della fabbricazione di pistoni per motori diesel, semicuscinetti e boccole nonché nella commercializzazione di componenti per motori a combustione interna. Sul mercato italiano è presente presso le unità di La Loggia (TO), Saluzzo (CN), Grugliasco (TO) e Trento.
  La regione Piemonte, interpellata sull'odierno atto di sindacato ispettivo, riferisce che in data 23 ottobre 2019 l'azienda ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per n. 453 lavoratori operanti nelle unità di Saluzzo e La Loggia a seguito della decisione della cessazione totale delle attività ivi svolte.
  Nella lettera di avvio, la società ha motivato tale decisione dichiarando che da diversi anni il settore automotive è caratterizzato da una strutturale contrazione dei volumi di produzione dei motori. Il Gruppo Mahle, nel mese di marzo 2019, a fronte di una accelerazione del trend negativo, ha annunciato l'adozione di un programma interno di contenimento dei costi al fine di garantire lo sviluppo sostenibile del Gruppo nel prossimo futuro.
  A tale proposito, è prevista, da parte dell'azienda, una revisione dell'impatto della produzione a livello globale e della forza lavoro nelle diverse aree e paesi, per cui i siti e i segmenti produttivi che non mostrano una redditività sostenibile sono soggetti ad un processo di ristrutturazione. All'esito di questa analisi è emersa un'ulteriore rilevante riduzione dei volumi produttivi presso i due stabilimenti piemontesi citati.
  Tale calo di volumi è conseguente alla situazione generale del mercato di riferimento caratterizzato dal progressivo abbandono della motorizzazione diesel a favore di differenti tecnologie, dall'ingresso nel mercato europeo di competitor di origine asiatica ed infine dai prezzi dei pistoni che ormai da diversi anni sono determinati dal livello dei prezzi dell'Europa dell'est.
  Con riferimento alla procedura di licenziamento avviata dalla società in parola, evidenzio che la normativa vigente, in materia di licenziamenti collettivi, prevede che la procedura abbia una prima fase sindacale (45 giorni dalla data di attivazione) e che qualora le parti non dovessero trovare un'intesa la trattativa proseguirà presso la regione Piemonte per la successiva fase amministrativa (30 giorni dalla comunicazione del mancato accordo in sede sindacale).
  La soluzione alla crisi di Mahle, che rappresenta l'esempio emblematico di una problematica generale estesa a tutta la filiera automotive – e segnatamente a quella nazionale – è da individuare nella riconversione di quei segmenti di produzione che stanno già diventando obsoleti in vista della transizione verso l'elettrico.
  Il Ministero dello sviluppo economico, al riguardo, è impegnato in uno sforzo congiunto con stokeholders, autorità pubblica e territorio, attraverso l'attivazione recente di un tavolo sull’automotive, ove Pag. 131sono state individuate tre linee portanti d'azione: sostegno della domanda di mobilità, supporto per lo sviluppo delle infrastrutture e sostegno dell'offerta di mobilità.
  Desidero assicurare, conclusivamente, che il Governo, in costante contatto con la regione Piemonte, sta seguendo con attenzione la vicenda, al fine di individuare ogni possibile soluzione idonea a salvaguardare i livelli occupazionali, e a mettere in campo ogni utile strumento che possa essere di supporto ad una positiva definizione della trattativa.

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ALLEGATO 5

5-02619 Mura: Situazione occupazionale presso la società Porto Industriale Cagliari S.p.a.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo indicato in oggetto, rappresento quanto segue.
  Il porto industriale di Cagliari è una infrastruttura, al centro del Mediterraneo, realizzata per lo smistamento e il trasporto delle merci in container. Da circa venti anni la Società Porto Industriale di Cagliari – CICT (Cagliari International Container Terminal) costituisce l’hub per il transhipment in Sardegna con una movimentazione e smistamento dei container che nel 2015 ha raggiunto quasi i 700.000 TEU. A partire dal 2015 tuttavia la forte crisi nel settore del transhipment ha determinato una riduzione del 70 per cento del traffico con conseguente contrazione del fatturato della società in parola e la decisione della stessa di cessare l'attività.
  In data 19 giugno 2019 la società ha avviato la procedura di licenziamento collettivo di tutto il personale occupato e ha comunicato la conseguente cessazione dell'attività entro e non oltre il 31 agosto 2019.
  In data 31 luglio 2019 si è tenuto un tavolo di esame e confronto, presso il Ministero dello sviluppo economico, con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il Ministero delle infrastrutture e trasporti, la regione Sardegna e le parti sociali teso a individuare soluzioni mirate alla salvaguardia dei livelli occupazionali e alla promozione di un progetto di reindustrializzazione e rilancio dell'attività portuale.
  In esito all'incontro l'azienda ha accolto e accettato la proposta del Governo di valutare la percorribilità di uno strumento di supporto al reddito dei lavoratori, che consentisse di scongiurare per quanto possibile i licenziamenti, e, in data 9 ottobre 2019 è stata autorizzata la concessione del trattamento di integrazione salariale per crisi aziendale, ai sensi dell'articolo 44 del decreto-legge n. 109 del 2018, a decorrere dal 2 settembre 2019 fino al 1o settembre 2020 per i lavoratori della società in parola.
  La regione Sardegna, interpellata, riferisce che in questi giorni sta provvedendo ad avviare le procedure di profilazione dei dipendenti in cassa integrazione straordinaria, finalizzata a definire i relativi percorsi formativi cui dovranno obbligatoriamente partecipare i lavoratori.
  Per quanto concerne il rilancio industriale del Porto Canale di Cagliari, la Regione ritiene fondamentale l'istituzione della Zona Economica Speciale (ZES) nell'area portuale di Cagliari, come individuata dal Piano Strategico Regionale presentato al Governo nel 2018. Allo stato attuale la Regione sta provvedendo all'identificazione degli ambiti territoriali inseriti nel Piano anzidetto per una definizione delle perimetrazioni delle ZES.
  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, interpellato in riferimento al presente atto di sindacato ispettivo, ha riferito che in data 9 settembre 2019 l'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna ha disposto la revoca della licenza d'impresa alla società Porto Industriale Pag. 133di Cagliari per il mancato, e reiterato, rispetto degli impegni assunti nel programma operativo con la conseguente decadenza della concessione di cui la stessa era titolare.
  Al fine del rilancio del settore transhipment in Sardegna, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha comunicato, inoltre, che è di imminente pubblicazione una manifestazione di interesse internazionale per individuare un nuovo terminalista cui affidare il compendio del Porto canale di Cagliari.
  In conclusione, desidero evidenziare che il Governo presterà la massima attenzione agli sviluppi della vicenda con l'obiettivo di assicurare la tutela dei livelli occupazionali e l'attivazione delle azioni più efficaci per il rilancio industriale dell'area portuale interessata.

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ALLEGATO 6

5-02709 Durigon: Iniziative per la promozione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'atto di sindacato ispettivo indicato in oggetto, l'Onorevole interrogante richiama l'attenzione sul gravissimo incidente sul lavoro verificatosi in un'azienda agricola nel comune di Arena Po che ha causato il decesso di quattro lavoratori.
  Desidero innanzitutto rinnovare il cordoglio ai familiari delle vittime e ringraziare le istituzioni e le autorità competenti che sono intervenuti tempestivamente sul luogo dell'incidente per ricostruire la dinamica dei fatti. La Procura della Repubblica di Pavia, in particolare, ha aperto un procedimento penale e tuttora sono in corso indagini, in riferimento allo stato dei luoghi e ad eventuali inosservanze di disposizioni infortunistiche.
  Oltre a ciò, la Regione Lombardia, interpellata con riferimento all'odierno atto di sindacato ispettivo, ha riferito di essere attualmente impegnata a seguire con attenzione l'inchiesta a livello locale e di aver convocato, in via straordinaria, una Cabina di regia per gli infortuni sul lavoro che si è tenuta il 28 ottobre scorso, nella quale sono state presentate iniziative mirate a promuovere interventi urgenti in materia di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro.
  Da ultimo, con riferimento al quesito posto dall'Onorevole interrogante, desidero rammentare che questo Governo, appena insediatosi, ha riservato massima priorità alla messa in campo di interventi volti alla realizzazione di un piano strategico di prevenzione degli infortuni sul lavoro che assicuri livelli elevati di sicurezza e di tutela della salute nei luoghi di lavoro, oltre ad un sistema di vigilanza efficiente, corredato da un adeguato apparato sanzionatorio.
  A questo proposito è stato attivato immediatamente un tavolo di confronto, ad oggi riunitosi già due volte, con il Ministero della Salute, l'Inail, l'Ispettorato Nazionale del lavoro, l'Inps e le parti sociali con l'obiettivo di avviare un dialogo costruttivo che possa far pervenire a delle proposte condivise finalizzate sia alla piena attuazione del Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro sia al suo aggiornamento ove lo stesso si riveli necessario.
  Oltre a ciò la legge n. 128 del 2019, di conversione del decreto-legge n. 101 del 2019, all'articolo 5-ter autorizza nuove assunzioni di personale presso l'Ispettorato nazionale del lavoro al fine di rafforzare la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e l'attività di contrasto al fenomeno degli infortuni sul lavoro.
  Inoltre desidero rammentare che in Senato sono state presentate varie proposte da forze politiche differenti che, seppur nella loro diversa formulazione, sono tutte finalizzate alla istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
  Alla luce di quanto rappresentato, assicuro il massimo impegno da parte del Governo a proseguire, in sinergia con tutti gli attori coinvolti, il lavoro intrapreso per garantire la massima tutela alle lavoratrici e ai lavoratori sui luoghi di lavoro e a mettere in campo tutte le iniziative e le azioni necessarie al contrasto delle morti sui luoghi di lavoro.