CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 24 ottobre 2019
260.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-02962 Frassinetti: Sulla mancata assegnazione di un numero sufficiente di docenti di sostegno.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Onorevole Frassinetti,

  la discrezionalità del legislatore nell'individuare misure necessarie a tutelare i diritti delle persone con disabilità trova un limite invalicabile nel rispetto di un nucleo indefettibile di garanzie. Il diritto all'istruzione della persona con disabilità è, infatti, oggetto di specifica tutela sia nell'ordinamento internazionale che in quello interno. È quindi un diritto fondamentale.
  La Corte costituzionale, con la nota sentenza n. 80 del 2010, ha, difatti, affermato che sono illegittime le norme che pongono limiti relativamente al numero delle ore di insegnamento di sostegno in quanto comporterebbero automaticamente l'impossibilità di avvalersi di insegnanti specializzati che assicurino allo studente in condizione di grave disabilità, il miglioramento della sua situazione nell'ambito sociale e scolastico. Alla luce di tale sentenza, i posti in deroga sul sostegno, pur destinabili solo a contratti a tempo determinato, non sono sottoposti ad alcun procedimento autorizzatorio.
  Chiarito ciò, non posso che condividere le sue preoccupazioni e il suo disappunto di fronte a quella che definirei una cronica, carenza di personale scolastico specializzato, a fronte, peraltro, di un costante e graduale aumento del numero di alunni con disabilità. Soprattutto in alcune regioni questa insufficienza rappresenta un problema grave. Si tratta, di una pesante eredità del passato alla quale intendiamo porre rimedio.
  Per questo l'amministrazione ha recentemente adottato specifiche iniziative. Sta, difatti, per concludersi il quarto ciclo del corso di specializzazione sul sostegno per 14 mila posti. Ne seguiranno altri due, di cui uno sarà bandito a breve, ciascuno per altri 14.000 posti. Nel complesso, quindi, i posti banditi saranno 42 mila nel triennio 2018/2020.
  In questo modo si concorre a soddisfare l'esigenza di coprire il fabbisogno di docenti specializzati, evitando il ricorso a personale a tempo determinato sprovvisto di titolo di specializzazione per il sostegno in ogni ordine e grado di scuola e, nel contempo, si garantisce un profilo elevato alla formazione dei docenti da parte degli Atenei coinvolti nei percorsi specifici di formazione, in un'ottica programmatoria triennale.
  Ricordo che la programmazione degli oltre 40.000 posti nel triennio corrisponde alla potenziale offerta formativa delle università. Si sta lavorando affinché si possa ampliare il numero di posti, fermo restano che l'offerta formativa è di competenza degli Atenei e che la stessa deve rispondere a precisi requisiti di qualità ed efficacia.
  A settembre scorso, inoltre, sono stati messi in ruolo i primi vincitori del concorso straordinario di cui all'articolo 17, comma 2, lettera b) del decreto legislativo n. 59 del 2017, i vincitori e gli idonei del concorso ordinario indetto nel 2016, nonché quelli del concorso straordinario previsto dall'articolo 4 della legge n. 96 del 2018, inclusi gli insegnanti specializzati sul sostegno. Queste immissioni hanno contribuito ad alleviare la grave carenza che lei stessa, denuncia.
  Per il prossimo futuro, considerata l'importanza di garantire la continuità Pag. 44didattica, anche per effetto del decreto-legge, già approvato in Consiglio dei ministri e alla firma del Presidente della Repubblica, saranno, a breve, banditi i concorsi ordinari per il primo e secondo ciclo di istruzione, nonché il concorso straordinario per la scuola secondaria per coprire tutti i posti vacanti e disponibili, ivi inclusi quelli di sostegno.
  Più in generale, è stato riattivato l'osservatorio permanente per l'inclusione scolastica. Si tratta di un luogo di confronto e di un contesto in cui sviluppare idee e soluzioni per migliorare l'inclusione scolastica con l'importante contributo delle associazioni di riferimento. L'Osservatorio assume ancor più rilievo alla luce delle recenti innovazioni introdotte con il decreto legislativo n. 96 del 2019 che novella il decreto legislativo n. 66 del 2017; si tratta di modifiche che comportano la predisposizione di atti attuativi per i quali, è importante il confronto con l'Osservatorio.
  Le nuove disposizioni relative all'inclusione scolastica allargano la tutela degli alunni con disabilità mediante il coinvolgimento dell'intera comunità scolastica, delle famiglie e, dove possibile, se maggiorenni, degli stessi alunni con disabilità, nella definizione tanto delle ore di sostegno, quanto dei sussidi, degli strumenti, delle metodologie di studio. Il Piano educativo individualizzato, che sarà ora redatto nella prospettiva indicata dalla Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti delle persone con disabilità, definirà, con il contributo di tutte le componenti, le misure di sostegno per garantire la partecipazione alla vita scolastica dell'alunno con disabilità.
  In quest'ottica, stiamo, inoltre, operando per assegnare oltre 5 milioni di euro, non solo per la formazione dei docenti di sostegno ma anche per quella, di tutto il personale scolastico per rendere tutta la comunità scolastica, in ogni sua declinazione, formata per accogliere la diversità.

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ALLEGATO 2

5-02963 Toccafondi: Sul piano straordinario di verifica dei requisiti per il riconoscimento della parità scolastica.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Onorevole Toccafondi,

  per contrastare il fenomeno dei cosiddetti «diplomifici» come da Lei ricordato, in attuazione dell'articolo 1 comma 152 della legge n. 107 del 2015 è stato predisposto un Piano straordinario di verifica della permanenza dei requisiti per il riconoscimento della parità scolastica di cui all'articolo 1, comma 4 della legge n. 62 del 2000, su tutto il territorio nazionale e costituito, anche, un apposito Gruppo operativo per il coordinamento del relativo monitoraggio.
  Per gli anni scolastici 2015/16, 2016/17 e 2017/18 il Piano straordinario ha definito azioni e modalità operative, nonché misure di monitoraggio, poste in essere annualmente, anche a livello locale, dal predetto Gruppo operativo.
  In particolare, il Gruppo ha stabilito le modalità con le quali effettuare le visite ispettive, ha statuito procedure di monitoraggio per la verifica della permanenza dei requisiti della parità di cui alla citata legge n. 62, ha individuato quelle istituzioni scolastiche di secondo grado che si distinguevano per un numero di diplomati significativamente superiore a quello dei frequentanti le classi iniziali e intermedie, ha supportato le attività ispettive dei Dirigenti Tecnici impegnati presso gli Uffici scolastici regionali, nonché ha acquisito i risultati, delle ispezioni per predisporre la relazione annuale degli esiti delle verifiche.
  Nel corso dei tre anni di vigenza del Piano, sono stati, quindi, effettuati 1179 accertamenti ispettivi, di cui 574 hanno riguardato istituti di istruzione secondaria di secondo grado. A seguito di tali accertamenti, sono state depositate, presso gli Uffici scolastici regionali, 228 proposte di conferma della parità condizionata alla regolarizzazione delle criticità riscontrate a seguito degli accertamenti ispettivi e 70 proposte di revoca della parità. Delle 70 proposte di revoca, 39 si sono tradotte in decreti di revoca della parità da parte degli Uffici scolastici regionali, di queste 13 sono state oggetto di sospensiva, da parte del TAR.
  Come noto, il Piano straordinario ha cessato la propria vigenza. La programmazione di un nuovo Piano può certamente essere prevista. Tuttavia, stante che i relativi accertamenti dovrebbero essere eseguiti dagli ispettori, che, ad oggi, rispetto al periodo di vigenza del Piano (2015-2018), quando si contavano più di 100 unità, sono ridotti, a soli 50, si renderebbe necessario svolgere una procedura concorsuale per assumerne altri. Anche per questo nello schema di decreto-legge alla firma del Presidente della Repubblica è stata prevista una selezione per 59 nuovi ispettori, nonché la facoltà di assumerne altrettanti, a tempo determinato nelle more dell'espletamento del concorso.
  Comunque, gli accertamenti ispettivi, proseguono, con specifico riferimento alle attività di vigilanza durante lo svolgimento degli esami di Stato. Da parte della competente Direzione generale del Ministero è, inoltre, costantemente assicurata una proficua collaborazione a supporto di tutti gli Uffici scolastici regionali.

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ALLEGATO 3

5-02964 Piccoli Nardelli: Sull'accordo tra università e regioni in merito alla formazione teorica e pratica dei medici specializzandi dell'ultimo anno.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Onorevole Siani,

  posso rassicurarla che il Ministro segue con attenzione la problematica da lei esposta relativa alla carenza dei medici specialisti.
  Come noto, il fabbisogno è definito annualmente, ai sensi dell'articolo 35 del decreto legislativo n. 368 del 1999, attraverso un'attività di programmazione triennale, che coinvolge non solo il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ma anche le regioni, il Ministero della Salute e, in ultimo, il Ministero dell'economia e delle finanze, depositario delle risorse finanziarie.
  In particolare, le regioni, tenendo conto delle relative esigenze sanitarie, nonché sulla base dell'analisi della situazione occupazionale, individuano il fabbisogno dei medici specialisti da formare comunicandolo al Ministero della Salute e al Miur.
  Considerato il suddetto fabbisogno, il Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la conferenza Stato-Regioni, determina il numero globale degli specialisti da formare annualmente.
  Stabilito ciò, il Miur, acquisito il parere del Ministro della salute, determina, il numero dei posti da assegnare a ciascuna scuola di specializzazione accreditata, sulla base della capacità ricettiva e del volume assistenziale delle strutture sanitarie inserite nella rete formativa della scuola stessa.
  Da questa, succinta descrizione del quadro normativo si evince che il Miur è solo uno degli attori istituzionali coinvolti nella definizione del fabbisogno di medici specialisti.
  Condivido la sua preoccupazione circa la prospettata carenza di medici specialisti che è strettamente legata, all'età dei dirigenti medici impiegati a tempo indeterminato nel Servizio Sanitario Nazionale e, contestualmente, anche alle reiterate misure di contenimento della spesa di personale che negli ultimi anni hanno riguardato tutto il settore, del pubblico impiego.
  Proprio nella consapevolezza della necessità di far fronte a tale fuoriuscita di medici specialisti dal Servizio Sanitario Nazionale si è ritenuto indispensabile innanzitutto assicurare il reperimento di risorse aggiuntive da destinare alla formazione specialistica. Nel 2019, infatti, il numero di contratti statali finanziati è stato incrementato di 1.800 unità, arrivando a 8.000 contratti di specializzazione.
  Negli, ultimi anni, tuttavia, il Ministero della Salute si è trovato a dover affrontare anche una ulteriore criticità registrata, soprattutto in alcune sedi disagiate, ossia il fenomeno dei concorsi che vanno deserti, soprattutto con riguardo ad alcune specialità. Per fronteggiare tale fenomeno sono state adottate specifiche misure già nella legge di bilancio 2019. In particolare, l'articolo 1 commi 547 e 548, della predetta legge ha aperto la possibilità di partecipare ai concorsi per la dirigenza sanitaria anche ai medici in formazione specialistica iscritti all'ultimo anno del Pag. 47relativo corso, che possono essere assunti a tempo indeterminato solo dopo aver conseguito la specializzazione.
  In sede di conversione del decreto-legge n. 35 del 2019 (cosiddetto Decreto Calabria.) convertito con legge n. 60 del 2019, è stata, come da Lei ricordato, introdotta una specifica disposizione che, modificando le predette norme della legge di bilancio 2019, consente agli specializzandi dell'ultimo anno di corso e per i corsi di durata quinquennale già dal penultimo anno di corso, non solo di poter partecipare ai concorsi, ma ove si siano collocati utilmente in graduatoria, anche di essere assunti da subito, con i contratti a tempo determinato, mentre completano la formazione specialistica. Una volta conseguito il titolo di formazione medica, specialistica, i predetti medici sono assunti a tempo indeterminato nell'ambito dei ruoli della dirigenza sanitaria del Servizio Sanitario Nazionale.
  Le predette norme, come da Lei richiamate, intendono permettere agli specializzandi di poter lavorare e contestualmente di proseguire la formazione specialistica, rinviano ad apposti accordi da stipulare tra le regioni e le università. Gli Accordi sono finalizzati alla definizione, sia delle modalità per assicurare il completamento della formazione specialistica che delle attività assistenziali, da svolgere, in coerenza con il livello di competenze e di autonomia raggiunto dallo specializzando, tenendo conto dell'ordinamento didattico del corso.
  Posto ciò, venendo allo specifico quesito da lei rappresentato, non posso che riferire quanto esposto dal Ministero della Salute, atteso che il contenuto e le finalità delle predette disposizioni non coinvolgono direttamente il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Con propria nota il Ministero della Salute ha reso noto di voler avviare iniziative volte alla definizione di una cornice di riferimento per assicurare l'uniforme applicazione delle citate disposizioni su tutto il territorio nazionale, in particolare per quel che riguarda le funzioni ed i compiti che gli specializzandi assunti con contratto a tempo determinato possono svolgere al fine di conciliare l'attività clinico assistenziale affidata agli stessi con le attività formative.
  Nelle more, per quanto di competenza, di questo Ministero, le comunico che la preposta Direzione si è attivata presso la CRUI per chiedere una indagine ricognitiva alle università sede di corsi di medicina al fine di monitorare lo stato di attuazione delle predette misure e quindi, di verificare la stipula dei predetti accordi. Sarà mia cura, appena disponibile l'esito dell'accertamento, sottoporlo all'attenzione della Commissione.

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ALLEGATO 4

5-02965 Aprea e 5-02966 Patelli: Sull'accesso al concorso straordinario di reclutamento docenti anche per gli insegnanti delle scuole paritarie.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Onorevole Casciello, Onorevole Patelli,

  rendo un'unica, risposta, rispetto ai quesiti da Voi formulati dal momento che entrambi vertono sul medesimo argomento.
  Questo Esecutivo ha assunto un impegno preciso, quello di mettere la scuola davvero al centro del Paese, perché è dalle scuole che comincia la costruzione di una nuova società. Per questo, come Voi stessi avete ricordato, uno dei primi atti del Consiglio dei ministri è stato quello di approvare un decreto-legge che dimostra nei fatti la grande volontà di questo Governo di assicurare la continuità didattica, garantendo il numero più alto possibile di docenti in cattedra a partire da settembre 2020, riducendo il precariato nella scuola.
  Abbiamo bisogno di una buona qualità diffusa nel nostro sistema scolastico e la lotta al precariato, tanto nella scuola quanto nel mondo dell'università, costituisce una priorità per questo Esecutivo.
  Insieme alla lotta al precariato bisogna garantire in ogni caso un sistema di reclutamento più lineare, non possiamo più permetterci percorsi, di reclutamento sempre più complessi e dilazionati nel tempo, non possiamo più permetterci percorsi di abilitazione ad ostacoli.
  Per queste criticità abbiamo accumulato negli anni, un consistente precariato, per questo abbiamo dovuto adottare un provvedimento d'urgenza limitato a una procedura di reclutamento straordinaria che contempla al suo interno la possibilità per i partecipanti di conseguire l'abilitazione.
  Lo schema, di decreto-legge, approvato dal Consiglio dei ministri ma non ancora firmato dal Presidente della Repubblica, riprende l'accordo raggiunto con le organizzazioni, sindacali che prevede che solo i precari che hanno prestato servizio nello Stato possano partecipare al concorso straordinario per entrare nei relativi ruoli.
  Si tratta infatti di una selezione, il cui scopo, correlato alla condizione di straordinaria necessità ed urgenza, è di assorbire il precariato nel settore statale, oggetto dell'esame della Commissione europea che stigmatizza, sulla base della direttiva 1999/70/CE del Consiglio, la reiterazione dei contratti a tempo determinato, nello specifico nella scuola pubblica.
  Il concorso straordinario, così come il concorso ordinario, si prefigge di ricoprire con personale di ruolo l'elevato numero di posizioni vacanti relative ai posti comuni e di sostegno dell'organico di diritto (circa 48 mila) che in sede di immissioni in ruolo non vengono utilizzate a causa dell'esaurimento delle graduatorie di precedenti concorsi. Ciò è ovviamente causa di ritardi nella copertura delle cattedre, che devono necessariamente essere assegnate a personale supplente, e di interruzione della continuità didattica.
  È evidente, quindi, che la finalità del concorso straordinario è quella di rimediare, con urgenza, al ritardo verificatosi nello svolgimento dei concorsi ordinari.
  Tuttavia, consapevoli del ruolo svolto dalle scuole paritarie nel sistema nazionale di istruzione e considerato anche che l'abilitazione è requisito per essere assunto a Pag. 49tempo indeterminato nelle scuole paritarie» comunico che è allo studio una specifica misura, nell'ambito dello schema di decreto-legge di prossima emanazione, proprio per raggiungere le necessarie intese, finalizzata a delineare modalità e termini per fornire una risposta positiva ai quesiti posti dai deputati interroganti, con riferimento alla partecipazione alla procedura straordinaria anche di coloro che hanno prestato servizio presso tali istituzioni scolastiche.
  Resta fermo che a legislazione vigente, il personale delle scuole paritarie può abilitarsi superando le prove del concorso ordinario, che sarà avviato contestualmente alla procedura straordinaria. Inoltre, analogamente a quanto previsto nell'intesa dell'11 giugno, anche il più recente accordo con le parti sociali prevede l'impegno dell'Esecutivo a presentare un disegno di legge collegato alla manovra finanziaria pubblica che disciplini percorsi di formazione ed abilitazione del personale docente cui potranno partecipare anche coloro che prestano servizio presso le scuole paritarie.

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ALLEGATO 5

5-02967 Fusacchia: Sui decreti attuativi per l'internalizzazione dei servizi di pulizia nelle scuole.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  On.le Fusacchia,

  posso rassicurarla che il decreto interministeriale, di attuazione della disposizione da Lei richiamata, è in fase di avanzata definizione.
  Al riguardo, Le segnalo, è utile considerare che nello schema di decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri del 10 ottobre ed attualmente alla firma del Presidente della Repubblica, è stata introdotta una previsione che rappresenta proprio una necessaria semplificazione della procedura di selezione del personale da internalizzare.
  Proprio per questa ragione, il provvedimento attuativo della disposizione contenuta nella legge di bilancio per l'anno 2019 non potrà essere portato alla firma, dei Ministri concertanti se non dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del predetto decreto-legge.
  Posso garantire che la semplificazione procedurale è stata pensata al fine di rispettare il termine del 31 dicembre 2019 per la conclusione del complesso iter di assunzione del personale in questione.
  Attesa la delicatezza della questione, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Nell'ambito delle proprie competenze, ha attivato dei tavoli di confronto con le parti interessate alla procedura in oggetto e sta ponendo in essere gli adempimenti amministrativi necessari al rispetto dei tempi e delle disposizioni previste dal comma 760 dell'articolo 1 della richiamata legge 30 dicembre 2018, n. 145.
  In ultimo, con riferimento alla possibilità di ricorrere a contratti part-time al fine di non procedere a licenziamenti rispetto alla platea identificata. Le posso assicurare che il decreto attuativo in corso di perfezionamento contiene previsioni circa l'impiego di contratti part-time il cui scopo eminente è proprio quello di consentire il più ampio assorbimento del personale coinvolto nella procedura di internalizzazione.