CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 25 settembre 2019
243.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-02401 Muroni: Misure per prevenire e contrastare gli incendi boschivi.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste, occorre evidenziare, in via preliminare, che il Ministero dell'ambiente ha diretta competenza in materia di incendi soltanto per i piani anti incendi boschivi (o piani AIB) delle aree protette statali (Parchi Nazionali e Riserve Naturali Statali), in attuazione dell'articolo 8, comma 2, della L. 353/2000, col supporto degli Enti gestori di tali aree protette che curano in modo particolare la «previsione» e la «prevenzione» degli incendi boschivi. Si fa presente, altresì, che le aree protette statali sono dotate di un proprio piano AIB pluriennale (da rinnovare ogni 5 anni) che viene aggiornato con una relazione annuale dagli stessi Enti gestori.
  Per la «lotta attiva» (o spegnimento degli incendi boschivi) su tutto il territorio nazionale, anche all'interno delle suddette aree protette statali, vige la diretta competenza delle Regioni che, generalmente, si dotano di una propria e autonoma organizzazione AIB, compresa una piccola flotta aerea. Le stesse Regioni curano, inoltre, la programmazione e la pianificazione AIB sul territorio di relativa pertinenza.
  Tale assetto risulta confermato anche dal D.lgs. 19 agosto 2016, n. 177, che ha previsto la razionalizzazione delle funzioni di polizia e l'assorbimento del Corpo forestale dello Stato. Lo Stato, quindi, ha competenze sussidiarie nella lotta agli incendi boschivi, mediante i servizi garantiti dal Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e dall'Arma dei Carabinieri.
  A tale riguardo, è stato firmato, il 5 aprile 2017, un primo Protocollo d'intesa tra l'Arma dei Carabinieri e il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, al fine di migliorare ulteriormente l'efficacia degli interventi. Successivamente, come è noto, il 9 luglio 2018, è stato siglato un altro Protocollo d'intesa, con l'Arma dei Carabinieri e con il Ministero dell'ambiente, con lo scopo di disciplinare i rispettivi ambiti di competenza e le conseguenti attività di collaborazione dei vari soggetti istituzionali coinvolti, con particolare riguardo alle attività antincendio boschivo a tutela delle aree protette statali, dei parchi nazionali e delle riserve naturali. Inoltre, il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, il 4 maggio 2017, si è fatto promotore della sottoscrizione di un apposito Accordo quadro tra il Governo e le Regioni, al fine di individuare i criteri generali e le modalità della collaborazione tra lo stesso Corpo nazionale e le Amministrazioni regionali, nella lotta contro gli incendi boschivi. Conseguentemente, sono state stipulate 18 Convenzioni tra il Dipartimento dei Vigili del fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile e le Regioni interessate.
  Sempre per quanto concerne lo stato di attuazione delle disposizioni previste dalla normativa vigente in materia nonché relativamente agli aspetti finanziari, si rappresenta, altresì, che, a seguito dei grandi incendi verificatisi nel 2017, il Dipartimento di Protezione Civile ha istituito un apposito Tavolo Tecnico interistituzionale Anti Incendi Boschivi («TT AIB») al quale il Ministero dell'ambiente partecipa attivamente.
  Il suddetto Tavolo, costituito dalle Istituzioni centrali direttamente interessate agli incendi boschivi e da una rappresentanza delle Regioni, ha già provveduto alla Pag. 62stesura di documenti tecnici concordati ed inerenti appositi temi specifici, tra cui la previsione della figura del «Direttore Operativo Spegnimento» (DOS) e la «Sala operativa regionale».
  Sempre nell'ambito delle attività del suddetto Tavolo, i Carabinieri forestali hanno presentato un lavoro (ormai in fase di ultimazione) riguardante il censimento delle aree percorse dal fuoco sul territorio nazionale, realizzato dai Comuni.
  Si segnala, infine, che è stato adottato il Piano straordinario di potenziamento del Servizio Antincendio Boschivo per l'utilizzo dei fondi stanziati con le leggi di bilancio n. 205 del 2017 e n. 145 del 2018. In particolare, si prevede l'impiego, fino all'anno 2033, di euro 410.000.000 per il potenziamento delle infrastrutture dei mezzi del Servizio Antincendio Boschivo, e di euro 86.000.000 per il potenziamento dei soli mezzi del Servizio Antincendio Boschivo.
  Alla luce delle informazioni esposte, si rassicura, pertanto, che il Ministero dell'ambiente, per quanto di competenza, ha svolto, e continuerà a svolgere, con il massimo grado di attenzione la propria attività per la risoluzione delle problematiche in argomento.

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ALLEGATO 2

5-02501 Vianello: Ampliamento e messa in sicurezza della riserva naturale Torre Guaceto, con particolare riferimento al contrasto degli incendi boschivi.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste, connesse agli incendi boschivi verificatisi nella Riserva Naturale Statale di Torre Guaceto, si ribadisce, in via preliminare, che, ai sensi della normativa vigente in materia, il Ministero dell'ambiente ha diretta competenza in materia di incendi soltanto per i piani anti incendi boschivi delle aree protette statali (Parchi Nazionali e Riserve Naturali Statali) ed è coadiuvato dagli Enti gestori delle suddette aree per quanto concerne l'attività di «previsione» e «prevenzione». La «lotta attiva» per lo spegnimento degli incendi su tutto il territorio nazionale è, invece, rimessa alle Regioni.
  Fermo restando quanto premesso, si segnala che l'Ente gestore della Riserva Naturale Statale di Torre Guaceto ha inviato al Ministero dell'ambiente il nuovo piano AIB pluriennale 2019-2023 a superamento del precedente piano scaduto nel mese di dicembre 2018. Successivamente il Ministero ha chiesto il parere di competenza rispettivamente ai Carabinieri forestali ed ai Vigili del fuoco, come previsto dall'articolo 8, comma 2, della L. 353/2000. I relativi pareri sono pervenuti con richieste di modifica e integrazione. Conseguentemente, è stata richiesta all'Ente gestore dell'area protetta statale una revisione del Piano, attualmente in corso.
   Per quanto attiene la proposta di riperimetrazione della Riserva, si fa presente che, con decreto ministeriale 28 gennaio 2013, n. 107 sono stati approvati il piano di gestione e il regolamento della Riserva che recavano la proposta di ampliare i confini della stessa nella zona di «Punta Penna Grossa» nel Comune di Carovigno e in quella di «Apani» nel Comune di Brindisi, in modo da ricomprendere anche i confini del S.I.C. «Torre Guaceto e Macchia San Giovanni», divenuto Zona Speciale di Conservazione con il decreto ministeriale Ambiente del 18 dicembre 2018.
  Il Comune di Carovigno, con Deliberazione della Giunta Comunale del 2014, e quello di Brindisi, con Deliberazione della Giunta Comunale del 2015, si sono pronunciati favorevolmente alla riperimetrazione della Riserva nel loro territorio. Il Consorzio di Gestione, con nota del 15 gennaio 2016, ha quindi trasmesso al Ministero dell'ambiente la documentazione tecnica inerente la proposta di riperimetrazione – con la previsione di aree in inclusione ed aree in esclusione – comprensiva delle tavole di zonizzazione della Riserva.
  A seguito di tale proposta, il Ministero ha avviato il procedimento di competenza per la riperimetrazione il cui iter amministrativo prevede un decreto del Ministro dell'ambiente, previa intesa con la Regione interessata e parere della Conferenza Unificata.
  L'istruttoria tecnica è stata particolarmente complessa. Sotto il profilo ambientale e naturalistico, ISPRA ha confermato la valenza ambientale dell'ampliamento e ha fornito diverse indicazioni prescrittive in merito alla gestione ambientale delle aree interessate. Al contempo, si è posta la necessità di svolgere approfondimenti e verifiche sia in merito alla coerenza degli atti amministrativi e pianificatori assunti Pag. 64dagli Enti locali – anche a fronte di rilievi che hanno assunto rilevanza giudiziaria – sia sul merito tecnico delle aree proposte in esclusione.
  All'esito delle verifiche effettuate e alla luce delle più recenti determinazioni degli Enti locali, si dispone oggi di un quadro più chiaro delle procedure attuate e di quelle in corso, ed è pertanto possibile valutare i termini per la definizione dell'istruttoria e del provvedimento di riperimetrazione.
  Per quanto concerne gli incendi boschivi verificatisi nell'area, secondo quanto riferito dalla Prefettura di Brindisi, il 12 giugno scorso si è svolto un incontro presso gli uffici della stessa, con la partecipazione dei Comuni della provincia, dei rappresentanti delle Forze dell'Ordine e del Servizio di Protezione Civile della Regione Puglia, per la condivisione degli indirizzi operativi necessari a fronteggiare gli incendi boschivi ed i correlati rischi nell'imminenza della stagione estiva.
  È stata richiamata, al riguardo, l'attenzione delle Amministrazioni comunali sulle attività di competenza previste dalle normative vigenti in materia; in particolare, i Sindaci sono stati sensibilizzati al fine di disporre di un piano comunale di protezione civile aggiornato che comprenda il rischio incendio, con le conseguenti misure di contrasto, ed il catasto delle aree percorse dal fuoco, ai sensi della Legge n. 353/2000.
  Sempre secondo quanto riferito dalla Prefettura, l'episodio specifico occorso nel mese di giugno è stato oggetto di approfondimento nel Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica tenutosi in data 2 luglio scorso, al fine di esaminare, più compiutamente, i profili attinenti il rischio incendi boschivi nella zona della Riserva Naturale protetta.
  Con riferimento alle attività di prevenzione degli incendi, si segnala, infine, che il Consorzio di Torre Guaceto ha sottoscritto una Convenzione con la struttura regionale dell'ARIF che garantisce la presenza di operatori antincendio per dodici ore e sono state avviate intese con altre strutture regionali competenti per il potenziamento dei controlli nelle c.d. «Zone speciali di conservazione».
  Alla luce delle considerazioni fin qui esposte, si evince, pertanto, che la problematica degli incendi boschivi continua ad essere oggetto di particolare attenzione e monitoraggio da parte del Ministero dell'ambiente e delle altre Istituzioni ed Enti competenti, ognuno per i profili di rispettiva competenza.

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ALLEGATO 3

5-02530 Pezzopane: Ritardo nella nomina dei presidenti degli Enti parco, con particolare riguardo a quelli siti in Abruzzo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste, per comprendere, innanzitutto, le tempistiche relative alle procedure di nomina degli Organi apicali degli Enti Parco occorre segnalare che le stesse si espletano attraverso atti provvedimentali articolati e complessi che richiedono tempi tecnici non eludibili.
  In particolare, per quanto concerne il Presidente dell'Ente Parco Nazionale, ai sensi della legge 394/91, articolo 9, comma 3, lo stesso è nominato con decreto del Ministro dell'ambiente, d'intesa con i Presidenti delle Regioni o delle Province autonome di Trento e di Bolzano nel cui territorio ricada in tutto o in parte il Parco Nazionale. Tenuto conto che si tratta di un'intesa di tipo «forte», il suo raggiungimento richiede spesso un lasso di tempo prolungato e non sono previsti meccanismi sollecitatori o sostitutivi che possano essere messi in atto.
  A tal proposito, si fa presente, inoltre, che la Corte Costituzionale, con riferimento alla necessità di conseguire l'intesa con la Regione competente ai fini di una nomina, ha più volte sottolineato come la stessa vada comunque ricercata, ove necessario, anche attraverso «reiterate trattative volte a superare le divergenze che ostacolino il raggiungimento di un accordo», in applicazione del principio di leale collaborazione.
  A quanto fin qui esposto, si aggiunga che, una volta raggiunta l'intesa, è necessario altresì acquisire il parere delle Commissioni ambiente di Camera e Senato, ai sensi della legge 24 gennaio 1978, n. 14.
  Ferme restando le considerazioni che precedono, si rappresenta che nel mese di agosto sono stati nominati i Presidenti dei seguenti Enti Parco Nazionali:
   Parco Nazionale delle 5 Terre, Presidente Donatella Bianchi, nominata con decreto n. 232 del 7 agosto 2019;
   Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, Presidente Ennio Vigne, nominato con decreto n. 229 del 7 agosto 2019;
   Parco Nazionale dell'Alta Murgia, Presidente dott. Francesco Tarantini, nominato con decreto n. 228 del 7 agosto 2019;
   Parco Nazionale del Gargano, Presidente dott. Pasquale Pazienza, nominato con decreto n. 230 del 7 agosto 2019;
   Parco Nazionale della Sila, Presidente dott. Francesco Curcio, nominato con decreto n. 231 del 7 agosto 2019.

  Per quanto concerne l'Ente Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, ai fini della nomina del Presidente è stata conseguita la formale intesa dei Presidenti delle Regioni interessate sul nominativo del Prof. Giovanni Cannata, e si è in attesa del parere di Camera e Senato.
  Per la nomina del Presidente del Parco Nazionale della Majella è stata conseguita l'intesa della Regione Abruzzo sul nominativo del Prof. Lucio Zazzara e si è in attesa del parere di Camera e Senato.
  Per l'Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini è stata conseguita la formale intesa sul nominativo del Prof. Andrea Spaterna Pag. 66da parte della Regione Marche e della Regione Umbria; si è in attesa del parere di Camera e Senato.
  Infine, è stata conseguita l'intesa con le Regioni Toscana ed Emilia Romagna per la nomina del Presidente dell'Ente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campignana, sul nominativo di Luca Santini e si è in attesa del parere di Camera e Senato.
  Per quanto concerne la nomina dei Direttori, si segnala che, sempre con riferimento al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona Campignana, con DM n. 239 del 19 agosto 2019 è stato nominato Direttore il dott. Alessandro Bottacci. Per quanto attiene all'Ente Parco Abruzzo, Lazio e Molise è stata di recente conclusa la fase di acquisizione della documentazione relativa alla terna di candidati sottoposta dall'Ente Parco e con decreto n. 240 del 13 agosto 2019 è stato nominato Direttore Luciano Sammarone. Per il Parco della Majella è tuttora pendente un contenzioso relativo alla selezione per l'individuazione della terna di nominativi.
  Con riferimento al procedimento per l'istituzione del Parco Nazionale della Costa Teatina, si rappresenta che la proposta del Commissario ad acta, consegnata alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel 2015, è stata nello stesso anno discussa in sede tecnica di Conferenza Unificata nel corso della quale la Regione Abruzzo ha chiesto una riapertura dell'istruttoria. La nuova proposta di perimetrazione è stata trasmessa con delibera della Regione Abruzzo n. 27 del 26 gennaio 2016. Tuttavia, il competente Dipartimento della Presidenza del Consiglio (DICA), dopo una serie di interlocuzioni ha convocato un nuovo incontro cui ha partecipato anche il Ministero dell'ambiente. Dall'incontro è emerso che la soluzione commissariale non ha portato alla conclusione dell’iter istitutivo che, per giurisprudenza costante della Corte Costituzionale, necessita dell'intesa della Regione interessata. Preso atto della situazione, la Presidenza ha richiesto, pertanto, al Ministero dell'ambiente di riaprire l'istruttoria. Nel mese di ottobre sarà, pertanto, riavviato il tavolo per la riapertura dell'istruttoria.
  Alla luce delle informazioni esposte, si evince, dunque, che il Ministero dell'ambiente ha svolto un approfondito e proficuo confronto con tutte le Regioni per assicurare una governance all'altezza dei compiti e delle sfide che i parchi nazionali devono affrontare per garantire l'attuazione degli obiettivi dell'agenda sullo sviluppo sostenibile e per la conservazione della biodiversità. Il Ministero rassicura, altresì, che continuerà a svolgere la propria attività con il massimo grado di attenzione.