CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 1 agosto 2019
232.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-02310 Serracchiani: Estensione dell'indennizzo di cui all'articolo 1 del decreto legislativo n. 207 del 1996 ai soggetti che hanno cessato l'attività commerciale negli anni 2017 e 2018.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito all'interrogazione dell'Onorevole Serracchiani, riferita all'esclusione di coloro che hanno cessato la propria attività commerciale nel periodo antecedente alla data del primo gennaio 2019 dall'ambito di applicazione soggettivo dell'indennizzo previsto dall'articolo 1, comma 283, della legge di bilancio 2019 (l. n. 145 del 2018), rappresento quanto segue.
  La vicenda dei lavoratori autonomi, costretti a chiudere la propria attività commerciale senza aver raggiunto i requisiti per la pensione di vecchiaia, è stata oggetto di massima attenzione da parte di questo Governo.
  Basti dire che, consapevole dell'impatto negativo determinato dallo stato di crisi che ha interessato il Paese, l'Esecutivo in carica ha reso strutturale, dal primo gennaio 2019, l'indennizzo di cui si discute, e ha, di conseguenza, stabilizzato l'obbligo di versamento, per gli iscritti alla relativa Gestione pensionistica, del contributo aggiuntivo dello 0,09 per cento destinato, in parte, al Fondo che finanzia l'indennizzo stesso.
  D'altro canto non posso fare a meno di evidenziare che gli interventi legislativi che nel tempo hanno introdotto, e successivamente prorogato, l'indennizzo in esame non hanno mai previsto che quest'ultimo potesse essere erogato per cessazioni avvenute nel passato.
  La previsione contenuta nell'ultima legge di bilancio che, desidero tornare a sottolinearlo, oltre a rendere strutturale l'indennizzo in questione, ha ripristinato l'obbligatorietà del contributo aggiuntivo dello 0,09 per cento dal primo gennaio 2019, non ha fatto che applicare il medesimo criterio seguito in passato, disponendo per l'avvenire.
  Dunque se anche è da considerare fisiologico che nel dibattito politico l'opposizione cerchi di evidenziare profili o questioni ritenuti non adeguatamente affrontati o risolti dal Governo, credo che a riguardo sia corretto riconoscere che con l'ultima legge di bilancio è stato risolto un problema piuttosto che attribuire al medesimo intervento normativo difetti già propri del passato.
  Detto questo tengo però a precisare, conclusivamente, che il quesito posto dall'Onorevole Interrogante vale senz'altro ad attirare l'attenzione del Governo sul tema, perché, anche questo mi preme qui ribadire, la consapevolezza di aver compiuto un passo significativo non induce certo a rinunciare alla possibilità di compierne di ulteriori, ove si riveli possibile, nella direzione di un ulteriore miglioramento del sistema.

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ALLEGATO 2

5-02341 Costanzo: Iniziative per il superamento dei ritardi nel pagamento degli stipendi in favore dei dipendenti dell'azienda Manitalidea S.p.a.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito all'interrogazione dell'Onorevole Costanzo, inerente la vicenda del mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori di Manitalidea S.p.a., azienda di servizi alle imprese con sede a Ivrea (TO), presente sul territorio nazionale con attività nel settore delle pulizie, si rappresenta quanto segue.
  Preme evidenziare che la vicenda portata all'attenzione dall'interrogante è ben presente a questo Governo, che si sta facendo, con gli strumenti a sua disposizione, parte attiva, soprattutto nella tutela dei lavoratori coinvolti.
  Si evidenzia, innanzitutto, che la società ha fruito, negli anni, del trattamento straordinario di integrazione salariale (in diversi casi, tuttora in corso) ed ha beneficiato del contributo di solidarietà previsto dall'articolo 5, comma 5, del decreto-legge n. 148 del 1993, convertito con legge n. 236 del 1993.
  Sotto altro profilo, si rappresenta che, in data 25 giugno 2019, presso la competente Direzione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si è tenuto un incontro, cui hanno preso parte i rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Consorzio Manital e delle organizzazioni sindacali del comparto di riferimento, al fine di esperire il tentativo di conciliazione di cui all'articolo n. 1, comma 4, della legge n. 83/2000 – di modifica dell'articolo n. 2 della legge n. 146 del 1990, in materia di esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e di salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati.
  La riunione è stata indetta proprio a fronte delle iniziative di astensione dal lavoro che le rappresentanze sindacali dei lavoratori avevano dichiarato di voler proclamare, a causa del ritardo nel pagamento, da parte di Manital e delle consorziate, delle retribuzioni relative ai mesi di aprile e maggio 2019.
  All'esito dell'incontro, le parti, pur riconoscendo l'impossibilità di addivenire ad un'intesa, hanno comunque manifestato la volontà di proseguire le interlocuzioni avviate, al fine di individuare una possibile soluzione sul futuro occupazionale dei lavoratori.
  Il Ministero del Lavoro, registrata l'impossibilità di addivenire ad una soluzione conciliativa, ha, per sua parte, invitato le rappresentanze sindacali dei lavoratori a ridurre al minimo i disagi per l'utenza conseguenti allo sciopero, in conformità ai principi informatori di cui alla legge n. 83 del 2000.
  D'altro canto, la regione Piemonte, dopo un primo incontro con la rappresentanze sindacali, tenutosi in data 20 giugno 2019, ha partecipato ad un ulteriore incontro con i lavoratori dell'azienda e le parti sociali a Ivrea, presso la sede dell'azienda, l'11 luglio u.s.
  All'incontro, tuttavia, non si sono presentati i vertici dell'azienda, che hanno dato mandato ad alcuni dirigenti con ruoli operativi, ma non decisionali.
  L'Assessore al Lavoro, che ha preso parte all'incontro per la regione Piemonte, valutando in termini di gravità la mancata volontà dell'azienda di confrontarsi con i lavoratori, le parti sociali e gli enti pubblici Pag. 78interessati, ha dichiarato pubblicamente che sarà cura della stessa regione Piemonte chiedere a tutti gli enti pubblici, che hanno affidato commesse a Manital, di prevedere la surroga dei pagamenti, facendo sì che le cifre dovute all'azienda pervengano direttamente ai lavoratori in attesa di stipendio.
  Da ultimo, anche a seguito delle richieste delle organizzazioni sindacali, in data 30 luglio 2019, si è tenuto presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali un incontro con i vertici della Manitalidea s.p.a. per esaminare la situazione dei lavoratori occupati. Erano presenti, oltre alle organizzazioni sindacali dei lavoratori, i rappresentanti del Ministero dell'istruzione, di Consip s.p.a. e delle aziende consorziate con Manitalidea.
  Su espressa richiesta delle organizzazioni sindacali e dei rappresentanti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l'azienda ha illustrato la situazione di difficoltà finanziaria che attraversa da alcuni mesi, principalmente dovuta – da quanto è stato riferito – al ritardo con cui molte amministrazioni pubbliche, nazionali e territoriali, procedono a liquidare i compensi dovuti per le prestazioni ricevute nell'ambito di contratti di appalto. Tale situazione ha determinato ritardi nella corresponsione delle retribuzioni mensili e della quattordicesima mensilità, mettendo i lavoratori in seria difficoltà.
  Dopo un lungo confronto, i vertici aziendali hanno assunto l'impegno di pagare, entro questa settimana, la retribuzione di giugno a tutti i lavoratori impiegati nel settore delle scuole (che dovrebbero rappresentare poco più della metà dell'intera forza lavoro) e di pagare, entro il termine massimo di dieci giorni, la medesima mensilità di retribuzione a tutti i restanti lavoratori.
  Sotto altro profilo, ad ulteriore conferma che le amministrazioni si stanno adoperando con tutti gli strumenti a disposizione, l'ispettorato Territoriale di Torino, ricevuta una richiesta di intervento da parte di un dipendente di Manital, occupato da ultimo nei cantieri di Napoli e provincia, sta provvedendo ad investire l'ispettorato competente per territorio, ovvero quello di Napoli, al fine di espletare un tentativo di conciliazione monocratica come previsto dall'articolo 11 del decreto legislativo n. 124 del 2004.
  Con ciò che ho riferito, confido di aver dato adeguata rassicurazione all'interrogante circa il fatto che stiamo seguendo attentamente la vicenda dei lavoratori di Manital e che continueremo a farlo con la stessa attenzione.