CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 25 luglio 2019
228.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-02595 Vallascas: Sull'adozione del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (PITESAI).

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'articolo 11-ter del decreto-legge Semplificazioni (decreto-legge n. 135 del 2018, convertito con modificazioni dalla legge 11 febbraio 2019, n. 12), ha previsto l'approvazione, entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della sua legge di conversione, del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (PiTESAI).
  Per quanto di competenza del MiSE, le attività inerenti alla redazione e adozione del PITESAI sono state tempestivamente avviate e proseguono secondo quanto indicato di seguito.
  Per quanto concerne la governance generale, i lavori sono iniziati con la riunione del 28 febbraio 2019. In particolare, essi sono stati costituiti da:
   un tavolo politico MISE-MATTM, coordinato dai Sottosegretari con delega nella specifica materia oggetto della norma;
   un tavolo tecnico tra MiSE, MATTM, ISPRA, CONFERENZA delle REGIONI ed enti collegati al MISE, in grado di fornire specifici contributi tecnici;
   7 gruppi di lavoro tecnici, ad ognuno dei quali è stata affidata l'elaborazione di specifici contenuti (dati; quadro conoscitivo; impatti ambientali a mare e a terra; impatti socioeconomici; piano di dismissione; VAS).

  Nello specifico, dopo le prime riunioni istituzionali, tenutesi nei mesi di marzo e aprile, il Tavolo Tecnico è stato poi convocato in aprile. I relativi incontri sono iniziati il 5 maggio 2019, ed hanno avuto una cadenza settimanale. Allo stato, tuttavia, si è ancora in attesa della designazione dei rappresentati delle Regioni.
  Quanto ai gruppi di lavoro ristretti, questi ultimi hanno iniziato ad elaborare i contenuti di propria competenza.
  Inoltre, rappresento che, strumentale alla definizione del PITESAI, è la stipula della convenzione MiSE-MATTM-ISPRA, che il MiSE ha già inviato in bozza ad ISPRA in data 5 luglio. Con riferimento a tale convenzione, vorrei precisare che in data 18 luglio, l'ISPRA ha inviato al MATTM l'accordo proposto con le modifiche e integrazioni in particolare:
   all'attività di propria competenza e all'ammontare delle spese rimborsabili;
   al cronoprogramma prevedendo la redazione/approvazione della prima proposta di PiTESAI, non più entro agosto 2019 ma entro ottobre 2019 per via del protrarsi dei tempi per la sottoscrizione dell'accordo medesimo.

  In merito vorrei inoltre segnalare sul tema il 30 luglio prossimo si terrà una apposita riunione tecnica con ISPRA presso la DG competente del MISE.   Sono state poi effettuate preliminari valutazioni sugli impatti ambientali e sono in corso i lavori sugli aspetti normativi, ambientali e socio-economici che porteranno al Rapporto Preliminare Ambientale, funzionale al processo di Valutazione Ambientale Strategica (VAS).
  Parallelamente, è stata svolta una ricognizione dei dati cartografici necessari ed Pag. 87è stato effettuato un approfondimento preliminare sul quadro dei vari vincoli esistenti. I dati raccolti sono organizzati in un sistema «WebGIS PITESAI», organizzato dal Servizio per il sistema informativo nazionale ambientale (SINA) dell'ISPRA.
  Inoltre, è in corso lo studio delle aree con interesse geominerario in Italia, che permetterà di individuare le zone di scarso interesse in materia di idrocarburi.
  In conclusione, dunque, si rappresenta che, in conformità con gli altri strumenti di programmazione del settore a livello italiano ed europeo, si sta valutando di considerare l'orizzonte temporale del piano dal 2020 al 2050.

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ALLEGATO 2

5-02596 Moretto: Sulle iniziative per assicurare trasparenza sui tavoli di crisi di impresa presso il Ministero dello sviluppo economico.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come noto, il nostro sistema economico ha perso nell'ultimo decennio, progressivamente, competitività e questo Governo sta provando a farvi fronte in ultimo, con provvedimenti importanti, come lo Sblocca Cantieri ed il Decreto Crescita, da poco convertiti in legge.
  Voglio evidenziare preliminarmente che, al Ministero dello sviluppo economico tutte le vertenze sono state trattate con grande impegno, com’è dimostrato anche dalla priorità riconosciuta alla riorganizzazione dell'amministrazione stes- sa, con l'attribuzione di uno specifico ruolo ad un ufficio presso la Direzione generale per la politica industriale, la competitività e le piccole e medie imprese, dedicato proprio alle crisi di impresa. Tale struttura è in corso di implementazione sia nella sua organizzazione sia nel personale.
  Vengo subito alla specifica domanda relativa alla tenuta di un apposito registro ufficiale che definisca i tavoli di crisi aperti presso il MISE (che peraltro è analoga per entrambe le question time di cui si discute).
  In proposito, vorrei previsare che l'ingresso di nuove vertenze e la difficoltà di definire del tutto chiuse quelle aperte da anni, rendono non possibile fornire un numero che sia ufficiale e che, a tal fine, si sta svolgendo un complesso lavoro di ricognizione su tutti i tavoli aperti.
  In particolare, si vuole effettuare una classificazione maggiormente puntuale dei tavoli, definendo ad esempio come «permanenti», quelli attivi già da diversi anni e relativi a situazioni di crisi che, seppur ritenute in precedenza risolte a seguito di un accordo, nella realtà non erano state del tutto definite, poiché i termini degli accordi sottoscritti sono stati disattesi o avevano basi non solide.
  Si è ritenuto, infatti, che il metodo di conteggio finora utilizzato dai governi precedenti sia lacunoso e contraddittorio. Per precisione e non per spirito polemico, non mi risulta che nel passato ci sia stato sul sito istituzionale del MISE uno specifico elenco di tavoli di crisi aperti o un quadro preciso degli stessi.
  Orbene, in conclusione, si rappresenta che – a seguito del complesso lavoro che si sta delineando, cui ho fatto cenno – il Ministero dello sviluppo economico procederà ad un costante e adeguato monitoraggio sui tavoli di crisi.
  Da ultimo, tengo a precisare che questo Governo continuerà a risolvere e seguire, con il massimo impegno e nei tempi idonei, tutte le vertenze per garantire la continuità aziendale e la salvaguardia dei lavoratori.

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ALLEGATO 3

5-02597 Barelli: Sulla situazione dei tavoli di crisi di impresa presso il Ministero dello sviluppo economico.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Fermo restando quanto ho rappresentato in risposta alla precedente question time (On. Moretto), vorrei evidenziare quanto segue.
  La difficoltà maggiore sulle crisi non è costituita solo dalla ricostruzione nel numero dei tavoli aperti (basti pensare, infatti, che le sole convocazioni delle vertenze effettuate al MiSe tra giugno e luglio 2019 risultano essere 33, e a queste si devono aggiungere quelle per i tavoli tenutisi presso il Ministero del lavoro, nonché gli incontri e le riunioni propedeutiche alla gestione delle vertenze stesse); ma soprattutto dall'esigenza di trovare soluzioni idonee per la reindustrializzazione nonché per l'individuazione di seri investitori, che possano rilanciare le attività imprenditoriali del nostro Paese a rischio chiusura.
  Sicuramente, come bene dice l'Onorevole interrogante, la cessazione di attività in Italia per delocalizzazione all'estero, è un fenomeno che ha fortemente inciso sulle crisi d'impresa. Basti pensare alla Bekaert, multinazionale belga che ha rilevato dalla Pirelli lo stabilimento di Figline Valdarno, la quale inizialmente ha garantito il mantenimento dei livelli occupazionali, per poi decidere di traslocare in Romania. Nel corso di questi mesi è stato avviato un percorso propedeutico all'individuazione di investitori interessati a reindustrializzare il citato sito. Proprio per favorire questo percorso, lo scorso anno è stato reintrodotto lo strumento della cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) per cessazione dell'attività produttiva, strumento che era stato abolito con il jobs act.
  Non è possibile a tal proposito non evidenziare le disposizioni del Decreto Dignità, che ha previsto, come deterrente alla delocalizzazione, che le aziende restituiscano i finanziamenti ricevuti, qualora decidano di trasferire la propria attività all'estero.
  Infine, vorrei ribadire che l'azione di Governo in materia di crisi è volta alla massima trasparenza e al dialogo, come dimostra anche l'apertura dei tavoli di crisi ai parlamentari di tutti i Gruppi politici, possibilità preclusa nella legislatura precedente.
  Infatti, durante questo primo anno di lavoro il confronto con tutti gli interlocutori non si è mai interrotto e sono sempre stati costanti gli scambi, gli incontri istituzionali e le valutazioni congiunte.
  In conclusione, dunque, ribadisco che il Ministero dello sviluppo economico, continuerà a seguire, con il massimo impegno e al fine di trovare le soluzioni più idonee, le vertenze, per garantire la continuità aziendale e un'adeguata tutela ai lavoratori coinvolti.

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ALLEGATO 4

Decreto-legge 61/2019 – Misure urgenti in materia di miglioramento dei saldi di finanza pubblica. C. 2000 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La X Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il testo del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge n. 61/2019, recante Misure urgenti in materia di miglioramento dei saldi di finanza pubblica (C. 2000 Governo, approvato dal Senato);
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.