CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 4 luglio 2019
217.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-02434 Deidda: Sulle iniziative, nell'ambito delle politiche degli armamenti, conseguenti all'eventuale adozione di un embargo verso l'Arabia Saudita.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Per inquadrare in maniera appropriata la questione relativa alla RWM Italia, assai articolata per i riflessi internazionali che la connotano, ritengo fondamentale sottolineare, a premessa della risposta, l'assoluta necessità di separare l'aspetto istituzionale conseguente al recente dibattito e alle dinamiche parlamentari, da quello di natura prettamente industriale, commerciale e occupazionale.
  La RWM Italia rappresenta un assetto strategico per il Dicastero e per il Paese, una azienda fornitrice non solo delle Forze Armate e delle Forze dell'Ordine italiane – con le quali sono in atto contratti importanti – ma anche di numerosi alleati e partner in ambito NATO ed Unione europea.
  Per questo motivo sono in corso approfondimenti, da parte del Dicastero, finalizzati a valutare la possibilità di attuare un'azione di salvaguardia dell'approvvigionamento nazionale e dell’export assicurato dall'Azienda, con correlate ricadute sull'occupazione e sull'indotto locale.
  A tal riguardo, sta proseguendo l’iter avviato nel mese di marzo 2018 con la Presidenza del Consiglio per il riconoscimento della rilevanza strategica dell'Azienda per gli interessi nazionali, attraverso il rilascio del «Nulla Osta di Sicurezza Industriale Strategico (NOSIS)».
  Inoltre, preme evidenziare che sono già in corso alcune forme di collaborazione a titolo oneroso che permettono alla RWM Italia di avvalersi di alcune strutture della Difesa.
  Per l'individuazione di altre utili iniziative riguardanti l'operatività e la linea di produzione dell'azienda, si sono tenuti e si terranno nel breve termine ulteriori incontri tra il Dicastero e i responsabili di RWM Italia.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-02435 Fascina: Sulle iniziative da adottare per migliorare le condizioni di lavoro dei militari impiegati nell'operazione «Strade Sicure».

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Operazione «Strade Sicure», come viene tradizionalmente chiamata, ha sempre riscosso, attraverso le sue varie rimodulazioni, un consenso pressoché unanime presso la popolazione, grazie ai lusinghieri risultati che i nostri militari hanno ottenuto e che l'interrogante stesso ha voluto ricordare.
  È convinzione del Dicastero, e del Ministro in particolare, che ogni traguardo raggiunto in ambito operativo debba maturare in un contesto di adeguata serenità lavorativa, sia morale che materiale.
  Anche per questo motivo è stata accolta con grande favore, da parte della Difesa, l'indagine conoscitiva deliberata da parte di questa Commissione e tuttora in corso, nella quale si è avuto modo di audire, in questa stessa sede, il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito e i più qualificati rappresentanti della catena di Comando dell'Operazione, dal livello operativo sino a quello tattico.
  Nella mia risposta non posso, pertanto, prescindere da quanto qui emerso in merito alle criticità sollevate dall'interrogante e ai correttivi che, nei limiti delle risorse disponibili, sono stati adottati.
  Entrando nello specifico e iniziando dal tema relativo ai turni di servizio, è in valutazione – come comunicato in audizione dal Capo di Stato Maggiore dell'Esercito – l'adozione di un sistema di turnazione tale da garantire un maggiore recupero psicofisico rispetto a quello attualmente in essere, attuabile grazie a una riduzione dei siti da vigilare ovvero con una rimodulazione in chiave ancor più dinamica delle attuali modalità di svolgimento dei servizi. Tale misura, incrementando la resa funzionale del dispositivo, riduce lo stress operativo del personale.
  Per ciò che attiene alle uniformi e, più in generale, all'equipaggiamento, ne è stata recentemente operata una riconfigurazione finalizzata a garantire maggiore flessibilità, bilanciando le prioritarie esigenze di sicurezza e mobilità con le capacità operative esprimibili, attraverso la definizione di quattro diverse configurazioni standardizzate, delegandone ai Comandanti sul terreno la facoltà di definire quella più adatta alla specifica tipologia d'impiego e al livello di attenzione in essere. Tale provvedimento, voglio sottolinearlo, è stato particolarmente apprezzato dai militari impiegati nell'operazione.
  Con particolare riferimento all'armamento, nel ricordare che la tipologia del servizio è commisurata al livello della minaccia, la tipologia dell'arma individuale da impiegare nei servizi di vigilanza è frutto di una valutazione dell'autorità di Pubblica Sicurezza, d'intesa con i Comandi militari competenti, tenendo conto della sensibilità dei siti, della loro ubicazione e delle necessarie esigenze di autoprotezione.
  Infine, per quanto riguarda i mezzi, obiettivamente abbisognevoli di ripianamento a causa dell'intenso e protratto logorio operativo, oltre all'impiego delle risorse assegnate per le riparazioni e le manutenzioni si è ricorso, in analogia a quanto avviene per le Operazioni Fuori Area, al «contingentamento» degli automezzi, mantenendoli in loco evitandone, Pag. 12quindi, logoranti trasferimenti da e verso le sedi stanziali dei rispettivi Reparti.
  Nel concludere, onorevoli colleghi, lo sforzo profuso nell'Operazione Strade Sicure rappresenta una parte fondamentale dell'impegno della Difesa. Tale sforzo, come sappiamo, è coronato da risultati sia in termini operativi, sia in termini di consenso da parte della popolazione, che percepisce l'impegno quotidiano dei nostri militari ed è la prima ad apprezzarne i risultati.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-02436 Ermellino: Sulle iniziative relative all'iscrizione agli albi professionali del personale militare che esercita la professione sanitaria.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Nel rispondere al quesito posto, mi preme innanzitutto sottolineare che la questione degli obblighi per il personale sanitario militare derivanti dalla legge n. 3/2018 – nota come «Legge Lorenzin» – ha catalizzato la massima, fattiva attenzione da parte del Dicastero e del Ministro in prima persona.
  Al riguardo, si è sin dall'inizio ritenuto necessario porre in sistema tale disposto normativo con la specificità del comparto Difesa e Sicurezza, espressamente riconosciuta dall'articolo 19 della legge n. 183 del 2010, nonché dal disposto della legge 43/2006 che, all'articolo 2, prevede la possibilità per il personale dei servizi sanitari militare, della Guardia di finanza e della Polizia di Stato, di svolgere presso le rispettive strutture il percorso formativo connesso al titolo universitario abilitante.
  Tale regime di specificità comporta altresì la peculiarità dell’iter formativo del personale del comparto, che, oltre al normale programma per la preparazione tecnico professionale volta al conseguimento del diploma di laurea, prevede materie di studio ed esercitazioni pratiche proprie dell'addestramento richiesto a tutti gli appartenenti al comparto medesimo.
  In tale quadro, a seguito dell'entrata in vigore della norma è sorta l'esigenza, in seno al comparto Difesa e Sicurezza, di definire talune questioni interpretative ed applicative in relazione al soggetto che si dovrebbe fare carico degli oneri di iscrizione agli albi professionali.
  Al riguardo, essendo escluso, a normativa vigente, l'accollo di tali oneri da parte delle Amministrazioni, il Dicastero ha inteso porre la questione in un contesto interministeriale, affrontando il tema congiuntamente alle altre Amministrazioni coinvolte, al fine di valutare l'opportunità di introdurre una specifica modifica normativa.
  In tale ottica, nella giornata di ieri ha avuto luogo, presso il Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei ministri, un primo incontro in tal senso con i rappresentanti dei Dicasteri interessati alla questione – segnatamente, Interno, Finanze e Salute – al fine di addivenire il prima possibile ad una soluzione condivisa e satisfattoria per tutto il personale del Comparto coinvolto.