CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 luglio 2019
216.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-00670 Carnevali: Iniziative urgenti per l'attuazione del Reddito di Inclusione, con particolare riferimento al piano regionale per la lotta alla povertà della Regione Lombardia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in oggetto, col quale si chiedono informazioni circa l'approvazione del Piano per la lotta alla povertà della Regione Lombardia e, più in generale, chiarimenti circa gli intendimenti del Governo in merito alle politiche di contrasto alla povertà, rappresento quanto segue.
  Per quanto concerne la presentazione del Piano regionale per la lotta alla povertà, la Regione Lombardia ha provveduto ad inviare lo stesso al Ministero del lavoro e delle politiche sociali lo scorso 15 ottobre.
  Dall'analisi della Commissione di valutazione, riunitasi il giorno successivo, il citato piano regionale è risultato coerente con il Piano nazionale degli interventi e servizi sociali di contrasto alla povertà ed idoneo, quindi, ai sensi dell'articolo 4, comma 7 del decreto interministeriale del 18 maggio 2018, a dar luogo al trasferimento delle risorse di cui all'articolo 3, comma 2, lettere a) e b) (Quota servizi e Quota povertà estrema) del decreto medesimo.
  Occorre ricordare che la Quota servizi del Fondo povertà riguarda le somme assegnate agli ambiti territoriali di ciascuna regione per il rafforzamento degli interventi e dei servizi sociali dedicati all'attuazione del REI.
  Queste somme, che sono state trasferite a tutte le regioni, ad eccezione della Valle d'Aosta di cui si aspettano le integrazioni al piano regionale, ammontano per la sola Regione Lombardia a circa 32 milioni di euro.
  La Quota povertà estrema riguarda, invece, le somme assegnate per interventi e servizi in favore di persone in condizione di povertà estrema e senza dimora.
  Anche queste somme sono state trasferite a tutte le Regioni e, per la Regione Lombardia tale quota, al netto di quella spettante alla città metropolitana di Milano, ammonta ad euro un milione e mezzo.
  Preciso, inoltre, che per quanto riguarda la quota destinata direttamente ai Comuni capoluogo di città metropolitane, sono giunte al Ministero del lavoro le programmazioni di Torino, Firenze e Palermo a cui le Regioni avevano delegato la programmazione, e della città di Bologna la cui programmazione è stata trasmessa dalla Regione Emilia Romagna.
  Le programmazioni in questione sono state ritenute coerenti con il Piano Nazionale degli interventi e servizi di contrasto alla povertà, nonché con le linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia in esso richiamate e sono state ritenute idonee, pertanto, al trasferimento delle risorse.
  I pagamenti anche di questa parte della quota povertà estrema sono stati già effettuati, mentre mancano ancora agli atti le programmazioni e i trasferimenti alle città di Genova, Milano, Napoli e Roma.
  Per quanto riguarda le iniziative adottate in collaborazione con le Regioni, al fine di garantire l'attuazione del REI e di assicurare un'efficace lotta contro la povertà, il decreto legislativo 147/2017 ha previsto l'istituzione del Comitato per la Pag. 130lotta alla povertà, quale organismo tecnico di confronto permanente tra i diversi livelli di governo per l'attuazione ed il monitoraggio del REI e fulcro della condivisione di esperienze, metodi e strumenti di lavoro.
  Al fine di armonizzarne l'attuazione su tutto il territorio nazionale della misura e di facilitare la costruzione sul territorio nazionale di percorsi uniformi di contrasto alla povertà, il Comitato ha prodotto e approvato le linee guida e gli strumenti per l'analisi preliminare, il quadro di analisi e la definizione del progetto personalizzato ai fini del REI, sulle quali è stata anche espressa l'intesa tra il Governo, le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano e gli Enti locali in sede di Conferenza unificata del 6 settembre 2018.
  Oltre alle risorse assegnate attraverso i Piani regionali degli interventi e servizi sociali di contrasto alla povertà, ai territori è stata attribuita parte delle risorse della programmazione FSE 2014-2020, per sostenere l'attuazione della misura di contrasto alla povertà, in particolare attraverso l'Avviso 3/2016 del PON Inclusione che ha destinato ai territori un importo complessivo di circa 490 milioni di euro e che è in fase di piena attuazione.
  Inoltre, il Ministero ha avviato collaborazioni con diversi soggetti, in particolare ha istituito una partnership istituzionale di alto rango con la Banca Mondiale. Questa, nell'ambito dell'assistenza fornita all'amministrazione per assicurare una omogenea attuazione sui territori del REI, ha avviato task force macroregionali che hanno il compito di affiancare il Ministero nel supportare le Regioni per la realizzazione delle misure previste dal REI e garantire un accompagnamento nella fase di definizione ed attuazione dei Piani regionali.
  Infine, in data 22 novembre sono state diffuse le Linee Guida per l'impiego e la rendicontazione della «Quota servizi del Fondo Povertà» – annualità 2018, destinata al finanziamento dei servizi per l'accesso al REI, per la valutazione multidimensionale finalizzata ad identificare i bisogni del nucleo familiare e per i sostegni da individuare nel progetto personalizzato del REI di cui all'articolo 7, comma 1, del decreto legislativo n. 147 del 15 settembre 2017.
  Per quanto concerne il rischio di sospensione dell'assegno erogato dall'INPS qualora i beneficiari del Rei non riescano a sottoscrivere un progetto personalizzato entro la scadenza dei sei mesi dalla prima erogazione dell'assegno, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in collaborazione con l'INPS, ha segnalato alle Regioni gli ambiti territoriali che presentavano qualche criticità nell'attuazione del REI, rendendosi disponibile, su richiesta dell'Ambito e d'intesa con la Regione, ad offrire supporto all'Ambito con interventi di tutoraggio.
  Per quanto concerne i beneficiari della misura, da quanto emerge dai dati dell'Osservatorio REI dell'INPS, nel periodo gennaio 2018-marzo 2019 sono stati erogati benefici economici a 506 mila nuclei familiari, coinvolgendo un totale di 1,4 milione di persone.
  Come noto, questo Esecutivo ha voluto rafforzare la strategia di contrasto alla povertà e all'emarginazione sociale introducendo, con il decreto-legge 28 gennaio 2019, l'innovativo istituto del Reddito di cittadinanza, che garantisce non solo un effettivo contributo di sostegno al reddito, bensì un percorso formativo utile per facilitare la ricerca di nuova occupazione.
  In base al nuovo quadro normativo, dunque, è stato previsto che, a decorrere dal 1o marzo 2019, il Reddito di inclusione non può essere più richiesto, facendo salvi coloro ai quali il Reddito di inclusione sia stato riconosciuto in data anteriore al mese di aprile 2019, per i quali il beneficio continua ad essere erogato per la durata inizialmente prevista e con le stesse modalità.
  Al riguardo, il decreto-legge istitutivo del Reddito di cittadinanza ha modificato l'articolo 7, comma 7, del decreto legislativo numero 147 del 2017, prevedendo che gli interventi e i servizi finalizzati al contrasto alla povertà, originariamente rivolti Pag. 131ai beneficiari del Rei, vengono ora destinati ai beneficiari del Rdc, oltre che, con riferimento alle erogazioni ancora in corso, ai beneficiari stessi del REI.
  Dunque abbiamo assicurato continuità ed un ulteriore rafforzamento alle politiche di sostegno al reddito. In questa prospettiva, gli stessi dati forniti da INPS, che quantificano in più di un milione le domande di Reddito di cittadinanza presentate al 30 aprile, ne rappresentano una prova tangibile.

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ALLEGATO 2

5-02020 Rizzetto: Procedure di selezione del fornitore di software per l'incrocio dei dati su domanda e offerta di lavoro da parte dell'Agenzia per le politiche attive del lavoro (ANPAL).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in oggetto, voglio da subito precisare che quanto riportato nell'interrogazione, in merito alle informazioni racchiuse nelle citate inchieste giornalistiche, è destituito di ogni fondamento.
  Non esiste, infatti, alcun software di proprietà del prof. Parisi bensì l'esigenza di realizzare, nel pieno rispetto delle norme vigenti, un sistema che consenta di codificare attività umane in dati, in modo da poter essere, quindi, convertiti in un servizio. Tale sistema digitale verrà creato ex novo, sulla scorta delle esigenze e delle specificità del nostro Paese, nel rispetto delle norme vigenti.
  Non si tratta quindi di acquistare un prodotto ma, piuttosto, di creare un servizio.
  Stiamo investendo ogni nostra energia per garantire piena attuazione al Reddito di cittadinanza, con ogni strumento di norma primaria e secondaria.
  Un altro passo avanti nel progetto di costruzione del Reddito di Cittadinanza è stato fatto con l'approvazione del decreto ministeriale contenente le nuove linee guida per la definizione dei «Patti per l'inclusione sociale» grazie alle quali garantiamo il massimo supporto a tutti quegli assistenti sociali dei Comuni che dovranno a loro volta assistere i beneficiari della misura.
  Come Governo siamo orgogliosi degli importanti risultati ottenuti grazie alle nostre politiche sull'occupazione, ed è per questo che riteniamo di dover portare a pieno completamento la riforma strutturale dei centri per l'impiego.
  In questa prospettiva, infatti, il Ministro Di Maio ha già firmato il decreto di riparto dei fondi per il potenziamento infrastrutturale dei Centri per l'impiego, e per le 4000 assunzioni a tempo indeterminato che le Regioni sono autorizzate a effettuare tramite concorso già nel 2019, garantendo uno stanziamento di oltre 800 milioni di euro alle Regioni per ammodernare, ampliare e rendere funzionali i servizi per il lavoro.
  Il Piano straordinario di potenziamento dei centri per l'impiego, nel quale crediamo profondamente, si fonda sul riconoscimento dell'importanza centrale dei servizi per l'impiego e in quest'ottica la progettazione e gestione personalizzata degli interventi costituisce un riferimento di esperienza delle politiche attive regionali da valorizzare, da integrare e da implementare anche con le metodologie e tecniche innovative che saranno adottate per il reddito di cittadinanza.