CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 giugno 2019
212.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura.
C. 478 Piccoli Nardelli ed abb.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VIII Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il nuovo testo della proposta di legge C. 478 Piccoli Nardelli, ed abb., recante «Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura»;
   valutata positivamente la finalità complessiva del provvedimento nonché la previsione, all'articolo 2, comma 4, di un'attività di promozione da parte delle amministrazioni pubbliche, in collaborazione con l'industria editoriale, dell'utilizzo di carta con origine forestale ecologicamente sostenibile per le pubblicazioni,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

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ALLEGATO 2

5-00175 Mura: Conclusione degli interventi di bonifica dell'area industriale ex Alumix a Portoscuso (CI).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste, si ritiene opportuna una breve premessa circa lo stato qualitativo delle matrici ambientali interessate dai fenomeni di contaminazione dell'Area Ligestra Due s.r.l., per comprendere al meglio la complessità degli interventi in argomento.
  L'Area predetta rientra nel perimetro del Sito di Interesse Nazionale «Sulcis Iglesiente Guspinese», ha una superficie di circa 38.000 mq di area di discarica e circa 60.000 mq di aree esterne. Per i suoli (principale contaminazione), nell'area di discarica la contaminazione riguarda Pb, Zn, Cd; IPA (rinvenuti in tutto il corpo della discarica); fluoro (in tutto il corpo discarica in concentrazioni fino a 400 volte il limite normativo) e oli minerali totali (hotspot a partire dai 5 m di profondità). Nelle aree esterne (60.000 mq) la contaminazione riguarda Pb, 2n, Cd; IPA; fluoro; oli minerali totali (hotspot nell'area di stoccaggio per le scorie saline).
  Per la falda (principale contaminazione): cadmio, zinco, piombo, mercurio, nichel, alluminio, arsenico, ferro, selenio, solfati, fluoruri, cloroformio, 1,1 dicloroetilene, tetracloroetilene, 1,2-dicloropropano, 1,1,2-tricloroetano, tricloroetilene, tribromometano, 1,2,3-tricloropropano, 1,2-dibromoetano, dibromoclorometano e idrocarburi pesanti.
  Per quanto attiene la realizzazione degli interventi, con particolare riferimento alla bonifica della matrice suoli, gli stessi sono stati approvati dall'allora competente Comune di Portoscuso con delibera di Giunta Municipale del 29 agosto 2001 e quindi precedentemente alla perimetrazione del Sito di bonifica d'interesse Nazionale, avvenuta nel 2003. Successivamente, il Ministero dell'ambiente, nell'ambito della Conferenza di servizi decisoria del 20 marzo 2009, ha valutato una proposta di modifica degli interventi previsti nel progetto approvato dal Comune. Nel corso del 2010 la Società ha consegnato le integrazioni progettuali al progetto di bonifica. La Conferenza di servizi del 23 febbraio 2011 ha approvato le integrazioni al progetto subordinatamente al recepimento di diverse prescrizioni. Dette modifiche sono state, ad ogni modo, ritenute non sostanziali e pertanto riconducibili ad una fase esecutiva di competenza della Provincia Sud Sardegna.
  Sempre con riferimento ai tempi di esecuzione degli interventi, sono state comunicate dalla Società le difficoltà operative riscontrate in fase di cantiere, in particolare relativamente al raggiungimento, negli impianti di processo, dei valori dei contaminanti previsti dal progetto approvato per il conferimento dei rifiuti trattati nel sito di messa in sicurezza, inerenti il parametro IPA. A tal proposito, l'Azienda ha presentato un'istanza di variante con richiesta di adeguamento tecnico relativamente alla ridefinizione del limite degli IPA nei materiali ammissibile nel volume confinato. È stato, inoltre, chiesto alla Società, al fine di procedere all'approvazione della variante, di presentate un documento contenente la proposta aggiornata alla luce delle osservazioni e prescrizioni contenute nei pareri espressi sulla variante stessa da ISPRA, Provincia e ARPAS. In relazione agli adeguamenti progettuali, l'Azienda prevede di Pag. 121riuscire a portare a termine i lavori di bonifica entro 30 mesi dalla data di approvazione dell'adeguamento tecnico.
  A ciò si aggiunga che, con nota del 31 maggio 2018, la Provincia Sud ha fatto presente che, a seguito delle risultanze del sopralluogo condotto in data 7-8 maggio 2018, sono state formulate alcune richieste di integrazione agli interventi in esecuzione sulla matrice suolo. Pertanto l'Azienda, con nota del 3 luglio 2018, si è impegnata a predisporre un adeguamento tecnico del progetto definitivo di bonifica, nonché un nuovo cronoprogramma aggiornato. Il differimento dei termini dei lavori in merito alla matrice suolo è dovuto, dunque, all'adeguamento alle prescrizioni formulate dalla Provincia nonché a problematiche interne di carattere economico con l'appaltatore, come specificato dall'Azienda stessa nella predetta nota.
  Si segnala, inoltre, che l'area di messa in sicurezza è stata divisa in sei lotti per meglio condurre le operazioni di bonifica. L'impermeabilizzazione del fondo del volume confinato è stata completata per i lotti 1, 2 e 4. Complessivamente, alla data del 30 giugno 2018, nel sito sono stati scavati circa 245.000 me di materiali e ricollocati nel volume confinato di nuova realizzazione circa 123.000 me. Al 30 giugno 2018 sono stati conferiti, ad impianti esterni autorizzati, rifiuti per un totale di circa 147.155 ton.
  Per quanto riguarda le Misure di prevenzione, sono in corso i monitoraggi della falda, mentre, per quanto concerne il Progetto di Bonifica della falda, nelle more della realizzazione del progetto definitivo consortile di barrieramento idraulico, le Aziende dell'Agglomerato Industriale di Portovesme – al quale partecipa anche Ligestra Due S.r.l. – hanno attivato le misure di messa in sicurezza/prevenzione della falda di propria competenza. Il progetto consortile si concretizza in un intervento interaziendale sulla falda dell'Agglomerato Industriale (Barriera Idraulica). Al fine di definire la tabella di riferimento sia i contaminanti indice per ogni ciclo produttivo e valutare l'algoritmo per la ripartizione dei costi, elaborato nel dettaglio dalle Aziende, il Ministero ha convocato specifici tavoli tecnici. In merito alla data di trasmissione di detto progetto, fissata dalla Conferenza di servizi al 30 giugno 2018, si rappresenta che le Aziende partecipanti, in considerazione del dilatarsi dei tempi necessari per la selezione del progettista, hanno chiesto una proroga dei termini.

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ALLEGATO 3

5-00834 Businarolo: Tutela delle zone speciali di conservazione insistenti nel territorio della regione Veneto.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste, si fa presente, innanzitutto, che l'opera alta velocità/alta capacità ferroviaria in argomento ha seguito le procedure autorizzative di legge obiettivo, ai sensi del decreto legislativo n. 163 del 2006. La procedura di Valutazione di Impatto Ambientale speciale è stata svolta dalla Commissione Tecnica di Verifica dell'impatto Ambientale VIA/VAS, sul progetto definitivo per le opere in variante rispetto al progetto preliminare già sottoposto alla procedura di VIA ed approvato con Delibera CIPE n. 120 del 5 dicembre 2003, che ha reso parere di compatibilità ambientale con prescrizioni n. 1767 del 17 aprile 2015. La procedura di verifica dell'ottemperanza alle prescrizioni e condizioni ambientali dettate nella Valutazione di Impatto Ambientale speciale è stata svolta sul progetto definitivo dalla Commissione Tecnica VIA/VAS e oggetto di Decreto Direttoriale n. 50 del 22 febbraio 2016 che ne ha determinato la positiva conclusione dell'istruttoria. Il progetto definitivo è stato approvato con Delibera CIPE 42/2017. Attualmente si è in attesa che venga fornito il progetto esecutivo relativo all'opera; successivamente sarà svolta dalla Commissione Tecnica VIA/VAS la verifica di attuazione sul progetto esecutivo consistente nella verifica del rispetto delle prescrizioni dettate nelle precedenti fasi approvative e del monitoraggio sulla corretta realizzazione dell'opera stessa.
  Fermo restando quanto esposto, si evidenzia che le questioni in argomento sono state oggetto di richiesta di integrazione e segnalazione di criticità residua all'interno delle relazioni ISPRA e si possono riscontrare come prescrizioni all'interno della Delibera CIPE 42/2017 di approvazione del progetto. A tale riguardo, la procedura di verifica di attuazione, istruita dalla Commissione tecnica di Valutazione di Impatto Ambientale, che, come detto, conclude il processo di valutazione delle opere strategiche di preminente interesse, si compone di una FASE 1 finalizzata alla verifica della congruità del progetto esecutivo al progetto definitivo e al rispetto delle prescrizioni dettate inerenti gli aspetti progettuali e di una FASE 2 finalizzata al monitoraggio degli effetti ambientali dell'opera e al rispetto delle prescrizioni da attuare nelle fasi di costruzione ed esercizio. Ne consegue, dunque, che la verifica della compatibilità tra la realizzazione dell'opera e la tutela delle zone speciali di conservazione è stata oggetto della fase istruttoria di Valutazione di Impatto Ambientale speciale (finalizzata espressamente a tale verifica) e che i provvedimenti che le Autorità competenti dovranno intraprendere a tale riguardo sono oggetto di verifica di attuazione.
  La Regione Veneto, da parte sua, ha fatto presente che all'interno del parere espresso dal Comitato Tecnico Regionale VIA, rilasciato nel corso della procedura approvativa statale, vengono assorbite le valutazioni predisposte dagli uffici regionali deputati alle Valutazioni di Incidenza Ambientale (VINCA) e le relative prescrizioni. Detto parere è stato fatto proprio dalla Giunta Regionale con Delibera n. 254 del 2015, nel cui allegato vengono riportate particolari prescrizioni in materia Pag. 123di VINCA, anche ai fini della tutela delle varie ZSC presenti nell'area dell'intervento.
  In particolare, è stato prescritto che: «i successivi livelli di progettazione esecutiva siano subordinati all'ottemperanza della procedura di Valutazione di Incidenza, di cui all'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 357/97 in caso di variazioni progettuali, tecniche, realizzative ed operative rispetto al progetto in argomento; gli effetti, diretti ed indiretti, conseguenti agli interventi per la realizzazione del tracciato in argomento (comprese le opere accessorie e complementari), e la relativa fase di esercizio, non coinvolgano habitat, habitat di specie e specie tutelate dalle Direttive comunitarie 92/43/Cee e 09/147/Ce di cui è nota la presenza, anche in riferimento alle più recenti conoscenze scientifiche disponibili; gli interventi identificabili con «mitigazioni» e «compensazioni» risultano ammissibili solamente se rispettano gli obblighi fissati dall'articolo 6 (4) della Direttiva 92/43/Cee e altresì non possono derivare dall'applicazione dei medesimi obblighi per altri piani, progetti e interventi precedentemente autorizzati; gli interventi identificabili con «precauzioni» sono attuabili nel caso in cui non determinino, anche indirettamente, incidenze significative negative nei confronti degli elementi tutelati del sito Natura 2000 in argomento; l'Autorità regionale per la Valutazione di Incidenza sia informata in merito alla fase attuativa dell'opera (comunicandone il cronoprogramma, e relativi aggiornamenti, e l'avvio e conclusione delle singole fasi operative) e in merito agli esiti del monitoraggio ambientale; il monitoraggio degli habitat, habitat di specie e specie tutelate dalle Direttive comunitarie 92/43/Cee e 09/147/Ce, al fine di misurarne la variazione del grado di conservazione secondo i sottocriteri definiti con Decisione 2011/484/Ue, sia rispondente ai requisiti fissati nell'allegato A alla D.G.R. 2299/2014 e sia esteso a tutte le aree interessate dagli interventi in argomento (individuando opportunamente le unità ambientali omogenee per ciascun habitat e specie entro cui provvedere alla stima dei parametri corrispondenti alla condizione non soggetta alle interferenze – c.d. «bianco»).
  Quanto riferito testimonia che le problematiche rappresentate sono tenute in debita considerazione da parte di questo Ministero, il quale ha provveduto, e provvederà per il futuro, alle attività e valutazioni di competenza in materia con il dovuto grado di attenzione.

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ALLEGATO 4

5-01650 Muroni: Monitoraggio dei dati relativi alla prevenzione dei roghi nei siti di stoccaggio dei rifiuti successivamente alla firma del protocollo d'intesa sulla «Terra dei fuochi».

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste, sulla base degli elementi forniti dall'incaricato per il contrasto del fenomeno dei roghi di rifiuti nella Regione Campania, negli ultimi anni si è registrata una tendenziale diminuzione del fenomeno degli incendi dolosi di rifiuti nei Comuni delle province di Napoli e Caserta. Infatti, sempre secondo quanto riferito dall'incaricato, l'andamento degli ultimi due anni (si è scesi dai 3.984 interventi complessivi effettuati nel 2012, ai 1.932 interventi alla fine del 2017), in lieve contro tendenza nel 2017, ha ripreso a decrescere significativamente nel 2018, periodo in cui nei Comuni napoletani e casertani sono stati effettuati complessivamente oltre 460 interventi di spegnimento in meno rispetto al periodo gennaio-dicembre del 2017 (pari a circa il 24 per cento in meno). Più nel dettaglio, nel 2018 si sono verificati 1.511 roghi contro i 1.978 del 2017. Tuttavia, è da segnalare che, nel periodo gennaio-febbraio 2019, si sono verificati 93 roghi in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con un incremento del 34 per cento. Un ulteriore dato scaturisce dall'attuazione del Protocollo d'Intesa per gli interventi di prelievo e gestione di pneumatici fuori uso abbandonati (PFU). Nell'anno 2018 sono state gratuitamente prelevate nel territorio delle province di Napoli e Caserta, da parte del consorzio Ecopneus, circa 5.000 tonnellate di pneumatici fuori uso, rispetto alle 640 dell'anno precedente.
  L'abbandono dei rifiuti è alimentato anche da aziende o piccoli produttori che smaltiscono illecitamente i materiali di risulta. L'azione della sezione operativa della Cabina di regia presieduta dall'incaricato del Ministero dell'Interno, pertanto, è principalmente rivolta al controllo del territorio dove si trovano tali realtà imprenditoriali. La linea di intervento è volta al controllo straordinario dei territori in cui è più diffuso il fenomeno dei roghi dei rifiuti, mediante un'azione più incisiva che prevede la maggiore concentrazione (in aree e periodi preventivamente determinati) di militari dell'Esercito, coadiuvati dalle Polizie locali, con il coordinamento delle Forze dell'ordine.
  Nell'ambito del dispositivo di controllo, i militari dell'Esercito sono stati chiamati a svolgere un ruolo innovativo, dinamico e fortemente propulsivo. Nel periodo gennaio-dicembre 2018, le azioni congiunte dei militari con le forze di polizia hanno consentito di controllare 426 attività commerciali e imprenditoriali (287 in provincia di Napoli e 139 in quella di Caserta) di cui 210 sono state sequestrate (152 in provincia di Napoli e 58 in quella di Caserta). I veicoli sequestrati sono stati 200 (132 in provincia di Napoli e 68 in quella di Caserta). Le persone denunciate e sanzionate sono state oltre 750 (circa 45 in provincia di Napoli e oltre 300 in quella di Caserta) e le sanzioni amministrative contestate durante i pattugliamenti dell'Esercito ammontano a oltre tre milioni e cinquecentomila euro (di cui due milioni in provincia di Napoli). In particolare, l'incaricato segnala un netto miglioramento dell'azione sanzionatoria complessivamente esercitata dagli operatori di polizia da gennaio a dicembre 2018 rispetto Pag. 125allo stesso periodo del 2017: circa il 34 per cento in più di controlli ad attività imprenditoriali e commerciali; il 35 per cento in più di esercizi e aziende sequestrate; il 60 per cento in più di veicoli sequestrati; il 34 per cento in più di denunciati all'Autorità Giudiziaria; il 70 per cento in più di persone sanzionate. Un ulteriore dato va evidenziato anche relativamente al mese di gennaio 2019, periodo in cui risultano eseguiti 10 arresti per combustione illecita di rifiuti (articolo 256-bis codice ambiente); mentre nello stesso periodo del 2018 ne erano stati effettuati 3.
  A ciò si aggiunga che, nei primi due mesi di quest'anno, sono state effettuate cinque operazioni straordinarie e diverse azioni di vigilanza da parte dell'Esercito con alcune Polizie locali: complessivamente sono state controllate 48 attività commerciali e imprenditoriali (29 sono state sequestrate), 468 persone (di cui 35 denunciate all'autorità giudiziaria e 31 sanzionate amministrativamente) e 387 veicoli (37 sequestrati). Sono stati rinvenuti 161 nuovi siti di sversamento di rifiuti e contestate sanzioni amministrative per oltre 181.000,00 euro.
  Il Ministero della giustizia ha fatto sapere, inoltre, che, a seguito della recentissima comunicazione del 4 marzo, relativa ad alcuni ricorsi presentati alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo da parte di cittadini residenti in Campania che lamentano la violazione degli articoli 2, 8 e 10 della Convenzione E.D.U., è stata avviata dalla competente direzione del Dipartimento Affari di Giustizia l'istruttoria relativa al monitoraggio sulle inchieste afferenti reati connessi al fenomeno cd. «terra dei fuochi», pertanto solo ad esito di tale complessa istruttoria, si potranno fornire dati verificati.
  Sempre con riferimento all'azione di contrasto rivolta ai territori dove insistono siti di stoccaggio e trattamento rifiuti, alla cui vigilanza sono destinati 135 dei 200 militari che operano per la «Terra dei fuochi», la sezione operativa della cabina di regia sta, peraltro, coinvolgendo i Comuni interessati nella predisposizione di ulteriori accorgimenti che conferiscano maggiore e rinnovata incisività al sistema della vigilanza e si sta potenziando la funzione operativa dei quattro presidi di prossimità (Giugliano in Campania, Massa di Somma, Marcianise e Mondragone) istituiti dalla Regione Campania nell'ambito del piano regionale per il contrasto del fenomeno dell'abbandono dei rifiuti. È stato anche predisposto un Protocollo di intesa per gli interventi di raccolta e rimozione dei rifiuti nei canali di bonifica e irrigazione. Il Ministero dell'interno ha fatto altresì presente che la Direzione regionale dei vigili del fuoco della Campania ha attivato il servizio di reperibilità dei funzionari con qualifica III livello direttivo NBCR e n. 7 squadre di soccorso composte da circa 5 unità, dislocate presso la sede centrale e 5 distaccamenti.
  Per quanto attiene, infine, gli aspetti sanitari, TASL di Caserta – Dipartimento di Prevenzione – Monitoraggio Rischio Ambientale e Registro Tumori ha rappresentato che, a far data dal 20 luglio 2011, monitora l'incidenza oncologica attraverso la tenuta e l'aggiornamento del Registro Tumori della popolazione. Ad oggi, l'attività svolta ha consentito di registrare l'andamento delle diagnosi di tumore maligno formulate ai cittadini di tutti i Comuni della provincia, durante il periodo 2008/2013, compresi quelli residenti nei 34 Comuni della provincia di Caserta che fanno parte dell'area più ampia definita «Terra dei fuochi».