CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 maggio 2019
189.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-02108 Giacometto: Stato dei finanziamenti per gli interventi ambientali della Regione Piemonte, con particolare riguardo a quelli destinati alla bonifica delle aree interessate dalla discarica di Chivasso (TO).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste, si fa presente che con Delibera n. 55/2016, il CIPE ha approvato il Piano Operativo «Ambiente» FSC 2014-2020, nell'ambito del quale, tra gli altri, è previsto il sotto-piano «Interventi per la tutela del territorio e delle acque», di competenza del Ministero dell'ambiente.
  Con la successiva Delibera n. 11/2018, il CIPE ha approvato il II Addendum al citato Piano Operativo, nel quale, come rappresentato e condiviso nelle interlocuzioni intercorse con la regione Piemonte, è previsto il finanziamento di ulteriori interventi di bonifica, tra i quali quello di «Messa in sicurezza, caratterizzazione e bonifica della discarica per rifiuti non pericolosi frazione Pogliani, loc. Pozzo zona ex fornace Slet», per un importo di 1,5 milioni di euro.
  Al fine di garantire il tempestivo avvio degli interventi in questione, il Ministero ha intrapreso un'interlocuzione con la regione per condividere la governance e le modalità operative per l'attuazione degli interventi programmati, anche in coerenza con le disposizioni delle Delibere CIPE di riferimento e della Circolare n. 1/2017 del Ministro per la coesione territoriale e il Mezzogiorno.
  Sul punto, si segnala che è in corso di definizione uno specifico Accordo di Programma, nel quale saranno disciplinate le risorse stanziate e definite le modalità di attuazione degli interventi. A tal proposito, il Ministero dell'ambiente ha chiesto alla regione Piemonte di fornire gli elementi necessari al censimento dell'intervento in questione nella Banca Dati Unitaria del Ministero dell'economia e delle finanze, adempimento propedeutico all'effettiva erogazione del finanziamento stanziato dal CIPE.
  Alla luce delle informazioni esposte, si rassicura dunque che la problematica rappresentata è tenuta in debita considerazione da parte del Ministero dell'ambiente, il quale provvederà con sollecitudine agli adempimenti di competenza, senza ridurre in alcun modo il livello di attenzione sul tema.

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ALLEGATO 2

5-02109 Muroni: Bonifica delle aree della Val D'Agri contaminate dalla fuoriuscita di petrolio proveniente dallo stabilimento dell'Eni sito a Viggiano (PZ).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste si rappresenta, in via preliminare, che il Centro Oli Val d'Agri (COVA) di Eni è soggetto ad autorizzazione integrata ambientale di esclusiva competenza regionale, la cui Autorità di controllo è l'ARPA Basilicata la quale, in conseguenza dell'evento verificatosi nel 2017, è intervenuta a supporto del NOE nelle attività di indagine e campionamento, effettuando, durante gli interventi di Messa in Sicurezza di Emergenza (MISE), 17 sopralluoghi e 48 campionamenti delle matrici ambientali suolo/sottosuolo ed acque sotterranee, nonché 4 prelievi di acque reflue. Inoltre, nei mesi di febbraio, marzo e aprile 2019, ARPAB ha effettuato i campionamenti delle acque sotterranee previsti dal Piano di Caratterizzazione ed ha fatto presente che le attività richieste dalla Conferenza di Servizi decisoria di dicembre 2018 sono in fase di completamento.
  Si ricorda, inoltre, l'Accordo di Programma Quadro tra Ministero dell'ambiente, regione Basilicata, ISPRA e ARPAB, in base al quale ISPRA, pur trattandosi di un impianto non rientrante nelle proprie ordinarie competenze, ha fornito il supporto tecnico-scientifico ad ARPAB per il potenziamento del monitoraggio ambientale del Centro Oli Val D'Agri. A partire da luglio 2018, data di scadenza dell'Accordo, si sono svolte numerose interlocuzioni tra i vari soggetti coinvolti al fine di giungere al rinnovo dello stesso, la cui bozza è stata già predisposta da ISPRA e sarà sottoscritta a breve. Tra gli ambiti di collaborazione dell'Accordo Quadro si sta valutando l'opportunità di ricomprendere anche le attività autorizzative e di controllo dei procedimenti di AIA, VIA e VAS con particolare riferimento alle concessioni Val d'Agri e Gorgoglione e l'affiancamento in sopralluoghi e visite ispettive, oltre che la collaborazione nell'ambito dei procedimenti di «Bonifica di siti contaminati» nei SIN e in altre aree contaminate o potenzialmente tali della regione Basilicata e sui pozzi petroliferi non più produttivi, presenti nel territorio regionale e che necessitano di chiusura mineraria, bonifica e ripristino.
  Si segnala, da ultimo, che il Ministero dell'ambiente si è costituito parte civile nel processo penale n. 4542/2010 RGNR pendente dinanzi il Tribunale di Potenza per il risarcimento dei danni derivanti all'ambiente in relazione alle attività del Centro OH. In particolare, in detto procedimento, ai responsabili della società sono stati contestati reati concernenti le emissioni in atmosfera (violazione delle prescrizioni AIA) e la gestione dei reflui, commessi tra il 2011 e il 2014.

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ALLEGATO 3

5-02110 Pezzopane: Misure per la tutela delle falde acquifere sottostanti il massiccio Gran Sasso.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle problematiche in argomento, si fa presente che, a seguito degli episodi del 2002 e del 2017 che hanno portato alla rilevazione della presenza, nelle acque destinate al consumo umano, di sostanze estranee, seppur in quantitativi molto al di sotto dei limiti di legge, è stata evidenziata la potenziale interferenza delle infrastrutture del Traforo del Gran Sasso e dei Laboratori Nazionali dell'Istituto di Fisica Nucleare (INFN) con il sistema idrico e l'esigenza di implementare le attività di coordinamento, gli strumenti di controllo e gli interventi puntuali e infrastrutturali sull'intero sistema. A tal fine, è stato istituito un Gruppo di lavoro, composto da tutti gli Enti a vario titolo coinvolti nella gestione del sistema idrico del Gran Sasso, per individuare e porre in essere strategie e azioni volte a garantire la sicurezza dell'acquifero e delle captazioni potabili attraverso interventi infrastrutturali sia sulle opere acquedottistiche, sia all'interno dei Laboratori dell'INFN e delle gallerie autostradali, nonché misure finalizzate alla gestione, nel breve periodo, di ogni potenziale rischio attraverso un sistema di monitoraggio, allerta e condivisione delle informazioni. Al Gruppo di lavoro è demandata, altresì, la predisposizione del Piano di Sicurezza delle Acque (PSA) della filiera idrica delle sorgenti del Traforo. Il PSA viene attualmente riconosciuto come il mezzo più efficace per garantire sistematicamente la sicurezza del sistema idropotabile, la qualità delle acque fornite e la protezione della salute dei consumatori. La questione della messa in sicurezza delle captazioni ad uso potabile è seguita anche da una apposita Commissione tecnica, nell'ambito della quale, con recente deliberazione regionale del 25 gennaio scorso, è stato definito il piano degli interventi infrastrutturali a breve, medio e lungo termine per la risoluzione definitiva della problematica nel suo complesso, stimandone i relativi costi in circa 172 milioni di euro, che potrebbero trovare copertura nel Piano nazionale degli interventi nel settore idrico, finanziato dalla Legge di bilancio 2019. Gli interventi consisteranno, in particolare, nella realizzazione di due impianti di potabilizzazione da utilizzare nel periodo di effettuazione dei lavori nelle gallerie autostradali e, a regime, in caso di necessità; rifacimento condotte di captazione e convogliamento dell'acqua potabile a tergo delle gallerie, impermeabilizzazione delle gallerie, dei by pass e delle nicchie; completamento impermeabilizzazione, nei Laboratori, delle sale e dei cunicoli di comunicazione, realizzazione di condotte di scarico in ghisa sferoidale, progressiva dismissione degli esperimenti che comportano l'utilizzo di sostanze pericolose al di sopra delle soglie imposte dalla legge.
  Alla luce delle informazioni esposte, il Ministero dell'ambiente, per quanto di competenza, continua a seguire i vari aspetti della vicenda e l'operato dei vari attori e gruppi di lavoro coinvolti, riservandosi l'opportunità di avviare ogni iniziativa di coordinamento ed indirizzo con la regione al fine di garantire la corretta applicazione della vigente normativa ambientale, con particolare riferimento alla salvaguardia della risorsa utilizzata a scopo idropotabile.

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ALLEGATO 4

5-02111 Plangger: Accertamenti relativi alle sostanze nocive immesse nell'ambiente dalla distilleria Bonollo di Conselve (PD).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste, premesso che, in merito alle attività di controllo, come previsto dalla normativa vigente, l'accertamento delle violazioni delle disposizioni riguardanti la gestione dei rifiuti è demandato alle competenti autorità provinciali, mentre spettano agli Enti locali le competenze sulle attività di ripristino e bonifica dei luoghi, si rappresenta che nessuna segnalazione è pervenuta al Ministero dell'ambiente in merito alla vicenda in esame. Il Ministero ha, quindi, provveduto a richiedere informazioni alle Amministrazioni coinvolte. Al riguardo, la Prefettura di Padova ha comunicato di aver convocato, in due distinte occasioni, tutti gli organi tecnici sanitari e ambientali competenti – ossia il comune di Conselve, la provincia, ARPAV e ULSS 6 Euganea – unitamente ai rappresentanti della Bonollo s.p.a., allo scopo di individuare un percorso condiviso. In tali occasioni è stato fatto il punto sugli accertamenti ambientale e sanitari effettuati dai soggetti preposti, ARPAV in particolare, che dal 6 dicembre 2018 al 24 gennaio 2019 ha effettuato il monitoraggio della qualità dell'aria in ambiente esterno in prossimità della distilleria con una stazione mobile dotata fra l'altro di uno strumento per la misura giornaliera delle polveri (PM10), i cui risultati sono pubblicati sul sito dell'Agenzia. Inoltre, a partire dallo scorso 27 marzo, ARPAV ha avviato una seconda campagna di monitoraggio della qualità dell'aria. È stato, peraltro, deciso di affidare ad un Tavolo tecnico, convocato dall'Amministrazione provinciale, il compito di esaminare le autorizzazioni amministrative in essere e lo stato di attuazione dei progetti di riqualificazione ambientale, al fine di ricercare tutte le soluzioni tecniche idonee ad attenuare il problema dell'emissione di odori molesti. L'attività del gruppo di lavoro tecnico è in corso; sull'iniziativa si è registrata ampia disponibilità anche della Bonollo nella ricerca di soluzioni idonee al superamento della problematica.
  Per quanto concerne, infine, lo specifico episodio dello sversamento di liquido fangoso fuoriuscito dalla vasca di denitrificazione dell'impianto di depurazione dei reflui della distilleria, risulta che il personale ARPAV sia intervenuto effettuando sopralluoghi, campionamenti e monitoraggi, che sono peraltro ancora in corso, ed individuando, d'intesa con la ditta, gli interventi per il completo ripristino ambientale.
  Alla luce delle considerazioni esposte, il Ministero dell'ambiente rassicura, comunque, che continuerà a tenersi informato circa ogni utile elemento inerente il contesto ambientale e le azioni intraprese, al fine di una valutazione dell'entità della problematica e delle ulteriori eventuali misure da adottare.

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ALLEGATO 5

5-02112 Varrica: Misure per favorire l'incremento della raccolta differenziata dei rifiuti in Sicilia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste, si rappresenta, in primo luogo, che, da quanto riportato nelle relazioni di monitoraggio del Commissario delegato, ad esito delle azioni di impulso promosse dalla Regione Siciliana, nel mese di settembre 2018, la regione avrebbe raggiunto una percentuale di raccolta differenziata pari al 35,4 per cento, valore che risente del forte ritardo delle città di Palermo e Catania, senza le quali il dato si porterebbe al 45 per cento. Tale andamento è supportato dal dato di percentuale di raccolta differenziata certificato dall'ISPRA, che per l'anno 2017 registra un valore pari al 20,7 per cento per la stessa regione, per la prima volta sopra il 20 per cento, con una crescita di quasi sette punti, percentuali rispetto al 2016. L'aumento della percentuale di raccolta differenziata comporta una riduzione del fabbisogno di discarica con la conseguente riduzione delle criticità del territorio regionale legate al trattamento del rifiuto indifferenziato. Nella relazione conclusiva trasmessa dal Commissario lo scorso 11 aprile è riportato lo stato di avanzamento dei singoli interventi previsti per la riduzione del rischio residuo relativi alla realizzazione di impianti di discarica e di compostaggio, dei quali vengono esposti gli stati di avanzamento. Dalla disamina: dei singoli interventi, sebbene si registri un complessivo ritardo delle attività rispetto al cronoprogramma iniziale, si evidenzia che le procedure preliminari per la realizzazione degli stessi sono state tutte avviate e che, secondo la Struttura commissariale, entro i prossimi 6 mesi sarà possibile il completamento dei progetti definitivi di tutte le opere e, quindi, successivamente, sarà possibile partire con le procedure per l'affidamento dei lavori. Con riferimento alla realizzazione di una discarica per rifiuti non pericolosi – VII vasca presso la piattaforma impiantistica di Bellolampo, il Commissario ha comunicato di aver avviato, il 1° febbraio 2019, la procedura per l'affidamento del servizio di ingegneria per la redazione del progetto esecutivo.
  Fermo restando quanto fin qui esposto, stante il ritardo delle grandi città siciliane nel raggiungimento di adeguati livelli di raccolta differenziata, il 28 febbraio scorso si è tenuta una riunione tra la regione e il CONAI per fare il punto della situazione circa le piattaforme di selezione al servizio delle Città metropolitane che operano per i Consorzi. Nel corso della riunione è stata valutata l'opportunità di costituire un Tavolo istituzionale tra Ministero dell'ambiente, regione e Città metropolitane per monitorare le azioni che queste ultime devono porre in essere per l'avvio della raccolta differenziata e per superare le eventuali criticità. Al riguardo, il Ministero dell'ambiente fa presente la propria disponibilità alla costituzione del predetto Tavolo, e rassicura che proseguirà nell'attività di vigilanza, monitoraggio e sollecito delle azioni poste in essere dalla regione nella gestione dei rifiuti.