CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 9 maggio 2019
185.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-02077 Benamati: Sulle iniziative a tutela delle imprese italiane in Cina.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come affermato dagli onorevoli interroganti, l'Italia è di gran lunga il primo produttore di calzature nell'Unione Europea.
  È il settimo Paese esportatore a livello mondiale, il terzo in termini di valore (dati 2017, WorldFootwearYearbook).
  Conta circa 4.700 aziende e 76.600 addetti (dati anno 2017), un saldo commerciale da sempre attivo, con un fatturato annuo complessivo di 14,2 miliardi di euro. Il settore rappresenta, quindi, una realtà di estrema rilevanza quali-quantitativa nell'economia italiana.
  Il Ministero dello sviluppo economico, in questo quadro di grande importanza, non solo per lo specifico settore ma per tutto il made in Italy, non può che dare la massima attenzione alla tutela delle problematiche evidenziate, inerenti il diritto della proprietà intellettuale delle imprese italiane, anche di quelle insediate in Cina. Tale attività viene svolta con la fattiva collaborazione di altre Amministrazioni, quali il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero dei Beni Culturali.
  L'argomento è, altresì, oggetto di discussione nel Comitato Intergovernativo Italia-Cina e dibattuto nelle riunioni della Commissione mista economico-commerciale presieduta dal Ministero dello sviluppo economico e per parte cinese dal MofCom. È inoltre oggetto di collaborazione in sede Ue, dove il Dialogo Ue Cina sulla proprietà intellettuale istituito nel 2004 è stato affiancato da uno specifico gruppo di lavoro Unione Europea-Cina sulla proprietà intellettuale che si riunisce due volte all'anno per pianificare azioni e scambi di informazioni.
  Vorrei evidenziare a riguardo che vengono organizzate riunioni periodiche con i competenti uffici cinesi, in particolare con il CNIPA (National Intellectual Property Administration of the P.R. China), ente cinese responsabile della registrazione e della formulazione delle strategie e delle politiche in materia di proprietà industriale, nonché della tutela dei diritti di proprietà industriale e cooperazione internazionale. L'ultima riunione si è svolta presso lo scorso gennaio. Proprio per portare all'attenzione dei massimi livelli istituzionali cinesi i casi critici, è stato consegnato al CNIPA un dossier dei contenziosi più urgenti che vedono come vittime le imprese italiane, compresa l'azienda PREMIATA citata nell'atto di cui stiamo discutendo.
  Quest'ultima è ben nota al Desk anticontraffazione presente presso l'ICE di Pechino in quanto sistematicamente assistita oltre che dal Ministero dello sviluppo economico anche dall'Ambasciata italiana a Pechino. I suoi marchi sono stati oggetto di usurpazione da parte di diverse entità. L'azienda ha avviato numerose azioni sia contro le registrazioni effettuate che contro quelle in fase di registrazione. I temi giuridici toccati sono relativi sia alla contraffazione di prodotto che alla usurpazione di marchio.
  Si vuole far presente, comunque, che il tema della tutela della proprietà intellettuale e del contrasto delle violazioni negli ultimi anni ha assunto connotazioni di urgenza anche da parte delle autorità cinesi. La Cina ha manifestato l'intenzione di diventare una nazione basata sulla ricerca e l'innovazione e per questo ha Pag. 57recentemente attuato alcune riforme legislative che vanno nella direzione di una rafforzata tutela.
  Cito in proposito la riforma della legge marchi, della legge brevetti e della legge sull’e-commerce.
  Ci auguriamo che quest'ultima, in particolare, possa facilitare la lotta a tale fenomeno sulle piattaforme online, non solo cinesi.
  Con riferimento all’enforcement dei diritti, inoltre, si è assistito ad un'evoluzione positiva in quanto negli ultimi due anni i tribunali cinesi hanno adottato un numero crescente di sentenze, specialmente in appello, che hanno visto vincitrici aziende straniere vittime di reati di contraffazione. In alcuni casi si tratta di aziende italiane titolari di rinomati brand.
  La creazione di ulteriori tribunali specializzati in proprietà intellettuale in Cina è un segnale della crescente attenzione che il citato Paese sembra voler riconoscere a questa materia.
  Con riferimento al dilagante fenomeno della contraffazione online, infine, il Ministero dello sviluppo economico ha avviato una collaborazione operativa con le piattaforme del gruppo cinese Alibaba, concentrando i propri sforzi a risolvere casi di violazione ed usurpazione dei diritti di proprietà industriale di aziende manifatturiere italiane in tutti i settori, non solo quello calzaturiero, e in tutti i mercati, non solo in quello cinese.
  L'importanza di assicurare la certezza del diritto e la rapida soluzione delle controversie in materia di proprietà intellettuale che vedono coinvolte le imprese italiane verrà ribadita dal Ministero dello sviluppo economico nel corso della prossima Commissione mista economico-commerciale prevista entro l'anno in Italia.

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ALLEGATO 2

5-02078 Barelli: Sulle iniziative per la realizzazione dell'elettrodotto tra Dolo e Padova – Camin.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo in merito alle questioni poste dagli onorevoli interroganti, rappresentando quanto segue.
  Nell'ambito dello sviluppo della rete elettrica nazionale, il gestore Terna segnala da anni l'esigenza di un intervento di razionalizzazione della rete fra Venezia e Padova.
  Come ricordato dagli Onorevoli interroganti, la società Terna aveva presentato un primo progetto di riassetto della rete tra le stazioni di Camin, Dolo, Malcontenta e Fusina, che comprendeva anche l'elettrodotto aereo a 380 kV in semplice terna «S.E. Dolo – S.E. Camin». Il progetto era stato approvato con decreto 7 aprile 2011 di questo Ministero, di concerto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 3205 del 10 giugno 2013, accogliendo gli appelli proposti dai Comuni di Vigonovo, Saonara, Stra, Camponogara, Dolo e Fossò e da alcuni privati residenti nelle aree interessate dal tracciato, ha però annullato il giudizio positivo di compatibilità ambientale di cui al decreto VIA del 2 febbraio 2010, con conseguente caducazione di tutti i provvedimenti successivi, ivi compreso il decreto 7 aprile 2011 di approvazione del progetto.
  Nel 2016 la società Terna ha dunque presentato istanza di autorizzazione di un secondo progetto, anch'esso comprensivo dell'elettrodotto aereo a 380 kV «Dolo-Camin». Nel corso della Conferenza di servizi, la Regione Veneto ha presentato richiesta di una soluzione progettuale alternativa che preveda l'interramento dell'elettrodotto «Dolo-Camin», sulla quale anche i rappresentanti dei Comuni interessati si sono dichiarati favorevoli. L'endo-procedimento di VIA di questo secondo progetto è stato poi archiviato dal Ministero a giugno 2018, su istanza della stessa Terna.
  In riferimento alle soluzioni progettuali alternative al progetto in aereo, nel Piano di Sviluppo 2019 la società Terna ha informato di voler presentare un progetto che prevede l'elettrodotto interamente in cavo. La «opzione in cavo» è stata inserita anche nell'Accordo di Programma riguardante gli interventi straordinari per la sicurezza del sistema elettrico e lo sviluppo del territorio veneto, siglato da Terna il 21 gennaio 2019 con la regione Veneto.
  Nell'ambito di tale accordo, Terna si è impegnata alla realizzazione della «Razionalizzazione Venezia Padova», nei termini di seguito riportati: «(...) Il principale intervento prevede la realizzazione di una nuova direttrice 380 kV tra le stazioni di Fusina 2, Dolo e Camin. Il progetto Venezia Padova (...) prevede la rimozione delle linee aeree presenti e la relativa ricostruzione in cavo interrato secondo un nuovo schema di rete; inoltre, tenendo in debita considerazione il sistema di valori ambientali e culturali dell'Area del Brenta, al fine di rendere maggiormente sostenibile il progetto di elettrodotto a 380 kV Dolo-Camin, quest'ultimo sarà realizzato in cavo interrato».
  La regione Veneto e Terna si sono impegnate anche all'adozione di una «progettazione partecipata», con il coinvolgimento attivo delle Amministrazioni locali e della popolazione nella definizione degli interventi necessari sui territori, mediante l'istituzione di una Commissione Pag. 59di Coordinamento a guida regionale, che dovrà attivare tavoli tecnici con gli uffici regionali, provinciali e comunali. La Commissione di Coordinamento è stata istituita con delibera della regione del 22 marzo 2019.
  Terna ha altresì comunicato di essere nella fase preliminare della progettazione del cavo interrato e di attendere l'avvio del tavolo dedicato per poter concertare col territorio il relativo tracciato. A valle della conclusione dei lavori di tale tavolo, una volta definito il progetto, Terna potrà poi presentare al Ministero dello sviluppo economico l'istanza per l'autorizzazione ai sensi della normativa vigente.

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ALLEGATO 3

5-02079 Masi: Sulle iniziative per il rilancio del distretto murgiano del mobile imbottito.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo in merito alle questioni poste dagli Onorevoli Interroganti, rappresentando quanto segue.
  Come noto, in data 8 febbraio 2013 è stato firmato l'Accordo di Programma (AdP) tra questo Ministero, le regioni Puglia e Basilicata e Invitalia per il rilancio e lo sviluppo industriale del territorio murgiano interessato dalla crisi del mobile imbottito.
  L'intervenuta crisi aziendale della Natuzzi SpA e la scarsa partecipazione allo strumento agevolativo da parte delle imprese di settore, hanno portato alla sottoscrizione, in data 10 ottobre 2013, di un accordo tra Ministero dello sviluppo economico, regione Basilicata, Regione Puglia, e Natuzzi, avente ad oggetto l'attuazione di un piano di riassetto industriale finalizzato a promuovere il rilancio produttivo e commerciale dell'impresa, in una logica di tutela occupazionale.
  Il 3 marzo 2015 è stato sottoscritto un Addendum all'AdP che aggiorna i contenuti e le modalità attuative del piano di riorganizzazione per far fronte alle difficoltà incontrate nell'individuazione di soggetti imprenditoriali terzi a cui affidare l'outsourcing delle attività derivanti dallo sviluppo delle produzioni estere.
  In data 23 settembre 2015 è stato sottoscritto un ulteriore Addendum, che individua i siti produttivi interessati dal piano industriale e subordina la concessione delle agevolazioni alla valutazione di merito, da parte di Invitalia, della proposta di contratto di sviluppo che sarà inoltrata dalla Natuzzi. Alla data di sottoscrizione dell'Addendum le risorse messe a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico e dalla regione Puglia erano ripartite come segue:
   20 milioni di euro, a valere sulle risorse liberate del PON SIL 2000-2006. Si tratta di risorse non utilizzate in quanto, in risposta all'avviso emesso dal Ministero dello sviluppo economico in data 4 novembre 2013, non sono pervenute domande ammissibili;
   15,6 milioni di euro a valere sulle economie derivanti dalla misura 4.18 del POR Puglia 2000/2006, risorse già nelle disponibilità del Ministero dello sviluppo dello sviluppo economico;
   2,4 milioni di euro a valere sulle risorse assegnate alla regione Basilicata (delibera CIPE n. 88/2012).

  Il 3 agosto 2018 la Natuzzi ha chiesto una rimodulazione del programma d'investimenti, valutata positivamente dal soggetto gestore il 6 maggio scorso, che comporterà la proroga del termine di validità dell'AdP Murgia al 31 dicembre 2020, in corso di formalizzazione.
  Sulla crisi Natuzzi è stato aperto anche un tavolo di crisi, con tutte le parti interessate, presso il Ministero dello sviluppo economico.
  Oltre che delle iniziative loro espressamente dedicate, le imprese del Distretto del mobile imbottito della Murgia possono beneficiare delle altre iniziative dedicate all'imprenditoria pugliese e meridionale.
  Si fa riferimento, in prima battuta, al «Piano Export Sud 2» (PES 2), con una dotazione finanziaria pari a euro 50 milioni Pag. 61di euro a valere sulle risorse del PON FESR Imprese e Competitività 2014-2020, assegnati con decreto ministeriale 8 febbraio 2017. Le risorse sono destinate all'attuazione di iniziative di formazione e di promozione a favore delle PMI localizzate nelle Regioni Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia, oltre che nelle Regioni Abruzzo, Molise e Sardegna.
  Inoltre, ricordo la misura di sostegno a fondo perduto dei voucher per l'acquisizione di servizi di Temporary Expert Manager (TEM), al fine di accompagnare la crescita delle imprese italiane sui mercati internazionali. Le risorse a disposizione, pari a 48,6 milioni di euro, hanno consentito di concedere 2.379 voucher ad altrettante imprese distribuite su tutto il territorio nazionale. Le imprese della Puglia sono risultate assegnatarie dell'11 per cento dei voucher per un importo impegnato di circa 4,6 milioni di euro.

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ALLEGATO 4

5-02080 Colucci: Sulle modalità applicative della disciplina degli incentivi per l'acquisto di veicoli a basse emissioni di monossido di carbonio.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Ecobonus è la misura promossa dal Ministero dello sviluppo economico per l'acquisto di Veicoli a Ridotte Emissioni, così come previsto dalla legge di bilancio 2019.
  La misura, come noto, si rivolge a chi acquista e immatricola in Italia veicoli di categoria M1 e veicoli di categoria L1 e L3.
  Per quanto riguarda la prima di queste categorie di veicoli, oggetto del question time di cui si discute, vorrei ricordare sinteticamente i requisiti principali.
  Tali veicoli si considerano quelli destinati al trasporto di persone, con almeno 4 ruote e al massimo otto posti a sedere (oltre al sedile del conducente). Gli stessi devono avere i seguenti requisiti:
   devono essere nuovi di fabbrica;
   devono produrre emissioni di CO2 non superiori a 70 g/km;
   devono essere stati acquistati ed immatricolati in Italia dal 1o marzo 2019 al 31 dicembre 2021;
   e il cui prezzo, considerando come tale quello da listino prezzi ufficiale della casa automobilistica produttrice comprensivo di optional (IVA esclusa), deve essere inferiore a 50 mila euro.

  Ad aprile le immatricolazioni di auto elettriche sono cresciute del 356 per cento in più rispetto all'anno precedente e si continuano a svolgere presso il MiSE incontri, dove ci confrontiamo sulle osservazioni avanzate da parte delle associazioni e delle case automobilistiche.
  È quindi in corso un notevole impegno del Governo nel settore che proseguirà in modo costante al fine di sostenere l'intera filiera e garantire il passaggio a produzioni sempre più ecologiche e necessarie anche per concorrere alla tutela dell'ambiente.