CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 aprile 2019
177.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo rafforzato di partenariato e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica del Kazakhstan, dall'altra, con allegati, fatto ad Astana il 21 dicembre 2015. C. 1648 Governo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La X Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il testo del disegno di legge recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo rafforzato di partenariato e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stai membri, da una parte, e la Repubblica del Kazakhstan, dall'altra, con allegati, fatto ad Astana il 21 dicembre 2015» (C. 1648 Governo),
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 145

ALLEGATO 2

Documento di economia e finanza 2019. Doc. LVII, n. 2 e Allegati.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La X Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2 e Allegati),
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 146

ALLEGATO 3

Documento di economia e finanza 2019. Doc. LVII, n. 2 e Allegati.

PROPOSTA ALTERNATIVA DI PARERE DEI DEPUTATI MORETTO, BENAMATI, BONOMO, MANCA, MOR, NARDI, NOJA E ZARDINI

  La X Commissione,
   esaminato, per le parti di propria competenza, il Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n.2 e Allegati),
  premesso che,
   il Documento di economia e finanza 2019 certifica il fallimento della politica economica del Governo, riconoscendo ufficialmente un insuccesso largamente previsto già nello scorso autunno;
   il Documento, infatti, stima una crescita tendenziale del Pil che precipita allo 0,1 per cento rispetto all'1,5 per cento della Nota di aggiornamento del settembre 2018 e all'1 per cento della successiva revisione del quadro macroeconomico presentata a dicembre;
   gli andamenti dell'economia reale e dell'occupazione che, da maggio 2018 a febbraio 2019, ha registrato la perdita di oltre 116.000 posti di lavoro, sono il frutto di errori di politica economica commessi da un Governo che, invece di predisporre una ampia e complessiva strategia di sviluppo, ha scommesso tutto su un decreto legge i cui effetti sul mercato del lavoro sono molto controversi e, soprattutto, sulle due misure della Legge di bilancio, la cosiddetta «Quota 100» e il Reddito di cittadinanza, che, come il DEF stesso riconosce, hanno effetti pressoché nulli sulla crescita;
   nel 2019 l'Italia sarà il paese che crescerà meno tra quelli occidentali e anche negli anni successivi la stima di crescita, seppur ottimistica, si mantiene su livelli estremamente bassi;
   per tornare su un sentiero di crescita sostenuta, occorre dare avvio a una diversa politica economica e sociale;
   come è stato evidenziato anche da molti dei soggetti auditi, nel Documento all'esame della Commissione non si delinea un quadro preciso programmatico degli interventi da prendere nella prossima Legge di bilancio e questo, unitamente alla confusione generata dalla mancanza di chiarezza su come verranno reperite le risorse per almeno 25 miliardi di euro visto che serviranno circa 2 miliardi (1,8) per gli investimenti e circa 23 miliardi se non si vogliono fare scattare gli aumenti Iva, senza contare poi le ulteriori misure compensative per la istituenda flat tax, rischia di aumentare il clima di incertezza, di minare ulteriormente la fiducia di famiglie e imprese e di frenare i consumi e gli investimenti rallentando così l'economia;
   anche le principali linee di intervento nelle materie di competenza della Commissione appaiono decisamente insufficienti e mancano di una visione sistemica per quanto attiene la politica industriale necessaria per consentire al Paese di proseguire il percorso di crescita, innovazione, sviluppo e competitività del tessuto produttivo e occupazionale intrapreso nella scorsa legislatura con l'adozione di provvedimenti come Impresa 4.0, il «Piano straordinario del Made in Italy», la strategia di internazionalizzazione delle imprese, la SEN, le misure sulla Space economy, le liberalizzazioni della legge annuale sulla concorrenza, il finanziamento delle PMI, la Banda Ultralarga, le misure Pag. 147per la sicurezza del sistema elettrico e del gas, il supporto alle fonti rinnovabili ed all'efficienza energetica;
   nel cronoprogramma delle riforme, non si va oltre all'annuncio generico di adozione, nel 2019, del nuovo provvedimento di legge annuale per il mercato e la concorrenza, azione condivisibile che avrebbe dovuto essere già adottata nei primi mesi dell'anno che però non viene declinata nei tempi e nelle modalità di emanazione, rimanendo quindi vaga e indeterminata senza che vi sia nemmeno il riferimento a quanto espressamente richiesto dalle Raccomandazioni del Consiglio dell'Unione Europea che individua i servizi alle imprese e il commercio al dettaglio come settori principali su cui agire, mentre appare in evidente contrasto con quanto fatto finora dal Governo che ha rallentato il processo di riforma del mercato elettrico previsto dalla legge sulla concorrenza adottata nella precedente legislatura;
   anche l'annuncio della adozione di non meglio specificate iniziative su Autorità di regolazione e Concessioni pubbliche, rende il quadro degli interventi particolarmente debole, stante il fatto che alla fine, l'unica previsione di intervento diretta prevista per il sostegno al tessuto imprenditoriale italiano, è quella del cd. «Decreto Crescita» che conterrebbe – visto che il testo definitivo non risulta essere ancora disponibile – una serie di misure relative a incentivi e agevolazioni per gli investimenti cancellati o depotenziati dalla legge di bilancio 2019, misure sicuramente positive ma, purtroppo, insufficienti per tornare in breve tempo sul sentiero di crescita sostenuta necessario al Paese;
   occorrerebbe invece, per stimolare investimenti e produttività e colmare il persistente divario di produttività rispetto alla media dell'UE, come indicato nel Country Report del 27 febbraio 2019 della Commissione UE, continuare la politica industriale già efficacemente intrapresa nella precedente legislatura, rendendo permanenti le misure di Impresa 4.0 ritenute più efficaci, favorendo il finanziamento non bancario del sistema produttivo e stimolando gli investimenti pubblici e privati anche con interventi nell'istruzione superiore e nelle competenze;
   infine, per quanto attiene al settore del turismo, il contenuto delle riforme del PNR è insufficiente visto che il Documento all'esame della Commissione, oltre a registrare il cambio di governance effettuato la scorsa estate col passaggio delle funzioni del settore turistico dal MIBACT al MIPAAFT, a indicare che verrà effettuato, senza specificare né come e nemmeno quando, il riordino della normativa su professioni turistiche, agevolazioni fiscali, concessioni demaniali, classificazione alberghiera e imposta di soggiorno, ed infine a revisionare le funzioni di ENIT, manca completamente di ogni visione per il futuro e di azioni atte a dare ulteriore impulso e a valorizzare un settore che grazie alle politiche messe in atto dai precedenti governi a guida Pd ha fatto registrare negli ultimi anni un aumento costante di presenze e di spese di turisti stranieri in Italia,
  esprime

PARERE CONTRARIO