CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 aprile 2019
177.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-01956 Muroni: Ritardi nell'aggiornamento, da parte del Ministero dell'Ambiente, del catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come noto, il Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli è istituito presso il Ministero dell'ambiente in base alla Legge sulla green economy e l'efficienza energetica (Legge 221/2015, ex Collegato Ambientale). La prima edizione del Catalogo, riferita all'anno 2016, è stata pubblicata dal Ministero nel 2017. In base al disposto normativo, i sussidi sono intesi nella loro definizione più ampia e comprendono, tra gli altri, gli incentivi, le agevolazioni ed esenzioni fiscali e i finanziamenti agevolati, e vengono valutati in relazione alla loro compatibilità rispetto alla tutela dell'ambiente e al conseguimento degli obiettivi ambientali del Paese.
  In virtù degli impegni sottoscritti dall'Italia con l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, con l'accordo di Parigi sul clima, con gli Aichi Targets della Convenzione sulla Biodiversità e con l'impegno in ambito G20 e G7 alla graduale eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili, l'obiettivo del Catalogo è innanzitutto di fornire al Governo e al Parlamento un quadro sistematico e unitario di conoscenza delle forme di sussidio vigenti, sia dannose che favorevoli per l'ambiente.
  A tal fine, il Ministero dell'ambiente continua ad aggiornare i dati del Catalogo sui sussidi e, con la pubblicazione del DEF, recentemente avvenuta, può ora procedere col rilascio della seconda edizione del Catalogo, riferita all'anno 2017; una versione che rappresenta un'estensione rispetto alla prima edizione, con l'identificazione di altri 30 sussidi.
  Si segnala, inoltre, che il Ministero sta curando la preparazione della terza edizione, riferita all'anno 2018, che dovrebbe essere ultimata entro giugno 2019.
  Per completezza di informazione, si segnala, infine, che – dopo Usa e Cina (nel 2016), Germania e Messico (nel 2017) – nei prossimi giorni verranno pubblicati nell'ambito del G20 anche le «peer review» (esami fra pari) di Indonesia e Italia sui sussidi alle fonti fossili.
  Alla luce delle informazioni esposte, si rassicura dunque, che le questioni rappresentate sono tenute in debita considerazione da parte del Ministero dell'ambiente che ha provveduto e provvederà per il futuro alle attività e valutazioni di competenza in materia con il massimo grado di attenzione.

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ALLEGATO 2

5-01957 Morgoni: Nomina del presidente dell'ente parco dei monti Sibillini.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste, occorre evidenziare, in via preliminare, che le procedure di nomina degli Organi degli Enti Parco si espletano attraverso atti provvedimentali articolati e complessi che richiedono tempi tecnici non eludibili. In particolare, per quanto concerne la nomina dei Presidenti degli Enti. Parco Nazionale, la legge 394/91 prevede la necessità di conseguire l'intesa con i Presidenti delle regioni o delle Province autonome nel cui territorio ricada, in tutto o in parte, il Parco Nazionale. L'intesa è di tipo «forte», pertanto il suo raggiungimento richiede, a volte, un lasso di tempo prolungato e non ci sono meccanismi sollecitatori o sostitutivi che possano essere messi in atto. Ai fini del raggiungimento dell'intesa, e in applicazione del principio di leale collaborazione, occorre, comunque, porre in essere ogni opportuna trattativa volta a superare le eventuali divergenze che ostacolino il raggiungimento di un accordo. Peraltro, una volta raggiunta l'intesa, è necessario acquisire il parere delle Commissioni ambiente di Camera e Senato.
  Ad ogni modo, si segnala che il Ministero dell'ambiente si è sempre impegnato ad avviare l'iter per la copertura degli incarichi vacanti, incontrando i rappresentanti regionali, e sta supportando le attività già iniziate da parte dei Presidenti nominati. Sono, pertanto, in corso continui e costanti contatti con tutte le regioni interessate e si sta svolgendo un serio e approfondito confronto per assicurare una governance all'altezza dei compiti e delle sfide che i Parchi Nazionali devono affrontare. Attualmente, risulta raggiunta l'intesa sul nominativo del Presidente dell'Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre e si è in attesa della calendarizzazione delle sedute alle Commissioni ambiente di Camera e Senato per l'espressione dei pareri, mentre risultano in corso le trattative per il raggiungimento dell'intesa con i Presidenti di regione relativamente a otto Enti Parco.
  A tal proposito, per quanto concerne il Parco Nazionale del Monti Sibillini, si rappresenta che sono in corso i confronti con le Amministrazioni regionali interessate e si segnala che le attività inerenti le funzioni del Parco sono assicurate dalla governance insediata, rappresentata dal Vice Presidente e dal Consiglio direttivo, nonché dal Direttore del Parco per gli aspetti gestionali.

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ALLEGATO 3

5-01959 Mazzetti: Carenza di impianti per lo smaltimento dei rifiuti, con particolare riguardo alla regione Toscana, e disciplina per il riutilizzo degli scarti industriali.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Al fine di favorite la minore produzione di rifiuti e il recupero di materia prima e di energia, a decorrere dal 1o gennaio 1996 è stato istituito il tributo speciale, cosiddetta «ecotassa», per il deposito dei rifiuti in discarica e in impianti di incenerimento senza recupero energetico. Come noto, il tributo è dovuto alle regioni. Una quota parte del gettito è destinata ai comuni ove sono ubicate le discariche o gli impianti di incenerimento senza recupero energetico e ai comuni limitrofi. La restante quota del gettito è destinata alla regione che può utilizzarlo, tra le altre finalità, per incentivare la minore produzione di rifiuti e per favorire la realizzazione di sistemi di smaltimento alternativi alle discariche. Pertanto, la finalità dell'ecotassa è già rigorosamente connessa alla implementazione della dotazione impiantistica alternativa alla discarica, oltre che ad azioni di bonifica e recupero delle aree degradate.
  La strategia nazionale, nell'ambito della gestione dei rifiuti, parte esattamente dal presupposto che lo smaltimento in discarica rappresenti esclusivamente la fase residuale della gestione, ponendo al primo posto la prevenzione, allo scopo di ridurre la quantità dei rifiuti prodotti e favorirne il riuso, sostenendo altresì il recupero e il riciclo degli stessi affinché diventino una risorsa per l'ambiente e per l'economia. Obiettivo, quindi, di tale tributo è quello di disincentivare lo smaltimento dei rifiuti, in discarica o in impianti di incenerimento senza recupero energetico, indirizzando verso altre soluzioni che si pongano ai livelli più alti della gerarchia di gestione dei rifiuti.
  Fermo restando quanto appena esposto, è opportuno evidenziare che l'individuazione dei fabbisogni impiantistici e il loro soddisfacimento è competenza delle regioni che, nell'ambito delle funzioni attribuitegli dall'articolo 196 del decreto legislativo 152/06, definiscono i flussi di rifiuti da trattare e scelgono in quali impianti inviarli. È sempre di competenza esclusiva della regione approvare il Piano regionale di gestione dei rifiuti e autorizzare gli impianti di trattamento in esso individuati per far fronte ad un corretto trattamento.
  Sono, viceversa, di competenza del Ministero dell'ambiente le attività di indirizzo e di normazione, volte anche a favorire l'economia circolare e il riciclo. In questa prospettiva, il Ministero ha emanato il decreto n. 264 del 13 ottobre 2016, che fissa i criteri per considerare gli scatti di produzione quali sottoprodotti e non rifiuti, ed è, inoltre, impegnano nelle attività istruttorie relative all'elaborazione di n. 14 decreti «End of Waste» oltre al decreto ministeriale n. 69 DEL 2018 sul conglomerato bituminoso.

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ALLEGATO 4

5-01960 Trancassini: Iniziative in materia di «end of waste», nell'ambito della disciplina sui rifiuti.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'obiettivo principale dell'istituto dell’« End of Waste» (EoW) è quello di generate percorsi virtuosi di transizione verso l'economia circolare la quale ha, tra i suoi obiettivi fondamentali, l'incentivazione alla sostituzione di materie prime vergini con materie provenienti da filiere di recupero. Nel contesto dell'economia circolare, tale istituto rappresenta una misura concreta per realizzare, secondo i principi del diritto europeo, la c.d. «società del riciclo e recupero».
  In questo contesto, si segnala che il Ministero dell'ambiente è impegnato nel recepimento del cosiddetto «Pacchetto rifiuti» ovvero nel recepimento nell'ordinamento nazionale delle modifiche alle più importanti direttive europee in materia di rifiuti, ossia la Direttiva (UE) 2018/849 che modifica la Direttiva 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso, la Direttiva 2006/66/CE relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e la Direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche; il recepimento della Direttiva (UE) 2018/850 che modifica la direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti; il recepimento della Direttiva (UE) 2018/851 che modifica la Direttiva Quadro 2008/98/CE in materia di rifiuti; ed infine il recepimento della Direttiva (UE) 2018/852 che modifica la Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio.
  L'attività che si sta svolgendo per il recepimento delle richiamate Direttive ha fondamentale importanza in quanto, nell'ambito del recepimento, saranno affrontati temi altamente strategici per l'incentivazione delle filiere del riciclo, tra cui il riassetto della responsabilità estesa del produttore e il relativo adeguamento dei sistemi attualmente in esercizio, il riordino delle competenze tra Stato e regioni, la tariffa sui rifiuti, nonché, appunto, l'istituto dell’end of waste.
  Si segnala, infine, che, con l'intento di dare massima attuazione ai principi dell'economia circolare e della società del recupero e del riciclaggio, oltre all'emanazione del D.M n. 69/2018 recante la disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto di conglomerato bituminoso, il Ministero dell'ambiente ha in corso le attività istruttorie relative ai seguenti decreti «End of Waste»: prodotti assorbenti per la persona (PAP); gomma vulcanizzata granulare (GVG); rifiuti da costruzione e demolizione (C&D); rifiuti di gesso; pastello di piombo; plastiche miste; carta da macero; pulper; rifiuti inerti da spazzamento strade; oli alimentari esausti; vetro sanitario; vetroresina; ceneri da altoforno; residui da acciaieria.
  Alla luce delle informazioni esposte, si rappresenta, pertanto, che la disciplina regolamentare attuativa dell’End of Waste costituisce uno dei prioritari obiettivi del Ministero dell'ambiente, che continuerà a mantenere alto il livello di attenzione sul tema.

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ALLEGATO 5

5-00571 Butti: Tempi e modalità di realizzazione del collegamento stradale Lecco-Bergamo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento al collegamento stradale Bergamo – Lecco, il terzo lotto Lavello in Calolziocorte è in fase di progettazione definitiva, a cura della Provincia di Lecco, con un costo stimato di circa 58 milioni di euro e sono in corso interlocuzioni tra ANAS, regione Lombardia e le Province di Lecco e di Bergamo, al fine di valutare il subentro della società ANAS non appena effettuato il trasferimento dell'intero collegamento.
  In effetti la ex strada statale 639 dei Laghi di Pusiano e di Cariate è inserita nell'elenco delle strade da riclassificare per il tratto complessivo di km 18,479, ricadente nelle province di Lecco e Bergamo.
  Come è noto, il piano Rientro Strade per la riorganizzazione e ottimizzazione della gestione della rete viaria ha l'obiettivo di trasferire in capo ad ANAS circa 6.600 km di strade ex statali, regionali e provinciali.
  A tale scopo, il Fondo Infrastrutture 2017 ha previsto 440 milioni di euro destinati ad interventi di riclassificazione della rete stradale di rientro.
  Con il recente rifinanziamento del Fondo Infrastrutture 2018 vi sono poi ulteriori stanziamenti per interventi di manutenzione straordinaria per complessivi 641,4 milioni di euro.
  Parliamo quindi di ben 1.081 milioni di euro destinati a investimenti sui tratti stradali dismessi dalle regioni.

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ALLEGATO 6

5-01242 Cenni: Stato di avanzamento degli interventi di ammodernamento e messa in sicurezza.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Per quanto riferisce ANAS, i lavori in corso di esecuzione lungo il raccordo autostradale 3 Siena – Firenze, tra il km 51+400 e il km 51+800, consistono nella demolizione integrale del cordolo e di parte dello sbalzo della soletta e ricostruzione con installazione di barriera di sicurezza a norma.
  Durante le lavorazioni si è resa necessaria la temporanea sospensione delle attività per un supplemento di indagini; infatti sono stati eseguiti dei carotaggi per valutare la resistenza di alcune parti di calcestruzzo del cordolo sul quale verranno installate le barriere laterali. ANAS assicura che le lavorazioni ripartiranno a breve.
  Ricordo anche che lo scorso anno ANAS ha completato i lavori di manutenzione straordinaria per il risanamento della sovrastruttura stradale del raccordo, con la realizzazione di tappeto d'usura di tipo drenante, in tratti saltuari in entrambe le carreggiate, per un investimento complessivo di circa 6,5 milioni di euro. Dove non si è intervenuti con i sopradetti lavori, sono state effettuate coperture degli avvallamenti ovvero interventi a carattere provvisorio e localizzato. Pertanto, al fine di rendere omogeneo l'intervento di riqualificazione del manto stradale, ANAS sta progettando ulteriori interventi da inserire nella rimodulazione del Contratto di programma 2016-2020.
  Inoltre, oggi sono in fase di esecuzione i lavori di messa in sicurezza della tratta dal km 27+310 al 56+360 attraverso la riqualificazione o integrazione delle opere d'arte, delle opere idrauliche in cemento armato, di sostegno del corpo stradale e complementari, per un investimento di quasi 7 milioni di euro.
  Infine, sono in fase di progettazione interventi di ripristino degli elementi strutturali, di regimentazione delle acque e di adeguamento delle barriere di protezione, da effettuarsi sui viadotti Docciola e Falciani, per un investimento complessivo di circa 4,8 milioni di euro.
  Concludo riferendo che ANAS sta progettando interventi di potenziamento e di riqualificazione del raccordo Siena-Firenze, anche questi da proporre nella rimodulazione del Contratto di Programma.

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ALLEGATO 7

5-01495 Braga: Ritardi nel completamento della cosiddetta «tangenziale di Bregano (TRCO11), di collegamento tra Bregnano e Cemenate, da parte della società Autostrada pedemontana lombarda del raccordo autostradale Siena-Firenze, cosiddetto Autopalio.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il 1o agosto 2018 la società concessionaria Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) ha trasmesso alla società Concessioni Autostradali Lombarde (CAL) il progetto esecutivo delle opere di completamento della viabilità TRCO11 e il successivo 3 agosto la documentazione di gara per l'affidamento dei lavori di esecuzione; entrambe poi approvate dalla CAL il 10 agosto, secondo le tempistiche concordate con i comuni di Bregnano e Cermenate in data 26 giugno 2018 in occasione di un incontro presso la regione Lombardia.
  Dopo due procedure di gara andate deserte, il 22 ottobre 2018 APL ha indetto una nuova procedura di gara per l'esecuzione dei lavori di completamento dell'opera connessa TRCO11, con criterio di aggiudicazione secondo l'offerta economicamente più vantaggiosa e scadenza per la presentazione delle offerte fissata al 26 novembre 2018.
  Ai sensi di legge, per l'esame delle offerte presentate dai concorrenti alla gara, è necessaria una Commissione Ministeriale, che in effetti APL ha richiesto al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il giorno stesso fissato come termine per la presentazione delle offerte.
  Tale Commissione di gara – nominata con decreto ministeriale del 14 dicembre 2018 e consultabile sul sito APL – è così composta: Presidente Alessandro Molinaro, componenti Vincenzo Acconcia e Vincenzo Nicolosi, ufficio di segreteria Carla Colicelli e Paola Mezzacapo.
  La prima seduta pubblica della Commissione si è svolta il 29 gennaio 2019 e il successivo 5 marzo si è conclusa la valutazione delle offerte tecniche ed economiche con graduatoria provvisoria. Tuttavia, la Commissione ha verificato che le offerte attualmente classificate al primo e al secondo posto sono anormalmente basse, ai sensi dell'articolo 97, comma 3, del Codice dei contratti pubblici.
  Pertanto il Responsabile Unico del Procedimento di APL ha avviato il procedimento di verifica fissando al 25 marzo la scadenza per la presentazione dei giustificativi, cui ha fatto seguito, il 5 aprile scorso, l'aggiudicazione da parte di APL al Raggruppamento Temporaneo Valbasento S.r.l. / Pa.e.co. S.r.l.
  Sono in corso da parte di APL le attività amministrative successive all'aggiudicazione, cui seguirà l'avvio dei lavori, previsto entro il prossimo mese di maggio.
  Infine preciso che, a fronte di una durata dei lavori posta a base di gara pari a 346 giorni naturali e consecutivi, l'offerta dell'aggiudicatario ne prevede una riduzione di 75 giorni, per una durata complessiva pari quindi a 271 giorni naturali consecutivi.

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ALLEGATO 8

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo rafforzato di partenariato e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica del Kazakhstan, dall'altra, con allegati, fatto ad Astana il 21 dicembre 2015. C. 1648 Governo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VIII Commissione,
  esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge C. 1648 Governo, recante Ratifica ed esecuzione dell'Accordo rafforzato di partenariato e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica del Kazakhstan, dall'altra, con allegati, fatto ad Astana il 21 dicembre 2015;
   valutate favorevolmente le disposizioni di cui al titolo III, Capo 8, recanti la disciplina e la regolazione degli appalti pubblici, con particolare riguardo al principio di non discriminazione come base per lo svolgimento delle procedure e alle disposizioni volte ad evitare conflitti di interesse e prevenire le pratiche di corruzione;
   apprezzate le disposizioni di cui al titolo IV, Capo 7, in cui si prevede lo sviluppo e il rafforzamento della cooperazione tra le parti sulle questioni ambientali, al fine di contribuire allo sviluppo sostenibile e alla tutela dell'ambiente;
   evidenziato quanto disposto dal medesimo Titolo IV, Capo 8, per l'intensificazione e lo sviluppo della cooperazione per la lotta e l'adattamento ai cambiamenti climatici;
   sottolineato infine il contenuto del Capo 7 del Titolo VI, volto a promuovere la cooperazione nel settore della protezione civile, al fine di migliorare le misure di prevenzione e di risposta alle catastrofi naturali,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 9

Documento di economia e finanza 2019. Doc. LVII, 2 e allegati.

NOTA INTEGRATIVA DEPOSITATA DAL RELATORE

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