CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 aprile 2019
169.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-01813 Amitrano: Iniziative per l'occupazione e il sostegno al reddito dei disoccupati nell'area di crisi di Caserta.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'atto parlamentare in esame, evidenzio che successivamente al fallimento nell'anno 2012 di diverse aziende che insistono sul territorio della provincia di Caserta, è stata fornita tutela ai lavoratori delle aziende medesime tramite l'attivazione degli ammortizzatori sociali.
  In particolare sono stati concessi trattamenti di CIGS in favore dei lavoratori della Siltal impiegati presso l'unità di Pignataro Maggiore, dei dipendenti della Finmek addetti all'unità di Santa Maria Capua Vetere e dei lavoratori della Morteo impiegati presso l'unità di Sessa Aurunca.
  Faccio, inoltre, presente che la Giunta Regionale della Campania ha comunicato, con specifico riferimento alle misure attuate dalla stessa, che a seguito dell'avviso pubblico di cui al decreto dirigenziale 30 ottobre 2017 sono stati ammessi a finanziamento circa 750 progetti da parte di aziende per l'attivazione di tirocini e sono stati sottoscritti circa 200 atti di concessione per l'attivazione di ulteriori tirocini.
  Con specifico riguardo all'auspicata adozione di un piano strategico d'investimenti, volto a favorire politiche di occupazione e reindustrializzazione del bacino di crisi casertano, segnalo che questo Governo sta perfezionando una proposta progettuale ex decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 24 maggio 2017 (Accordi di innovazione), presentata dalla società Pierrel il 15 gennaio 2019 per la realizzazione di un progetto da realizzare nel comune di Capua.
  Il progetto prevede investimenti pari ad euro 7.700.000 con un impegno per il Ministero di euro 1.770.000 e per la Regione Campania di euro 106.000 con la finalità di un incremento occupazionale interno e dell'indotto.
  In data 22 febbraio 2019 il gestore ha inviato la scheda di valutazione positiva e l'Amministrazione centrale è in attesa delle determinazioni della Regione Campania.
  Rappresento, infine, che ulteriori investimenti sono previsti per la macro-area di crisi industriale complessa della Campania, per la quale risulta essere in corso di nomina il Comitato di coordinamento e controllo, nomina propedeutica all'avvio dei lavori di definizione del progetto di riconversione e di riqualificazione industriale.
  Il rilancio delle aree di crisi costituisce un obiettivo sfidante per il Governo, che ha come interesse prioritario quello di sincerarsi che siano offerte concrete opportunità lavorative a coloro che sono alla ricerca di un impiego.
  Voglio ricordare che nella prospettiva di risolvere alcune delle criticità che affliggono il mondo del lavoro questo esecutivo ha già fornito risposte significative con l'adozione del decreto dignità e del decreto in materia di reddito di cittadinanza, volti ad incrementare le tutele dei lavoratori e a realizzare le aspirazioni di coloro che sono alla ricerca di un'occupazione.
  Rimane comunque alta l'attenzione dell'esecutivo sulla tematica.
  Infine, per completezza di esposizione, voglio informare che il Governo ha approntato una norma, che sarà veicolata in uno dei decreti legge di prossima pubblicazione, volta alla tutela dei lavoratori delle aree di crisi industriale complessa, tra cui la Regione Campania.

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ALLEGATO 2

5-01814 Murelli: Situazione dell'azienda Dm Elektron di Buja (UD) e salvaguardia dei relativi livelli occupazionali.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'azienda DM Elektron di Buja (UD), impegnata nella produzione di schede e componenti elettronici, ha utilizzato la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per «riorganizzazione aziendale» nei periodi dall'8 maggio 2010 al 7 maggio 2011 e dal 22 ottobre 2015 al 21 ottobre 2016.
  Inoltre, la CIGS è stata utilizzata anche a seguito della «sottoscrizione di contratti di solidarietà» per i periodi dal 22 ottobre 2012 al 21 ottobre 2013 e dal 22 gennaio 2014 al 21 gennaio 2015 – con riconoscimento anche di un contributo regionale aggiuntivo rispetto al trattamento di integrazione salariale –, nonché dal 22 gennaio 2015 al 21 ottobre 2015.
  L'azienda, al momento, non sta beneficiando di ammortizzatori sociali.
  Per quanto riguarda la crisi occupazionale che sta interessando lo stabilimento Dm Elektron, segnalo che la Regione friulana, a seguito di quanto avvenuto a partire dal 7 dicembre 2018, con i lavoratori mobilitatisi per la paventata delocalizzazione della produzione verso unità produttive di proprietà aziendale site in Romania, ha convocato un tavolo con le parti, il cui primo incontro si è tenuto lo scorso 10 dicembre.
  In tale sede, la Regione ha manifestato la propria disponibilità a supportare soluzioni idonee a garantire la continuità produttiva del sito friulano con conseguente tutela dei livelli occupazionali.
  In data 13 dicembre 2018, l'azienda ha presentato all'Amministrazione regionale i piani di produzione per il sito di Buja fino al 31 maggio 2019, precisando come la pianificazione dichiarata garantisca l'impiego delle maestranze coinvolte; ne è conseguita la revoca dello sciopero da parte delle organizzazioni sindacali.
  Il 26 marzo 2019 l'Amministrazione regionale ha nuovamente incontrato la RSU dello stabilimento di Buja e le OO.SS., all'esito dell'incontro che i rappresentanti dei lavoratori hanno avuto con l'azienda in data 22 marzo 2019 e nel corso del quale è stata annunciata la decisione di cessare l'attività dei reparti produttivi, con conseguente, significativa, eccedenza di personale.
  La regione, quindi, ha convocato un nuovo tavolo urgente con azienda, Confindustria Udine, rappresentanze sindacali unitarie e OO.SS. per il 5 aprile 2019, al fine di favorire l'individuazione di soluzioni che consentano la tutela del tessuto produttivo locale e dei livelli occupazionali.
  Segnalo che la situazione dell'azienda Dm Elektron è seguita con particolare attenzione da questo Governo che, a prescindere dagli esiti dell'incontro del 5 aprile, si è reso disponibile, qualora venga richiesto dalle parti sindacali o dalla proprietà, ad avviare un tavolo istituzionale di confronto con l'obiettivo di tutelare i posti di lavoro a rischio e l'intera produzione.
  È sempre stato interesse principale delle forze politiche, che reggono il Governo di questo Paese, tutelare gli aspetti lavoristici e industriali ed, in particolare, da quando siamo al Governo, le vicende occupazionali dei lavoratori sono diventate una delle nostre priorità assolute.
  Un ulteriore passo in più è stato fatto anche nella giornata di ieri. Infatti, il Ministro Di Maio ha firmato il Decreto Pag. 160interministeriale che sblocca le risorse per ulteriori interventi di integrazione salariale straordinaria, nonché della concessione del trattamento di mobilità in deroga, a favore di circa 60.000 lavoratori.
  L'intervento è destinato alle imprese operanti all'interno delle aree di crisi industriale complessa nelle regioni Lazio, Puglia, Toscana, Sicilia, Molise, Marche, Abruzzo, Sardegna, Liguria, Umbria e Friuli Venezia Giulia.
  Il decreto assegna 117 milioni di euro, posti a carico del Fondo sociale per occupazione e formazione, e rappresenta un sostegno concreto per migliaia di lavoratori in difficoltà.

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ALLEGATO 3

5-01815 Fatuzzo: Ampliamento della facoltà di riscatto dei periodi non coperti da contribuzione in favore di soggetti titolari di periodi di anzianità contributiva antecedenti al 1o gennaio 1996.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La questione posta all'attenzione dall'Onorevole interrogante riguarda una delle tante importanti misure contenute nella recentissima legge n. 26 del 2019, istitutiva del Reddito di cittadinanza e Quota 100.
  In questa cornice normativa, ispirata dalla necessità di contrastare la povertà, la diseguaglianza e l'esclusione sociale attraverso innovative politiche di sostegno al reddito, ha trovato spazio un nuovo istituto normativo volto a favorire la riscattabilità dei «buchi contributivi», in aggiunta a quelli già previsti dalla disciplina vigente.
  Con essa, infatti, si vuole consentire ai soggetti che hanno cominciato a versare contributi dopo il 1o gennaio 1996, di potere coprire un periodo fino a cinque anni sanando, in tal modo, eventuali discontinuità nel versamento dei contributi previdenziali riguardanti la propria carriera lavorativa.
  Più in particolare, l'articolo 20 della legge n. 26 del 2019 ha introdotto in via sperimentale, per il triennio 2019-2021, per i soggetti rientranti nel sistema di calcolo contributivo e che non hanno maturato alcuna anzianità contributiva alla data del 31 dicembre 1995, la possibilità di riscattare, nella misura massima di cinque anni anche non continuativi, i periodi non coperti da contribuzione presso forme di previdenza obbligatoria.
  Con particolare riferimento al quesito posto dall'interrogante, concernente la possibile estensione della platea dei soggetti destinatari della misura in questione, anche nei confronti dei lavoratori aventi una storia contributiva precedente alla data del 31 dicembre 1995, posso dire che con il provvedimento normativo in materia di Reddito di cittadinanza abbiamo introdotto un primo livello di tutela nei confronti di tutti quei soggetti che si trovano maggiormente esposti al rischio di marginalità, ma la nostra intenzione è senz'altro quella di portare avanti tutte quelle misure che possano contribuire alla completa ridefinizione di un nuovo modello di benessere collettivo per tutti i cittadini e che in questa prospettiva valuteremo l'opportunità di estendere la platea dei destinatari della norma oggetto del presente atto di sindacato ispettivo.
  A tal proposito, voglio in questa sede rendere noto che in Senato è stato presentato il disegno di legge n. 658, a firma del Movimento 5 stelle, volto ad istituire un salario minimo orario, al fine di riconoscere ad ogni lavoratore una retribuzione proporzionata e sufficiente ai sensi dell'articolo 36 della Costituzione.

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ALLEGATO 4

5-01816 Rizzetto: Situazione dei lavoratori dell'azienda Dm Elektron di Buja (UD).

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'interrogazione dell'On. Rizzetto riguarda le problematiche relative alla crisi occupazionale dell'azienda DM Elektron di Buja (UD).
  Così come già evidenziato nell'interrogazione precedente, e dando per dichiarato quanto già detto nella predetta interrogazione, aggiungo ulteriori elementi che lo stesso On. interrogante pone in relazione al contrasto alla delocalizzazione, sia all'interno che all'esterno del territorio italiano.
  La tematica in questione è stata messa al centro dell'agenda di Governo attraverso il decreto Dignità.
  Come noto, la normativa prevede che le imprese, operanti nel territorio nazionale e beneficiarie di un aiuto di Stato, decadano dal beneficio stesso qualora l'attività economica sia delocalizzata al di fuori del sito territoriale incentivato. Questo provvedimento è stato ritenuto necessario al fine di limitare la destabilizzazione economica e sociale provocata dall'uso delle continue delocalizzazioni.
  Non risulta, ad oggi, che la società in questione abbia beneficiato della concessione di contributi agevolativi.
  Ciononostante, al di là della disciplina in materia e del caso specifico, il tema della delocalizzazione riveste un ruolo importante all'interno del dibattito governativo e l'impegno generale di questo Governo punta ad individuare politiche pubbliche utili ad incoraggiare le aziende ad investire e rimanere nei territori originari di produzione.
  Concludo sottolineando nuovamente l'impegno del Governo nei confronti di tutti i lavoratori in difficoltà e la disponibilità, nel caso in questione, ad avviare immediatamente un tavolo istituzionale al fine di tutelare i posti di lavoro a rischio e il rilancio economico e sociale di quel territorio.