CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 13 marzo 2019
156.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-01660 Moretto: Sulla selezione degli esperti componenti della Commissione speciale per la riconversione economica della città di Taranto.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il Ministero dello sviluppo economico ha, come noto, pubblicato un avviso che scadrà il 15 marzo prossimo, per reclutare 5 esperti che saranno selezionati per l'elaborazione di una visione strategica per la riconversione economica di Taranto e del suo territorio.
  Il fine di tale procedura, in particolare, è quello di prevedere la realizzazione di un Piano, ispirato all'innovazione e alla diversificazione delle attività produttive del luogo, finora incentrato sulla siderurgia. In tal modo, dunque, si vuole avviare un percorso per dare un futuro diverso alla città. Alla guida del citato Piano c’è una «Commissione Speciale» presieduta dal Ministro Luigi Di Maio e formata da 5 componenti, scelti tra il personale del Ministero dello sviluppo economico e ulteriori 5 soggetti, selezionati attraverso la già citata call internazionale.
  Questi ultimi, in particolare, dovranno avere una specifica competenza in: investimenti pubblici, trasformazione urbana e produttiva, valorizzazione dell'economia territoriale e trasferimento tecnologico.
  Gli esperti, saranno nominati con decreto del Ministro dello sviluppo economico, dureranno in carica 12 mesi, eventualmente prorogabili ed dovranno possedere i requisiti di esperienza e professionalità richiesti da almeno 10 anni.
  La Commissione, così sostituita, dovrà identificare forme di coordinamento per le iniziative che verranno realizzate sull'area di Taranto, favorendo anche la convergenza a livello regionale, nazionale e comunitario di risorse pubbliche funzionali alla realizzazione dei programmi operativi.
  Il motivo che ha portato alla costituzione di questa commissione di esperti in determinati e ben precisi settori, è dunque quello di voler istituire una sorta di tutoraggio che possa fornire validi suggerimenti e supportare scelte consapevoli nel rilancio delle aree dell'ex ILVA.
  Nello svolgere tale attività, gli esperti si atterranno ad un codice etico a tutela dell'interesse pubblico, garantendo riservatezza e obiettività.
  La pianificazione strategica che verrà così attuata potrà essere in grado di innescare un potente fattore di cambiamento, di creare un meccanismo di aggiornamento continuo e farà la differenza per dare efficaci strumenti organizzativi agli operatori del territorio interessati.

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ALLEGATO 2

5-01661 Squeri: Sugli incentivi alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili

TESTO DELLA RISPOSTA

Rispondo all'atto in discussione, relativo alla incentivazione delle energie rinnovabili cosiddette mature (FER1), con particolare riferimento ai settori geotermoelettrico e mini-idroelettrico.
  Premetto che, quanto osservato dalla Commissione europea sul cd. DM FER1, notificato a fine gennaio scorso, è frutto della normale interlocuzione che si instaura nell'ambito del procedimento di notifica ex articolo 107 TFUE.
  Già in precedenti occasioni, il Ministero dello sviluppo economico è stato chiamato a motivare sotto diversi profili le scelte allora effettuate.
  In questo caso, rispetto al passato, va anche detto che il citato Decreto, per ragioni di celerità non è stato oggetto di pre-notifica, il che ha comportato plausibilmente la necessità da parte della Commissione europea di acquisire maggiori elementi conoscitivi.
  È stata, perciò, elaborata un'ipotesi di risposta a tutte le richieste di chiarimento formulate, che saranno discusse in una Conference call con i Servizi della Commissione, fissata proprio per domani (14 marzo).
  Nello specifico, con riferimento alla geotermia tradizionale, confermo l'intendimento di sostenere tale tecnologia con modalità comunque più sostenibili dal punto di vista ambientale. Va detto, infatti, che i fluidi geotermici italiani utilizzabili in impianti geotermici tradizionali sono ricchi non solo di anidride carbonica, ma anche di altri inquinanti (tra i quali: idrogeno solforato, mercurio, ossido di zolfo).
  Pertanto, il confronto avviato con la Commissione è orientato altresì a definire obiettivi ambientali ambiziosi, raggiungibili tecnicamente ed economicamente giustificabili. Inoltre, nel decreto sulle rinnovabili FER2, di prossima emanazione, sarà prevista una disciplina più organica sulla geotermia e saranno introdotti nuovi incentivi per il potenziamento e la qualificazione tecnologica del settore.
  Rappresento, tra l'altro, che si è aperto un tavolo di confronto con la Regione Toscana (sul cui territorio sono presenti tutte le installazioni operative e i progetti in corso) e i Comuni interessati, che consentirà di calibrare al meglio le soluzioni tecnologiche possibili e i relativi livelli di sostegno, tenendo conto delle caratteristiche del fluido geotermico.
  Quanto all'idroelettrico, ricordo che, stante la situazione del pre-contenzioso avviato dalla Commissione Europea con il Caso EU-PILOT del 2014 è stato necessario acconsentire l'accesso al regime incentivante ai soli impianti ad impatto aggiuntivo intrinsecamente nullo, al fine di evitare il deterioramento dei corpi idrici e la conseguente limitazione del raggiungimento degli obiettivi di qualità per gli stessi fissati, con connesso rischio di incorrere nella procedura di infrazione per violazione della Direttiva Quadro sulle Acque (DQA).
  Per tali ragioni, ai fini del rispetto del punto 117 della disciplina sugli Aiuti di Stato in materia di energia e ambiente, si è ritenuto che i nuovi incentivi possano essere riconosciuti agli impianti che non danno luogo a prelievi aggiuntivi.
  All'esito dell'imminente interlocuzione con la Commissione, il Governo dunque deciderà quali iniziative intraprendere in merito.

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ALLEGATO 3

5-01662 Sut: Sui tempi per l'approvazione del piano triennale della ricerca di sistema elettrico nazionale 2019-2021.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come noto, il Decreto Ministeriale 16 aprile 2018 ha riformato le modalità di gestione della Ricerca di Sistema elettrico, mediante una significativa semplificazione delle procedure e la sostanziale ridefinizione dei ruoli dei diversi attori coinvolti (MiSE, ARERA e CSEA).
  In particolare, il medesimo decreto attribuisce al Ministero dello Sviluppo Economico un ruolo attivo nel nuovo meccanismo, non solo relativamente all'elaborazione del Piano Triennale della Ricerca di Sistema, ma anche nella gestione operativa delle attività da svolgersi nel triennio di riferimento.
  Al fine di evitare discontinuità, le disposizioni transitorie definite dall'articolo 11 del citato decreto, hanno limitato la vigenza della normativa antecedente fino al 31 dicembre 2018, nonché hanno esteso il Piano Triennale 2015-2017, anche al 2018 per gli Accordi di Programma conclusi o in conclusione.
  Il nuovo meccanismo di gestione della Ricerca di Sistema è stato invece destinato direttamente al triennio 2019-2021.
  A seguito dell'emanazione del suddetto decreto, il Ministero dello sviluppo economico si è attivato sin da subito per dare attuazione all'estensione al 2018 del PT 2015-2017 e per stabilire le modalità di predisposizione del Piano triennale successivo.
  Con il decreto per l'annualità transitoria 2018, firmato dal Ministro dello sviluppo economico il 16 novembre scorso, si è provveduto a sancire l'ammissibilità dei progetti di ricerca al finanziamento entro la data utile (31 dicembre 2018).
  Relativamente alla predisposizione del Piano triennale, rappresento che il Ministero ha già avviato un tavolo tecnico di confronto con esperti valutatori, sia in termini procedurali, sia in merito ai temi di ricerca affrontati, con l'intento di migliorare l'efficacia della misura. Un secondo confronto si è avuto con i soggetti scientifici coinvolti nelle attività della ricerca di sistema (ENEA, RSE e CNR), al fine di definire gli obiettivi generali e i temi di ricerca principali verso cui orientare il prossimo Piano triennale.
  Nel mese di gennaio scorso, a seguito degli incontri avvenuti presso il MiSE, gli Enti affidatari dei progetti di ricerca hanno perfezionato le loro attività e apportato aggiornamenti congrui al prodotto realizzato.
  Pertanto, informo che l'iter relativo al Piano Triennale di cui si discute è in fase di conclusione, posto che – attualmente – gli Uffici competenti del Ministero stanno provvedendo al perfezionamento dell'Allegato tecnico al Piano Triennale in questione, per poi poter procedere alla sua pubblicazione.

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ALLEGATO 4

DL 4/2019: Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni. C. 1637 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,
   esaminato per le parti di competenza il testo del disegno di legge recante «Conversione in legge del decreto-legge n. 4/2019, recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni» (C. 1637 Governo, approvato dal Senato);
   valutate positivamente le finalità del provvedimento;
   considerato che l'articolo 8 prevede incentivi per le imprese e per i lavoratori, nel caso di assunzioni a tempo pieno e indeterminato, di beneficiari del reddito di cittadinanza;
   osservato, in particolare che il comma 4 del suddetto articolo 8 riconosce ai beneficiari del reddito di cittadinanza un beneficio addizionale, nel caso di avvio di un'attività lavorativa autonoma o di impresa individuale o una società cooperativa entro i primi dodici mesi di fruizione del reddito, demandando a un decreto ministeriale, per il quale non viene peraltro specificato il termine di emanazione, la definizione delle modalità di richiesta e di erogazione;
   evidenziato che anche il comma 9 dell'articolo 3 prevede una analoga misura incentivante nel caso di avvio di un'attività d'impresa o di lavoro autonomo, sia in forma individuale che di partecipazione da parte di uno o più componenti il nucleo familiare nel corso dell'erogazione del reddito di cittadinanza;
   rilevato che andrebbe valutata l'opportunità di specificare la portata delle due misure incentivanti, in particolare nel senso di chiarire se siano tra loro alternative o cumulabili,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   valutino le Commissioni di merito, in base alle considerazioni svolte in premessa, l'opportunità di specificare la portata delle due misure incentivanti di cui al comma 9 dell'articolo 3 e al comma 4 dell'articolo 8, in particolare nel senso di chiarire se siano tra loro alternative o cumulabili.

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ALLEGATO 5

DL 4/2019: Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni. C. 1637 Governo, approvato dal Senato.

PROPOSTA ALTERNATIVA DI PARERE DEI DEPUTATI MORETTO, BENAMATI, BONOMO, MANCA, MOR, NARDI, NOJA E ZARDINI

  La X Commissione,
   esaminato per le parti di propria competenza il decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni;
   premesso che:
    il decreto-legge in esame consta, nel testo approvato dal Senato, di 42 articoli, e recando disposizioni relative a due differenti e rilevanti ambiti, quali reddito di cittadinanza e accesso anticipato al trattamento pensionistico;
    per quanto riguarda il primo ambito, cui sono dedicati gli articoli da 1 a 13, il decreto-legge introduce il reddito e la pensione di cittadinanza, definendo la platea dei beneficiari sulla base di una serie di requisiti (residenza, reddito, patrimonio, godimento di beni di durevoli), l'entità e i criteri di calcolo del beneficio, le modalità di erogazione, le sanzioni e il sistema di monitoraggio, e prevede misure volte all'inserimento lavorativo e all'inclusione sociale attraverso l'attivazione di percorsi personalizzati presso i centri per l'impiego e i servizi comunali competenti per il contrasto della povertà;
    sono altresì previsti dal provvedimento, all'articolo 8, come modificato nel passaggio al Senato, alcuni incentivi a favore dei datori di lavoro che assumono, a tempo pieno e indeterminato, anche mediante contratto di apprendistato, soggetti beneficiari del reddito di cittadinanza, a favore degli enti di formazione accreditati, qualora questi concorrano all'assunzione dei suddetti beneficiari, nonché ai beneficiari del reddito che avviano un'attività lavorativa autonoma o di impresa individuale o una società cooperativa entro i primi dodici mesi di fruizione del reddito medesimo;
    per quanto riguarda l'accesso anticipato al trattamento pensionistico il decreto-legge in esame introduce in via sperimentale, per il triennio 2019-2021, una nuova fattispecie di conseguimento anticipato del diritto alla pensione in presenza di un requisito anagrafico pari a 62 anni e di un'anzianità contributiva minima di 38 anni, la cosiddetta quota 100, nonché reca ulteriori disposizioni generali relative all'accesso alla pensione anticipata, modifiche alla disciplina degli enti previdenziali pubblici (INPS e INAIL), misure relative al riscatto dei periodo non coperti da contribuzione, all'anticipo e alla detassazione dei trattamenti di fine servizio, e la proroga dell'Ape sociale;
    altresì, a seguito delle modifiche apportate al Senato, il provvedimento in esame, agli articoli 26-bis e 26-ter, reca disposizioni in materia di cassa integrazione straordinaria, nello specifico prevedendo il rifinanziamento per gli anni 2019 e 2020 dei programmi di cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione, crisi aziendali e contratto di solidarietà, e autorizzando il Ministro del lavoro e delle politiche sociali a disporre acconti, per sei mensilità, sulla erogazione del trattamento di integrazione salariale per i lavoratori sospesi di aziende ricadenti in aree di crisi Pag. 163complessa con un organico superiore a 500 unità, in presenza di difficoltà nella realizzazione dei programmi di riorganizzazione;
   rilevato che:
    con riferimento al reddito di cittadinanza, il provvedimento mira, con un unico strumento, ad affrontare due problemi distinti, ossia la condizione di disagio sociale e la disoccupazione, che richiedono per la loro complessità molteplici e più articolati interventi, basati su strutture in grado di sostenere le misure e offrire efficaci e adeguati supporti alle politiche intraprese;
    negli ultimi anni sono state perseguite dai governi a guida del Partito Democratico sia politiche di investimento e di sostegno al tessuto produttivo del paese, al fine di stimolare la crescita economica e l'occupazione, in particolare giovanile, sia politiche sociali improntate alla solidarietà ma anche alla crescita economico-sociale, in particolare attraverso l'introduzione del reddito di inclusione (REI), per il sostegno al reddito dei nuclei familiari in gravi difficoltà economiche e per l'inclusione sociale, secondo un approccio strutturale e non solo emergenziale, volto al superamento delle condizioni di povertà e non già al mero assistenzialismo;
    il passaggio dal meccanismo del Reddito di inclusione (Rei), appena partito, a quello del reddito di cittadinanza, con il conseguente aggravio del ruolo dei centri per l'impiego, al momento non in grado di assolvere a tutte le funzioni affidate, richiede tempi di attuazione che appaiono incompatibili con il repentino avvio della nuova disciplina, con il rischio di non offrire adeguati servizi in caso di disagio sociale e per la ricerca dell'occupazione in sinergia con il mondo delle imprese e il mercato del lavoro;
    lo strumento del reddito di cittadinanza, così come costruito, rischia di scoraggiare la ricerca del lavoro da parte dei disoccupati, in considerazione sia dell'entità del beneficio economico, che risulta troppo elevato in considerazione del livello stipendiale medio dei giovani under 30 che si attesta a 830 netti al mese, sia del meccanismo di cumulo tra il beneficio che percepisce il nucleo nel suo insieme e i redditi da lavoro di un singolo componente;
    il combinato disposto da un lato del reddito di cittadinanza configurato come canale di accesso privilegiato al mondo del lavoro, in ragione degli incentivi erogati alle imprese in caso di assunzione a tempo pieno e indeterminato dei beneficiari del reddito, e dall'altro delle misure introdotte dal cd. DL Dignità, che limitano il rinnovo dei contratti a tempo determinato senza prevedere incentivi alla stabilizzazione, deprime e dequalifica il mercato del lavoro, con effetti negativi sia sul fronte della domanda che dell'offerta;
    l'ingente quantità di risorse stanziate per il reddito di cittadinanza avrebbe trovato un più efficiente utilizzo per la riduzione del carico fiscale sul lavoro, per la trasformazione dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, per misure atte a migliorare il livello minimo dei salari, nonché per il rafforzamento degli ammortizzatori sociali;
  esprime

PARERE CONTRARIO