CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 7 marzo 2019
153.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Modifiche all'articolo 4 del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112, in materia di accesso aperto all'informazione scientifica (C. 395 Gallo).

EMENDAMENTI APPROVATI

ART. 1.

  Al comma 1, lettera a), sostituire il numero 1) con il seguente:
  1) l'alinea è sostituito dal seguente: «I soggetti pubblici preposti all'erogazione o alla gestione dei finanziamenti della ricerca scientifica adottano, nella loro autonomia e a fini non commerciali, le misure necessarie per la promozione dell'accesso aperto ai risultati e ai dati, anche parziali, della ricerca finanziata per una quota pari o superiore al 50 per cento con fondi pubblici, quando documentati in opere scientifiche, compresi articoli, atti di convegni e materiali audio e video inerenti alla ricerca e alla divulgazione, pubblicate su periodici. Le predette opere devono includere una scheda di progetto in cui siano menzionati tutti i soggetti che hanno concorso alla loro realizzazione. L'accesso aperto si realizza rendendo le opere scientifiche di cui al primo periodo accessibili a titolo gratuito dal luogo e nel momento scelti individualmente dall'utente:».
1. 500. Relatore.

  Al comma 1, lettera a), sostituire il numero 2) con il seguente:
  2) le lettere a) e b) sono sostituite dalle seguenti:
   «a) al momento della prima pubblicazione;
   b) ovvero, quando la prima pubblicazione abbia avuto fini di lucro, tramite la ripubblicazione senza fini di lucro sulla rete internet, in archivi elettronici istituzionali o disciplinari, entro sei mesi dalla prima pubblicazione, quando si tratta di opere nelle aree disciplinari scientifico-tecnico-mediche, ed entro dodici mesi, quando si tratta di opere nelle aree disciplinari umanistiche e delle scienze sociali».

  Conseguentemente, al medesimo comma 1, lettera a), sopprimere il numero 3).
1. 501. Relatore.

  Sostituire il comma 2 con il seguente:
  2. Dopo l'articolo 42 della legge 22 aprile 1941, n. 633, è inserito il seguente:

«Art. 42-bis.

  1. L'autore di un'opera scientifica pubblicata in un periodico, che sia il risultato di una ricerca finanziata per una quota pari o superiore al cinquanta per cento con fondi pubblici, ha il diritto, purché senza fini commerciali, di renderla disponibile gratuitamente al pubblico sulla rete internet, in archivi elettronici istituzionali o disciplinari, con accesso aperto, dopo che essa è stata messa a disposizione gratuita del pubblico dall'editore o comunque dopo non più di sei mesi dalla prima pubblicazione, quando si tratta di opere nelle aree disciplinari scientifiche, tecniche Pag. 40e mediche, e dopo non più di un anno, quando si tratta di opere nelle aree disciplinari umanistiche e delle scienze sociali. Nell'esercizio del predetto diritto l'autore indica gli estremi della prima edizione, specificando il nome dell'editore.
  2. L'autore rimane titolare del diritto di cui al comma 1 anche nel caso in cui abbia ceduto in via esclusiva i diritti di utilizzazione economica della propria opera all'editore o al curatore. Le clausole contrattuali pattuite in violazione di quanto disposto al comma 1 sono nulle.».
1. 503. Relatore.

  Al comma 1, lettera c), sostituire il capoverso comma 3-bis con il seguente:
  3-bis. Il contratto nazionale di servizio stipulato dal Ministero dello sviluppo economico con la società concessionaria del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale ai sensi dell'articolo 45 del testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, promuove il potenziamento e la valorizzazione dell'informazione e della divulgazione scientifiche su tutte le piattaforme e i canali della società concessionaria, anche mediante iniziative congiunte con le università e gli enti pubblici di ricerca di cui al decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 218, nonché l'offerta multimediale in ambito scientifico e culturale attraverso l'utilizzo delle tecnologie più innovative della società medesima. A tal fine, il Ministro dello sviluppo economico, in sede di predisposizione dello schema di contratto, acquisisce, su questo punto, i pareri del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
1. 504. Relatore.

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ALLEGATO 2

5-00650 Ascani: Sulle riduzioni tariffarie di servizi in ambito scolastico nel comune di Lodi.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  On. le Ascani,
  rispondo alla Sua interrogazione, evidenziando che il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca non ha una specifica e diretta competenza sul servizio di mensa scolastica che, come noto, fa capo agli enti locali che provvedono all'affidamento dei relativi appalti e stabiliscono, in totale autonomia, le tariffe da applicare.
  Ciò non significa che il Ministero sia indifferente al modo in cui viene assicurato dagli enti locali il servizio di mensa nelle scuole in considerazione del fatto che anche quello del pasto costituisce, per le alunne e gli alunni, un momento di arricchimento educativo e di condivisione.
  Come è noto, infatti, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha, sin da subito, operato per garantire l'inclusione di tutti gli studenti e la tutela delle famiglie nel percorso scolastico, anche assicurando la concertazione di ogni iniziativa con gli Enti territoriali competenti sulle singole materie.
  La questione da Lei sollevata è oggetto di un contenzioso in essere presso i competenti Uffici giudiziari e, ritenendo di non entrare nel merito di un accertamento della magistratura, si attende l'esito del procedimento.
  Concludo sottolineando l'importanza di azioni di sistema poste in essere da questo Governo che ha predisposto significative misure per i giovani, per le famiglie e per il contrasto alla povertà.

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ALLEGATO 3

5-01339 Mollicone: Sull'insegnamento del jazz nei licei musicali.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  On.le Mollicone,
  rispondo alla Sua interrogazione, evidenziando, preliminarmente, che gli ordinamenti dei Licei musicali non prevedono indirizzi o sezioni specificamente dedicati all'insegnamento della musica jazz.
  Nei cinque anni del percorso del liceo musicale gli studenti debbono, infatti, sviluppare capacità esecutive e interpretative riferite a brani e autori di diversi contesti e momenti della storia della musica.
  Si tratta, con tutta evidenza, di una preparazione ad ampio raggio che non può, quindi, essere dedicata, in modo esclusivo, ad un solo momento, ad un solo stile e ad una sola tecnica musicale.
  Ed è proprio per questo motivo che le Indicazioni Nazionali per i Licei non prevedono, con riferimento ai Licei Musicali, la creazione di un codice per ogni specifico strumento di jazz, proprio in considerazione del fatto che il docente di strumento musicale deve formare le allieve e gli allievi nel senso (leggo un virgolettato) della «acquisizione di un ricca specifica letteratura strumentale (autori, metodi e composizioni), solistica e d'insieme, rappresentativa dei diversi momenti e contesti della storia della musica (nell'evoluzione dei suoi linguaggi) fino all'età contemporanea».
  Ciò premesso, l'eventuale introduzione di specifiche classi di concorso dedicate all'insegnamento della musica jazz necessiterebbe, in ogni caso, di un'attenta riflessione sull'opportunità di apportare modifiche ordinamentali che dovrebbero, necessariamente, passare attraverso la revisione delle Indicazioni nazionali per i Licei musicali.
  Pertanto, solo in conseguenza di tale adattamento ordinamentale potrebbe pervenirsi, compatibilmente con la disponibilità delle relative risorse finanziarie, alla creazione di un organico ad hoc ed anche di graduatorie distinte, come da Lei auspicato.
  Quanto, invece, alla circostanza da Lei segnalata che il decreto del Presidente della Repubblica n. 19 del 2016, «Regolamento recante disposizioni per la razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso a cattedre e a posti di insegnamento», come modificato e integrato dal decreto ministeriale n. 259 del 2017, non prevede i diplomi accademici di II livello relativi agli strumenti jazz (come ad esempio, pianoforte jazz, chitarra jazz o violino jazz) quali titoli di accesso alla classe di concorso A-55 (Strumento musicale negli istituti di istruzione secondaria di II grado), rappresento che, nell'ambito di una più ampia revisione delle previsioni del Regolamento adottato nel 2016, il gruppo di lavoro appositamente costituito ha proposto di colmare tale lacuna inserendo i diplomi accademici di II livello relativi agli strumenti jazz tra i titoli di accesso alla classe di concorso A-55.

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ALLEGATO 4

5-01524 Toccafondi: Sul monitoraggio dei percorsi aggiuntivi degli ITS.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  On.le Toccafondi,
  rispondo alla Sua interrogazione, evidenziando, preliminarmente, che con il decreto ministeriale n. 394 del 2018 questo Ministero ha approvato i programmi di sviluppo nazionale del Sistema ITS che hanno, tra gli obiettivi strategici, il potenziamento della sinergia fra ITS e imprese, in particolare a livello di progettazione di qualificanti percorsi formativi, finalizzati a incrementare nei giovani le competenze abilitanti all'uso di strumenti avanzati di innovazione tecnologica e organizzativa, in coerenza con la rapida evoluzione del mercato del lavoro.
  Ciò premesso, quanto allo specifico quesito posto, si rammenta che l'assegnazione delle risorse – 10 milioni di euro stanziati per il 2018 – in attuazione del citato decreto ministeriale n. 394 del 2018, è stata disposta direttamente dal MIUR a favore di 50 ITS in possesso dei requisiti per l'accesso alla premialità a seguito di valutazione nell'anno 2017 e nell'anno 2018, sulla base dei dati forniti da INDIRE, e in attuazione del medesimo decreto ministeriale più volte sopra richiamato e di quanto concertato con l'Accordo in Conferenza Stato-Regioni.
  Con tale quota gli ITS realizzeranno percorsi incrementali rispetto a quelli attivati nell'anno 2017 dedicati alla formazione di competenze abilitanti all'uso di strumenti avanzati di innovazione tecnologica e organizzativa.
  Al riguardo, si ricorda che i competenti Uffici degli Assessorati regionali hanno inviato a questo Ministero formali comunicazioni contenenti l'indicazione dei percorsi aggiuntivi degli ITS individuati che rispettano le caratteristiche del piano di sviluppo di cui al decreto ministeriale n. 394 del 2018.
  Sulla base dei dati immessi nella Banca dati nazionale dell'INDIRE sono in fase di verifica e valutazione i percorsi, l'assegnazione delle risorse e l'avvio dei percorsi nel pieno rispetto delle modalità e dei tempi stabiliti nelle sedute delle Conferenze Unificate del 5 agosto 2014 e del 17 dicembre 2015.
  Al termine delle suddette attività poste in essere si darà piena applicazione delle disposizioni di cui al menzionato decreto ministeriale n. 394 del 2018, relative all'utilizzo delle suddette quote di premialità 2018.
  In ultimo, è doveroso precisare che, ai sensi dell'articolo 3, punto 4, del suddetto decreto, qualora gli ITS individuati non abbiano attivato i percorsi aggiuntivi, le risorse loro assegnate saranno recuperate con corrispondente riduzione delle somme che saranno attribuite a titolo di finanziamento ordinario negli anni successivi a partire dall'esercizio finanziario 2019.
  Alla luce di quanto rappresentato, la informo che il MIUR ha provveduto all'erogazione dei fondi con Decreto del Direttore Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione n. 1056 del 09 luglio 2018. A ciò si aggiunga che come disposto dall'articolo 1, comma 465, della legge n. 145 del 2018, le risorse del Fondo di cui all'articolo 1 comma 875, della legge n. 296 del 2006, sono incrementate di 20 milioni di euro per l'anno 2019.
   Quanto, invece, al quesito da Lei posto sull’«esito dell'avvio dei percorsi delle lauree Pag. 44professionalizzanti» si rappresenta che lo scorso anno accademico furono attivati complessivamente quattordici corsi di laurea sperimentali ad orientamento professionale e che risultano attualmente proposti complessivamente ulteriori sei corsi di laurea sperimentali ad orientamento professionale, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 8, comma 2, del decreto ministeriale n. 6 del 2019.
  Diversamente, per gli esiti riferiti alle proposte totali o alla verifica degli iscritti, bisognerà attendere, quantomeno, il prossimo anno accademico. I risultati della sperimentazione, adesso al secondo anno, verranno infatti monitorati al termine del primo ciclo.
  Si segnala, inoltre, che sul tema delle lauree professionalizzanti, il Consiglio Universitario Nazionale (C.U.N.), in data 5 dicembre 2018, ha trasmesso all'Onorevole Ministro un'apposita proposta di istituzione di quattro nuove classi di laurea a orientamento professionale.
  Al proposito, si rappresenta che questo Ministero si è espresso favorevolmente al proseguimento dell’iter di approvazione delle citate quattro nuove classi di laurea professionalizzanti.
  È, tuttavia, doveroso ricordare che, ai fini dell'istituzione di una nuova classe di laurea, è necessario acquisire il preliminare parere del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (C.N.S.U.) oltre che delle commissioni parlamentari competenti in materia, secondo quanto previsto dall'articolo 17, comma 95, della legge n. 127 del 1997.

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ALLEGATO 5

5-01404 Aresta: Sulle iniziative a tutela della neutralità delle commemorazioni della Giornata della memoria nella scuola pubblica.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  On.le Aresta,
  venendo al quesito da Lei posto, la informo che il Ministero ha provveduto ad acquisire, tempestivamente, informazioni dall'Istituzione scolastica interessata, tramite il competente Ufficio scolastico regionale, in ordine ai fatti da Lei rappresentati.
  Il dirigente scolastico, con nota del 12 febbraio 2019, ha riferito che il progetto «Giovani e memoria 2019» – alla sua terza annualità – è un progetto di formazione, di educazione e di ricerca verso il quale hanno mostrato interesse e apprezzamento istituzioni e associazioni del territorio e che, quest'anno, ha coinvolto anche un gruppo di studenti e di docenti dell'Istituto scolastico superiore in argomento. Il percorso sopra richiamato ha coinvolto gli studenti nella ricerca di storie di sportivi e di artisti deportati. Gli stessi studenti hanno contribuito alla «Giornata della Memoria 2019» realizzando diverse mostre presso il Castello Svevo Normanno di Mesagne. Della «Shoah degli sportivi» è stato realizzato un cd, tradotto in varie lingue, che oggi è presente presso il museo della memoria di Auschwitz.
  Il dirigente scolastico ha precisato, altresì, che la presenza del Presidente dell'ANPI presso l'Istituto scolastico in questione, nell'ambito del progetto «Giovani e memoria 2019», ha rappresentato un momento di riflessione sul tema della Shoah e sul contributo dei partigiani per la liberazione dell'Italia e dell'Europa dalla dittatura nazi-fascista. Lo stesso dirigente ha, ulteriormente, chiarito che il riferimento alla situazione attuale non era centrale nell'intervento del Presidente dell'ANPI, ma è stato affrontato in risposta ad alcune sollecitazioni relative al superamento degli atteggiamenti di indifferenza e al richiamo ai valori della partecipazione e della solidarietà espressi in altri interventi programmati per il medesimo evento.
  Ricordo, inoltre, che esiste un protocollo di intesa tra il MIUR e l'ANPI finalizzato ad «offrire alle istituzioni scolastiche un sostegno alla formazione storica, dalla documentazione alla ricerca, per lo sviluppo di un modello di cittadinanza attiva».
  Sempre per quanto comunicato dal dirigente scolastico, la circostanza della pubblicizzazione dell'evento da parte della scuola attraverso i manifesti cui Lei fa riferimento nella interrogazione parlamentare non corrisponde ai fatti, in quanto tale iniziativa è stata assunta da altri soggetti per annunciare la presenza della Presidente dell'ANPI a Mesagne.
  L'Istituzione scolastica ha provveduto a convocare, tramite un invito realizzato al proprio interno, esclusivamente, i dirigenti scolastici delle scuole di Mesagne, il sindaco, l'assessore alla cultura e il presidente del Consiglio comunale di Mesagne, la responsabile della Biblioteca e dell'Archivio storico del medesimo comune, le forze dell'ordine, il Signor Prefetto, il Dirigente dell'Ufficio Scolastico Territoriale. In tale invito non comparivano Pag. 46simboli di partiti o sigle sindacali, ma solo il logo dell'Istituzione scolastica.
  Per quanto riguarda, infine, le riferite «lamentele dei genitori, rese pubbliche a mezzo stampa», da quanto comunicato dal dirigente scolastico, risulta solamente una lettera anonima pubblicata da due testate giornalistiche locali on-line.