CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 gennaio 2019
122.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Modifiche all'articolo 4 del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112, in materia di accesso aperto all'informazione scientifica (C. 395 Gallo)

EMENDAMENTO APPROVATO

  Al comma 1, dopo la lettera c) inserire la seguente:
  d) il comma 4 è sostituito dai seguenti:
  «4. Per la realizzazione e la manutenzione dell'infrastruttura nazionale di cui al comma 3, lett. b), è autorizzata la spesa di un milione di euro nel 2019 e di 0,2 milioni di euro annui a decorrere dal 2020.
  4-bis. All'articolo 1, comma 763, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio 2019), le parole: «è incrementato di 174,31 milioni di euro per l'anno 2020» sono sostituite dalle seguenti: «è incrementato di 174,11 milioni di euro per l'anno 2020».
  4-ter. Alla copertura dell'onere recato dal comma 4 si provvede:
   a) quanto a 1 milione di euro nel 2019, a valere su quota parte delle risorse iscritte, per l'anno 2019, a fronte dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 611, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, in ragione della effettiva tempistica delle assunzioni ivi previste;
   b) quanto a 0,2 milioni di euro nel 2020, a valere sui risparmi di spesa recati dal comma 4-bis;
   c) quanto a 0,2 milioni di euro annui a decorrere dal 2021, mediante corrispondente riduzione del fondo speciale di parte corrente di cui all'articolo 18 della legge 21 dicembre 2009, n. 196, all'uopo utilizzando parzialmente l'accantonamento di pertinenza del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.».
1.200. Il relatore

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ALLEGATO 2

5-01166 Piccoli Nardelli: Sulle procedure previste dai bandi di selezione pubblica internazionale per incarichi di livello dirigenziale del MiBAC.

TESTO INTEGRALE DELL'INTERROGAZIONE

   PICCOLI NARDELLI, ASCANI, ANZALDI, CIAMPI, DI GIORGI, FRANCESCHINI, PRESTIPINO e ROSSI. – Al Ministro per i beni e le attività culturali. – Per sapere – premesso che:
   il Ministero per i beni e le attività culturali ha pubblicato il 23 novembre 2018 due bandi di selezione pubblica internazionale: uno per tre incarichi di livello dirigenziale generale di direttore, rispettivamente, della Galleria dell'Accademia di Venezia, della Reggia di Caserta, del parco archeologico di Pompei; l'altro, per tre incarichi di livello dirigenziale non generale di direttore, rispettivamente, del parco archeologico dell'Appia antica, del parco archeologico dei Campi Flegrei e del Palazzo Reale di Genova;
   i bandi prevedono che la procedura debba concludersi entro marzo 2019 per incarichi dirigenziali di direttore che avranno la durata di tre anni, a differenza del precedente bando del gennaio 2015 che invece assegnava l'incarico per 4 anni, una tempistica troppo ristretta che certamente scoraggerà le candidature di aspiranti direttori provenienti dall'estero;
   le candidature dei partecipanti al bando, da presentarsi in lingua italiana e in inglese, verranno valutate da una commissione di esperti, nominata entro il 31 dicembre 2018; di conseguenza, saranno verosimilmente nominate due commissioni, una per gli incarichi di livello dirigenziale generale, che sottoporrà una terna di candidati al Ministro, e l'altra per gli incarichi di livello dirigenziale non generale, che sottoporrà una terna di candidati al direttore generale musei;
   entrambi i bandi presentano pertanto difformità, anche di dubbia legittimità, rispetto alle tre procedure di selezione pubblica internazionale già svolte con successo dal suddetto Ministero tra il 2016 e il 2017;
   la scelta di introdurre tali differenze genererà nuovo contenzioso, con riguardo, per esempio: a possibili disparità di trattamento per candidati che dovessero partecipare a entrambi i bandi; al fatto che il direttore generale musei si troverà a scegliere da una terna proposta da una commissione nominata dal vertice politico, con evidente lesione del principio di distinzione tra politica e amministrazione; al requisito della cittadinanza dell'Unione europea previsto dai bandi, che escluderebbe, secondo l'interrogante illegittimamente, le ipotesi di cittadini non appartenenti all'Unione europea equiparati a quelli Unione europea in base alla disciplina sul pubblico impiego –:
   come il Ministro interrogato intenda evitare che gli errori e le anomalie presenti nei due bandi possano mettere a rischio il corretto funzionamento di una delle iniziative di maggior successo dell'Italia nel settore della cultura realizzate negli ultimi anni. (5-01166)

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ALLEGATO 3

5-01166 Piccoli Nardelli: Sulle procedure previste dai bandi di selezione pubblica internazionale per incarichi di livello dirigenziale del MiBAC.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Piccoli Nardelli, unitamente ad altri onorevoli colleghi, chiede alcune informazioni riguardo ai bandi per l'individuazione dei nuovi dirigenti ai vertici delle strutture museali del Paese e formula alcune perplessità riguardo al contenuto dei bandi stessi e all'espletamento delle procedure connesse.
  Come è noto, con decreti dirigenziali del 23 novembre 2018, la Direzione Generale Organizzazione ha indetto una selezione pubblica in ambito comunitario per la copertura delle posizioni di I e II fascia per il conferimento dei relativi incarichi dirigenziali per la durata di anni tre, prorogabili secondo la normativa di riferimento.
  I bandi di cui sopra riguardano i seguenti Istituti:

   Le procedure si concluderanno entro 90 giorni dalla data di scadenza della presentazione delle domande (22 dicembre 2018, ore 12.00) fatta salva una eventuale proroga, non superiore a 60 giorni, qualora la Commissione la ritenesse necessaria per motivate esigenze istruttorie.

  Per accedere alle selezioni pubbliche in esame è richiesto il possesso dei seguenti requisiti:
   a) Titolo di studio:
    1. laurea specialistica o magistrale, ovvero, diploma di laurea conseguito secondo l'ordinamento didattico previgente al regolamento di cui al decreto ministeriale del MIUR del 3 novembre del 1999, n. 509, ovvero titolo di studio equivalente conseguito all'estero in materie attinenti alla tutela, alla gestione e alla valorizzazione del patrimonio culturale;
    2. altri titoli di studio (dottorato di ricerca, master e/o corsi di specializzazione) conseguiti in Italia o all'estero.;
   b) Esperienza professionale maturata in Italia e/o all'estero sempre in materia di tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale;
   c) Essere cittadino di uno Stato membro dell'Unione Europea;
   d) Non aver compiuto il 65o anno di età alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande;
   e) Comprovata conoscenza della lingua italiana.

  Le candidature verranno valutate da una Commissione composta da cinque esperti di chiara fama nominati dal Ministro il 31 dicembre 2018, operando una prima selezione di un massimo di dieci candidati, rispettivamente per gli istituti di livello dirigenziale generale e di livello non generale.
  Dalla rosa di dieci selezionati verrà poi individuata, attraverso i colloqui, una tema di nomi da sottoporre al Ministro nel caso di istituti di livello dirigenziale generale e al direttore generale dei musei per gli istituti di livello dirigenziale non generale.Pag. 121
  Riguardo alle paventate difformità, permettetemi di rammentare che è la stessa legge n. 83 del 2014 (articolo 14, comma 2-bis) che prevede che la durata dell'incarico sia ricompresa tra i tre e i cinque anni.
  Le Commissioni, la cui composizione è stata disposta con provvedimenti pubblicati il 31 dicembre scorso, hanno compiti del tutto legittimi poiché previsti dalla legge. Il sopra richiamato articolo 14, comma 2-bis, prevede l'attribuzione dell'incarico di direzione dei musei di interesse nazionale attraverso una speciale procedura di selezione pubblica. Il DM 27 novembre 2014, che disciplina i criteri e le procedure per il conferimento degli incarichi dirigenziali, prevede infatti, come noto, lo svolgimento di apposite procedure di selezione per gli istituti della cultura statali di rilevante interesse culturale. In particolare l'articolo 3, comma 3 del DM stesso dispone, laddove sia stata scelta la procedura di selezione pubblica, che il Ministro e il Direttore generale Musei... si avvalgono di una o più Commissioni nominate dal Ministro, composte da ciascuna da tre a cinque membri esperti di chiara fama nel settore del patrimonio culturale. Cosa che è puntualmente avvenuta, nel pieno rispetto della legge.
  Come già nelle precedenti selezioni pertanto si ritiene, al contrario, che con le selezioni in argomento, ribadisco, del tutto legittime, si riuscirà a conferire gli incarichi in esame a persone di particolare e comprovata qualificazione professionale in materia di beni culturali e in possesso di una documentata esperienza di elevato livello nella gestione degli istituti museali.
  La Commissione, come già rappresentato, sarà composta da cinque esperti di chiara fama, cosa questa che garantirà la neutralità della selezione individuando i soggetti più idonei e professionalmente preparati, così come avvenuto nelle precedenti selezioni.
  Analogamente, il Ministro, nella sua piena autonomia di giudizio, individuerà, per quanto riguarda la terna di candidati per la copertura delle posizioni dirigenziali generali, la figura più esperta e professionalmente capace.
  Allo stesso modo, procederà il direttore generale dei musei per le posizioni di livello dirigenziale non generale, esattamente come avvenuto nella precedente selezione nella quale il direttore generale musei dell'epoca ha scelto su un tema individuata dalla Commissione nominata dall'allora Ministro.
  Consentitemi di fare un'ultima precisazione sul requisito della cittadinanza europea: i bandi sono stati formulati tenendo conto di quanto affermato dal Consiglio di Stato nell'adunanza plenaria n. 9 del 25 giugno 2018.
  In conclusione, dai predetti bandi usciranno sicuramente figure professionali altamente qualificate con elevate capacità gestionali che nell'ambito della loro autonomia sapranno valorizzare al massimo le istituzioni che andranno a dirigere.

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ALLEGATO 4

5-01167 Casciello: Sulle opere di recupero e valorizzazione del complesso del castello del Parco Fienga di Nocera Inferiore.

TESTO INTEGRALE DELL'INTERROGAZIONE

   CASCIELLO e APREA. – Al Ministro per i beni e le attività culturali. – Per sapere – premesso che:
   il Castello del parco Fienga rappresenta un importante simbolo storico e culturale della città di Nocera Inferiore e dell'intera provincia di Salerno;
   risale ai 984 d.C., al codice diplomatico Cavese, il primo cenno storico del castello che fu roccaforte prima dei longobardi poi dei normanni, fu abitato dai Filangieri, poi dagli Angioini che, con Carlo I d'Angiò, diedero alla fortezza un carattere residenziale adatto ad ospitare sovrani come Carlo Martello e San Ludovico d'Angiò;
   nel corso dei secoli il castello perse l'importanza assunta e andò decadendo finché nell'800 fu acquistato dai baroni de Guidobaldi e, successivamente dai Fienga, che realizzarono l'attuale palazzo;
   il comune di Nocera Inferiore acquietò il bene nel 1971 e, dopo anni di oblio in cui il complesso fu oggetto di razzie ed abbandono, nel 1993 la provincia di Salerno avviò il recupero del palazzo, ristrutturando l'ala relativa alla prima corte, i ruderi medievali esistenti e la cappella gentilizia;
   nel 1999 la società patto territoriale dell'Agra Nocerino Sarnese avviò il processo di rinascita del complesso, stipulando una convenzione con la stessa provincia;
   nel corso degli anni sono stati stanziati fondi per il rifacimento del palazzo e del parco circostante ed un'ala è stata destinata a museo provinciale;
   nell'agosto del 2003 sono stati resi fruibili gli ambienti e gli spazi di palazzo Fienga e resa possibile la conservazione dei resti archeologici e l'illuminazione artistica del complesso monumentale;
   oggi le antiche strutture del maniero versano in uno stato di profondo abbandono e pericolo: le murature presentano numerose spaccature e cedimenti dovuti alla fitta vegetazione che ne compromette la tenuta nel breve periodo; alcune zone hanno subito una serie di crolli che rischiano di compromettere la sicurezza dell'intero complesso; gravemente compromessa risulta anche l'area della cosiddetta «Cavallerizza Reale», ormai del tutto inaccessibile a causa dei numerosi cedimenti murari;
   il Ministro interrogato ha più volte espresso la necessità e l'intenzione di adoperarsi con il massimo impegno per intervenire a valorizzare e rendere più fruibile l'immenso patrimonio culturale e artistico del Paese;
   questo deve valere ancor di più per un territorio quale quello Nocerino-sarnese che presenta alte punte di disoccupazione, disagio civile e sociale –:
   quali iniziative intenda assumere il Ministro interrogato, nell'ambito delle proprie competenze, al fine di adottare politiche di valorizzazione del patrimonio artistico, favorendo gli interventi indifferibili ed urgenti di pulizia e consolidamento dei ruderi di epoca angioina. (5-01167)

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ALLEGATO 5

5-01167 Casciello: Sulle opere di recupero e valorizzazione del complesso del castello del Parco Fienga di Nocera Inferiore.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Casciello ha richiesto quali iniziative si intendano assumere, per quanto di competenza, per la valorizzazione del Castello del Parco di Fienga.
  Permettetemi di rammentare che il Castello Fienga è un complesso di interesse storico-artistico particolarmente importante, riconosciuto meritevole di «notifica» ai sensi della vecchia legge di tutela n. 364 del 1909 sin dal 1916, epoca in cui l'immobile era di proprietà del Commendator Annibale Fienga.
  Successivamente il vincolo su Castello con avanzi di cortine e bastioni in località «Parco» fu trascritto nella Conservatoria dei Registri Immobiliari ai sensi della legge n. 1089 del 1939.
  In seguito il Castello è divenuto di proprietà comunale.
  Un apposito sopralluogo del Responsabile dell'Ufficio Tecnico della Soprintendenza competente per territorio aveva riscontrato effettive condizione di fatiscenza di alcune delle strutture antiche, tanto che, nella Programmazione Triennale 2018-2020 la stessa Soprintendenza aveva inserito una richiesta di finanziamento di euro 100.000,00, mirata alla pulizia dell'area a ridosso della cinta muraria del castello da piante e arbusti infestanti, interventi di integrazione di parte delle murature distaccate, consolidamento di quelle in fase di distacco. Purtroppo l'intervento non è rientrato nel novero di quelli che è stato possibile finanziare ed è stato pertanto riproposto nella recente programmazione triennale della legge n. 190 del 2014, nella quale vi sono probabilmente maggiori disponibilità.
  Colgo l'occasione per precisare che la Soprintendenza competente per le province di Salerno e Avellino ha in consegna, nel comune di Nocera Inferiore, la Caserma Tofano, destinata a diventare – previa progressiva sistemazione dei locali – un grande contenitore di depositi archeologici, luogo di studio ed esposizione di materiali archeologici dell'intera regione.
  Recentemente si è concordato con alcuni dirigenti della Regione Campania di trasferire nei locali già restaurati della Caserma la nota Collezione Fienga, appartenuta alla stessa famiglia proprietaria del Castello e acquistata molti anni fa dalla Regione per evitarne la dispersione, ma da allora depositata presso il Museo di Paestum.
  Con i fondi che si sta cercando di far convergere sulla Caserma (un progetto di 750.000 euro inserito sulla piattaforma Art Bonus dalla Soprintendenza, è già stato completamente finanziato) si prevede di creare una sezione espositiva al piano terreno dell'immobile, nella quale rendere fruibili a rotazione i pezzi della collezione Fienga, nonché pezzi selezionati provenienti dai depositi archeologici.
  Qualora in futuro si rendessero disponibili finanziamenti per il definitivo recupero del Castello Fienga, la stessa collezione potrebbe trovare una collocazione definitiva in tali spazi, ma il rientro nella città di Nocera della collezione e la sua parziale fruizione pubblica saranno comunque, e in tempi brevi, un risultato tangibile raggiunto da questo Ministero ed un volano virtuoso per la valorizzazione di quel territorio.

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ALLEGATO 6

5-01168 Belotti: Sull'adozione di misure volte a contenere l'afflusso di pubblico agli spettacoli dal vivo entro i limiti di capienza dei locali.

TESTO INTEGRALE DELL'INTERROGAZIONE

   BELOTTI. – Al Ministro per i beni e le attività culturali. – Per sapere – premesso che:
   nella notte di sabato 8 dicembre 2018 tutto il Paese è stato sconvolto dalla tragedia accaduta alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, in provincia di Ancona, dove hanno perso la vita cinque ragazzi e una mamma che assistevano a un concerto;
   tra le cause della tragedia ci sarebbe l'uso scriteriato di una bomboletta di spray al peperoncino all'interno del locale che ha provocato un fuggi fuggi verso le uscite;
   dalle notizia apprese dalla stampa risulta che gli spettatori presenti all'interno della discoteca sarebbero stati di gran lunga superiori alla capienza consentita;
   l'inosservanza del numero massimo di ingressi nei locali e nei concerti è una prassi purtroppo molto frequente in Italia, che mette a serio rischio il livello di sicurezza degli spettatori;
   a seguito della tragedia di Corinaldo, il presidente della Siae, Mogol, ha proposto di adottare «un sistema digitale che permette di prevedere il numero di biglietti che un locale può vendere in base alla sua capacità» in modo da arginare la pratica di diversi gestori di locali ed organizzatori di concerti che «moltiplicano» i biglietti cartacei superando il limite di spettatori consentito dalle agibilità;
   il biglietto digitale, visibile sullo smartphone, consente di avere un quadro preciso delle presenze in ogni istante dell'evento, blocca la «moltiplicazione» dei tagliandi oltre la capienza, garantendo quindi maggiore sicurezza e consente più facili controlli da parte delle autorità della Siae –:
   se non ritenga utile adottare iniziative volte a promuovere il sistema del biglietto digitale che potrebbe servire anche a verificare il rispetto dei limiti di capienza stabiliti dalle autorità preposte al rilascio delle autorizzazioni a spettacoli, in locali aperti al pubblico come i concerti dal vivo. (5-01168)

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ALLEGATO 7

5-01168 Belotti: Sull'adozione di misure volte a contenere l'afflusso di pubblico agli spettacoli dal vivo entro i limiti di capienza dei locali.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole Belotti, all'indomani dei tragici eventi accaduti in una discoteca di Corinaldo, in provincia di Ancona, citando alcune dichiarazioni del Presidente della SIAE, chiede al Ministero per i beni culturali se non si ritenga utile adottare il sistema del biglietto digitale che potrebbe consentire di verificare meglio il rispetto dei limiti di capienza stabiliti dalle Autorità preposte al rilascio delle relative autorizzazioni, ha richiesto.
   In via preliminare, vorrei precisare che il Ministero per i beni culturali non ha una competenza in via diretta ed esclusiva sulla materia relativa alla regolamentazione dei sistemi di bigliettazione per l'accesso ai concerti dal vivo e ad eventi in locali pubblici ed in particolare nelle discoteche.
   La tematica posta dall'On.le Belotti è importante e particolarmente complessa e va affrontata, sia per ciò che concerne la gestione dell'ordine pubblico, sia per ciò che concerne gli aspetti fiscali e quelli relativi alla sicurezza nei locali di pubblico spettacolo, necessariamente con gli altri Ministeri interessati (Ministero dell'Interno, Ministero dello sviluppo economico e Ministero dell'economia e delle finanze).
   In tale ambito potranno essere individuate le misure tecniche ritenute più opportune per avere riscontro certo ed istantaneo delle presenze all'interno dei locali di pubblico spettacolo.
   Il Ministero per i beni e le attività culturali si rende, pertanto, disponibile a collaborare con le altre Amministrazioni competenti per il raggiungimento delle predette finalità.

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ALLEGATO 8

5-01169 Toccafondi: Sulla nomina del nuovo direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze.

TESTO INTEGRALE DELL'INTERROGAZIONE

   TOCCAFONDI. – Al Ministro per i beni e le attività culturali. – Per sapere – premesso che:
   Eike Schmidt, dal novembre 2015 è alla guida del prestigioso museo degli Uffizi di Firenze; uno dei pochi poli museali in grado di competere con i grandi musei internazionali;
   una guida solida, all'insegna della modernità, della qualità, dell'innovazione, premiata dal pubblico, dalla critica e dai premi internazionali; sponsorizzato addirittura dall'ex Ministro dei beni culturali e già direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, che, in una intervista rilasciata a Repubblica, auspica che lo stesso possa restare agli Uffizi, continuando con la sua professionalità l'opera già iniziata;
   secondo la testata internazionale specializzata nel settore artistico, BlouinArtinfo, il tedesco Schmidt è stato indicato tra i dieci migliori direttori di musei del mondo; e le Gallerie degli Uffizi sono l'unica istituzione italiana presente in questa classifica speciale;
   «Schmidt – si legge nelle motivazioni – è uno dei sette direttori non italiani che negli ultimi anni sono stati nominati per portare uno stile di gestione più moderno nei musei italiani ossificati e pesantemente burocratizzati»;
   nei tre anni trascorsi dalla sua nomina, si legge ancora, «ha migliorato enormemente le strutture per i visitatori, inaugurato nuove e splendide sale dedicate a Leonardo e Michelangelo, e ha aumentato gli ingressi aprendo il museo a concerti, proiezioni di film ed eventi»;
   eppure Schmidt, ormai da mesi, ha già scritto il suo futuro da top manager della cultura; pronto a sbarcare a Vienna alla guida Kunsthistorisches Museum, non appena scadrà il suo mandato nel capoluogo fiorentino;
   lo stesso Schmidt ne ha parlato intervenendo a «Si Può Fare» su Radio 24. «Di sicuro rimango fino all'anno prossimo», quanto al restare oltre «beh, dovrei parlarne con gli austriaci. Ma finora in Italia non si sa ancora niente». Alla domanda sul perché ha deciso di andare a dirigere il Kunsthistorisches Museum di Vienna, Schmidt ha risposto che «il museo austriaco ha una delle più grandi collezioni di arte al mondo insieme ai Vaticani e al Louvre. E poi sappiamo solo da pochi mesi che in Italia è legale avere dei direttori stranieri per i musei italiani. Questo è stato deciso a giugno dal consiglio di Stato. La politica però non ha ancora fatto passi avanti. Nessuno dei direttori nominati nel 2015 sa ancora se sarà rinnovato il concorso» –:
   ove il direttore Schmidt vada a Vienna, come ipotizzato da diversi organi di stampa, come si intenda procedere in merito alla nomina del nuovo direttore della Galleria degli Uffizi. (5-01169)

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ALLEGATO 9

5-01169 Toccafondi: Sulla nomina del nuovo direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Toccafondi ha richiesto quale sia l'intenzione del Ministero in merito al futuro della Direzione della Galleria degli Uffizi alla scadenza del mandato dell'attuale Direttore Eike Schmidt la cui attività è ritenuta, unanimemente, lodevole sotto molteplici profili.
  A tale proposito permettetemi di rimandare, in via generale, a quanto ho dianzi riferito all'onorevole Piccoli Nardelli circa i nuovi criteri di selezione per la scelta dei Direttori dei Musei, ovvero per accedere alle selezioni pubbliche in questione è richiesto il possesso di determinati requisiti:
   a) Titolo di studio:
    1. laurea specialistica o magistrale, ovvero, diploma di laurea conseguito secondo l'ordinamento didattico previgente al regolamento di cui al decreto ministeriale del MIUR del 3 novembre del 1999, n. 509, ovvero titolo di studio equivalente conseguito all'estero in materie attinenti alla tutela, alla gestione e alla valorizzazione del patrimonio culturale;
    2. altri titoli di studio (dottorato di ricerca, master e/o corsi di specializzazione) conseguiti in Italia o all'estero.
   b) Esperienza professionale maturata in Italia e/o all'estero sempre in materia di tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale;
   c) Essere cittadino di uno Stato membro dell'Unione Europea
   d) Non aver compiuto il 65o anno di età alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande;
   e) Comprovata conoscenza della lingua italiana.

  Sarà poi, una Commissione composta da esperti di chiara fama nominati dal Ministro a valutare i titoli, operando una prima selezione tra i candidati.
  Per ora, nell'unirmi all'apprezzamento sull'operato del Direttore Schmidt, preciso che il suo mandato scadrà il 3 novembre del 2019 ed appare prematura ogni anticipazione riferita al futuro della Galleria degli Uffici ed alla sua guida.

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ALLEGATO 10

5-01170 Carbonaro: Sulla determinazione del c.d. «equo compenso per copia privata» per la riproduzione privata di fonogrammi e videogrammi.

TESTO INTEGRALE DELL'INTERROGAZIONE

   CARBONARO. – Al Ministro per i beni e le attività culturali. – Per sapere – premesso che:
   il Consiglio di Stato, con la sentenza del 25 ottobre 2017 n. 4938, si è pronunciato sui ricorsi proposti per l'annullamento del decreto ministeriale del Ministero per i beni e le attività culturali del 30 dicembre 2009 e del suo allegato tecnico, sulla determinazione del compenso per la riproduzione privata di fonogrammi e di videogrammi (cosiddetto «equo compenso per copia privata»);
   la Siae definisce il compenso per copia privata un corrispettivo che si applica sui supporti vergini, apparecchi di registrazione e memorie, in cambio della possibilità di effettuare registrazioni di opere protette dal diritto d'autore;
   qualunque soggetto privato può, così, eseguire una copia del prodotto originale su un proprio supporto, con un notevole risparmio di tempo e di costi, concedendo una tutela nei confronti del titolare del diritto d'autore;
   dovranno versare alla Siae l'equo compenso, solo i produttori e distributori di apparecchi e supporti idonei alla riproduzione;
   la Siae può esentare dal versamento gli utilizzatori di apparecchi o supporti che riproducano fonogrammi e videogrammi per usi estranei dall'utilizzo privato;
   la Corte di giustizia europea ha riconosciuto che la disciplina italiana su esenzioni «ex ante» e rimborsi del prelievo per copia privata, nei casi di uso esclusivamente professionale, contrasta con il diritto euro unitario («osta») e che, dunque, la normativa nazionale deve necessariamente essere caducata, mediante l'annullamento dell'articolo 4 dell'allegato tecnico al decreto ministeriale 30 dicembre 2009, per contrasto con la direttiva 2001/29/CE, come interpretata dalla sentenza della Corte di giustizia del 22 settembre 2016, C-110/15;
   il Consiglio di Stato ha pertanto deciso per l'annullamento dell'articolo 4 dell'allegato tecnico del decreto ministeriali 30 dicembre 2009, essendo chiaro che la normativa nazionale viola il principio di parità di trattamento tra produttori e importatori assoggettati al prelievo per copia privata poiché la normativa nazionale si limita a imporre alla Siae, l'obbligo di «promuovere», la conclusione di protocolli esentativi, violando così anche il principio di certezza del diritto, peraltro non garantendo una efficace procedura di rimborso effettiva per i soggetti produttori importatori e distributori di apparecchi e supporti destinati a uso professionale –:
   quali iniziative il Ministro interrogato intenda assumere per l'individuazione dei casi e dei modi di esenzione «ex ante» dalla «copia privata» per usi esclusivamente professionali, e di rimborso della «copia privata» anche a favore del produttore e dell'importatore, secondo criteri oggettivi e trasparenti, introducendo un nuovo sistema di esenzione ed una nuova modalità di rimborso, conforme anche ai principi della Costituzione e del diritto comunitario. (5-01170)

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ALLEGATO 11

5-01170 Carbonaro: Sulla determinazione del c.d. «equo compenso per copia privata» per la riproduzione privata di fonogrammi e videogrammi.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Come noto e come correttamente rappresentato nell'atto parlamentare dell'On.le Carbonaro, con sentenza n. 4938 del 2017, i giudici di Palazzo Spada hanno annullato l'articolo 4 dell'Allegato tecnico al decreto ministeriale 30 dicembre 2009 di determinazione del compenso per la riproduzione privata di fonogrammi e di videogrammi, ai sensi dell'articolo 71 septies della legge 22 aprile 1941, n. 633 (legge sul diritto d'autore), di cui è parte integrante, sostanzialmente disponendo che la disciplina delle esenzioni ex ante e dei rimborsi dal compenso per copia privata, rivolta a produttori e importatori di apparecchi e supporti per usi manifestamente estranei alla realizzazione di copie private ovvero per usi professionali, deve essere disciplinata mediante un decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, in modo da garantire uniformità, equità e trasparenza ai criteri scelti.
  Giova ricordare preliminarmente che non tutti gli apparecchi e supporti potenzialmente idonei alla effettuazione di copie private sono oggetto di prelievo. Sul punto la giurisprudenza comunitaria (vd. sentenza nella causa c-468/08 c.d. Padawan), ha avuto modo di chiarire che gli apparecchi e supporti utilizzati nell'ambito di un'attività professionale o sui quali siano state inibite le funzionalità di registrazione/copia non devono essere soggette al prelievo sin dalla loro immissione sul mercato (es. di esenzioni di tipo oggettivo: consolle per videogiochi, CD/DVD destinati ad un uso elettro-medicale, supporti utilizzati da studi di doppiaggio). Stesso dicasi per quei soggetti, come ad esempio la Pubblica Amministrazione, che consentono l'utilizzo di detti devices unicamente per lo svolgimento delle attività istituzionali, esulando quindi l'utilizzo da fini privati e personali che connotano l'istituto della copia privata. Ne discende che in ambito comunitario è stato ideato un sistema di esenzioni di tipo sia oggettivo (l'apparecchio o supporto non è idoneo all'effettuazione di copie private o non viene mai utilizzato per questo scopo) che soggettivo (il soggetto a cui vengono ceduti gli apparecchi e supporti in esame non consente che vengano utilizzati per fini privati dagli utenti) che deve trovare attuazione pratica nelle disposizioni degli Stati membri che si occupano di regolare gli aspetti dell'istituto della copia privata.
  A tal fine, con nota del 21 marzo 2018, l'Ufficio di Gabinetto del Ministro per i beni e le attività culturali ha incaricato il Comitato consultivo permanente per il diritto d'autore di svolgere le attività necessarie alla revisione triennale del decreto ministeriale 20 giugno 2014 di determinazione del compenso per la riproduzione privata ad uso personale di fonogrammi e videogrammi, ai sensi dell'articolo 71-septies della legge n. 633/1941, anche alla luce della sentenza n. 4938 del 2017 che ho sopra richiamato.
  In esecuzione dell'incarico ricevuto, il Presidente in parola ha istituito, con provvedimento del 24 maggio 2018, un'apposita commissione speciale, in seno al Comitato stesso, ai sensi dell'articolo 193 della legge n. 633 del 1941.
  Preme ricordare, sul punto, che la procedura di aggiornamento triennale del Pag. 130decreto di determinazione dell'equo compenso per copia privata, come ogni revisione che attenga al provvedimento in parola, è soggetta alla procedura prevista dall'articolo 71 septies, comma 2, della legge sul diritto d'autore, che vede il coinvolgimento appunto del Comitato consultivo permanente per il diritto d'autore e di quello delle associazioni maggiormente rappresentative delle categorie degli importatori e dei produttori degli apparecchi e dei supporti interessati dal prelievo.
  La commissione speciale sopra richiamata ha approfondito e svolto studi volti, da un lato, ad analizzare sia i sistemi di esenzioni ex ante che i rimborsi ex post in vigore negli Stati membri che hanno recepito l'eccezione per copia privata, dall'altro, a verificare l'assetto delle esenzioni soggettive e oggettive fino ad ora attuate e le istanze pervenute. La stessa Commissione ha formulato uno schema di provvedimento che è stato presentato il 12 dicembre 2018 al Comitato consultivo permanente per il diritto d'autore e che sarà presentato, nell'ambito di un Audit il 22 gennaio 2019, alle Associazioni sopra ricordate, perché possano esprimere le proprie valutazioni sul testo.
  Il nostro auspicio è che l'intero iter possa concludersi entro il prossimo mese di gennaio.