ALLEGATO 1
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 e relativa nota di variazioni (C. 1334-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato, e relativa nota di variazioni).
RELAZIONE APPROVATA
La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge recante Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (C. 1334-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato) e relativa nota di variazioni (C. 1334/II Governo);
premesso che la Commissione auspica che il Governo faccia tutto il possibile per evitare l'attivazione del meccanismo di salvaguardia di cui all'articolo 1, commi 1117 e seguenti, fermo restando che, ove l'attivazione si rendesse necessaria, è indispensabile che gli accantonamenti indicati nell'allegato 3 al disegno di legge siano rimodulati, come consentito dal comma 1118, in modo da annullare o almeno ridurre il più possibile quelli gravanti sul Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca,
DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.
Pag. 81ALLEGATO 2
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 e relativa nota di variazioni (C. 1334-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato, e relativa nota di variazioni).
RELAZIONE DI MINORANZA DEL GRUPPO DEL PARTITO DEMOCRATICO
La VII Commissione,
premesso che:
ciò che è accaduto nelle ultime settimane e sta accadendo in queste ore è qualcosa di estremamente grave e inedito;
mai era successo, nella storia dell'Italia repubblicana, che le istituzioni parlamentari fossero spogliate in modo così plateale del loro fondamentale ruolo;
quello all'esame è un disegno di legge di bilancio il cui testo è stato radicalmente modificato, per non dire completamente stravolto, rispetto a quello che aveva ottenuto la fiducia dell'Aula di Montecitorio;
un testo stravolto fin dalle fondamenta, da quei saldi che sono stati cambiati dopo una tormentata trattativa con l'Unione europea che ha smascherato l'improvvisazione con cui si è irresponsabilmente giocato con i numeri pur di portare avanti un'operazione di pura propaganda attorno a misure tuttora aleatorie come il reddito di cittadinanza e la «Quota 100» in materia di pensioni;
un testo, quello attuale, che il Senato ha potuto esaminare, prima di votare la fiducia, solo per poche ore, dove «esaminare» è in realtà un termine del tutto improprio, considerando come la Commissione bilancio di Palazzo Madama non abbia effettuato neanche un voto;
il provvedimento è stato votato direttamente dall'Assemblea del Senato senza che sia stato esercitato il dovuto e consapevole controllo sui contenuti e sul nuovo quadro programmatico di finanza pubblica;
ora si vuole ripetere la stessa procedura qui alla Camera, calpestando le prerogative dei deputati, di ognuno dei singoli rappresentanti che qui siedono, insistendo con protervia e senza il minimo rispetto delle istituzioni democratiche con una marcia a tappe forzate che deve servire a nascondere la confusione e i ritardi con cui il Governo si è mosso in queste settimane e in tutti questi mesi;
a pochissimi giorni dalle parole del Presidente della Repubblica, che ha ribadito, del Parlamento, «il ruolo centrale, che va rispettato e preservato», si sceglie di procedere, incuranti, in direzione opposta, una direzione che nel tempo, progressivamente, vuole condannare il Parlamento ad una sostanziale irrilevanza;
siamo di fronte ad una procedura inaccettabile, che ferisce la nostra democrazia,
DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO.
Ascani, Piccoli Nardelli, Anzaldi, Ciampi, Di Giorgi, Franceschini, Prestipino, Rossi.