CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 dicembre 2018
108.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Delega al Governo in materia di insegnamento curricolare dell'educazione motoria nella scuola primaria. Testo unificato C. 523 Marin e abb.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La X Commissione,
   esaminato il testo unificato delle proposte di legge C. 523 Marin e abb., recante «Delega al Governo in materia di insegnamento curricolare dell'educazione motoria nella scuola primaria»;
   considerato che nel testo esaminato non si ravvisano norme volte ad incidere sulle materie di competenza della Commissione Attività produttive, commercio e turismo,
  esprime

NULLA OSTA

  all'ulteriore corso del provvedimento.

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ALLEGATO 2

5-01069 Bersani: Sulla revisione del sistema dei buoni pasto.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo al quesito posto dagli onorevoli interroganti nell'atto in discussione rappresentando quanto segue.
  L'interrogazione in oggetto trae spunto dalla vicenda relativa al fallimento di una nota società di emissione di buoni pasto (QUI ! Group) che è monitorata da vicino dal Ministero che rappresento, attraverso l'apertura di un tavolo di confronto.
  Innanzitutto, voglio precisare che la materia in oggetto è stata recentemente regolamentata con il decreto ministeriale 7 giugno 2017, n. 122, con il quale è stato adottato il Regolamento recante disposizioni in materia di servizi sostitutivi di mensa.
  Con tale provvedimento, adottato di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentita l'ANAC, ed in vigore da settembre 2017, sono stati individuati gli esercizi presso i quali può essere erogato il servizio sostitutivo di mensa reso a mezzo dei buoni pasto, le caratteristiche dei medesimi e il contenuto degli accordi stipulati tra le società di emissione e i titolari degli esercizi convenzionabili, proprio al fine di scongiurare gli effetti dannosi a carico degli stessi esercenti, ed evitare il rischio di un effetto domino per le imprese di mercato.
  In via generale, le disposizioni del citato regolamento rispondono alla finalità di assicurare l'efficienza funzionale ed operativa e la stabilità economica del mercato dei buoni pasto, e soprattutto, di favorire la libera ed effettiva concorrenza nel settore e l'equilibrato svolgimento dei rapporti tra i diversi operatori economici, al fine di un efficiente servizio ai consumatori.
  In tal senso, dunque, si richiama il disposto dell'articolo 5 del predetto decreto n. 122 del 2017, che disciplina gli accordi stipulati tra società di emissione di buoni pasto e i titolari degli esercizi convenzionabili, in tema di termini di pagamento ed in tema di sconto incondizionato.
  In particolare, da tale disposizione si ricava che lo sconto incondizionato includa espressamente i servizi aggiuntivi, ossia quelli che consistono in prestazioni ulteriori rispetto all'oggetto principale della gara e che abbiano una oggettiva e diretta connessione intrinseca con la stessa, al fine di evitare il riemergere di profili di criticità conseguenti alla traslazione dei costi degli elevati ribassi presentati sulla rete degli esercizi convenzionati.
  Per quanto concerne la proposta di fissare un tetto massimo alle commissioni praticate agli esercenti, voglio precisare che quest'ultima va valutata scrupolosamente, al fine di evitare eventuali esiti anticoncorrenziali per effetto della fissazione di prezzi di riferimento che potrebbero alterare gli equilibri di mercato.
  Peraltro, il decreto già più volte citato prevede un tetto alla cumulabilità dei buoni pasto, in coerenza con le necessità emerse in sede di adozione del provvedimento che, nell'interesse dei consumatori, hanno portato a non confermare tout court il divieto di detta cumulabilità previsto dalla disciplina previgente, e sostanzialmente inapplicato, ma di consentirne l'uso comunque non oltre il numero complessivo di otto buoni pasto.
  Per di più, il favor per i buoni pasto elettronici è noto al mercato di riferimento, in quanto già da tempo la soglia di valore degli stessi non sottoposta a tassazione Pag. 225in capo al dipendente è passata da 5,29 euro a 7 euro, se in formato elettronico.
  Quanto alla richiesta di introdurre un rating di affidabilità per le società emettitrici, si rappresenta che l'attuale sistema è già caratterizzato da stringenti garanzie di verifica, e che, in ogni caso, la introdotta disciplina regolamentare prevede una fattiva collaborazione tra le amministrazioni interessate e l'ANAC, al fine di effettuare il monitoraggio degli effetti e la verifica di efficacia della regolazione introdotta.

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ALLEGATO 3

5-01071 Moretto: Sul futuro industriale dello stabilimento Sanac.

TESTO DELLA RISPOSTA

   Come noto, l'ammissione di Sanac s.p.a. (Società Anonima Nazionale Argille e Caolini), alla procedura di Amministrazione Straordinaria è stata concessa in ragione della relativa dichiarazione dello stato di insolvenza presentata dai Commissari al Tribunale di Milano, ai sensi degli articolo 3, comma III, del decreto legislativo n. 347 del 2003 e 81 ss. del decreto legislativo n. 270 del 1999.
  Detta dichiarazione faceva seguito a quella già compiuta per Ilva S.p.A., società che possiede il 100 per cento delle quote di Sanac, per il tramite della controllata Ilva Commerciale S.r.l. in liquidazione.
  Pertanto, in data 5 marzo 2015 il Tribunale di Milano, accogliendo l'istanza di richiesta di ottenimento dello stato di insolvenza presentata dai Commissari Straordinari della citata Società, ha emesso la sentenza di dichiarazione dello stato di insolvenza, ha nominato il giudice delegato e ha identificato la data di accertamento dello stato passivo.
  Di seguito, in virtù del citato decreto ministeriale, del 20 febbraio 2015, il Ministero dello sviluppo economico ha ammesso la Società all'amministrazione straordinaria e ha nominato l'organo commissariale e l'organo di controllo.
  La Sanac opera nel settore della produzione e commercializzazione di materiali refrattari per l'industria siderurgica, vetraria e cementiera, con circa 430 dipendenti. Dispone di quattro stabilimenti produttivi Gattinara (VC), Grogastu (CA), Massa e Vado Ligure (SV), ed ha come mercato di riferimento quello nazionale (il 60 per cento del fatturato dipende da Ilva).
  La procedura di cessione dei complessi aziendali di Sanac è stata inizialmente avviata unitamente alle altre società facenti capo al Gruppo Ilva. Tuttavia, a seguito della raccolta delle prime manifestazioni di interesse, è emersa l'attenzione del mercato limitatamente a specifiche società del gruppo, tra cui, appunto la Sanac.
  I Commissari straordinari, coerentemente con quanto previsto dal programma di cessione – che, in una logica di discontinuità economica, consentiva anche la dismissione separata dei complessi aziendali del Gruppo – hanno pertanto ritenuto opportuno, al fine di assicurare il miglior esito del processo di cessione, dare corso a procedure selettive autonome e separate per due società del Gruppo, Innse Cilindri e Sanac.
  In particolare, per quest'ultima, a seguito della pubblicazione, in data 19 maggio 2017, dell'invito a manifestare interesse, sono pervenute 5 manifestazioni di interesse.
  In data 7 dicembre 2017 è stata poi autorizzata la successiva fase della gara finalizzata alla raccolta delle offerte vincolanti, regolata anch'essa secondo quanto già avvenuto per la cessione dei complessi aziendali di Ilva s.p.a. nelle seguenti fasi: a) due diligence; b) presentazione delle offerte vincolanti; c) valutazione delle offerte secondo il punteggio di 60/100 per il prezzo e 40/100 per il piano industriale; d) eventuale Pag. 227negoziazione in esclusiva con la miglior offerta.
  Inizialmente, il termine per la presentazione delle offerte era fissato al 26 febbraio 2018, poi successivamente prorogato, al fine di consentire una migliore gestione della fase di due diligence.
  Come riferito dagli stessi interroganti, il citato termine così come riprogrammato, è scaduto ieri alle ore 18:00 e risulta pervenuto un solo «plico» da una società del Gruppo Arcelor Mittal.
  Il  Governo, dopo le opportune verifiche da parte dei Commissari, avrà cura di aggiornare tale nota, a seguito delle informative che perverranno dagli stessi organi della procedura, al fine di valutare le più opportune iniziative.

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ALLEGATO 4

5-01072 Giarrizzo: Sulle iniziative per favorire lo sviluppo delle imprese innovative.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il quesito posto dagli onorevoli interroganti, viene chiesto di sapere quali siano le iniziative che il Ministero dello sviluppo economico intenda intraprendere a favore delle Start-up innovative.
  Orbene, a tal proposito occorre sottolineare che sul versante delle politiche industriali, la manovra di Bilancio, attualmente al vaglio della Camera, ha previsto una serie di misure a supporto della competitività e dell'innovazione delle imprese italiane, ed in particolare delle piccole e medio imprese nonché delle Start-up innovative.
  In particolare, tra le diverse misure presentate nel disegno di legge Bilancio di competenza del Ministero dello sviluppo economico, per quel che interessa osservare in questa sede, accanto a misure come la rimodulazione dell'iper-ammortamento, assume particolare rilievo la normativa relativa al venture capital. Al fine di agevolare l'accesso a misure come questa anche alle Start-up innovative, che incontrano, come noto agli interroganti, non poche difficoltà per l'accesso al credito, si auspicano una serie di interventi normativi volti a favorire il superamento di tali difficoltà. A tal ultimo proposito si specifica che sono in corso gli approfondimenti tecnici e le valutazioni opportune per il raggiungimento di tale risultato.
  Ricordo altresì che all'interno del Titolo II denominato appunto «Misure per la crescita», il comma 20 dell'articolo 19 dell'attuale disegno di legge Bilancio, prevede l'istituzione presso il Ministero dello sviluppo economico un Fondo per favorire lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di Intelligenza Artificiale, Blockchain e Internet of Things, con una dotazione di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021.
  Il nuovo Fondo, in particolare, è destinato a finanziare: a) progetti di ricerca e innovazione da realizzare in Italia ad opera di soggetti pubblici e privati, anche esteri, nelle aree strategiche per lo sviluppo Blockchain e dell’Internet of Things, funzionali alla competitività del Paese; b) sfide competitive per il raggiungimento di specifici obiettivi tecnologici e applicativi; c) il supporto operativo ed amministrativo alla realizzazione dei punti precedenti, al fine di valorizzarne i risultati e favorire il loro trasferimento verso il sistema economico produttivo, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese.
  Ma vi è di più. Si sta anche pensando di semplificare gli adempimenti informativi e pubblicitari previsti per le Start-up innovative e gli incubatori certificati di Start-up innovative, definiti ai sensi del decreto-legge n. 179 del 2012, nonché per le PMI innovative, così come identificate dal decreto-legge n. 3 del 2015, alla luce della complessità dell'attuale sistema di adempimenti informativi a cui le stesse sono tenute in base all'attuale sistema.
  Ritengo, pertanto, che il Governo si stia fattivamente interessando alle Start-up innovative e continuerà a farlo, ponendo al centro della proprie iniziative politiche lo sviluppo e la tutela delle stesse, in quanto sono considerate di fondamentale importanza per la crescita economica del Paese.