CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 29 novembre 2018
102.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-01024 Novelli: Criticità nell'applicazione della legge n. 112 del 2016 sul «Dopo di noi».

TESTO DELLA RISPOSTA

  In riferimento all'interrogazione in esame, concernente la legge del 22 giugno 2016, n. 112, più comunemente denominata «Dopo di noi», rappresento quanto segue.
  La disposizione del cosiddetto «Dopo di noi» è certamente una norma di interesse sociale, soprattutto tenendo presente la delicatezza della tematica, che si inquadra in un settore che va al di là degli schieramenti partitici.
  Segnalano che, quanto riguarda la richiesta dell'interrogante, concernente le regioni che hanno attivato i progetti personalizzati, sulla base dei riscontri pervenuti, tali progetti personalizzati con i relativi budget di cura risultano già attivati in Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Toscana e Molise.
  In ogni caso in tutte le regioni è stata effettuata la programmazione.
  Per quanto riguarda le risorse del «Fondo per l'assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare», previsto dall'articolo 3, comma 1, della legge n. 112 del 2016, ribadisco che questo Governo ha previsto un incremento sino a 60 milioni di euro delle risorse finanziarie da assegnare al Fondo in oggetto.
  Infine, evidenzio che in merito all'articolo 3, comma 2 della legge n. 112 del 2016, la Conferenza Unificata, in data 6 settembre scorso, ha sancito intesa sullo schema di decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il Ministro per la famiglia e la disabilità, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e il Ministro della salute, per la ripartizione alle regioni delle risorse del Fondo per l'anno 2018.
  L'assistenza delle persone con disabilità grave prive di un sostegno familiare è stata considerata una priorità sin dall'inizio di questo Governo e, infine, vorrei solo rammentare che, nelle politiche da noi attivate, sono i cittadini, soprattutto i più bisognosi, secondo le loro esigenze, i protagonisti della nostra attività.

Pag. 50

ALLEGATO 2

5-01025 Carnevali: Ritardo nella trasmissione della relazione alle Camere sull'attuazione della legge n. 112 del 2016 («Dopo di noi») e questione del rifinanziamento della medesima legge.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In riferimento all'interrogazione dell'onorevole Carnevali, rappresento quanto segue.
  La legge del 22 giugno 2016, n. 112, cosiddetta «Dopo di noi», ha come obiettivo quello di assicurare alle persone con disabilità gravi di decidere del proprio futuro, scegliendo liberamente un percorso di autonomia successivo al venir meno del supporto familiare.
  Come evidenziato anche dagli onorevoli interroganti, rappresento, in ordine alla tempistica di invio della Relazione, che la stessa è stata trasmessa nel mese di novembre del 2017 e che tale ritardo ha comportato la necessità di far slittare in avanti anche i tempi di predisposizione della Relazione per l'anno 2018.
  Per questo motivo, non essendo tra l'altro ancora decorsi dodici mesi dalla presentazione della precedente, d'intesa con il Ministro delegato per la famiglia e le disabilità, è stata data la possibilità alle regioni di far pervenire gli aggiornamenti sullo stato di attuazione della legge n. 112 del 2016 entro il 31 ottobre 2018, in modo tale da predisporre poi la relazione.
  In riferimento, invece, alle criticità riscontrate da parte degli enti territoriali nell'applicazione della suddetta legge, segnalo che le stesse sono tutte da ricondurre alla portata innovativa degli interventi che, prevedendo una programmazione su più livelli territoriali, necessitano del coinvolgimento delle associazioni e delle famiglie.
  Sulla questione, poi, relativa al ripristino integrale delle risorse del «Fondo per l'assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare» – ex articolo 3 della legge n. 112 del 2016 – evidenzio che con emendamento presentato dal Ministro per la famiglia e disabilità, assentito da questo Ministero, sono state non solo ripristinate, ma per di più aumentate fino a 60 milioni di euro le risorse finanziarie da assegnare al fondo in parola.
  La disposizione, infatti, prevede un incremento sino a 60 milioni di euro annui, in luogo dei 51,1 milioni per il 2019 e dei 56,1 milioni di euro a decorrere dal 2020 previsti a legislazione vigente, della dotazione del Fondo denominato «Dopo di noi».
  Concludendo, l'impegno del Governo permetterà un aumento delle risorse destinate al fondo pari a 8,9 milioni di euro nell'anno 2019, 3,9 milioni di euro per l'anno 2020 e 18,9 milioni di euro a decorrere dall'anno 2021.

Pag. 51

ALLEGATO 3

5-01026 D'Arrando: Priorità alle famiglie con minori nella definizione del nuovo reddito di cittadinanza.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'atto parlamentare proposto dall'onorevole D'Arrando, con il quale si chiede se il Governo nella definizione del reddito di cittadinanza intenda tenere conto delle famiglie con minori in povertà assoluta, premetto che la misura, che è in fase di definizione, non potrà non tener conto delle situazioni di maggiore fragilità.
  Tra i beneficiari del reddito di cittadinanza una parte molto rilevante sarà quindi costituita da nuclei familiari con figli minori, trattandosi di una categoria nella quale, come ricordato anche dagli interroganti, si riscontra un'alta incidenza della condizione di povertà.
  Per garantire maggiore tutela a bambini e ragazzi in condizione di povertà si prevede di incrementare il beneficio economico spettante ai componenti adulti del nucleo familiare qualora siano presenti minori.
  Inoltre, quanto al bisogno da parte dei minori in condizioni di povertà di una rete efficace di servizi sociali, preciso che l'introduzione del reddito di cittadinanza sarà supportata dai servizi in favore dei beneficiari, con riferimento non solo a quelli forniti dai Centri per l'impiego, ma anche a quelli offerti dai Servizi sociali dei comuni, in rete con gli altri servizi territoriali, chiamati ad intervenire in presenza di particolari fragilità o bisogni sociali, tra i quali rilevano quelli dei minori all'interno di nuclei familiari con bisogni complessi.
  Posso, dunque, non solo assicurare, ma garantire che il Governo nella messa a punto dei criteri per il riconoscimento del reddito di cittadinanza terrà doverosamente conto dei bisogni dei nuclei familiari con minori in povertà assoluta in modo da rendere la misura adeguata alle concrete situazioni di disagio in cui versa un numero sempre più consistente di famiglie.