CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 21 novembre 2018
97.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Decreto-legge n. 113/2018: Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell'interno e l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Delega al Governo in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate. C. 1346 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VIII Commissione,
  esaminato, relativamente alle parti di propria competenza, il decreto-legge n. 113 del 2018, C. 1346 Governo, approvato dal Senato, recante «Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell'interno e l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Delega al Governo in materia di riordino dei ruoli e delle carriere delle Forze di polizia e delle Forze armate»;
  richiamate le disposizioni di competenza di cui agli articoli 19-bis, 25, 26 e 26-bis;
  considerata, in particolare, la previsione, all'articolo 26-bis, dell'obbligo di predisporre piani di emergenza interni ed esterni per gli impianti di stoccaggio e lavorazione dei rifiuti, con finalità di tutela della salute e dell'ambiente;
  preso atto che l'articolo 31-ter reca una disciplina relativa all'attività delle strutture afferenti al Ministero dell'interno innanzi ad occupazioni arbitrarie di immobili che, pur non rientrando nella stretta e diretta competenza della Commissione, riguarda la situazione di fatto di immobili potenzialmente oggetto di locazione abitativa e, in termini generali, un fenomeno sociale talvolta connesso con le politiche abitative,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

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ALLEGATO 2

Indagine conoscitiva sui rapporti convenzionali tra il Consorzio nazionale imballaggi (CONAI) e l'ANCI, alla luce della nuova normativa in materia di raccolta e gestione dei rifiuti da imballaggio.

PROGRAMMA

  La Commissione intende svolgere un'indagine mirata ad assumere i necessari elementi conoscitivi sulla raccolta e gestione dei rifiuti da imballaggio, che costituisce uno dei fondamentali segmenti del più ampio settore della raccolta dei rifiuti, del riciclaggio e del riuso, oggetto di recenti misure nazionali ed europee volte all'incentivazione dello sviluppo dell'economia circolare.
  Negli ultimi anni, il mercato degli imballaggi registra una costante crescita, legata alla evoluzione dei consumi (si pensi agli acquisti on line) e alle iniziative di sostegno a logiche di riutilizzo dei rifiuti riciclati. In concomitanza con la graduale affermazione di strategie per la promozione dell'economia circolare, la gestione dei rifiuti da imballaggio ha assunto una crescente rilevanza quale settore di riferimento entro cui mettere alla prova strumenti di concertazione tra gli operatori economici, le pubbliche amministrazioni e i consumatori finali volti a prevenire e ridurre l'impatto ambientale, garantendo al contempo un corretto dispiegarsi delle dinamiche concorrenziali.
  Oltre che dalla consapevolezza dell'oggettiva importanza di questo specifico settore, la scelta della Commissione di maturare una base istruttoria in materia deriva dall'esigenza di seguire, da un lato, l'applicazione in ambito interno della disciplina convenzionale prevista dall'articolo 224 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e, dall'altro lato, l'attuazione della nuova normativa europea in materia.
  Con riguardo al primo aspetto, si evidenzia che la vigente disciplina concernente la gestione dei rifiuti da imballaggio è contenuta nella parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006, che ha recepito nell'ordinamento interno la direttiva 94/62/CE, come modificata dalla direttiva 2004/12/CE. Essa, pur ammettendo la possibilità per i produttori di mettere in atto sistemi autonomi di restituzione dei propri imballaggi, si fonda sul ruolo dei sei consorzi di filiera per ciascun materiale di imballaggio (acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro) e sulla partecipazione di produttori e utilizzatori al Consorzio nazionale imballaggi (CONAI).
  A tale organismo è demandata la facoltà di stipulare un accordo di programma quadro su base nazionale con l'ANCI), con l'Unione delle province italiane (UPI) o con le Autorità d'ambito al fine di garantire l'attuazione del principio di corresponsabilità gestionale tra produttori, utilizzatori e pubbliche amministrazioni.
  L'accordo ha particolare importanza, in quanto stabilisce, tra l'altro, l'entità dei maggiori oneri per la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio da versare alle competenti pubbliche amministrazioni, gli obblighi e le sanzioni a carico delle parti contraenti e le modalità di raccolta dei rifiuti da imballaggio in relazione alle esigenze delle attività di riciclaggio e di recupero. L'accordo quadro ANCI-CONAI assume pertanto un'importanza centrale quale strumento di coordinamento volontario che, operando in maniera sussidiaria rispetto al mercato, garantisce ai comuni italiani la copertura dei maggiori oneri sostenuti per la raccolta Pag. 297differenziata dei rifiuti di imballaggi. In tal modo, il CONAI assicura il rispetto del principio della responsabilità estesa del produttore ripartendo tra i produttori e gli utilizzatori il contributo ambientale.
  Nel mese di marzo 2019 l'attuale accordo quadro ANCI-CONAI verrà a scadenza e, pertanto, appare opportuno assumere i necessari elementi conoscitivi in ordine alle procedure di rinnovo e ai contenuti che esso assume in itinere, prima del suo perfezionamento.
  In questo ambito si inserisce la disciplina dei requisiti generali minimi in materia di responsabilità estesa del produttore, contenuta nell'articolo 8-bis della direttiva quadro su rifiuti n. 2008/98/CE, che è stata recentemente modificata dalla direttiva 2018/851/CE. Quest'ultima è in corso di recepimento tramite il disegno di legge di delegazione europea.
  La nuova direttiva prevede, in particolare, che gli Stati membri adottino le misure necessarie ad assicurare che i finanziamenti versati dai produttori in adempimento dei propri obblighi derivanti dalla responsabilità estesa del produttore siano tali da garantire totalmente i costi della raccolta differenziata di rifiuti e del loro successivo trasporto, tenendo conto degli introiti ricavati dal riutilizzo, dalla vendita delle materie prime secondarie ottenute dai propri prodotti e da cauzioni di deposito non reclamate, nonché a coprire i costi di una congrua informazione ai detentori di rifiuti e quelli della raccolta e della comunicazione dei dati.
  Peraltro, nella scorsa legislatura, tale settore è stato anche oggetto della «Relazione sui consorzi e il mercato del riciclo» approvata dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (XVII Legislatura, Doc. XXIII, n. 36).
  L'indagine conoscitiva, ai sensi dell'articolo 144 del Regolamento, persegue quindi la finalità di acquisire elementi conoscitivi:
   sugli stati di avanzamento delle trattative per il rinnovo del citato Accordo – Quadro e sui contenuti che esso assume nel corso del suo perfezionamento, anche al fine di apprezzarne la compatibilità con gli obblighi previsti dalla citata recente normativa europea, verificando anche se lo strumento dell'accordo quadro sia in grado di assicurare l'adempimento degli obblighi inerenti alla responsabilità finanziaria del produttore;
   sull'efficacia del sistema consortile attuale rispetto all'obiettivo di migliorare la qualità dei materiali raccolti e di innalzare la percentuale di riciclo, prefigurando eventuali iniziative volte ad introdurre correttivi in materia;
   sui profili relativi all'idoneità del sistema consortile al raggiungimento dei nuovi obiettivi di recupero e riciclaggio dei rifiuti di imballaggio fissati al 2025 e al 2030 dalla direttiva (UE) 2018/852;
   sull'eventuale superamento delle criticità evidenziata nella citata «Relazione sui consorzi e il mercato del riciclo» (XVII Legislatura, Doc. XXIII, n. 36), con particolare riguardo all'efficace e consapevole utilizzo da parte dei comuni delle risorse finanziarie impegnate da CONAI per progetti territoriali, progetti di comunicazione locale, banca dati e osservatorio enti locali;
   sulle attività di informazione e comunicazione, di responsabilizzazione dei cittadini e di formazione di tecnici ed amministratori, in relazione ai livelli di raccolta differenziata raggiunti nelle singole aree territoriali, valutando l'eventuale introduzione di misure per il loro potenziamento.

  L'indagine si articolerà in una serie di audizioni che coinvolgerà i seguenti soggetti:
   rappresentanti del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
   rappresentanti dell'Associazione Nazionale Comuni d'Italia (ANCI) e dell'Associazione Nazionale Piccoli Comuni d'Italia (ANPCI);Pag. 298
   rappresentanti dei Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI), dei Consorzi di filiera (Ricrea, Cial, Comieco, Rilegno, Coreve, Corepla) e sistemi autonomi (CORIPET, PARI e CONIP);
   rappresentanti della Conferenza dei Presidenti delle regioni e delle province autonome
   Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA);
   rappresentanti di EXPRA (Extended Producer Responsibility Alliance), organismo internazionale di cui CONAI è membro;
   associazioni di categoria delle imprese operanti nel settore degli imballaggi (tra cui Assoimballaggi; Istituto Italiano Imballaggio; Anfima);
   rappresentanti di associazioni ambientaliste;
   rappresentanti di Istituzioni nazionali e locali interessate, di Authority aventi compiti di regolazione, di gestori del servizio;
   rappresentanti di organizzazioni sindacali dei lavoratori;
   esperti della materia e altri soggetti operanti nel settore.

  Ove si ritenga utile e funzionale agli scopi dell'indagine, la Commissione potrà di volta in volta deliberare lo svolgimento di specifiche missioni sul territorio nazionale.
  Il termine di conclusione dell'indagine verrà a scadenza nei tre mesi successivi alla sua deliberazione.