CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 6 novembre 2018
86.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-00880 Benedetti: Iniziative volte a ridurre la presenza di sacchetti di plastica per l'asporto delle merci non conformi ai requisiti di legge.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste, si evidenzia che l'inquinamento ambientale riconducibile ai rifiuti di borse di plastica disperse, in particolare nei corpi idrici e nell'ambiente marino costituisce ancora una vera e propria emergenza su tutto il territorio nazionale.
  Con l'adozione della nuova disciplina introdotta con il decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91, di recepimento della direttiva 2015/720/UE, il Legislatore nazionale ha esteso il divieto di commercializzazione delle borse di plastica, ad eccezione di quelle conformi ai requisiti di biodegradabilità e compostabilità. Inoltre, con la proposta di legge finalizzata a promuovere il recupero dei rifiuti in mare, in corso di adozione, si introdurranno ulteriori divieti di immissione sul mercato nazionale di determinati articoli in plastica monouso.
  Tuttavia, tenuto conto dei dati ancora preoccupanti che emergono dal continuo monitoraggio effettuato dal Ministero dell'ambiente, la repressione degli illeciti attraverso un'applicazione rigorosa di detto regime sanzionatorio rappresenta una priorità. Per tale ragione, il Ministro dell'ambiente ha più volte evidenziato che, nonostante l'impegno profuso dalle forze dell'ordine ed i risultati molto significativi ottenuti nella repressione degli illeciti, emerge la necessità non solo di proseguire con decisione sulla strada dei controlli dei siti di vendita al dettaglio, ma anche di concentrarsi sui produttori dei sacchetti fuorilegge. A tal proposito, si segnala che, nel corso del 2017, in attuazione delle direttive del Ministero, i controlli effettuati dal NOE congiuntamente al Comando Carabinieri Forestali si sono notevolmente intensificati, con un totale di 4362 controlli e di 4175 aziende ispezionate, di cui 269 poste sotto sequestro. L'importo complessivo delle sanzioni comminate nei confronti dei trasgressori, ammonta ad euro 1.998.100,00.
  Si conferma, pertanto, l'impegno delle forze dell'ordine nell'azione di prevenzione e repressione degli illeciti relativi alla commercializzazione di prodotti fuorilegge e l'accurato monitoraggio dei siti di produzione e di vendita al dettaglio delle buste di plastica su tutto il territorio nazionale.

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ALLEGATO 2

5-00881 Mazzetti: Criticità ambientali legate alla realizzazione del sottopasso di viale Leonardo da Vinci a Prato.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste, per quanto concerne il progetto di raddoppio del viale Leonardo Da Vinci, nel tratto fra via Marx e via Nenni in soprelevazione, si segnala che si è svolta e conclusa la VIA speciale sul Progetto preliminare. La Commissione Tecnica di Verifica dell'Impatto Ambientale VIA e VAS si è espressa con il parere n. 1077 del 26 ottobre 2012, con esito positivo con prescrizioni. Il Ministero dell'ambiente ha, successivamente, inviato il predetto parere di VIA al Ministero delle infrastrutture per la successiva pre-istruttoria al CIPE, ma non risulta sia stata mai emanata la Delibera CIPE di approvazione e contestuale accertamento della compatibilità ambientale. Nel settembre 2013, il proponente Comune di Prato ha presentato istanza per l'avvio della Verifica di Ottemperanza sul progetto definitivo, ma, non risultando emanata la delibera CIPE, l'istanza è stata archiviata come improcedibile.
  Per quanto concerne, invece, il progetto di raddoppio mediante realizzazione di un sottopasso, l'Arpat ha fatto presente che, alla luce della documentazione integrativa depositata dal proponente, non sembra sia possibile escludere impatti dell'opera sull'ambiente, sicuramente per la componente idrogeologica, con particolare riferimento alla fase di esercizio. Pertanto, fatta salva l'ulteriore documentazione eventualmente depositata dal proponente, l'Agenzia ha ritenuto che ricorrano le condizioni per sottoporre il progetto al procedimento di VIA. L'Autorità di bacino distrettuale, da parte sua, se da un lato ha evidenziato, con riferimento al Piano di gestione del rischio alluvioni, che l'intervento proposto ricade in area a pericolosità da alluvione bassa e che pertanto risulta fattibile alle condizioni previste dal Piano medesimo, dall'altro lato ha evidenziato alcuni possibili impatti, tra cui l'eventuale effetto diga dell'opera sulla falda.
  Alla luce delle informazioni esposte, con specifico riferimento ai tempi certi dell'eventuale procedura di VIA relativa al progetto del sottopasso, si ricorda che, nel momento in cui tale procedura sarà avviata, la Parte Seconda del decreto legislativo n. 152 del 2006 stabilisce perentori tempi di espletamento delle attività per tutti i procedimenti di VIA.

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ALLEGATO 3

5-00882 D'Ippolito: Reiterazione, da parte della giunta regionale calabrese, di ordinanze contingibili e urgenti per la gestione dei rifiuti in deroga alla normativa vigente.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste, si fa presente, in via preliminare, che il Ministero dell'ambiente ha avviato, da tempo, un'attività di monitoraggio informatizzato delle ordinanze contingibili ed urgenti, a valle della quale, si è avuta una sensibile riduzione del ricorso al provvedimento emergenziale. Inoltre, al fine di individuare strumenti utili per il corretto esercizio del potere d'ordinanza ed evitare l'adozione di provvedimenti che contravvengano la normativa vigente, il Ministero dell'ambiente ha adottato, ad aprile 2016, apposita circolare nella quale viene ribadito, tra l'altro, che i provvedimenti in questione hanno un contenuto normativamente vincolato, consentendo soltanto il «ricorso temporaneo a speciali forme di gestione dei rifiuti»; inoltre, in quanto strumenti extra ordinem aventi carattere residuale, è stato ricordato che la capacità derogatoria di tali ordinanze ha un limite normativo generale.
  In tale contesto, il Ministero ha rivolto dei richiami anche nei confronti della Regione Calabria, rispetto alla quale non risulta che sia stato dichiarato lo stato d'emergenza, nonostante sussistano talune difficoltà nella gestione dei rifiuti e si sia fatto ricorso alle ordinanze contingibili ed urgenti. In particolare, il Ministero ha sollecitato, in più occasioni, la Regione a ricondurre alla normalità, entro tempi certi e celeri, la gestione dei rifiuti, nonché a porre in essere tutte le iniziative volte a superare le criticità esistenti sul territorio. Occorre segnalare che, in riscontro, la Regione, ha rappresentato un apprezzabile incremento della percentuale di raccolta differenziata grazie alla definizione e pubblicazione di linee guida e di indirizzo e la conclusione dei progetti relativi al ciclo di programmazione 2007-2013, finalizzati alla realizzazione di isole ecologiche. Tali iniziative, unitamente alle azioni di governance avviate, costituiscono i fondamenti per il ritorno alla gestione ordinaria.
  Ad ogni modo, in considerazione del diffuso ricorso allo strumento delle ordinanze contingibili ed urgenti, si evidenzia che il Ministero sta istruendo un ulteriore provvedimento che indirizzi i Sindaci, i Presidenti di Provincia e di Regione nell'esercizio del potere derogatorio ex articolo 191 del decreto legislativo n. 152 del 2006.

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ALLEGATO 4

5-00883 Braga: Attuazione del piano di investimenti per il finanziamento di interventi contro il dissesto idrogeologico.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste, occorre evidenziare, in via preliminare, che la Legge di Bilancio 2017, rifinanziata da quella del 2018, prevede il finanziamento di interventi infrastrutturali nei settori relativi, tra l'altro, alla difesa del suolo e al dissesto idrogeologico. A questo scopo, nello stato di previsione del Ministero dell'economia è istituito un apposito fondo, da ripartire con decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, In particolare, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 luglio 2017 ha ripartito le risorse che andranno a finanziare 28 interventi, per un importo di circa 224 milioni di euro. Peraltro, nell'ambito della procedura di ripartizione da effettuare con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2018, in corso di definizione, l'importo previsto per l'annualità precedente dovrebbe aumentare, per un totale di circa 350 milioni di euro.
  A ciò si aggiunga che, in seguito all'emanazione del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 86, il Ministero dell'ambiente è subentrato nelle attività della Struttura di Missione e sta interloquendo con i Presidenti di Regione Commissari straordinari per verificare l'attualità della programmazione degli interventi, anche per evitare doppi finanziamenti, e la correlata imputazione delle risorse per ciascuno di essi. Successivamente e in tempi brevi, seguirà la stipula degli accordi con ciascuna Regione e il Dipartimento di protezione civile.
  Con riferimento alle somme già assegnate alla Struttura di Missione, si segnala che l'articolo 2, comma 6, del decreto-legge n. 86 del 2018 stabilisce chiaramente che le risorse, di cui al comma 5, già trasferite al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri, e disponibili, sono versate all'entrata del bilancio dello Stato, per essere riassegnate ai pertinenti capitoli di spesa dello stato di previsione del Ministero dell'ambiente. I predetti, fondi, che sono stati confermati, saranno amministrati dal Ministero dell'ambiente da buon padre di famiglia, senza accedere al mutuo BEI, qualora non necessario, tenuto conto che i relativi interessi sarebbero pagati da tutti i cittadini. Peraltro, si segnala che le pratiche di finanziamento avviate dalla Struttura di Missione con la BEI non hanno dato luogo ad alcuna formalizzazione, essendo emerse alcune problematiche attuative e nodi ostativi. Sulla base delle considerazioni esposte e tenuto conto che le risorse assegnate in bilancio, sopra richiamate, sono sufficienti a soddisfare il fabbisogno individuato, non si è ritenuto necessario ricorrere, in questa fase, al mutuo BEI. Sarà comunque possibile valutare il ricorso al mutuo BEI qualora perverranno nuovi progetti cantierabili non finanziabili sulla base delle risorse disponibili.