CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 6 novembre 2018
86.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Comunicazione congiunta della Commissione europea e dell'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio relativa al piano d'azione sulla mobilità militare (JOIN(2018)5 final).

DOCUMENTO FINALE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La Commissione IV (Difesa),
   esaminata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento la Comunicazione congiunta della Commissione e dell'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio relativa al piano d'azione sulla mobilità militare (JOIN(2018)5 final);
   tenuto conto del parere espresso dalla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);
   premesso che:
    il piano d'azione sulla mobilità militare, presentato il 28 marzo 2018 congiuntamente dalla Commissione europea e dall'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Unione europea, si inquadra nel contesto delle recenti iniziative dell'Unione europea volte a rafforzare la cooperazione europea nel settore della difesa;
    attualmente varie barriere di natura fisica, giuridica e regolamentare impediscono al personale e all'equipaggiamento militare di circolare rapidamente e senza difficoltà nell'Unione europea;
    al fine di migliorare la mobilità militare, il piano d'azione individua una serie di azioni sia a livello europeo sia a livello di Stati membri, per quanto riguarda, in particolare, i requisiti militari, gli eventuali potenziamenti delle infrastrutture di trasporto, gli adeguamenti normativi e procedurali per le disposizioni vigenti sul trasporto di merci pericolose, la semplificazione delle formalità doganali, l'autorizzazione dei movimenti transfrontalieri;
   considerato che:
    risulta d'estrema importanza cooperare strettamente con gli Stati membri dell'Unione europea per l'attuazione della mobilità militare, la quale avverrà rispettando pienamente la sovranità degli Stati membri sul loro territorio nazionale e i processi decisionali nazionali concernenti i movimenti militari;
    a partire dal secondo semestre 2017 è stata espressa, a livello di Alto Rappresentante dell'UE, congiuntamente con il Segretario Generale della NATO, la volontà di utilizzare, anche per scopi militari, la rete di trasporto trans-europea TEN-T e sono stati forniti all'UE dalla NATO i requisiti militari che le infrastrutture europee devono possedere affinché possano essere movimentate forze militari in modo rapido ed efficace;
    con riguardo alla definizione delle infrastrutture necessarie per la mobilità militare, il piano prevede che entro la fine del 2018, la Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, condurrà il lavoro per la valutazione di gap tra le capacità attuali della rete trans-europea (TEN-T) ed i requisiti già individuati, mentre, entro ottobre 2019, si prevede l'identificazione dei progetti a connotazione dual-use;
    si ritiene importante conoscere le risultanze dell'esame attualmente in corso Pag. 22sulle principali direttrici di traffico della rete di trasporto trans-europea che interessano il territorio italiano, soprattutto alla luce delle recenti vicende che hanno evidenziato la vetustà di molti viadotti della rete autostradale italiana e l'impossibilità di parte degli stessi di sostenere il carico di trasporti di natura eccezionale come quelli di natura militare;
    appare necessario che la presente relazione, unitamente al parere della Commissione Politiche dell'Unione europea, sia trasmessa tempestivamente alla Commissione europea nell'ambito del cosiddetto dialogo politico, nonché al Parlamento europeo e al Consiglio,
  esprime una

VALUTAZIONE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:
   a) in ambito nazionale, è necessario che i dicasteri della Difesa e dei Trasporti concludano in tempi brevi l'esame attualmente in corso sulle principali direttrici di traffico della rete di trasporto trans-europea che interessano il territorio italiano, al fine d'individuare il divario tra le capacità attuali della rete e i requisiti richiesti per il miglioramento della mobilità militare e di provvedere ad una mappatura del territorio, della rete di trasporto, di eventuali punti critici di snodo nel trasporto intermodale anche in relazione alla presenza sul territorio delle infrastrutture critiche e delle infrastrutture critiche europee (Direttiva 2008/114/CE) e individuando in seno alle strutture coinvolte e competenti un punto unico di contatto sull'accesso alle infrastrutture di trasporto per scopi militari;
   b) è necessario prevedere uno sviluppo continuo sulla base di differenti esigenze oggettive nella realizzazione, con riferimento alla rete di trasporti trans-europea (TEN-T), dei quattro corridoi di interesse per l'Italia – il Corridoio Mediterraneo, il Corridoio Reno Alpi, il Corridoio Baltico Adriatico e il Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, per il quale sono riscontrabili oggettive esigenze nelle tratte a Sud della città di Roma, – che rappresentano un fondamentale supporto all'affermazione della priorità geostrategica dell'area mediterranea, anche in correlazione alle iniziative parallele che riguardano l'area strategica nord-orientale;
   c) riguardo ai progetti prioritari per il piano d'azione della mobilità militare che verranno individuati di concerto dalla Commissione e dagli Stati membri, il bilancio dell'Unione europea dovrà prevedere finanziamenti adeguati, in particolare per la realizzazione e l'adeguamento delle infrastrutture di trasporto con duplice uso;
   d) il Governo s'impegni, nelle sedi competenti, affinché le spese sostenute dagli Stati membri per la realizzazione delle opere infrastrutturali relative alla rete di trasporti trans-europea siano escluse dal computo del patto di stabilità;
   e) il Governo fornisca tempestivamente tutte le necessarie informazioni al Parlamento su ciascuna fase dell'intero programma.

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ALLEGATO 2

Indagine conoscitiva sulla pianificazione dei sistemi di difesa e sulle prospettive della ricerca tecnologica, della produzione e degli investimenti funzionali alle esigenze del comparto difesa.

PROGRAMMA

Premesse.

  Il recente dibattito svolto presso la Commissione Difesa in occasione dell'esame parlamentare della Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza ha fatto emergere l'interesse da parte della Commissione all'approfondimento di alcune tematiche connesse agli interventi di riforma che il Governo intende avviare nel campo della difesa e precedentemente illustrati anche dalla Ministra della Difesa nel corso delle comunicazioni rese alle Commissioni Difesa congiunte di Camera e Senato sulle linee programmatiche del proprio Dicastero.
  In particolare, al fine di ottimizzare le risorse a disposizione della Difesa per la tutela degli interessi strategici nazionali e la sicurezza collettiva, il Governo ha dichiarato di voler procedere alla definizione di un'apposita Strategia Sistemica per la Sicurezza Nazionale che valorizzi le competenze e le potenzialità di tutte le componenti del Sistema Paese con particolare riguardo al mondo dell'università, della ricerca, dell'industria e al settore privato.
  In relazione al settore dell'innovazione e della ricerca, il Governo ha sottolineato la propria volontà di attivarsi per l'integrazione di competenze specialistiche avanzate nel settore industriale della Difesa, anche attraverso la formazione di centri di competenza ad alta specializzazione costituiti da università, centri di ricerca, soggetti privati e del mondo dell'industria.
  Più in generale, è stata manifestata l'intenzione di procedere ad una razionalizzazione dei sistemi di difesa che consenta di eliminare inutili duplicazioni e di sviluppare le tecnologie idonee ad essere utilizzate in contesti non esclusivamente militari (sistemi dual-use).
  Sempre in un'ottica di maggiore oculatezza nella gestione delle risorse disponibili, di eliminazione di duplicazioni e di valorizzazione delle eccellenze nazionali nel settore Difesa-Ricerca-Industria nazionale, il Governo ha ribadito di voler cogliere al meglio le opportunità offerte dall'istituzione del Fondo europeo per la difesa, per le positive ricadute in termini di ricerca tecnologica e di sviluppo di capacità strategiche nel campo dell'innovazione e della ricerca.
  A questo riguardo, l'esame parlamentare della Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il Fondo europeo per la difesa ha messo bene in evidenza la necessità di una maggiore integrazione nel campo industriale della difesa non solo al fine razionalizzare l'impiego delle risorse nelle spese militari evitando inutili duplicazioni, ma anche al fine di acquisire maggiori capacità tecnologiche e professionali che consentiranno un rafforzamento delle capacità di difesa nazionali e europee.
  La stessa Ministra della Difesa, in sede di illustrazione alle Camere delle linee programmatiche del Dicastero della Difesa, ha fatto presente che l'Italia è sempre stata e resta tra gli Stati membri promotori della cosiddetta Permanent Structured Cooperation (PESCO) e ne supporta l'avvio Pag. 24in modalità inclusiva, sia per le opportunità di crescita e di sviluppo industriale, sia per la necessità di far fronte in maniera globale alle sempre più insidiose minacce che attentano alla sicurezza interna e internazionale. Si tratta spesso di minacce asimmetriche, caratterizzate dalla varietà, intensità e specificità dei moderni strumenti cibernetici offensivi che rendono estremamente difficile assicurare altrettanto veloci ed efficaci capacità di difesa.
  A fronte di tale quadro, lo sviluppo di prodotti e tecnologie di difesa a livello nazionale e la messa in comune di capacità operative e tecniche da parte degli Stati membri, in un contesto di rafforzata cooperazione e integrazione della sicurezza europea, appaiono obiettivi importanti da perseguire in un'ottica di sempre maggiore collaborazione e integrazione delle misure di risposta a minacce globali.
  In particolare, il finanziamento da parte dell'Unione europea di iniziative e progetti innovativi, al confine tra uso civile e militare, previsto dal richiamato Regolamento che istituisce il Fondo europeo per la difesa, rappresenta un'occasione da cogliere pienamente, sia perché volta a soddisfare le richiamate esigenze attuali e future dell'Europa in materia di sicurezza, sia per l'enorme potenziale del settore Difesa-Ricerca-Industria nazionale nell'ambito della progettazione, produzione e impiego di capacità innovative.

Finalità dell'indagine conoscitiva e programma delle audizioni e missioni.

  Alla luce delle considerazioni sopra esposte appare di particolare interesse della Commissione Difesa avviare un'indagine conoscitiva che consenta, da un lato, di svolgere al meglio il necessario controllo parlamentare sull'attuazione del programma di riforma preannunciato dal Governo, dall'altro, di contribuire fattivamente alla sua attuazione nell'ottica di quella collaborazione istituzionale più volte auspicata dal Governo.
  A tal fine si rende necessario acquisire un quadro aggiornato di dati, informazioni e valutazioni in merito alle politiche della Difesa, nel campo degli investimenti nel settore dell'innovazione sui sistemi di Difesa e in quello della ricerca, e alle future linee di tendenza derivanti da una sempre più incisiva cooperazione e integrazione europea in tale ambito.
  L'indagine – proprio al fine di offrire un quadro completo di tutto il processo decisionale che presiede all'acquisizione dei sistemi di difesa – si concentrerà anche sulle fasi iniziali di tale processo ovvero quelle relative alla loro pianificazione.
  Offrirà inoltre lo spunto per approfondire la normativa nazionale che regola i programmi di acquisizione dei sistemi d'arma e di svolgere un'analisi comparata delle migliori prassi a livello europeo.
  L'indagine dovrebbe prevedere l'audizione dei seguenti soggetti, anche, ove possibile, mediante il ricorso allo strumento della videoconferenza:
   i Ministri o i Sottosegretari di Stato del Ministero della Difesa, del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
   il Segretario Generale della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti;
   la Rappresentanza permanente a Bruxelles;
   l'Alto rappresentante alla politica estera e di sicurezza e la Commissaria europea all'industria o persona delegata;
   il Chief executive dell'Agenzia europea per la difesa (EDA);
   rappresentanti di Confindustria, della Federazione aziende italiane per l'aerospazio, la difesa e la sicurezza (AIAD), di Leonardo S.p.A. e di altre imprese nazionali operanti nel comparto;
   rappresentanti delle Piccole e Medie Imprese del comparto;
   rappresentanti dell'Agenzia spaziale europea e dell'Agenzia spaziale italiana;Pag. 25
   istituti di ricerca qualificati ed esperti del settore.

  Nel corso dell'indagine, ove ritenuto necessario, la Commissione Difesa potrebbe svolgere missioni in Italia e all'estero. Potrebbe in particolare essere prevista anche la visita presso stabilimenti produttivi del comparto.

Durata dell'indagine conoscitiva.

  La Commissione dovrà concludere i propri lavori entro il 15 maggio 2019.