CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 25 ottobre 2018
81.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-00819 Pallini: Applicazione dell'accordo per le politiche attive del lavoro sottoscritto il 13 giugno 2018 tra Poste italiane S.p.a. e le organizzazioni sindacali.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'interrogazione in oggetto, posso in questa sede affermare che Poste Italiane, in linea con lo spirito del Decreto Dignità, ha sottoscritto lo scorso 13 giugno, con tutte le Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative (CGIL, CISL, UIL, CISAL-FAILP, CONFSAL, UGL), un importante accordo sulle politiche attive del lavoro finalizzato alla stabilizzazione dei lavoratori a termine.
  Quest'accordo consentirà di premiare la professionalità acquisita, in quanto verranno predisposte delle graduatorie il cui punteggio è essenzialmente determinato dall'anzianità di servizio maturata.
  Attraverso tale patto Poste Italiane ha confermato il suo impegno a realizzare nel triennio 2018-2020 specifiche politiche attive per la creazione di 6.000 posti di lavoro tra stabilizzazioni di contratti a tempo determinato, conversioni in full time di contratti part time e assunzione di giovani laureati.
  Nello specifico, Poste italiane ha riferito che nel triennio 2018-2020 saranno realizzate, nelle province di volta in volta indicate dall'Azienda, almeno 3.000 assunzioni a tempo indeterminato.
  Dette assunzioni avverranno a partire dal mese di novembre, iniziando dalla stabilizzazione dì circa 1.300 unità già impiegate come portalettere con contratto a tempo determinato: a tal fine e nel rispetto delle disposizioni legislative vigenti in materia (articolo 21 del decreto legislativo n. 81 del 2015) verrà riconosciuto il diritto di precedenza a tutti quei lavoratori che abbiano svolto tale mansione, con contratto a termine di durata complessiva superiore a 6 mesi.
  Tale diritto di precedenza, a condizione che sia esercitato nei termini di legge, esplica i suoi effetti relativamente alle stabilizzazioni effettuate entro 12 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro.
  Pertanto, al fine di non ledere diritti già acquisiti, l'Accordo del 13 giugno 2018 ha stabilito che la prima tranche di assunzioni fosse rivolta solo ai lavoratori con un diritto di precedenza attivo.
  Per effetto del combinato disposto tra l'Accordo e l'articolo 24 del decreto legislativo n. 81 del 2015, tale diritto di precedenza si esplica nella provincia presso cui il singolo lavoratore ha svolto la prestazione di portalettere con contratto a termine.
  A tal riguardo, il 20 agosto ed il 28 settembre sono state pubblicate sul sito internet aziendale le graduatorie provvisorie relative ai lavoratori a tempo, determinato aventi diritto di precedenza attivo alla data del 20 agosto nelle 48 Province nelle quali, visti i fabbisogni organizzativi aziendali, si procederà alle nuove immissioni di personale.
  Per tali assunzioni il diritto di precedenza è cristallizzato alla data del 20 agosto, conseguentemente nessun diritto dei candidati, aventi i requisiti prescritti, risulterà leso.
  A partire dal 13 giugno 2019 ed entro dicembre 2020 si procederà, invece, ad ulteriori 1.700 stabilizzazioni di personale impiegato in attività di portalettere e di Pag. 167smistamento, attingendo dall'intero bacino nazionale dei lavoratori già occupati con contratto a tempo determinato.
  È ben noto a tutti che questo Governo sta realizzando delle politiche volte alla riduzione del precariato e all'aumento delle tutele per tutte quelle categorie di lavoratori che ne risultano maggiormente esposti.
  È in questa prospettiva che abbiamo adottato il Decreto Dignità, che contiene importanti incentivi finalizzati all'aumento dell'occupazione, a cui seguirà una più che doverosa riforma del sistema previdenziale, che consentirà una più agevole uscita dal mercato del lavoro in favore tutte quelle persone che oggi un lavoro non ce l'hanno.
  Su quest'ultimo aspetto posso in questa sede affermare che grazie alla riforma da ultimo citata e ai cospicui investimenti previsti già dalla prossima legge di bilancio, Poste Italiane sarà in grado di accelerare i propri obiettivi assunzionali, raggiungendo il target di 7500 assunzioni con un anno di anticipo anche rispetto a quanto previsto nell'Accordo del 13 giugno ultimo scorso e, quindi, già dal 2019 e non dal 2020.

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ALLEGATO 2

5-00821 Gribaudo: Situazione dei lavoratori dello stabilimento Blutec di Asti.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'interrogante afferma di aver appreso da fonte sindacale che si sarebbero registrate omissioni contributive al fondo previdenziale complementare Cometa, nonché al fondo per la sanità integrativa Metasalute, a danno dei lavoratori della Euroweld Asti, società che dal 21 marzo 2016 è entrata a far parte del gruppo Blutec Spa - Strada Cascina Cauda - Asti.
  Il Governo, in merito alla questione posta dall'interrogante, con particolare riferimento alle prospettive occupazionali e produttive dello stabilimento astigiano si osserva che al MISE, in data 4 ottobre 2018, si è tenuto un incontro relativo alla situazione di Blutec con i rappresentanti dell'azienda, della Regione Siciliana, di Invitalia, il Sindaco del Comune di Termini Imerese e le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali. Il rappresentate dell'Azienda ha fornito un aggiornamento sulla situazione dello stabilimento, comunicando l'avvio della produzione nel mese di dicembre 2018 e la conseguente occupazione di circa 250 dipendenti. È stato confermato di aver già formalmente sottoposto ad Invitalia una nuova proposta di contratto di sviluppo, progetto che prevede attività di ricerca e sviluppo in ambito ibrido-elettrico per circa 60 milioni di euro.
  Il Governo, al riguardo, riconoscendo che la situazione presenta rilevanti criticità, si è impegnato a verificare il piano di rioccupazione di tutti i 700 lavoratori, nonché la verifica dei presupposti per la concessione della Cassa integrazione.
  Con riguardo agli ammortizzatori sociali di cui ha già beneficiato l'azienda si rappresenta che, per quanto riguarda l'unità di Orbassano (TO), ha fruito della CIGS per solidarietà per il periodo dal 30 giugno 2017 al 29 giugno 2018. Per quanto riguarda l'unità di Termini Imerese (PA), ai sensi dell'articolo 42, co. 3, del d.lgs. n. 148 del 2015 è stata autorizzata, nel limite massimo complessivo di euro 16.907.997,60, per il periodo dal 25 settembre 2017 al 31 dicembre 2018, la prosecuzione del trattamento di integrazione salariale in favore di un numero massimo di 696 unità lavorative dipendenti, a seguito di istanza presentata in data 19 aprile 2017 con accordo in sede governativa del 22 dicembre 2014 e accordo in sede sindacale stipulato in data 13 aprile 2017.
  Si fa presente che sono in corso degli approfonditi accertamenti da parte dell'Ispettorato del lavoro di Palermo per verificare se la società ha rispettato gli impegni programmati collegati al totale recupero occupazionale, così come sono stati esposti nel piano di riorganizzazione.
  Quanto al problema posto dall'interrogante riguardo alla questione delle omissioni contributive al Fondo di previdenza complementare Cometa, si osserva che in base all'ordinamento di settore è da ritenersi in capo al lavoratore la titolarità del diritto alla contribuzione ai fondi pensione e, quindi, allo stesso spetta attivare eventuali azioni nei confronti del datore di lavoro inadempiente.
  Si ricorda altresì che l'articolo 5 del Decreto legislativo n. 80 del 1992 attribuisce chiaramente al solo lavoratore il diritto di chiedere l'intervento del Fondo di Pag. 169garanzia INPS qualora il suo credito per contributi non versati ad un fondo pensione sia rimasto in tutto o in parte insoddisfatto a esito di una procedura concorsuale relativa all'azienda che ha omesso di versare i contributi.
  Premesso quanto sopra, si evidenzia comunque che, dal momento che alcune pronunce giurisprudenziali hanno individuato nel fondo pensione il soggetto legittimato ad agire per il recupero, la COVIP ha indirizzato, già nel 2010, un'indicazione operativa di carattere generale ai fondi pensione invitando gli stessi a porre in essere gli adempimenti necessari per la tutela degli interessi degli iscritti (ad esempio, insinuandosi direttamente nello stato passivo dei crediti per contributi non versati dal datore di lavoro).
  In conclusione posso affermare che il Governo ha preso in carico la vicenda e ha intenzione di porre in essere ogni iniziativa per raggiungere l'obiettivo della salvaguardia dei livelli occupazionali della Blutec attraverso la rioccupazione di tutti i dipendenti in forza.

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ALLEGATO 3

5-00822 Polverini: Tempi di adozione del decreto ministeriale di cui all'articolo 1-bis del decreto-legge n. 87 del 2018.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'interrogazione dell'Onorevole Polverini si fa presente quanto segue:
  Innanzitutto voglio sottolineare che c’è grande attenzione da parte di tutto il Governo al disagio che vivono i nostri giovani, che in questi ultimi anni hanno dovuto affrontare la dura crisi del mondo del lavoro e che, in molti casi, hanno preferito desistere piuttosto che continuare a cercare invano un impiego o un percorso formativo qualificante.
  Alla politica i giovani cittadini chiedono misure in grado di far rinascere e crescere la fiducia in un futuro migliore, cosa questa che passa attraverso la concreta possibilità di un reinserimento nel complesso mondo del lavoro.
  Con riferimento alle percentuali citate dall'interrogante, voglio sottolineare che non c’è alcun dato che testimonia perdite di lavoro in seguito al decreto dignità, che è stato concepito proprio per arrestare il dilagare del precariato che uccide il futuro e la serenità dei nostri giovani.
  Ridurre il precariato e aumentare le tutele verso i lavoratori più esposti è il nostro principale obiettivo. In questa prospettiva abbiamo rilanciato gli sgravi contributivi per l'assunzione di giovani under 35.
  Come rappresentato dall'interrogante, all'articolo 1-bis del Decreto dignità si introduce un meccanismo incentivante per le aziende che effettueranno nuove assunzioni rivolte ai nostri giovani, nel biennio 2019-2020.
  Sullo strumento normativo inteso a dare concreta attuazione al dispositivo contenuto in detto articolo, il Governo è al lavoro.
  Tengo inoltre a sottolineare, con l'occasione, che il Governo è inoltre impegnato sul fronte delle politiche attive anche attraverso la grande riforma dei Centri per l'impiego, che riteniamo essere il punto cardine su cui poggia l'introduzione del reddito di cittadinanza e che a dimostrazione di quanto detto, nella prossima legge di Bilancio saranno stanziati consistenti risorse per la riforma dei Centri per l'impiego.

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ALLEGATO 4

5-00823 Epifani: Situazione dei lavoratori dell'azienda Teuco di Montelupone.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento al quesito posto dall'On. interpellante, relativo alle problematiche riferite ai lavoratori dell'azienda TEUCO S.R.L. di Montelupone (MC), rappresento quanto segue.
  L'azienda TEUCO nel settembre 2017 si è attivata con un nuovo piano di risanamento, deliberando il 23 ottobre 2017 la proposta di ammissione alla procedura di concordato preventivo. Alla luce di questa proposta, l'udienza per il fallimento è stata sospesa al fine di valutare il Piano di Concordato in continuità.
  In data 14 febbraio 2018, inoltre, è stato sottoscritto un accordo di proroga del trattamento straordinario di integrazione salariale in favore di 119 lavoratori, della durata di 6 mesi decorrenti dal 1o gennaio 2018 fino al 30 giugno 2018, autorizzato il 19 aprile 2018, ai sensi dell'articolo 22-bis del d.lgs. n. 148/2015, con decreto direttoriale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
  Tuttavia, il 20 aprile 2018, con sentenza n. 22/2018, il Tribunale di Macerata ha dichiarato il fallimento della suddetta Società. Alla luce di tale posizione la Curatela ha comunicato formalmente l'assenza di presupposti per la continuità anche solo provvisoria dell'attività. Il Ministero del Lavoro, dunque, a seguito di tale notizia, il 19 giugno 2018, ha annullato il decreto direttoriale del 19 aprile 2018 limitatamente al periodo compreso tra il 20 aprile e il 30 giugno 2018.
  Tale provvedimento si è reso necessario in linea con la Circolare n. 1 del 22 gennaio 2016 con la quale il Ministero ha precisato – in riferimento alle imprese che in costanza di fruizione del trattamento richiesto siano sottoposte a procedura concorsuale con prosecuzione dell'esercizio d'impresa – che al fine di garantire la continuità del sostegno al reddito dei lavoratori, il trattamento può essere autorizzato, nei limiti del periodo richiesto, a condizione che gli organi della procedura si impegnino a proseguire e concludere il programma inizialmente presentato.
  Inoltre, con Circolare n. 24 del 26 luglio 2016 il Ministero aveva ulteriormente precisato che, in caso di fallimento con esercizio provvisorio volto alla cessione di attività, l'ammissione al trattamento di CIGS deve essere preordinata a una serie di condizioni dalle quali emerga con chiarezza un programma di gestione della crisi aziendale caratterizzato da un piano di risanamento volto alla concreta e rapida alienazione del complesso aziendale o di una sua parte.
  Chiarito ciò, è necessario sottolineare che ogni cessazione di attività aziendale ha inevitabilmente un impatto sociale pesante all'interno del territorio in cui si colloca il capitale umano colpito, come in questo caso la provincia di Macerata. Per questo motivo, vorrei ribadire che le vite dei lavoratori della TEUCO e delle loro famiglie rappresentano una preoccupazione costante per questo Governo, impegnato sin dal suo insediamento nel cercare di migliorare le situazioni occupazionali e la dignità dei lavoratori, riducendo il precariato Pag. 172e aumentando le tutele di tutte quelle categorie di lavoratori maggiormente esposti.
  Inoltre, con l'adozione del Decreto Genova abbiamo previsto la reintroduzione della CIGS per cessazione attività con l'obiettivo tanto di fronteggiare le conseguenze negative derivanti dalle innumerevoli crisi aziendali quanto di ridare forza e dignità al nostro tessuto produttivo.
  Concludendo, il Governo, in merito alla delicata problematica dei lavoratori della TEUCO, sta ponendo la più alta attenzione anche con la disponibilità all'apertura di un tavolo di confronto nelle opportune sedi istituzionali.

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ALLEGATO 5

5-00824 Rizzetto: Iniziative urgenti per contrastare il ricorso illegittimo alla partita IVA per dissimulare rapporti di lavoro subordinato.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il delicato tema del corretto svolgimento dei rapporti di lavoro e, soprattutto, dell'assolvimento degli obblighi retributivi e contributivi, spesso disattesi, è molto importante per questo Governo.
  L'attività di contrasto alle false partite IVA rientra nel più ampio ambito degli accertamenti sul corretto uso delle tipologie contrattuali.
  Nello specifico, l'ordinamento prevede l'applicazione della disciplina del rapporto di lavoro subordinato anche a quei rapporti di collaborazione che si concretano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative e le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro.
  Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha inoltre chiarito (con circolare n. 3/2016) che ogni qualvolta il collaboratore opera all'interno di una organizzazione datoriale rispetto alla quale sia tenuto a prestare la propria attività presso luoghi di lavoro individuati dallo stesso committente e sia tenuto ad osservare determinati orari di lavoro, si applica la disciplina del rapporto di lavoro subordinato anche ai rapporti di collaborazione che si concretano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative e le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente anche con riferimento al luogo di lavoro e ai tempi.
  In presenza di una etero-organizzazione, del tipo di quella anzidetto deve intendersi, quale applicazione del rapporto di lavoro subordinato, l'applicazione di qualsivoglia istituto, legale o contrattuale (ad es. trattamento retributivo, orario di lavoro, inquadramento previdenziale, tutele avverso i licenziamenti illegittimi ecc.), che normalmente disciplina un rapporto di lavoro subordinato.
  Anche nell'ultimo documento di programmazione dell'attività di vigilanza per il 2018 è stata data una apposita evidenza al tema laddove è stato previsto che un altro tradizionale ambito di intervento ispettivo è costituito dalle misure di contrasto alle false partite IVA o alle collaborazioni coordinate e continuative, largamente utilizzate soprattutto con riferimento all'impiego di soggetti giovani o più vulnerabili, formalmente occupati in qualità di lavoratori autonomi, al fine di dissimulare la sussistenza di fatto di veri e propri rapporti di lavoro dipendente.
  L'obiettivo è quello di pervenire alla corretta qualificazione dei rapporti di lavoro e di garantire la tutela sostanziale dei diritti fondamentali dei lavoratori coinvolti, attraverso l'applicazione della disciplina propria del lavoro subordinato qualora dall'accertamento emerga lo svolgimento in concreto di prestazioni lavorative di carattere esclusivamente personale e continuativo, con modalità esecutive organizzate dal committente, anche con riferimento ai tempi e ai luoghi di lavoro.
  In relazione al fenomeno delle false partite IVA e collaborazioni coordinate e continuative, viene costantemente effettuata attività di vigilanza, dalla quale è emerso, nell'ambito di alcuni settori merceologici che il fenomeno patologico della non corretta qualificazione dei rapporti di lavoro appare maggiormente concentrato Pag. 174nell'ambito della sanità e dell'assistenza sociale, in cui si registra una presenza media di tale tipologia di illecito nel 51 per cento dei casi definiti, mentre risultano decisamente inferiori le percentuali relative ad altri settori.
  Con specifico riferimento al settore degli studi professionali, l'attività di vigilanza ha registrato, nel 2017, la definizione di n. 1.714 accertamenti di cui 1.021 irregolari rilevando n. 456 casi di riqualificazione, con un'incidenza di quasi il 27 per cento delle pratiche definite nell'anno. Inoltre il Ministero del Lavoro, con le sue varie strutture è impegnato a migliorare ed incentivare, in questo Governo, le attività di monitoraggio e di vigilanza per contrastare il problema evidenziato in tale interrogazione ed alla luce di tali argomentazioni ritengo obiettivo prioritario del Governo ottimizzare l'attività di controllo sui luoghi di lavoro e potenziare le risorse umane a ciò deputate.
  Conclusivamente, in merito a quanto richiesto, posso assicurare che resterà «alta» l'attenzione del Governo per quanto detto, sia nei tavoli tecnici interistituzionali che nell'attività legislativa, affinché possano essere raggiunti, nel breve periodo, i risultati che ci siamo proposti.