CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 ottobre 2018
67.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-00599 Bergamini: Iniziative a tutela della concorrenza del mercato di telefonia mobile a seguito dell'introduzione della tecnologia 5G.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Rispondo al quesito posto dagli Onorevoli Interroganti nell'atto in discussione, ovvero l'eventualità di effetti potenzialmente anticoncorrenziali sul mercato di riferimento derivanti dalla procedura di assegnazione delle nuove frequenze 5G tra nuovi entranti ed operatori tradizionali e le conseguenti iniziative eventualmente da assumere per la tutela della concorrenza del mercato della telefonia mobile e l'accesso degli utenti, rappresentando quanto segue.
  Per quanto concerne le procedure di assegnazione delle succitate frequenze che si sono concluse ieri con introiti per circa 6,5 miliardi di euro, si rileva che i cui criteri sono, stabiliti a delibera n. 231/18/CONS con cui l'AGCOM ha fissato le regole per l'assegnazione delle frequenze disponibili nelle bande c.d. «pioniere» per lo sviluppo del 5G, nella fattispecie le bande 700 MHz, 3600-3800 MHz e 26 GHz. Le regole fissate per l'assegnazione delle frequenze tengono conto di tutti gli aspetti concorrenziali, al fine di garantire la miglior competizione possibile nel contesto e nelle regole date di mercato, e consentire agli operatori la possibilità di offrire all'utenza un'alta capacità di trasmissione dati in specifiche aree ad elevate densità di traffico.
  Per quanto riguarda, in particolare, la questione della misura della riserva a favore di nuovi entranti e del cosiddetto « remedy taker» dell'operazione di fusione societaria tra Wind e H3G, si osserva che tale riserva è limitata a un solo lotto della banda 700 MHz. Per le altre bande di frequenza oggetto della procedura di gara, non sono previsti blocchi riservati. Tutti i lotti della banda 700 MHz sono già stati aggiudicati il 13 settembre u.s., al termine della prima giornata di rilanci. I prezzi di aggiudicazione dei blocchi di frequenza della banda 700 MHz non riservati sono risultati del tutto in linea con i prezzi di aggiudicazione del lotto riservato.
  Inoltre voglio precisare che il nuovo entrante (ovvero la società Iliad) non è stato individuato dall'Autorità unicamente nel « remedy taker», bensì in tutti gli operatori che non dispongono di frequenze nelle bande radiomobili classiche. Vieppiù specifico che la società Iliad è l'unica che ha presentato domanda per partecipare all'assegnazione del lotto riservato nella procedura in corso.
  Peraltro la riserva è conseguenza degli impegni assunti nella procedura di merger autorizzata dalla Commissione Europea e dalle competenti autorità italiane al fine di garantire la più ampia fruizione di servizi di qualità da parte degli utenti finali, considerando altresì gli specifici obblighi di copertura previsti per la banda 700 MHz anche per il lotto riservato.
  Faccio specifico riferimento al quanto riportato dall'Onorevole interrogante in relazione alla società Iliad e alla sua strategia commerciale per cui opererebbe il «taglio di tutti i costi del personale» e ricorrerebbe «all'uso delle specie di macchine per la certificazione dell'identità» per evidenziare che il Ministero dello sviluppo economico in collaborazione con il Ministero dell'interno stanno svolgendo delle verifiche sulla conformità alla legge delle procedure di identificazione dei titolari delle Sim card adottate dalla Iliad Italia spa e che tali attività di accertamento Pag. 58non si sono ancora concluse da parte degli organi del Dipartimento di Pubblica sicurezza a ciò deputati. Si assicura comunque la massima attenzione da parte del Ministero dello sviluppo economico sul tema al fine di evitare che possibili risparmi si traducono in violazione di norme o comunque in problemi per la sicurezza.
  Peraltro sono stati approfonditi con la società alcuni aspetti relativi alle misure implementate per garantire la sicurezza dei locali e delle aree, dove sono collocati i server e le componenti strategiche dell'infrastruttura di rete, al fine di assicurare un'adeguata salvaguardia dei dati sensibili e delle informazioni degli utenti.
  Per quanto noto si conferma che Iliad Italia spa ha implementato processi di prevenzione del rischio relativamente alla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi e nominato i soggetti competenti per l'attuazione di tali obblighi in materia di sicurezza che fanno capo al Dipartimento Security della società.
  Per quanto riguarda invece le altre due bande di frequenza oggetto di assegnazione (3600-3800 MHz e 26 GHz), si osserva che ieri si è chiusa la procedura di gara che ha portato ad una competizione vivace; l'introito raggiunto ha superato del 164 per cento il valore delle offerte iniziali e del 130,5 per cento la base d'asta. L'ammontare totale delle offerte per le bande messe a gara ha superato di oltre 4 miliardi l'introito minimo fissato nella Legge di Bilancio.
  Infine si rappresenta che nell'ambito delle attività di analisi di mercato previste dal Codice delle comunicazioni elettroniche, sarà possibile analizzare gli effetti a livello retail delle assegnazioni delle specifiche frequenze qui in parola, che, in ogni caso, rappresentano soltanto uno degli input produttivi delle aziende sul mercato.

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ALLEGATO 2

5-00600 Liuzzi: Revisione della riserva di capacità trasmissiva a favore delle emittenti locali in vista della transizione verso la tecnologia 5G.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Rispondo al quesito posto dagli Onorevoli Interroganti nell'atto in discussione, rappresentando quel che segue.
  Il Governo sta ponendo massima attenzione al processo di liberazione della banda 700, al fine di sviluppare le nuove tecnologie in banda larga senza fili ed i servizi 5G, assicurando che il trasferimento delle frequenze avvenga senza ritardi rispetto alle scadenze stabilite a livello nazionale ed europeo nonché garantendo un uso efficiente dello spettro radioelettrico.
  Com’è noto, il Testo Unico dei Servizi Media Audiovisivi e Radiofonici dispone la riserva di un terzo della capacità trasmissiva complessivamente pianificata a favore per l'emittenza locale. La legge di Bilancio per il 2018, pur disciplinando il riassetto del settore televisivo del digitale terrestre da compiersi entro il 2022, non ha disposto nulla di innovativo a riguardo. Lo scorso mese di luglio l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha segnalato al Governo alcune criticità e punti di incertezza su alcuni aspetti della normativa del settore, tra le quali proprio il tema della riserva di un terzo della capacità trasmissiva a favore dell'emittenza locale, rilevando che tale riserva non poteva prescindere dall'effettivo fabbisogno o di capacità di trasmissione a fronte della riorganizzazione dell'intero sistema.
  In tal senso, stante lo stato avanzato dell'asta delle frequenze a favore degli operatori di telecomunicazione, è stato istituito il tavolo di coordinamento «TV 4.0», citato nella presente interrogazione, proprio per risolvere, in sintonia con tutti gli stakeholders, alcune criticità relative al previsto processo di liberazione delle frequenze.
  La costituzione del Tavolo TV 4.0, presieduto dall'On. Ministro Luigi Di Maio, avvenuta il 25 settembre scorso, è stata pertanto accolta positivamente dagli operatori del settore che avevano manifestato l'esigenza di un maggior coinvolgimento nel processo di transizione digitale.
  Si è ritenuto opportuno che al tavolo partecipasse, come vicepresidente, anche un rappresentante dell'Autorità di regolazione proprio al fine di affrontare aspetti critici della regolazione e della normativa di settore, tra i quali rientra altresì il tema relativo alla riserva di capacità trasmissiva riconosciuta alle emittenti locali e oggetto del presente Question time.
  I lavori del tavolo, infatti, che vedono il coinvolgimento degli operatori del settore, consentiranno di verificare, alla luce dell'evoluzione del settore, l'effettivo fabbisogno di capacità trasmissiva da parte delle emittenti locali e ove necessario, pertanto, si potranno valutare interventi correttivi e/o integrativi della normativa di settore, al fine di garantire la riorganizzazione e la competitività del sistema radiotelevisivo digitale terrestre nel suo complesso mediante un uso efficiente dello spettro radioelettrico.
  Come ha dichiarato il Ministro dello sviluppo economico durante la riunione di insediamento, la garanzia di un uso efficiente dello spettro radioelettrico è una stella polare dei lavori del Tavolo, essendo la stessa, come noto, una risorsa pubblica scarsa che nell'attuale processo di transizione non può essere sprecata.

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ALLEGATO 3

5-00601 Pizzetti: Iniziative del Governo volte ad incrementare l'utilizzo di servizi digitali da parte di cittadini ed imprese.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Rispondo al Question time in parola premettendo che il Governo è particolarmente attento alle problematiche riguardanti la digitalizzazione del Paese, sia attraverso la promozione dello sviluppo delle reti mobili che di quelle fisse, sia mediante il sostegno e l'incentivazione della domanda di connettività a banda ultra larga.
  Come ho accennato in risposta al precedente question time, dall'insediamento del Governo è immediatamente partito il processo di riorganizzazione dello spettro radio mobile, previsto dalla precedente legge di bilancio 2018, per lo sviluppo delle rete e dei servizi in 5G.
  Al contempo, il Ministero dello sviluppo economico considera prioritario portare avanti e, anzi, rafforzare gli obiettivi della Strategia italiana per la banda ultra larga, poiché la piena realizzazione di tali risultati è ritenuta essenziale per lo sviluppo sociale ed economico del Paese.
  L'azione del Governo sarà improntata su un crescente coordinamento tra le diverse Istituzioni coinvolte nella strategia, anche per far fronte alle criticità derivanti dalla gestione degli ingenti interventi infrastrutturali sia a livello nazionale che locale.
  Sul punto, con riferimento al Piano di investimenti infrastrutturali nelle cosiddette «aree grigie», così come per le risorse già stanziate dal Cipe (1,3 miliardi di euro del Fondo Sviluppo e Coesione) per il finanziamento, tramite voucher, dei nuovi contratti di connettività, il Ministero dello sviluppo economico sta valutando varie opzioni disponibili, al fine di veicolare risorse nel modo più appropriato, anche in linea con le regole comunitarie in materia di aiuti di stato.
  Inoltre, il Ministero sta elaborando un intervento volto a rimodulare il progetto WiFi Italia, al fine di destinare le risorse a disposizione dove servono ed in particolare in favore dei piccoli comuni e dei paesi siti in zone che sono state oggetto dei recenti eventi sismici.
  Infine, vorrei sottolineare che il Governo e il Ministro dello sviluppo economico in particolare, sono – come già detto – particolarmente attenti alle tecnologie emergenti, tra le quali vengono in rilievo l'intelligenza artificiale, la blockchain nonché l’internet of things. Nella prossima legge di stabilità saranno destinate risorse per favorire l'adozione di queste tecnologie. Pensiamo che queste misure si coniughino perfettamente con l'esigenza di favorire l'incremento della domanda di servizi digitali.

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ALLEGATO 4

5-00602 Maccanti: Grado di copertura del territorio nazionale raggiunto da Open Fiber e iniziative volte ad un ulteriore sviluppo industriale della società concessionaria.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Rispondo al quesito posto dagli Onorevoli interroganti nell'atto in discussione, rappresentando quanto segue.
  Open Fiber, operatore con un piano di copertura su scala nazionale in tecnologia Ftth, prevede di coprire nei prossimi 5 anni circa 19.5 milioni di unità immobiliari sia nella «aree nere» a competizione di mercato (cluster A&B) sia nelle «aree bianche» a fallimento di mercato (cluster C&D), con un investimento complessivo di circa 6.5 miliardi di euro.
  Con riferimento a Cluster C&D, ossia nelle aree a fallimento di mercato, Open Fiber opera in qualità di concessionario, essendo risultata aggiudicataria delle prime due gare lanciate da Infratel, aventi ad oggetto le attività di progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione di un'infrastruttura in banda ultra-larga che rimarrà di proprietà pubblica.
  Il primo bando di gara interessa 3043 comuni di Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia, Molise, Toscana e Veneto, mentre il secondo bando riguarda 3.710 comuni in 10 Regioni (Piemonte, Valle D'Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia) più la Provincia Autonoma di Trento.
  Pertanto il piano di Open Fiber riguarda 6753 comuni con un investimento complessivo pari a 2.7 miliardi di euro, per una copertura di circa 9.3 milioni di unità immobiliari e 500 mila sedi di imprese e pubblica amministrazione.
  La concessione del primo bando è stata firmata a giugno 2017, la concessione del secondo bando, invece, è stata firmata a novembre 2017. I lavori sono stati avviati a valle della definizione di un Manuale operativo per regolamentare l'accesso alle gare. A seguito di ciò, le attività sono state avviate e al processo è stata impressa una accelerazione. Al riguardo si osserva che il tema della semplificazione dei percorsi autorizzativi, risulta centrale per il completamento per l'opera di ammodernamento socio-economico del nostro Paese.
 In data situazione, ad oggi risultano aperti 564 cantieri sottostanti a circa 810 mila unità immobiliari.
  Inoltre Infratel, al 1o ottobre 2018, risulta aver autorizzato l'avvio di 643 cantieri, di cui 585 in fibra ottica e 58 di tipo wireless (FWA). Per la fine del 2018, si prevede l'apertura di circa 1000 cantieri.
  Con riferimento ai cluster A&B, ossia nelle aree a competizione di mercato, Open Fiber agisce come operatore privato. Il piano di sviluppo della banda ultralarga di Open Fiber è supportato quindi tramite investimenti privati che l'azienda stessa ha messo in campo. Al momento l'investimento previsto per la copertura dei 271 comuni è di circa 3.9 miliardi di euro per un obiettivo di copertura di 9.5 milioni di unità immobiliari. Ad oggi, risultato aperti cantieri in più di 100 città. Di queste risultano aperte alla commercializzazione 65 città.
  Portare la fibra ottica a banda ultra-larga su tutto il territorio nazionale per dare una nuova velocità digitale all'Italia non può che essere tra gli obiettivi dell'attuale Governo, che altresì intende invertire la tendenza nel settore e mettere il nostro Paese al passo con il resto d'Europa.

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ALLEGATO 5

5-00603 Fidanza: Determinazioni del Governo circa la vendita di TIM Sparkle Spa.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  La controllata di Tim opera principalmente nel mercato TLC internazionali destinati agli operatori di rete fissa e gestisce la rete primaria tra i grandi server (Tier-1). Telecom Italia Sparkle attraverso Seabone (South East Access backBONE) basata su tecnologia DWDM provvede a fornire il routing internazionale per la maggior parte del traffico telefonico e dati generato dall'utenza di Telecom Italia, oltre a rivendere servizi a terzi, sia in Europa, in America, che in Asia e nel resto del mondo, terzi.
  Sparkle è il settimo operatore mondiale e il secondo in Europa.
  Ha una rete di 570.000 chilometri in fibra ottica, di cui circa 470.000 km su sistemi sottomarini, con una capacità di trasmissione di 24 terabit (2 milioni di volte di più delle fibre urbane), estesa dal Mar Mediterraneo, all'Oceano Atlantico e Indiano, ceduta a 500 clienti.
  Come noto, il 16 ottobre 2107 con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri il Governo ha esercitato i poteri speciali nei confronti, tra le altre, di Sparkle, in quanto società rilevante per la difesa e la sicurezza nazionale (cosiddetto Golden Power).
  Ciò premesso, atteso che nella rete Sparkle ci sono informazioni sensibili e che la stessa può essere considerata strategica per il Paese, qualora la società Tim decidesse porla in vendita, il Governo, in tale eventualità, non potrebbe che esercitare i poteri speciali derivanti dalla Golden Power.