CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 13 settembre 2018
58.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-00423 Moretto: Sulla crisi industriale e finanziaria di Industria Italiana Autobus.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo al quesito posto dagli onorevoli interroganti rappresentando quanto segue.
  La situazione della società Industria Italiana Autobus S.p.A., nata nel 2015 attraverso il raggruppamento dell'ex BREDAMENARINI di Bologna e l'IRISBUS di Avellino, è all'attenzione del Ministero dello sviluppo economico da diversi anni.
  L'ultimo incontro, come noto agli interroganti, si è svolto in data 10 settembre scorso, a seguito di ulteriori tenutisi nel mese corrente, sempre presso il MiSE, durante i quali sono state chieste garanzie in merito al pagamento degli stipendi arretrati e dei contributi dei dipendenti, nonché il pagamento delle utenze.
  In data 10 settembre, l'AD di Invitalia, presente alla riunione, si è impegnato formalmente a valutare l'acquisizione di una partecipazione di minoranza (ai sensi del decreto ministeriale 23 marzo 2018) prevedendo l'apporto di risorse finanziarie da parte di investitori, in misura economicamente rilevante, per un ammontare almeno pari al 50 per cento dell'operazione. Questa circostanza, potrà verificarsi in relazione all'esistenza di un Contratto di Sviluppo.
  La società IIA ha dato la propria massima disponibilità all'avvio di una «data room» accessibile per i prossimi 60 giorni, per consentire di realizzare le opportune verifiche dei dati dell'Azienda. Sono state date, inoltre, garanzie per il pagamento di tutti gli obblighi nei confronti della totalità dei dipendenti. Ha, altresì, informato che l'assemblea dei soci ha deliberato la riconvocazione a trenta giorni in virtù del lavoro fatto da Invitalia e dal Ministero dello sviluppo economico.
  Il Ministero dello sviluppo economico, si è riservato di convocare ulteriori e ravvicinati incontri di monitoraggio, al fine di riscontrare quanto detto e contribuire, definendola, la situazione patrimoniale della società IIA.
  Infine, il Ministero del lavoro informa, per la parte di competenza, che con proprio decreto del 26 giugno 2015, è stato approvato il programma di ristrutturazione aziendale della IIA, relativamente al periodo che va dal 1o gennaio 2015 al 31 dicembre 2016 ed è stata autorizzata, per il periodo dal 1o gennaio al 30 giugno 2015, la corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale in favore di 297 lavoratori presso l'unità di Flumeri (AV).
  Con successivo decreto del 3 febbraio 2016 è stata autorizzata l'ulteriore corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale, in favore di 297 lavoratori presso la suddetta unità, per il periodo dal 1o luglio al 31 dicembre 2015.
  Con decreto del 15 maggio 2017 è stata autorizzata la corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale, in favore di 295 lavoratori presso la stessa unità, per il periodo dal 1o gennaio al 31 dicembre 2016.
  In seguito è stata autorizzata, per il periodo dal 1o gennaio al 24 settembre 2017, l'ulteriore corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale in favore di 293 lavoratori presso l'unità di Flumeri (AV).Pag. 33
  Infine, ai sensi dell'articolo 42, comma 3, del decreto legislativo n. 148 del 2015, la medesima Amministrazione ha autorizzato, nel limite massimo complessivo di euro 5.430.941,14, per il periodo dal 25 settembre 2017 al 31 dicembre 2018, la prosecuzione del trattamento di integrazione salariale in favore di un numero massimo di 203 unità lavorative presso l'unità di Flumeri (AV).

Pag. 34

ALLEGATO 2

5-00424 Rizzone: Sul fallimento della società Qui ! Group.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo al quesito posto dagli onorevoli interroganti nell'atto in discussione, rappresentando quel che segue.
  Come noto, la società Qui! Group SpA, nata nel 1989, con sede a Genova, opera nel settore dei buoni pasto, erogando servizi connessi all'emissione, produzione, commercializzazione e distribuzione, a qualsiasi titolo di servizio e in qualsiasi forma, per sé e per conto terzi di buoni pasto, buoni acquisto, buoni sconto, buoni lavoro, voucher e titoli similari, in forma sia cartacea che elettronica, per l'acquisto di beni di consumo relativamente a tutti i settori merceologici.
  Con ricorso presentato in data 8 agosto 2018, la suddetta società Qui! Group SpA ha chiesto al Tribunale di Genova la dichiarazione dello stato di insolvenza ai fini dell'ammissione alla procedura di Amministrazione Straordinaria, ai sensi del decreto legislativo n. 270 del 1999.
  Successivamente, con provvedimento in data 9 agosto, il Tribunale di Genova ha avviato il relativo procedimento, invitando il Ministro dello sviluppo economico ad indicare tre commissari giudiziali, entro la data fissata per l'udienza del 23 agosto 2018.
  In tale data, il Ministro dello sviluppo economico, ai sensi dell'articolo 7, comma 3, del decreto legislativo n. 270 del 1999, ha provveduto ad indicare tre professionisti, da nominare quali Commissari giudiziali.
  Con provvedimenti depositati in cancelleria lo scorso 7 settembre, il Tribunale di Genova ha respinto detto ricorso, come riferiscono gli interroganti, non ritenendo integrato il requisito di cui all'articolo 2 del citato decreto con riguardo al numero di dipendenti. In particolare, la società allegava di occupare in media nell'ultimo anno 200 dipendenti.
  Nel merito della decisione assunta, il suddetto Tribunale, nell'affermare che la norma sopra richiamata richiede che il requisito dell'occupazione dei 200 dipendenti sia mantenuto costantemente per tutto l'anno precedente e non solo in media, ha escluso detto requisito; peraltro, nel verificare in concreto i contratti dei dipendenti, e, nello specifico, conteggiando correttamente le percentuali del part time ed escludendo il lavoro interinale come imposto dalla legge, il livello occupazionale anche medio della società nell'ultimo anno risultava inferiore alle soglie di legge.
  Di conseguenza, è stato dichiarato il fallimento della società e sono stati nominati come curatori i dott. Adolfo Praga, Olga Russo e Elisabetta Vassallo.
  Lo stesso Tribunale civile ha evidenziato che, nella sentenza dichiarativa di fallimento, è stato lo stesso debitore QUI GROUP a riconoscere il proprio stato di insolvenza e quindi di fallibilità nel ricorso per l'amministrazione straordinaria ai sensi della cosiddetto Prodi Bis.
  Circa l'apertura di un tavolo di crisi presso il Ministero dello sviluppo economico, si informa che su richiesta degli Enti locali e delle OO.SS., al fine della tutela dei lavoratori coinvolti, è stato convocato un tavolo di confronto il 20 settembre 2018.

Pag. 35

ALLEGATO 3

5-00425 Silvestroni: Sugli orientamenti del Governo in materia di orari degli esercizi commerciali.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo al quesito posto dagli onorevoli interroganti nell'atto in discussione, rappresentando quel che segue.
  Nello specifico della proposta di legge, tesa a disciplinare gli orari di apertura degli esercizi commerciali, attraverso il superamento delle cosiddette liberalizzazioni introdotte dal decreto Salva-Italia, si propone anche l'obbligo di chiusura domenicale e festiva. Argomento articolato e particolareggiato, in accordo con le Regioni e le associazioni di categoria.
  Del pari, sono altresì previsti sistemi di deroga nonché di disciplina speciale, per taluni contesti territoriali, ovvero per alcune tipologie di vendita (somministrazione di alimenti e bevande), mediante i quali si è orientati ad intercettare specifiche esigenze di apertura del mercato.
  Con specifico riferimento al regime degli orari applicabile nelle città d'arte e nelle località turistiche, preciso infatti, che per alcuni contesti territoriali, tra i quali, proprio le località turistiche, i piccoli comuni montani, le zone balneari ecc., sono previsti sistemi di deroga, andando incontro alla vocazione territoriale.
  Certamente, la delicatezza e complessità degli interessi in gioco, troverà sintesi e bilanciamento nella discussione in Commissione, che potrà avvalersi di un ciclo di audizioni degli stakeholder di riferimento.
  L'iniziativa legislativa in materia di orari di apertura, rientrando nell'ambito delle prerogative e competenze statali in materia di concorrenza intende, pertanto, andare incontro alle ricordate finalità economiche e soprattutto sociali, volte a garantire una migliore qualità di vita dei cittadini, anche attraverso orari di lavoro più agevoli, tenendo altresì conto delle esigenze territoriali e commerciali, nonché rimettendo legittimamente al centro del dibattito l'iniziativa Parlamentare.