CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 2 agosto 2018
47.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

DL 86/2018: Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché in materia di famiglia e disabilità. C. 1041 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,
   esaminato il testo del disegno di legge recante «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 86, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché in materia di famiglia e disabilità» (C. 1041 Governo, approvato dal Senato);
   valutato con favore il trasferimento delle funzioni in materia di turismo dal Ministero dei beni e delle attività culturali al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali;
   ritenuto che il suddetto trasferimento costituisca un elemento strategico rilevante per promuovere e valorizzare il turismo italiano in sinergia con i prodotti delle attività primarie;
   evidenziato, al riguardo, che l'attribuzione del patrimonio turistico e del patrimonio di prodotti che costituiscono un'eccellenza del made in Italy alla competenza di un unico dicastero può infatti incentivare sviluppo, competitività e innovazione,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

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ALLEGATO 2

Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché in materia di famiglia e disabilità. C. 1041 Governo, approvato dal Senato.

PROPOSTA ALTERNATIVA DI PARERE DEI DEPUTATI MORETTO, BENAMATI, BONOMO, MANCA, MOR, NARDI, NOJA E ZARDINI

  La X Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il decreto-legge 12 luglio 2018, n. 86, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché in materia di famiglia e disabilità;
   premesso che:
    preliminarmente, vanno evidenziate le perplessità sotto il profilo della legittimità costituzionale del provvedimento in esame, per l'assenza dei requisiti essenziali per l'uso dello strumento del decreto-legge;
    il riordino delle attribuzioni dei Ministeri non è certo un evento straordinario, tanto che la definizione delle attribuzioni dei Ministeri è riservata alla legge dalla Costituzione all'articolo 93, terzo comma; risulta chiaro che non vi è qui nessun caso straordinario di necessità e di urgenza, visto che il riordino potrebbe essere avviato nello stesso lasso di tempo con il normale iter legislativo, ma solo la volontà del Governo di espropriare il Parlamento delle sue competenze legislative;
    più specificamente, per quanto riguarda il trasferimento al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali delle funzioni esercitate dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in materia di turismo di cui all'articolo 1, va ricordato come l'organizzazione istituzionale in materia di turismo sia stata più volte modificata soprattutto a seguito del referendum abrogativo del 1993: da allora, la gestione è stata trasferita prima presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e successivamente al Ministero dell'industria per approdare dal 2014, dopo ulteriori passaggi, al Ministero dei beni e delle attività culturali;
    l'esercizio presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo delle competenze in materia di turismo ha finora consentito l'indiscutibile rilancio del settore turistico, che è stato conseguito attraverso misure definite grazie al coordinamento raggiunto tra i vari soggetti istituzionali operanti nella materia, mentre la nuova organizzazione prevista dal decreto all'esame risulta particolarmente dannosa, interrompendo il percorso di sviluppo e potenziamento del turismo;
    i risultati raggiunti nel settore turistico, che dovrebbero essere l'unico metro di giudizio delle politiche messe in campo in questo settore, sono chiari: solo per citare i dati relativi al 2017, le strutture ricettive ufficiali italiane hanno registrato il record di 122 milioni di arrivi e oltre 427 milioni di presenze totali (Istat) e la spesa dei turisti stranieri è aumentata del 7,2 per cento (circa 37 miliardi di euro, secondo la Banca d'Italia);Pag. 114
    l'approvazione definitiva, nel febbraio 2017, del Piano strategico del turismo 2017-2022 elaborato dal Comitato Permanente per la promozione del turismo ha rilanciato la leadership italiana, ormai consolidata da cinque anni di crescita consecutiva, e ha delineato lo sviluppo del settore nei prossimi sei anni, integrando anche le politiche turistiche con il Piano nazionale Industria 4.0 (allo scopo di favorire l'aggiornamento tecnologico del sistema dell'offerta e rafforzarne la competitività);
    anche la modifica apportata alla composizione del Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e alla ricerca aerospaziale, che stabilisce che il presidente dell'Agenzia spaziale italiana (A.S.I.) non ne sia più componente di diritto e possa essere invitato a partecipare alle sue riunioni senza diritto di voto, con funzione esclusivamente di alta consulenza tecnico-scientifica è incomprensibile, ostacola il coordinamento e l'organizzazione della politica spaziale e aerospaziale nazionale e indebolisce immotivatamente il ruolo dell'A.S.I. che rappresenta un'eccellenza del nostro paese riconosciuta a livello internazionale;
    la ratio sottesa all'articolo 1 che prevede il trasferimento al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali delle funzioni esercitate dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo risulta assolutamente incomprensibile anche alla luce di quanto contenuto nel Contratto per il governo del cambiamento: la creazione di un'autonoma struttura, ancorché non condivisibile, sarebbe stata coerente con tale proposito, mentre non lo è certamente il trasferimento presso un Ministero che storicamente ha esercitato ben poche competenze e politiche in materia di turismo;
    il motivo per trasferire la competenza del turismo al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali non può né deve neanche risiedere nelle personali competenze del Ministro pro tempore. Sarebbe del tutto illegittimo decidere le attribuzioni e conseguentemente l'organizzazione di un Ministero e l'allocazione delle risorse dello stesso sulla base delle presunte competenze di un singolo componente il Governo, che potrebbe d'altronde essere sostituito in corso di legislatura,

esprime

PARERE CONTRARIO.