CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 12 luglio 2018
35.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-00143 Butti: Sulle iniziative per il rilancio delle opere concernenti l'Autostrada Pedemontana Lombarda.
5-00144 Braga: Sul completamento del sistema viario dell'Autostrada Pedemontana Lombarda e azzeramento dei pedaggi della tangenziale di Como.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo congiuntamente agli atti in quanto vertono su analogo argomento.
  La Pedemontana Lombarda è un sistema viabilistico suddiviso in tre tratte autostradali: l'asse principale – A36, suddivisa nelle 5 tratte A-B1-B2-C-D per una lunghezza complessiva di 65 km –, la tangenziale di Como – A59 per una lunghezza di 3 km – e la tangenziale di Varese – A60 per una lunghezza di 5 km.
  Come correttamente evidenziato, ad oggi sono state realizzate e aperte al traffico le tratte A e B1 e le tangenziali di Como e Varese, per un totale di circa 30 km sui 65 totali, mentre devono ancora essere reperiti i finanziamenti per l'esecuzione delle tratte B2-C-D.
  La realizzazione della restante parte dell'opera è condizionata all'efficacia del secondo atto aggiuntivo alla Convenzione unica, sottoscritto il 18 gennaio 2018 e approvato con decreto interministeriale MIT/MEF in corso di registrazione presso la Corte dei conti.
  Al momento, a seguito della intervenuta efficacia, la società concessionaria procederà all'indizione della gara per il reperimento del finanziamento necessario alla prosecuzione dei lavori. Secondo la tempistica individuata, la definizione del contratto di finanziamento e l'affidamento dei lavori dovrebbe avvenire, qualora non intervengano sopravvenienze suscettibili di modificare l'attuale situazione e le prospettive future, entro i primi mesi del 2019; nello stesso anno è previsto anche l'avvio dei lavori per le tratte B2 e C.
  A questo proposito si specifica che non è prevista l'erogazione di ulteriori finanziamenti/contributi a carico della finanza pubblica.
  Lo scorso gennaio il concessionario ha risolto in danno il contratto con l'appaltatore Strabag a causa della mancata presentazione di un progetto esecutivo approvabile delle tratte da realizzare (B2, C e D). Infatti, il progetto consegnato, a seguito di formale diffida da parte della stazione appaltante, presenta modifiche sostanziali rispetto al progetto presentato in sede di offerta, con una richiesta di maggiori costi di circa 500 milioni di euro rispetto all'importo contrattuale. Le controversie con l'appaltatore sono oggetto di un ricorso presso il giudice civile.
  Tali aspetti, inoltre, sono oggetto di periodica verifica da parte dell'ANAC.
  Quanto alla procedura concorsuale promossa dalla Procura di Milano, sappiamo che questa si è conclusa con il rigetto dell'istanza di fallimento motivata dal presupposto che la capacità di autofinanziamento della società consentirebbe il rimborso dei mutui pendenti e delle spese di gestione, unitamente alla constatazione che i livelli di traffico consuntivi via via maggiori sono in grado di supportare la mancanza dei presupposti per lo stato d'insolvenza. Pag. 96
  Infine, ricordo che ai sensi della Convenzione il pedaggiamento è previsto sia sull'asse autostradale che sulle tangenziali di Como e Varese; inoltre, il PEF allegato alla Convenzione del 2007 contempla l'esecuzione dei primi due lotti delle tangenziali, nelle more del reperimento di ulteriori fondi per i lotti residui mediante finanziamento bancario. Pertanto, qualora la percorrenza sulle tangenziali fosse liberalizzata, dovrebbe essere individuata una misura compensativa nei confronti della società concessionaria per assicurare le condizioni convenzionali ed escludere eventuali richieste risarcitorie.
  In conseguenza della risoluzione del rapporto con la società Strabag, si renderà necessario, in ogni caso, procedere al riaffidamento dei lavori per la prosecuzione dell'opera.
  In tale sede tutti gli aspetti fin qui esposti potranno dunque, in linea con quanto richiesto dall'Onorevole interrogante e con l'indirizzo generale del Ministero relativamente alla realizzazione dell'opera in questione e di opere analoghe, essere oggetto di analisi e conseguente valutazione complessiva della situazione creatasi, anche con l'ausilio di esperti appositamente individuati al fine di elaborare le soluzioni più opportune.

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ALLEGATO 2

5-00145 Gagliardi: Sulle iniziative per un rapido prosieguo dei lavori e completamento dell'opera della variante Aurelia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La situazione oggetto dell'interrogazione richiede un chiarimento attraverso una sintetica ma puntuale ricostruzione dello stato dell'arte relativamente all'opera in questione, sulla quale è possibile tuttavia premettere l'attenzione del Ministero e il suo impegno per il rapido prosieguo dei lavori e per il completamento dell'opera nel più breve tempo possibile.
  Per quanto riferisce ANAS, l'impresa esecutrice dei lavori è stata individuata attraverso il sistema di gara definito «appalto integrato», secondo il quale l'impresa esecutrice assume anche la responsabilità del progetto dell'intervento da realizzare.
  All'esito della procedura posta in essere dal Tribunale Fallimentare di Firenze, le responsabilità conseguenti all'aver predisposto il progetto esecutivo dell'intervento si sono pienamente trasferite dall'originale appaltatore Co.e.stra. alla subentrante Impresa Toto.
  Nell'atto di subentro, infatti, era contenuta una specifica clausola contrattuale secondo la quale il subentrante, effettuate le verifiche considerate più opportune, riteneva completamente eseguibile il progetto predisposto dal precedente appaltatore.
  Le pur innegabili ragioni che hanno determinato la necessità di predisporre una variante al predetto progetto esecutivo hanno visto un iter di definizione della nuova proposta progettuale predisposta dall'appaltatore Impresa Toto estremamente lungo e complesso, ben oltre i giustificabili approfondimenti determinati da un contratto acquisito con prezzi del 2009.
  Le verifiche effettuate da ANAS su quanto predisposto dal progettista dell'impresa Toto hanno visto posizioni economiche divergenti per un importo di circa 30 milioni di euro, ma concordi sulla necessità che una parte dell'intervento relativo alla galleria Felettino I dovesse essere sottoposta a nuova valutazione del CIPE, sia in ragione della valenza economica della variante ipotizzata, non coperta dalla disponibilità economica assegnata, sia per la necessità di acquisire nuovi pareri e nuove aree di esproprio.
  L'appaltatore Toto, che aveva unilateralmente sospeso i lavori in attesa che venisse definita la variante in fase di predisposizione, ancorché questa non impedisse l'esecuzione di tutte le opere appaltate, ha ritenuto che le variazioni considerate condivisibili e approvabili da ANAS non fossero sufficienti a garantire il completamento dell'obbligazione contrattuale assunta e, pertanto, si è rivolta al Tribunale Civile di Roma chiedendo di essere sciolto dal contratto per colpa della stazione appaltante.
  Constatata l'impossibilità di proseguire alcun dialogo costruttivo, ANAS ha attivato la procedura di rescissione del contratto contestando l'inadempimento e, parimenti, iniziando a sviluppare quelle ipotesi di completamento, o di alternativa, al progetto di variante presentato dall'appaltatore integrato, frazionando l'opera in tre tratte funzionali.
  Ad oggi – mentre si procede agli atti tecnico-amministrativi previsti dalla legge per dar luogo alla risoluzione contrattuale con l'impresa Toto e alla predisposizione di quanto necessario alla conservazione Pag. 98nonché alla messa in sicurezza del cantiere – si stanno elaborando i progetti di completamento relativi al 1° tratto dell'intervento, tra lo svincolo del Forno e lo svincolo Buon Viaggio, prima dell'imbocco della galleria Felettino I e del 3° e ultimo tratto, dalla fine della medesima galleria allo svincolo Melara, ove è anche prevista una galleria che sottopassa le linee ferroviarie.
  Contemporaneamente sono stati attivati studi e indagini integrative per verificare se la soluzione proposta sul 2° tratto, relativo alla galleria Felettino I, dai progettisti dell'impresa Toto non trovi alternative in termini tecnico-economici, ovvero se non risulti praticabile una diversa ipotesi di tracciato nello sviluppo della predetta galleria tale da superare le problematiche geologiche che la stessa Impresa ha sollevato.
  Entro la fine dell'anno corrente, si ritiene possano essere concretamente attivate le procedure di gara relative al 1° e 3° tratto dell'intervento e, contemporaneamente, trasmettere all'esame del CIPE la soluzione prescelta per il completamento del 2° tratto relativo alla galleria Felettino.
  Evidenziate le problematiche emerse e l'impegno nella ricerca delle soluzioni possibili, come illustrate, si conferma quindi l'interesse del Ministero alla prosecuzione dell'opera e al suo completamento nel più breve tempo possibile a tutela fondamentale del territorio e dei lavoratori interessati.

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ALLEGATO 3

5-00146 Alberto Manca: Sul monitoraggio del ripristino della viabilità originaria del viadotto «Ponte di Oloé» in provincia di Nuoro.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito al quesito posto la società ANAS ha evidenziato che il 23 maggio 2017, in occasione della riunione convocata dall'Assessorato regionale ai lavori pubblici della Sardegna, ha presentato il cronoprogramma di previsione delle attività di progettazione relative al sistema di allerta delle piene idrauliche del fiume Cedrino e allo studio di fattibilità di una nuova opera di attraversamento, conformemente agli accordi convenzionali conclusi. Nel corso di successivi incontri, ANAS ha presentato due ipotesi di tracciato alternativo del nuovo ponte di Oloè, lungo la SP46.
  Sulla base delle indicazioni ricevute nell'ottobre 2017 dall'ARDIS (Agenzia Regionale del Distretto Idrografico della Sardegna), la medesima società ha provveduto all'affinamento progettuale, che prevede la costruzione del nuovo attraversamento a valle dell'attuale infrastruttura, soluzione condivisa dal Genio Civile di Nuoro.
  Tale ipotesi prevede la realizzazione di un nuovo ponte a tre campate di 260 metri circa (80+100+80), con struttura mista in acciaio-calcestruzzo e due tratti di raccordo al tracciato esistente della SP 46, nel rispetto dei vincoli idraulici imposti dalla diga di Pedra e Othoni posta a valle, che comporterà l'interessamento in variante di un tratto stradale di circa un chilometro.
  Il posizionamento del nuovo ponte è stato progettato anche in funzione di una migliore gestione della fase transitoria dell'intervento, con possibilità di ripristinare il transito dei veicoli sull'attuale sedime stradale durante lo svolgimento dei lavori.
  Il 1° febbraio scorso ANAS ha affidato le precitate attività di consulenza idraulica alla società ART Ambiente, specializzata in modellistica idraulica fluviale, attività che avrebbero dovuto compiersi in 120 giorni naturali e consecutivi, ossia entro il mese di maggio 2018.
  A partire dal successivo 22 febbraio, ANAS ha più volte richiesto all'ARPA Sardegna alcuni dati idrometrici e pluviometrici afferenti al bacino del fiume Cedrino, necessari per l'impostazione del modello fluviale da utilizzare come base per gli studi specialistici riguardanti sia le attività di Protezione Civile – progettazione sistema di allertamento delle piene – sia quelle di valutazione dell'impatto idraulico del nuovo attraversamento previsto a valle; i dati richiesti sono stati acquisiti il 15 giugno scorso.
  Per questo motivo, la scadenza per la consegna delle prestazioni contrattuali da parte del consulente idraulico è stata posticipata alla fine del prossimo mese di agosto.
  La relativa relazione finale è prevista per il mese di settembre, sia per quanto riguarda il sistema di allerta piene, sia per quanto attiene all'impatto idraulico del nuovo ponte in fase di progettazione.
  La situazione descritta è pertanto alla piena all'attenzione del Ministro e gli uffici MIT monitoreranno il prosieguo dell’iter.

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ALLEGATO 4

5-00147 Lucchini: Sullo stanziamento di risorse da utilizzare per i ponti del fiume Po e la realizzazione del nuovo ponte della Becca in provincia di Pavia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In premessa, informo che con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 1° febbraio 2018 sono state assegnate risorse complessive pari a 35 milioni di euro per interventi di messa in sicurezza di nove ponti, in condizioni emergenziali, insistenti sul fiume Po, con indicazione dei singoli ponti beneficiari del finanziamento statale e i relativi soggetti attuatori.
  Tra questi, è incluso il ponte della Becca, finanziato per euro 1.514.255,00 e avente come soggetto attuatore la provincia di Pavia la quale, sempre con il medesimo decreto, beneficia del finanziamento di altri due ponti, Pieve Porto Morone e della Gerola, per complessivi 9.901.705 milioni di euro.
  Per tutti i ponti elencati nel predetto decreto ministeriale, sono state attivate tutte le procedure giuridiche e amministrative tendenti alla realizzazione dell'intervento in esame.
  In particolare per il ponte della Becca, ciò nondimeno per gli altri ponti in capo alla provincia di Pavia, il 4 luglio scorso la competente Direzione generale del MIT ha firmato e inviato agli Organi di controllo della spesa pubblica il relativo decreto/mandato di pagamento a favore della provincia di Pavia per l'erogazione di euro 1.211.404, pari all'ottanta per cento del finanziamento assentito.
  Gli interventi di messa in sicurezza già finanziati consentiranno di mantenere e ripristinare la funzionalità dei ponti e le condizioni di continuità territoriale tra le due sponde attraverso il consolidamento delle strutture esistenti, anche a salvaguardia delle caratteristiche storiche e culturali di particolare importanza, in alcuni casi, per il territorio.
  Infatti, i ponti esistenti sul Po sono parte essenziale del paesaggio e della storia e hanno contribuito in modo sostanziale allo sviluppo economico del territorio e per questo vanno mantenuti e ripristinati nella loro funzionalità rispettando le caratteristiche costruttive originali.
  A tal fine, il Ministero sta valutando specificamente l'estensione del finanziamento agli altri ponti esistenti che necessitano di interventi manutentivi e conservativi.
  In particolare, nel frattempo, pur conservando le strutture esistenti per consentire lo sviluppo economico del territorio, il Ministero si sta impegnando nella pianificazione per la realizzazione di un nuovo ponte della Becca in prossimità di quello storico che assorba tutto il traffico pesante attraverso un intervento che potrebbe essere realizzato anche nell'ambito del Contratto di programma ANAS, previa ripresa in carico da parte dello Stato della ex strada statale n. 617 Bronese.