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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 32 di martedì 24 luglio 2018

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ETTORE ROSATO

La seduta comincia alle 11.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

LUCA PASTORINO, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 20 luglio 2018.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Battelli, Benvenuto, Bitonci, Bonafede, Brescia, Buffagni, Castelli, Castiello, Cirielli, Colucci, Cominardi, Davide Crippa, D'Incà, D'Uva, De Micheli, Del Re, Delrio, Luigi Di Maio, Di Stefano, Durigon, Fantinati, Ferraresi, Fioramonti, Lorenzo Fontana, Fraccaro, Fugatti, Galli, Gallinella, Garavaglia, Gava, Gelmini, Giachetti, Giorgetti, Grande, Grillo, Guerini, Guidesi, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Manzato, Micillo, Molteni, Morelli, Morrone, Picchi, Rixi, Ruocco, Carlo Sibilia, Spadafora, Spadoni, Tofalo, Vacca, Valente, Villarosa e Raffaele Volpi sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente sessanta, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Svolgimento di una interpellanza e di interrogazioni.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di una interpellanza e di interrogazioni.

(Iniziative per incrementare il personale e le risorse finanziarie della rete consolare italiana, con particolare riferimento agli uffici consolari di Londra e Manchester - n. 3-00100)

PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno Ungaro n. 3-00100 (Vedi l'allegato A).

La sottosegretaria di Stato per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale, Emanuela Claudia Del Re, ha facoltà di rispondere.

EMANUELA CLAUDIA DEL RE, Sottosegretaria di Stato per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale. Grazie, Presidente. In risposta all'interrogazione desidero ringraziare naturalmente l'onorevole interrogante per avere sollevato una questione che sta particolarmente a cuore alla Farnesina. Per poter rispondere sul caso specifico della situazione dei servizi consolari del Regno Unito, anzitutto ritengo opportuno svolgere alcune premesse di carattere generale sulla situazione del personale del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. La pesante riduzione del personale di ruolo che ha interessato la Farnesina, determinando una riduzione del 30 per cento delle unità appartenenti alle aree funzionali rispetto al 2006, ha causato un drastico innalzamento dell'età media del personale a 56 anni e una crescente difficoltà ad assicurare un livello di servizi adeguato alle esigenze dei cittadini e delle imprese all'estero, come ad esempio la cittadinanza, i visti ed i passaporti, la sicurezza.

Al contempo, la Farnesina è stata chiamata a realizzare negli ultimi anni un limitato (ma pur sempre impegnativo, date le scarse risorse a disposizione) piano di aperture di nuovi uffici in Paesi emergenti o di forte interesse strategico per l'Italia (cito, ad esempio, Niamey, Conakry, Ulaanbaatar, Erbil, Chongqing, Ho-Chi-Min City e, probabilmente in futuro, Ouagadougou), cui si è fatto fronte con un'ulteriore redistribuzione delle risorse.

La carenza di personale indispensabile per il corretto funzionamento delle nostre strutture all'estero, sia sotto il profilo consolare che amministrativo-contabile, presenta quindi aspetti che non mancano di destare preoccupazione.

Per fare fronte a tale situazione il MAECI ha introdotto negli ultimi anni incisive riforme per favorire la mobilità del personale e la flessibilità del suo impiego sulla rete. Inoltre in una prospettiva di medio periodo e nella consapevolezza che l'istituzione di nuovi uffici e il rafforzamento di quelli esistenti è possibile solo a fronte della disponibilità di nuove risorse umane e finanziarie, dallo scorso anno si sono poste le basi per arginare la diminuzione delle risorse umane. La legge di bilancio 2018 (legge 27 dicembre 2017 n. 205, articolo 1, comma 274), e il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 aprile 2017 hanno consentito al Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale di avviare le procedure per la selezione e l'assunzione di 177 funzionari amministrativi e consolari nel biennio 2018-2019, nonché di 44 funzionari appartenenti all'area della promozione culturale.

Il personale assunto andrà a sostituire parzialmente quello che cesserà nel prossimo biennio per raggiunti limiti di età e sarà decisivo per preservare la funzionalità della rete all'estero.

Il reclutamento di nuove unità di personale di ruolo è indubbiamente un primo importante contributo all'efficienza (e per molte sedi anche al funzionamento) della rete diplomatico-consolare in tutti i settori di competenza e, quindi, sicuramente in quelli di interesse per le nostre comunità residenti all'estero, inclusi i connazionali che risiedono nel Regno Unito.

Per tale ragione, l'avvio delle procedure di selezione dei nuovi funzionari ha rappresentato materia di massima priorità per la Farnesina che, infatti, ha proceduto lo scorso 18 luglio alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dei bandi di concorso. L'obiettivo dell'amministrazione è l'assunzione dei vincitori entro il 2019 e possibilmente anche dei candidati dichiarati idonei. A ciò potrà aggiungersi anche l'incremento - disposto sempre dalla legge di bilancio 2018 - di 100 unità di personale a contratto, la cui assunzione sta permettendo di intervenire sulle situazioni più critiche, tra cui sicuramente quella degli uffici consolari. È tuttavia necessario sottolineare che il personale a contratto, per la natura delle mansioni svolte, non può essere considerato alternativo al personale di ruolo e, di conseguenza, l'assunzione delle nuove unità a contratto non potrà rappresentare un rimedio definitivo.

Nella fase attuale, la Farnesina continua a riservare la massima attenzione all'efficienza della rete consolare, con particolare attenzione alle sedi con più rilevante presenza di comunità italiane espatriate, anche alla luce di un incremento medio registrato negli ultimi cinque anni del 20 per cento dei cittadini italiani residenti all'estero, che sono passati da 4.662.213 nel 2012 a 5.603.215 nel 2017. Tra esse, oltre a quella del Brasile, Argentina e Germania, anche il Regno Unito ed, in particolare, il consolato generale a Londra, che - in connessione con la Brexit - ha registrato un incremento esponenziale della domanda di servizi consolari da parte della comunità italiana residente in loco.

Il consolato generale d'Italia a Londra è ormai il più grande ufficio consolare italiano al mondo: più di 320.000 connazionali residenti iscritti all'AIRE e molti altri peraltro potrebbero iscriversi a breve. Gli iscritti AIRE sono progressivamente aumentati in parte per le prospettive occupazionali offerte dalla grande capitale britannica ed in parte come conseguenza della Brexit che ha spinto i connazionali a registrarsi presso l'anagrafe consolare per comprovare in qualche modo il proprio radicamento in loco e scongiurare temuti allontanamenti a seguito della Brexit. Si stima che, oltre ai 320.000 iscritti all'AIRE, esistano almeno altrettanti cittadini italiani che vivono in Gran Bretagna e che non ci sono però ancora registrati presso il consolato generale, per un totale di circa 600 mila connazionali stabiliti nel Regno Unito. A fronte di questi numeri in forte crescita, il consolato generale a Londra dispone di 18 dipendenti di ruolo (compreso il console generale) e 37 contrattisti.

Per mettere in condizione tale sede di farvi fronte, è stato infatti recentemente disposto l'invio di 5 funzionari consolari in assegnazione temporanea e sono state assunte 5 unità a contratto locale temporaneo. È stata inoltre disposta l'assunzione di ulteriori 10 persone a contratto per un anno; l'assunzione di tali ultime unità di personale non è ancora stata finalizzata e gli effetti della loro presenza saranno pertanto visibili a breve.

Viste le risorse attualmente disponibili, si tratta di un piano di rafforzamento della capacità della sede del tutto straordinario e che permetterà di venire incontro alle esigenze dei connazionali residenti non solo a Londra, ma anche per esempio quelli presenti a Manchester e in altre località del Regno Unito. Con specifico riguardo al consolato di Manchester si comprendono gli auspici dell'interrogante per una sua nuova riapertura. Tuttavia, una revisione del provvedimento che nel 2011 dispose la soppressione del consolato di Manchester potrà costituire oggetto in esame, così come qualsiasi altra ipotesi di istituzione di sedi diplomatico-consolari, nell'eventualità di un rafforzamento delle risorse umane e finanziarie a disposizione del MAECI.

Continua inoltre l'impegno per la digitalizzazione dei servizi consolari: in particolare, in 75 sedi, tra cui Londra, è ormai attivo il servizio Fast.it: il portale consente che la richiesta di iscrizione all'AIRE venga fatta da remoto, con evidenti vantaggi: per gli utenti, cui viene offerto un servizio a distanza che permette di monitorare lo stato di aggiornamento della pratica; per le sedi, che, acquisita la pratica tramite Fast.it, non devono più procedere all'inserimento manuale dei dati; per la stessa correttezza ed allineamento dei dati riportati nel Sistema Integrato Funzioni Consolari e trasferiti ai comuni.

Il portale Fast.it, a partire dal 15 maggio scorso, si è arricchito di una nuova funzionalità: la cosiddetta “Comunicazione della variante della residenza” che permette al connazionale di comunicare alla sede l'eventuale cambio di indirizzo nella medesima circoscrizione consolare.

Tale innovazione permetterà, soprattutto nelle sedi dove è frequente il cambio di residenza, come nella circoscrizione di Londra, un notevole risparmio di lavoro e tempo per gli addetti, che potranno pertanto gestire i servizi più in sofferenza, come per esempio quello dei passaporti. Si ricorda infatti che le operazioni di variazione AIRE, cambi di indirizzo, sono state solo nel 2017 circa 200.000. Questo dato serve a dare la misura dell'importanza della digitalizzazione dei servizi, che questo Ministero sta cercando di perseguire per far fronte alla sopra ricordata costante decrescita delle risorse umane a disposizione della rete diplomatico-consolare. Ovviamente, anche dal punto di vista della capacità di sfruttamento delle risorse tecnologiche, l'immissione nei ruoli di personale più giovane e pertanto “nativo digitale”, come si dice, potrà portare vantaggi immediati sull'efficienza dei servizi. Infine, si ricorda che andrà a breve a regime la distribuzione ai consoli onorari dell'attrezzatura per la captazione e l'invio a distanza dei dati biometrici necessari per il rilascio di passaporto. Anche tale innovazione servirà per alleviare la pressione dell'utenza sulla sede consolare di Londra e servirà anche a garantire un servizio di prossimità all'utenza. Si sta infine verificando la possibilità di far gestire in outsourcing alcune procedure propedeutiche al rilascio dei passaporti, nel rispetto della normativa vigente sui contratti, sulle funzioni delegabili alla pubblica amministrazione e sulla tutela della privacy dei cittadini e sulla sicurezza.

In conclusione, desidero rassicurare l'onorevole interrogante che l'adeguamento dei servizi offerti dalla rete consolare, in particolare del Regno Unito, costituisce una delle priorità della Farnesina. Peraltro ho avuto io stessa occasione di parlarne a Londra durante il vertice dei Balcani in una bilaterale con Sir Duncan e tra l'altro di fare presente proprio alla Gran Bretagna che è necessario che nelle procedure la Gran Bretagna stessa predisponga degli uffici che possano essere di sostegno ai gruppi di italiani e agli individui più vulnerabili, soprattutto per le procedure in forma digitale. Ringrazio e saluto.

PRESIDENTE. Il deputato Massimo Ungaro ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

MASSIMO UNGARO (PD). Grazie Presidente. Io ringrazio la sottosegretaria Del Re per la risposta e l'impegno della Farnesina e del Governo a cercare di fare fronte a questa emergenza, mi sembra di capire anche grazie a una serie di assunzioni predisposte dal Governo precedente, Gentiloni, e dal suo predecessore, Vincenzo Amendola. Io ci tengo a ribadire che la situazione rimane estremamente grave, perché l'esodo di italiani continua - lei l'ha ricordato -: oltre 5 milioni di italiani abitano all'estero, l'8 per cento della popolazione e specialmente tantissimi giovani italiani, che non trovano il modo e i mezzi di soddisfare le proprie aspirazioni in questo Paese. A fronte di questo aumento della domanda, il personale dei consolati nel mondo è diminuito del 30 per cento (nel 2006 erano quasi 4.000 unità e oggi sono neanche 2.700).

Quindi è ovvio che io ringrazio la Farnesina perché sta facendo tutto il possibile, ma occorrono molte più persone, molti più mezzi e assolutamente accelerare la digitalizzazione dei nostri servizi consolari. Io poi ci tengo anche a segnalare appunto che è veramente difficile pensare di promuovere il sistema Paese fuori dai confini nazionali se lo Stato neanche è capace di fornire quei servizi più basici e più semplici, come un banale rinnovo del passaporto. I cittadini italiani in Europa, soprattutto a Londra, passano ore al telefono, ore in attesa di cercare di prenotare un appuntamento per rinnovare il passaporto, parliamo di mesi, se non addirittura in casi estremi addirittura di anni e qui bisogna fare il possibile e cercare di trovare una soluzione. Rinnovo del passaporto, cittadinanza, possibilità di ottenere atti on line. Ma, oltre che a Londra - come lei ha specificato, l'Inghilterra, il Regno Unito, diventerà un Paese terzo con la Brexit e qui si pone un problema ancor più grave - ci sono situazioni di emergenza in tutto il resto d'Europa. Vorrei segnalare il caso di Charleroi, in Belgio, dove ci sono oltre 200.000 cittadini italiani e c'è una cronica carenza di personale, ma anche il Lussemburgo, varie parti della Germania e della Svizzera, il caso della Spagna, in cui a Madrid e a Barcellona la popolazione italiana è in aumento esponenziale, le isole Canarie, dove non c'è neanche un consolato, ma solo un consolato onorario a Las Palmas, l'Olanda, dove abbiamo cittadini italiani della prima emigrazione, pensionati che hanno grandi problemi a Delft e a Enschede e dove la chiusura del consolato di Amsterdam sta creando problemi all'utenza. E infine appunto ci tengo a reiterare al Governo attuale la domanda di perseguire, o di continuare nel solco della decisione presa dal Governo precedente, con la riapertura del Consolato a Manchester dato che sono oltre 50.000 i cittadini italiani che al momento devono andare in quello di Londra. Vi ringrazio.

(Iniziative volte a tutelare i consumatori in relazione all'attivazione di servizi a pagamento non richiesti su dispositivi di telefonia mobile - n. 2-00031)

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza Baldelli ed altri n. 2-00031 (Vedi l'allegato A).

Chiedo all'onorevole Baldelli se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

SIMONE BALDELLI (FI). La ringrazio, Presidente. Si tratta di un problema noto, su cui ci si è soffermati anche nel corso dell'ultimo disegno di legge “concorrenza”, ed è quello dei servizi a valore aggiunto all'interno delle telecomunicazioni e della telefonia, vale a dire tutti quei servizi che si attivavano banalmente con un click e che comportavano un mercato di oltre 500 milioni di euro, spesso a danno di consumatori ignari, che si trovavano poi a dover pagare servizi di fatto non richiesti. Ci sono stati diversi soggetti che sono intervenuti nel corso del tempo, con provvedimenti inefficaci, in alcuni casi, poco efficaci in altri e chiedevamo al Governo lo stato dell'arte, visto che l'ultimo intervento legislativo è stato posto in essere attraverso il disegno di legge “concorrenza” e quindi circa un anno fa e prevedeva il previo consenso espresso e documentato da parte di colui che volesse accedere al servizio per appunto evitare la pratica scorretta verso i consumatori dell'attribuzione di servizi non richiesti a pagamento per proteggere in particolare gli utenti più deboli.

Lascio a questo punto la parola al Governo per sapere dal Governo quali sono, se ne abbia, le novità al riguardo.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per lo Sviluppo economico, Andrea Cioffi, ha facoltà di rispondere.

ANDREA CIOFFI, Sottosegretario di Stato per lo Sviluppo economico. Grazie, Presidente. Premetto che la normativa richiamata nell'interpellanza in discussione è stata profondamente modificata con l'entrata in vigore del decreto legislativo 21 febbraio 2014, n. 21, con il quale è stata recepita la direttiva 2011/83/UE sui diritti dei consumatori. In particolare, la menzionata normativa ha introdotto nuove regole che si riferiscono sia ai contratti a distanza, stipulati on-line o con qualsiasi altro mezzo di comunicazione, che ai contratti negoziati fuori dai locali commercial. Tale intervento normativo dunque ha contribuito ad accrescere notevolmente il livello di protezione dei consumatori, prevedendo sia obblighi precontrattuali di informazione in capo alle imprese, riferiti ai contratti tradizionali e a quelli a distanza, sia l'estensione fino a quattordici giorni del termine per esercitare il diritto di recesso dal contratto a distanza o negoziato fuori dai locali commerciali, senza dover fornire alcuna motivazione o pagare alcuna penalità.

A tal riguardo, evidenzio che, proprio con l'intervento di riforma del Codice del consumo del 2014, è stato introdotto l'articolo 66-quinquies, con il quale specificatamente si stabilisce che il consumatore non è tenuto ad alcun pagamento nel caso di fornitura non richiesta di beni (acqua, gas, elettricità, teleriscaldamento o altri tipi di servizi). Preciso altresì che in tali casi l'assenza di una risposta da parte del consumatore in seguito a fornitura non richiesta, non costituisce consenso e comunque, salvo autorizzazione del consumatore, da esprimersi prima o al momento della conclusione del contratto, il professionista non può adempiere eseguendo una fornitura diversa da quella pattuita anche se di valore o di qualità equivalenti o superiori.

Tuttavia, la problematica sollevata dagli onorevoli interpellanti viene condivisa per quanto riguarda l'esigenza di tutelare soprattutto gli utenti consumatori meno avvezzi alle nuove tecnologie informatiche e telefoniche attraverso un'attività di informazione ed educazione volta a rafforzare la loro capacità di riconoscere i rischi connessi all'utilizzo della rete tramite smartphone, nonché ad evitarli.

Quanto agli interventi di tutela, nel caso di truffa ai danni del consumatore, si rileva in primis che, configurandosi una fattispecie di pratiche commerciali scorrette, l'autorità competente in riferimento è, ai sensi dell'articolo 66 del Codice dei consumatori, l'Autorità garante per la concorrenza e il mercato, la quale svolge pregnanti poteri inibitori di accertamento e sanzionatori.

Sentita nel merito, la menzionata Autorità ha ribadito di aver concluso nel 2015, come noto, quattro procedimenti istruttori nei confronti di operatori di telefonia mobile, accertando una pratica commerciale scorretta, consistente nella fornitura agli utenti di servizi a sovrapprezzo non richiesti o richiesti inconsapevolmente e nell'addebito unilaterale e automatico dei relativi importi.

L'Autorità in tale contesto ha potuto verificare che gli operatori in questione non avevano adottato un modello che garantisse l'acquisizione consapevole del consenso materiale del consumatore all'atto dell'acquisto dei servizi premium, e in particolare ha constatato la perdurante sussistenza della pratica commerciale non richiesta relativa ai predetti servizi. Pertanto, l'Autorità ha irrogato sanzioni complessivamente superiori a 5 milioni e mezzo di euro.

Successivamente a tali provvedimenti e alle intervenute importanti modifiche normative, introdotte dalla legge 4 agosto 2017, n. 124, che è stata anche ricordata adesso nell'esposizione, che è la legge annuale per il mercato e la concorrenza, l'Autorità ha riferito di aver concluso nel 2016 tre procedimenti istruttori nei confronti di gestori di telefonia mobile, in cui veniva contestata una violazione dell'articolo 65 del codice del consumo, come novellato dal decreto legislativo n. 21 del 2014 citato in premessa.

Uno dei procedimenti si è concluso con l'accertamento della violazione di detta disposizione, e l'Autorità ha quindi irrogato una sanzione pari a un milione di euro e imposto alla società di rimborsare ai clienti interessati le somme indebitamente acquisite. Gli altri procedimenti si sono invece conclusi con un provvedimento di archiviazione, in quanto i due operatori coinvolti hanno sospeso e definitivamente revocato le misure previste.

Ricordo, altresì, che l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha il compito di vigilare affinché i diritti degli utenti siano pienamente garantiti nel settore delle TLC, onde assicurare un elevato livello di protezione dei consumatori nei loro rapporti con i fornitori, verificando, tra l'altro, le modalità di erogazione dei servizi, come pure la trasparenza delle comunicazioni rivolte al pubblico.

A tal proposito, tale Autorità, per la parte di competenza riguardo al quesito posto dagli onorevoli interpellanti, ha riferito di avere da tempo avviato un processo di monitoraggio del mercato dei servizi a valore aggiunto, i cosiddetti VAS o servizi premium.

Dal mese di luglio 2017 l'Autorità ha affiancato all'ordinaria attività di vigilanza la sperimentazione di una serie di misure tecniche e procedurali proposte dagli operatori di rete mobile e dai fornitori di servizi di comunicazione, allo scopo di evitare attivazioni di servizi premium non richiesti dagli utenti.

In particolare, il modello di autoregolamentazione prevede, come è stato già evidenziato nell'interpellanza, una doppia azione dell'utente, il cosiddetto doppio click, in due schermate grafiche successive, con informazioni e funzioni diverse, le quali, a differenza del passato, ora risiedono nei sistemi degli operatori, e sono pertanto da loro totalmente gestite e controllate. È stata prevista anche l'istituzione di un numero verde di customer care che consente all'utente di essere informato dell'attivazione di abbonamenti a servizi premium sulla propria utenza e di procedere, tramite digitazioni guidate, alla loro eventuale disattivazione.

Tra le iniziative già assunte è stato anche costituito un comitato di garanzia dei servizi a sovrapprezzo, al quale partecipano la medesima Autorità, gli operatori mobili e i fornitori, due rappresentanti delle associazioni dei consumatori scelti dal Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, al fine di presidiare attivamente il processo di avviamento di tali servizi e di adottare nuove misure per tutelare in modo sempre più efficace il cliente da forme di attivazione inconsapevole.

L'Autorità, ritenendo le misure proposte potenzialmente in grado di migliorare sia il processo di acquisto che quello di disattivazione dei servizi premium, ne ha autorizzato una fase di sperimentazione, richiedendo, tra l'altro, perfezionamenti quali l'adozione di una procedura unificata di rimborso delle somme non dovute in caso di attivazioni inconsapevoli e il miglioramento della funzionalità delle pagine di acquisto.

Inoltre, in considerazione della disposizione introdotta dalla citata legge 4 agosto 2017, n. 124, “Legge annuale per il mercato e la concorrenza”, che ha inserito, all'articolo 1, comma 41, il punto 3 quater secondo cui vi è “il divieto per operatori di telefonia e di comunicazioni elettroniche di prevedere la possibilità per il consumatore o per l'utente di ricevere servizi in abbonamento da parte dello stesso operatore, o di terzi, senza il previo consenso espresso e documentato all'attivazione di tale tipologia di servizi”, l'Agcom ha richiesto agli operatori di assolvere alle esigenze probatorie legate alla volontaria (previa ed espressa) manifestazione del consenso del cliente all'acquisto dei servizi premium, fornendo evidenza, in maniera intellegibile all'utenza, della regolarità dell'acquisto tramite l'invio di ogni elemento utile a provare la consapevolezza dell'acquisto stesso.

L'Agcom ha informato, infine, che gli esiti della suddetta sperimentazione, avviata operativamente a novembre 2017, elaborati sulla base di informazioni quantitative richieste agli operatori e sul flusso di segnalazioni pervenute dagli utenti, saranno a breve sottoposti al Consiglio dell'Autorità, che dovrà adottare misure atte a contrastare efficacemente il fenomeno delle attivazioni inconsapevoli di servizi premium.

PRESIDENTE. Il deputato Simone Baldelli ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.

SIMONE BALDELLI (FI). La ringrazio, signor Presidente. Questo atto di sindacato ispettivo è stato presentato già nella scorsa legislatura e ho deciso di ripresentarlo nel corso di questa legislatura ritenendo il tema necessario e meritorio di attenzione da parte di questo ramo del Parlamento. Peraltro, approfitto per ringraziare i numerosi colleghi del mio gruppo di Forza Italia che hanno inteso sottoscriverlo, anche condividendo lo spirito originario di Forza Italia, visto che fu durante il Governo Berlusconi che si diede vita e corpo al codice del consumo, oggi pietra miliare intorno alla quale ruota tutto il meccanismo di tutela e di difesa dei cittadini consumatori e utenti.

E questo spirito è lo stesso spirito che ci ha spinto in questa legislatura, per la prima volta, a creare un intergruppo per la difesa dei cittadini consumatori, quello spirito, diciamo, costruttivo e unitario che è stato alla base di iniziative legislative che, nell'arco della scorsa legislatura, hanno portato a risultati importanti e condivisi da tutti i gruppi politici, come quello per esempio della norma di riduzione dei termini di conguaglio da cinque a due anni per le utenze elettriche, che progressivamente entrerà nei prossimi anni in vigore anche per i settori del gas e dell'acqua.

Dico questo perché è mia intenzione - e di coloro che, sia nel mio gruppo sia avendo aderito all'intergruppo, hanno intenzione di impegnarsi su questo fronte - monitorare la tutela dei cittadini consumatori e l'impegno, anche da parte del Governo, su questo fronte, che noi riteniamo sostanziale e importantissimo.

In merito alla questione che abbiamo affrontato con questo atto di sindacato ispettivo, l'autoregolamentazione non ha funzionato bene, è stato un tentativo che ha lasciato aperte delle falle, degli elementi di criticità; invece credo, a questo punto, di poter dare io, in questa sede, una notizia al Governo, nel dire che domani l'Autorità dovrebbe adottare un atto di coregolamentazione, superando la vecchia autoregolamentazione, e la coregolamentazione diventa una disciplina che è frutto di un accordo, di un impegno congiunto tra le parti, tra gli operatori e i consumatori e che fa seguito al monitoraggio che da novembre è stato attivato e che pare abbia portato dei risultati assai confortanti.

In questo senso, si dovrebbero presto poter toccare con mano risultati, sia dal punto di vista del crollo - a questo punto ci si aspetta che sia verticale - delle utenze di questi servizi non richiesti, sia nell'efficacia dei rimborsi, che è l'altro elemento critico che rischia di rimanere in sospeso.

Invece, sulla co-regolamentazione con le nuove norme adottate si spera che a questo punto ci sia effettivamente un nuovo corso. Quello che io credo è che Parlamento e Governo da questo punto di vista debbano continuare a seguire con grande attenzione l'attività regolatoria dell'Agcom su questo fronte e debbano tenere gli occhi ben aperti su questo e su altre questioni che verranno sollevate di volta in volta in Parlamento dalle associazioni consumatori e dall'Autorità antitrust in relazione ad altri servizi e ad altre utenze, perché credo che questo, Presidente e Governo, sia un tema assolutamente centrale.

La difesa del cittadino consumatore nell'era della digitalizzazione, nell'era in cui rischiamo di avere una quota parte di persone, perché non sono numeri, sono persone, con un'alfabetizzazione digitale assai arretrata o addirittura inesistente, non attrezzate a proteggersi, rischiamo di avere una fetta importante della popolazione che rischia di incappare in truffe, in comportamenti scorretti da parte di tutta una quantità di operatori, non soltanto in questo caso della telefonia, ma da tutta una quantità di operatori. Pensiamo a quei ragazzi che citofonano nei condomini, salgono in casa e ti propongono di cambiare contratto, adesso che si apre la questione della fine del mercato tutelato, per esempio, per l'energia elettrica, e, magari, con questa cosa fanno phishing di dati e, magari, fanno firmare contratti capestro alle persone più anziane.

Quindi, noi abbiamo l'esigenza di proteggere il consumatore e i suoi diritti a trecentosessanta gradi; come Forza Italia siamo intenzionati a farlo su tutta la linea e con grande determinazione. Ci auguriamo di avere, senza alcuna pregiudiziale, nel Governo un interlocutore corretto, leale e puntuale nelle risposte, perché abbiamo dimostrato, già dalla scorsa legislatura, e la creazione dell'intergruppo su questo tema è testimonianza di una convergenza di volontà su questo, di poter e di saper far bene quando è necessario per la protezione di un cittadino consumatore che ormai teme di aprire la propria cassetta della posta, anche quella elettronica certificata, perché teme di trovarci una bolletta pazza, una cartella pazza, una qualsiasi complicazione burocratica, o, peggio ancora, la comunicazione di essere vittima, di rendersi conto, magari, attraverso il proprio conto corrente bancario, di essere vittima di qualche fregatura presa per sbaglio attraverso il proprio smartphone, il telefonino, o il telefonino, magari, dei propri nipoti.

Quindi, da questo punto di vista, mi auguro che si riesca a tenere la guardia davvero alta e mi auguro che si riesca a instaurare, al netto delle differenze politiche che pure ci sono, un rapporto di collaborazione efficace e costruttiva anche con il Governo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

(Orientamenti in merito al regime alimentare previsto dal cosiddetto metodo Life 120 e iniziative di competenza a tutela della salute dei cittadini – n. 3-00017)

PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Donzelli n. 3-00017 (Vedi l'allegato A). Il sottosegretario di Stato per la Salute, Maurizio Fugatti, ha facoltà di rispondere.

MAURIZIO FUGATTI, Sottosegretario di Stato per la Salute. Grazie, Presidente. Innanzitutto ringrazio l'onorevole interrogante perché con il suo atto ispettivo consente di dare notizia delle iniziative già intraprese dal Ministero della Salute in merito alla questione rappresentata. In via preliminare e del tutto generale si deve far presente che negli ultimi anni si è ulteriormente esteso nel settore sanitario, e precisamente nell'ambito dell'attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, un diffuso abusivismo da parte di soggetti che, in assenza dei titoli abilitanti per l'esercizio delle attività sanitarie, praticano diagnosi e terapia su inconsapevoli cittadini, che vengono così ad essere sottratti ingannevolmente alle cure di competenza dei professionisti sanitari.

L'abusivismo professionale ha assunto dimensioni preoccupanti anche in campo nutrizionale, dove spesso categorie professionali non sanitarie formulano diete o dispensano consigli alimentari senza averne le reali competenze, incidendo così sulla salute dei cittadini. È in questo contesto, dunque, che si inserisce la problematica specifica sollevata dall'onorevole interrogante, in merito alla quale si rappresenta quanto segue. Il metodo Life 120, promosso dal giornalista Adriano Panzironi e suo fratello, è stato già oggetto di attenzione da parte della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, la quale, con nota del 27 febbraio 2018, ha comunicato al Ministero della Salute di ricevere continue sollecitazioni per intervenire sulle iniziative promosse su numerose reti televisive dal giornalista Adriano Panzironi, ideatore di un omonimo metodo sui regimi alimentari e diete.

Con medesima nota, la stessa Federazione ha fatto presente di essere stata interpellata anche dall'Ordine nazionale dei biologi con nota del 15 febbraio 2017, con cui tale Ordine, preoccupato dalla diffusione del metodo Panzironi, in quanto privo di qualunque base scientifica, chiedeva alla Federazione di farsi promotrice di una richiesta di intervento da parte del Ministero della Salute a tutela sia della salute dei cittadini sia delle attività professionali riservate alle categorie abilitate. La Federazione nazionale ha altresì comunicato a questo Ministero che, a seguito di una trasmissione televisiva, le Iene, andata in onda il 15 dicembre 2017, durante la quale veniva denunciato il metodo Panzironi, si era già attivata presso gli Ordini dei medici delle province di Firenze e Napoli al fine di acquisire informazioni su due medici citati nella trasmissione in quanto coinvolti nella propaganda del metodo stesso.

La Federazione, conclusivamente, ha chiesto dunque al Ministero della Salute l'attivazione delle procedure di cui all'articolo 7 della legge n. 175 del 1992 per la rettifica delle informazioni “pseudoscientifiche che continuano ad essere promosse dalle reti radiofoniche e televisive” da parte del giornalista Panzironi. Occorre ricordare che, ai sensi dell'accennata disciplina, il Ministro della Salute, di propria iniziativa o su richiesta degli Ordini e dei Collegi professionali, ove costituiti, può disporre la rettifica di informazioni e notizie su argomenti di carattere medico controversi, forniti al pubblico in modo unilaterale attraverso la stampa o i mezzi di comunicazione radiotelevisivi.

A tal fine, il Ministro, sentito, ove necessario, il parere del Consiglio superiore di sanità, invita i responsabili della pubblicazione o della trasmissione, fissando ad essi un termine, a provvedere alla divulgazione della rettifica, che deve avvenire con lo stesso rilievo e, quando trattasi di trasmissioni radiofoniche o televisive, nelle stesse ore in cui è stata diffusa la notizia cui si riferisce la rettifica stessa. A seguito delle predette segnalazioni, il Ministero, il 30 aprile 2018, si è attivato presso il Nucleo carabinieri per la sanità, chiedendo di verificare se i contenuti delle informazioni propagandate nelle trasmissioni televisive dal signor Adriano Panzironi invadano gli ambiti di competenza riservati alle professioni sanitarie e di verificare di quali titoli di studio lo stesso sia in possesso. Contestualmente, al fine di poter intraprendere, come richiesto dalla Federazione e dall'Ordine nazionale dei biologi, le procedure di cui all'articolo 7 della legge n. 175 del 1992, che prevedono il coinvolgimento anche del Consiglio superiore di sanità, è stato chiesto agli enti menzionati di trasmettere tutti gli elementi informativi sui metodi e sui regimi alimentari propagandati dal giornalista Panzironi attraverso le trasmissioni televisive.

In particolare, è stato chiesto di evidenziare quali sono i consigli dietetici non corretti che vengono forniti dal giornalista Panzironi e i motivi che ne escludono una base scientifica, determinando lo stato di pericolosità per la salute dei cittadini. Al momento attuale informo che il Ministero è in attesa di ricevere notizie sugli accertamenti ancora in corso effettuati dai Carabinieri-Nuclei antisofisticazioni e sanità, mentre l'Ordine nazionale dei biologi, con nota del 28 maggio scorso, ha fatto pervenire una dettagliata relazione, nella quale vengono evidenziate motivate perplessità in ordine alla rilevanza scientifica del metodo proposto dal giornalista Panzironi.

Di recente, il 28 giugno scorso, il Ministero ha allora sollecitato la stessa Federazione a fornire gli elementi informativi richiesti con la citata nota del 30 aprile 2018.

Desidero rassicurare fin da subito l'onorevole interrogante che, una volta acquisiti gli elementi informativi richiesti, essi verranno immediatamente approfonditi da parte del Consiglio superiore di sanità ai fini della instaurazione delle procedure di cui all'articolo 7 della legge n. 175 del 1992.

Desidero comunque cogliere l'occasione del presente dibattito per informare che, in occasione di circostanze simili a quelle oggetto del presente atto ispettivo, il Consiglio superiore di sanità, con parere del 12 aprile 2011, ha già chiarito quali siano le competenti figure professionali sanitarie in relazione alla prescrizione ed elaborazione delle diete alimentari, riferendo quanto segue: mentre il medico chirurgo può, ovviamente, prescrivere diete a soggetti sani e a soggetti malati, è corretto ritenere che il biologo possa elaborare e determinare diete nei confronti sia di soggetti sani, sia di soggetti cui è stata diagnosticata una patologia solo previo accertamento delle condizioni fisiopatologiche effettuate dal medico chirurgo. Altro aspetto: il biologo può autonomamente elaborare profili nutrizionali, al fine di proporre alla persona che ne fa richiesta un miglioramento del proprio benessere, quale orientamento nutrizionale finalizzato al miglioramento dello stato di salute; in tale ambito può suggerire o consigliare integratori alimentari, stabilendone o indicandone anche le modalità di assunzione.

Altro aspetto: il dietista (profilo professionale dell'area tecnico-sanitaria, individuato dal DM 14 settembre 1994, n. 744, ex articolo 6, comma, 3 del decreto legislativo n. 502 del 1992) opera nelle strutture del Servizio sanitario nazionale, in collaborazione con il medico, ai fini della formulazione delle diete su prescrizione medica.

PRESIDENTE. Il deputato Donzelli ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Ringrazio il sottosegretario Fugatti, sempre preciso e puntuale nelle risposte, e grazie anche a lei, Presidente, io credo, però, che non sia sufficiente la rettifica. Capisco che il Ministero della salute, più che chiedere la rettifica, probabilmente non possa fare, ma credo che il Governo debba fare di più, debba attivare l'Agcom, perché queste trasmissioni non devono proseguire nel frattempo.

Perché, anche se viene fatta una rettifica del Ministero della salute, se Panzironi e il suo gemello continuano a comprare gli spazi come spazi pubblicitari e a inserire i propri finti programmi divulgativi come spazi pubblicitari, il problema resta, perché, ovviamente, nella psicologia delicatissima di un malato - e magari di un malato anche di malattie gravi, si parla anche di cancro e Panzironi propone, con la sua dieta e con le sue pilloline, di curare anche il cancro, per esempio - dopo la fase, ovviamente, di shock, c'è la delicatissima fase di reazione, in cui la cosa più ovvia, psicologicamente, è la negazione come fase di difesa da parte del paziente e da parte dei familiari del paziente, e non c'è niente di più facile per un malato di aggrapparsi a qualsiasi speranza: ne ha necessità, ne ha una necessità psicologica.

Di conseguenza, facendo vedere in televisione, in uno spazio pubblicitario camuffato da spazio informativo, che si divulga, per esempio - leggo testualmente alcuni stralci da una puntata dedicata proprio al cancro, in cui Panzironi suggerisce il suo integratore, venduto e costruito da lui e dal fratello, perché poi in queste trasmissioni si promuovono dei prodotti da lui venduti- che “questo integratore ha un ruolo essenziale nel sistema immunitario per la cura del cancro, ma lo Stato non ha interesse a sviluppare il ruolo della vitamina D nella cura del tumore”, si fa credere al malato che ci sia un complotto per cui lo Stato non vuole curare il tumore e in realtà lui può curare il tumore. Questo è pericolosissimo, non basta una rettifica del Ministero della salute, deve essere impedito, perché deve essere difesa la salute dei cittadini.

Quindi, io capisco che lo strumento del Ministero della salute è questo, ma il Governo nel suo complesso deve intervenire con l'Agcom, perché poi spesso queste stesse piccole utenze televisive che trasmettono questi spazi sono le stesse che ricevono i finanziamenti pubblici. E allora tutto questo non può essere, non può coesistere, non si può pensare che delle televisioni che magari ricevono e stanno in piedi grazie al finanziamento pubblico, prendano e pubblichino, nei propri spazi, degli spazi privati in cui si illude il malato di cancro che comprando le pilloline della famiglia Panzironi si possono smettere le cure normali e si può trovare una via alternativa, perché lo Stato in realtà non ha interesse a curare.

Se si lascia e se si consente questo, anche con la rettifica, ma se si consente e si permette questo, si nega la scienza, che, invece, è necessaria, perché, ovviamente, per poter tutelare la salute dei nostri cittadini, bisogna dare delle sicurezze, non si può permettere che su questo ci sia alcun tipo di equivoco, perché altrimenti si mette a repentaglio la salute dei cittadini, dei più deboli, di quelli che, magari, non hanno nemmeno il substrato culturale per poter distinguere tra il messaggio pubblicitario di Panzironi e l'informazione del Ministero della salute. Anche perché Panzironi poi dice che lo Stato non ha interesse a svelare la verità e, quindi, quando si va a vedere l'eventuale rettifica del Ministero della salute, si dice: ecco, aveva avvertito Panzironi che lo Stato nel suo complotto non aveva interesse a questo. È necessario fermarlo, grazie.

(Iniziative volte a migliorare il servizio ferroviario lungo la tratta Castelvetrano-Trapani – n. 3-00012)

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Martinciglio n. 3-00012 (Vedi l'allegato A).

MICHELE DELL'ORCO, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti. Grazie, Presidente. In risposta ai quesiti posti, Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ci ha fornito le seguenti informazioni: il blocco improvviso dei convogli ferroviari è stato causato dalla perdita dei punti informativi del sistema supporto condotta (SSC). Recentemente è stata effettuata una significativa sostituzione di alcuni componenti con altri più performanti. Il problema è da ricondursi anche all'effetto di disturbi di campi elettromagnetici di operatori locali, fornitori di servizi a pagamento tipo Internet, eccetera. Per mitigare tali disturbi sono stati adottati ulteriori accorgimenti. È comunque intendimento di RFI effettuare la sostituzione dell'attuale sistema SSC con il sistema in uso nella maggior parte della rete ferroviaria italiana, il SCMT (Sistema di controllo marcia treno), più performante, al fine di ridurre significativamente il numero di arresti treni, ritardi e, di conseguenza, i relativi disagi.

Per quanto attiene ai malfunzionamenti dei passaggi a livello, considerati gli svariati e ripetuti casi di furti o danneggiamenti di cavi in rame da parte di ignoti, si sta intervenendo per la loro mitigazione, cementificando i cunicoli di alloggiamento degli stessi. A riguardo, RFI informa di avere già avviato i lavori di rinnovo totale dei cavi nelle tratte da Alcamo a Castelvetrano e da Piraineto a Cinisi, con previsione di innalzamento di affidabilità dell'impiantistica di sicurezza.

Ulteriori provvedimenti di natura organizzativa sono stati intrapresi per regolare la circolazione dei treni, diminuendo i tempi di chiusura dei passaggi a livello. È stata anche avviata la progettazione della modifica di alcuni passaggi a livello per diminuire i tempi di chiusura e si prevede di avviare i lavori entro fine anno.

Inoltre, alcune limitazioni infrastrutturali che influiscono sulla puntualità dei treni saranno progressivamente eliminate con l'avvio di una rilevante attività di rinnovo dell'armamento ferroviario di circa 67 chilometri nell'ambito della tratta Castelvetrano-Trapani, i cui lavori avranno inizio entro il corrente anno.

Quanto poi alla fruibilità della stazione di Mazara del Vallo, è opportuno evidenziare che la stessa è telecomandata e, pertanto, non è previsto il potenziamento da parte del personale di RFI. In passato e più recentemente all'inizio del corrente anno, la stazione è stata oggetto di atti vandalici, cioè ad esempio il danneggiamento delle emettitrici biglietti, la sala d'aspetto e l'impianto di videosorveglianza. Si è provveduto al necessario ripristino e a corazzare l'impianto di videosorveglianza. Inoltre, la stazione di Mazara è stata inserita da RFI nel programma di riqualificazione di 620 stazioni, facente parte del Piano industriale 2017-2026 del gruppo Ferrovie dello Stato italiane, finalizzato allo sviluppo della mobilità integrata con particolare attenzione alla customer experience e all'accessibilità delle stazioni.

Una prima fase dei lavori di riqualificazione, riguardante l'ammodernamento dei servizi igienici di stazione, avrà inizio in tempi brevi e saranno, altresì, attivate azioni di verifica ed eventuale contrasto di indebiti utilizzi delle aree ferroviarie in argomento.

Infine, RFI rassicura che è in atto uno sforzo sinergico di tutte le proprie strutture per superare le disfunzioni che hanno caratterizzato negativamente la regolarità dell'esercizio ferroviario e la normale e gradevole fruibilità delle strutture logistiche del territorio.

È inoltre in atto un proficuo e fattivo scambio di proposte e valutazioni con esponenti istituzionali anche del territorio, tra cui si evidenzia il recentissimo incontro con il sindaco di Marsala per il superamento di specifiche problematiche delle singole comunità.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti porrà in essere un'attenta attività di monitoraggio sull'attività posta in essere da RFI affinché gli interventi in corso siano conclusi in tempi brevi.

PRESIDENTE. La deputata Martinciglio ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.

VITA MARTINCIGLIO (M5S). Grazie, signor Presidente. Grazie sottosegretario, non nego che la sua presenza in quest'Aula nella veste di rappresentante del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti mi conforta. Il Governo, ancorché insediatosi da poche settimane, ha già dato grandi segnali di cambiamento in tutti i settori strategici della vita politica, istituzionale e sociale del nostro Paese e oggi lei, con la sua risposta, ha confermato che anche per il settore infrastrutturale si sta aprendo una stagione di aiuto, dialogo e conforto con le istituzioni che - sono fiduciosa - sarà foriera di importanti iniziative ed interventi che, come lei ben conosce, sono necessari in molte aree del nostro Paese ma che, senza dubbio, in Sicilia e nello specifico nell'area geografica su cui insiste la tratta ferroviaria Castelvetrano-Trapani, rappresentano un'emergenza la cui risoluzione non può essere più procrastinata, andando ad incidere sulla vita di migliaia di utenti, la maggior parte dei quali cittadini, lavoratori e studenti, per i quali i ripetuti e quotidiani disservizi sono divenuti ormai intollerabili. Ritenendomi dunque soddisfatta della sua risposta, auspico che gli interventi ed iniziative che lei ha anticipato in questa sede possano nel più breve tempo possibile trovare compimento. A tal fine le auguro buon lavoro.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento di una interpellanza e di interrogazioni all'ordine del giorno.

Interventi di fine seduta (ore 11,55).

DEVIS DORI (M5S). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DEVIS DORI (M5S). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, il 7 luglio scorso alcuni detenuti del carcere minorile “Beccaria” di Milano hanno provocato un incendio nell'ala dei cosiddetti giovani adulti con conseguente intossicazione per il fumo di altri giovani detenuti. A seguito di quell'episodio, mi sono recato in visita sia allo stesso carcere minorile “Beccaria” di Milano sia a quello di Casal del Marmo di Roma e, in entrambe le circostanze, ho potuto apprezzare la passione, l'impegno, la dedizione che tanti operatori, dipendenti e volontari, mettono nel proprio lavoro e nelle attività, nel tentativo di dare ai giovani detenuti il giusto supporto nel loro percorso rieducativo verso una cittadinanza responsabile. I giovani detenuti sono occupati durante l'intera giornata in attività scolastiche, lavorative, laboratoriali, ricreative: con lo svolgimento di queste attività i ragazzi sono indotti a lavorare anche su se stessi perché, attraverso il lavoro, non si trasforma soltanto la materia ma si modella la propria persona.

Vorrei, però, concentrare l'attenzione su un aspetto problematico consistente nell'atteggiamento che il legislatore per lungo tempo ha avuto nell'affrontare il tema dell'esecuzione della pena, nascondendosi dietro principi interpretati in modo tale da dimenticare la dura realtà nella quale vivono le storie di chi ha commesso un reato e di chi è vittima di quel reato: una politica che non ha saputo ascoltare chi quotidianamente opera all'interno delle strutture carcerarie.

In questo senso, va rivalutata la difficile convivenza all'interno delle carceri minorili degli adolescenti minorenni con i cosiddetti giovani adulti: una convivenza che risulta, nella maggior parte dei casi, irrispettosa delle esigenze degli uni e degli altri e, per questo motivo, urge una seria riflessione dell'intera disciplina. Infine, trattandosi di minorenni, non possiamo dimenticare i principali enti educativi, la famiglia e la scuola, che devono essere sostenuti, aiutati e accompagnati in un'ottica preventiva. Solo in questo modo possiamo riavvicinare le istituzioni alle esigenze concrete della società, recuperando uno sguardo più lucido, consapevole e soprattutto più umano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

CARMEN DI LAURO (M5S). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CARMEN DI LAURO (M5S). La legge Basaglia è la legge del 1978 attraverso la quale si è finalmente messa la parola “fine” ai trattamenti disumani riservati ingiustamente ai malati psichiatrici, in particolare con riferimento ai famigerati manicomi. Si è passati dunque dalla logica di esclusione sociale e di emarginazione ad una logica di responsabilità verso il malato, di trattamento umano, di garanzia dei diritti essenziali ed inclusione all'interno della società. Il fine più ambizioso della legge forse, ancora oggi mai del tutto raggiunto, era restituire al malato le competenze per diventare una forza produttiva della società.

Siamo consapevoli che c'è ancora tanta strada da fare soprattutto negli ambiti applicativi su base regionale che hanno causato una disparità di trattamento tra regioni. Oggi osserviamo che vi è stato un progressivo abbandono da parte dei precedenti Governi del tema della salute mentale che rischia di incrinare il buon lavoro fatto proprio a partire dalla legge Basaglia, assunta a modello da numerosi Stati. Ciò che succede sempre più spesso è che le strutture soffrono di mancanza di risorse umane e materiali: con fatica riescono ad accogliere le numerose richieste di aiuto e intervento. Quello che, quindi, si rende necessario è un ritorno dello Stato sul tema con l'adozione di metodologie di intervento e coordinamento che siano fondate su esperienze di eccellenza che, nel nostro Paese, riescono a sorgere, nonostante tutte le difficoltà.

Aggiungo che, nel nostro Paese, non è in alcun modo in atto un'esplosione di aggressione da parte dei malati psichiatrici: qualsiasi parere contrario non rispecchia la realtà oggettiva dei fatti. La nostra sfida attuale è senz'altro superare l'atteggiamento culturale, di cui ancora il nostro Paese soffre, e di trovare l'audacia per continuare l'opera incompiuta della legge n. 180, recuperarne il senso profondo e, perché no, magari anche superarlo perché la difesa del malato non può dirsi completa se egli non sarà nelle condizioni di poter tornare a vivere come cittadino attivo della comunità e, quindi, non solo consumatore ma soprattutto produttore (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Mercoledì 25 luglio 2018 - Ore 15:

1. Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata .

(ore 16)

2. Esame e votazione delle questioni pregiudiziali riferite al disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, recante disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese.

(C. 924)

3. Seguito della discussione delle mozioni Carnevali ed altri n. 1-00009, Rostan ed altri n. 1-00012, Rizzetto ed altri n. 1-00016, D'Uva, Molinari ed altri n. 1-00018, Lupi e Schullian n. 1-00020 e Aprea ed altri n. 1-00023 concernenti iniziative volte ad implementare il reddito di inclusione .

4. Seguito della discussione delle mozioni Gelmini ed altri n. 1-00010, D'Uva, Molinari ed altri n. 1-00017, Lucaselli ed altri n. 1-00019 e Moretto ed altri n. 1-00025 concernenti iniziative volte a favorire il rientro delle imprese italiane che hanno delocalizzato la produzione all'estero .

La seduta termina alle 12.