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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 25 giugno 2021

TESTO AGGIORNATO AL 28 GIUGNO 2021

ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME: PDL N. 544-2387-2692-2868-2946-3014

Pdl n. 544-2387-2692-2868-2946-3014 – Ridefinizione della missione e dell'organizzazione del Sistema di Istruzione e formazione tecnica superiore in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (P.N.R.R.)

Tempo complessivo: 14 ore e 30 minuti, di cui:
• discussione sulle linee generali: 7 ore;
• seguito dell'esame: 7 ore e 30 minuti.

Discussione generale Seguito dell'esame
Relatore 20 minuti 20 minuti
Governo 20 minuti 20 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti 10 minuti
Tempi tecnici 45 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 8 minuti 1 ora e 6 minuti
(con il limite massimo di 9 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 5 ore e 2 minuti 4 ore e 49 minuti
 MoVimento 5 Stelle 39 minuti 55 minuti
 Lega – Salvini premier 37 minuti 47 minuti
 Partito Democratico 35 minuti 38 minuti
 Forza Italia – Berlusconi
 presidente
34 minuti 35 minuti
 Fratelli d'Italia 32 minuti 25 minuti
 Italia Viva 31 minuti 23 minuti
 Coraggio Italia 31 minuti 22 minuti
 Liberi e Uguali 31 minuti 19 minuti
 Misto: 32 minuti 25 minuti
  L'Alternativa c’è 12 minuti 9 minuti
  Centro Democratico 5 minuti 4 minuti
  Facciamo eco – Federazione
  dei Verdi
4 minuti 3 minuti
  Noi con l'Italia –
  USEI-Rinascimento ADC
4 minuti 3 minuti
  Minoranze Linguistiche 3 minuti 2 minuti
  Azione – +Europa – Radicali
  Italiani
2 minuti 2 minuti
  MAIE – PSI 2 minuti 2 minuti

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 25 giugno 2021.

  Amitrano, Ascani, Battelli, Bergamini, Boschi, Brescia, Brunetta, Campana, Carfagna, Carinelli, Casa, Castelli, Cirielli, Colletti, Colucci, Davide Crippa, D'Incà, D'Uva, Dadone, Delmastro Delle Vedove, Luigi Di Maio, Di Stefano, Durigon, Fassino, Gregorio Fontana, Ilaria Fontana, Franceschini, Frusone, Gallinella, Garavaglia, Gava, Gelmini, Gerardi, Giachetti, Giacomoni, Giorgetti, Grimoldi, Guerini, Invernizzi, Liuni, Lollobrigida, Lombardo, Lorefice, Losacco, Macina, Maggioni, Mandelli, Marattin, Molinari, Molteni, Morelli, Mulè, Mura, Nardi, Nesci, Occhiuto, Orlando, Paita, Parolo, Perantoni, Rampelli, Ribolla, Rizzo, Rosato, Rotta, Ruocco, Sasso, Scalfarotto, Scoma, Scutellà, Serracchiani, Carlo Sibilia, Sisto, Speranza, Tabacci, Testamento, Vignaroli, Zanettin, Zoffili.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 23 giugno 2021 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   BIANCHI e TARANTINO: «Istituzione di un'imposta sostitutiva dell'imposta sul reddito delle persone fisiche per i redditi derivanti dall'attività occasionale di produzione di oggetti artistici, arredi, bigiotteria, prodotti tessili e opere di artigianato» (3172);
   CASSINELLI e BAGNASCO: «Modifiche all'articolo 201 del testo unico di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, in materia di soppressione degli ordini professionali degli agenti di cambio» (3173);
   BONOMO e GRIBAUDO: «Modifiche all'articolo 73 del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, in materia di riconoscimento dei periodi di formazione svolti presso gli uffici giudiziari ai fini dei concorsi indetti dalle amministrazioni dello Stato» (3174);
   BORDONALI ed altri: «Modifiche al codice penale in materia di introduzione dei delitti di omicidio nautico e lesioni personali nautiche, nonché disposizioni concernenti la condotta da tenere in caso di incidente nautico» (3175);
   MICILLO ed altri: «Modifiche al codice penale, al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e altre disposizioni sanzionatorie in materia ambientale» (3176).

  In data 24 giugno 2021 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge d'iniziativa dei deputati:
   DONNO ed altri: «Disposizioni concernenti l'assegnazione e il rilascio degli immobili di edilizia residenziale pubblica nonché iniziative per la realizzazione di nuovi alloggi» (3178).

  Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge FRAILIS: «Istituzione dell'Accademia dell'arte in Cagliari» (2444) è stata successivamente sottoscritta dai deputati Cappellacci, Corda, Alberto Manca e Vallascas.

  La proposta di legge VARCHI ed altri: «Istituzione della Giornata della vita nascente» (2950) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Deidda.

  La proposta di legge CIRIELLI ed altri: «Disposizioni per il contrasto di gruppi, organizzazioni, movimenti, associazioni e partiti che perseguono finalità antidemocratiche proprie delle ideologie totalitarie comuniste o di matrice religiosa islamica estremista» (3107) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Butti.

Modifica del titolo di proposte di legge.

  La proposta di legge n. 3046, d'iniziativa del deputato GREGORIO FONTANA, ha assunto il seguente titolo: «Semplificazione della procedura per la richiesta del certificato del casellario giudiziale dei candidati nelle competizioni elettorali».

Trasmissione dal Senato.

  In data 23 giugno 2021 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza la seguente proposta di legge:
   S. 2129. – Senatori LANZI ed altri: «Semplificazioni in materia di procedimenti elettorali» (approvata dal Senato) (3177).

  Sarà stampata e distribuita.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   I Commissione (Affari costituzionali)
  DORI ed altri: «Modifica all'articolo 10 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 1985, n. 1092, in materia di pubblicazione di una nota illustrativa per agevolare la comprensione del contenuto delle leggi e degli altri atti aventi forza di legge» (2731) Parere della V Commissione;
  GREGORIO FONTANA: «Semplificazione della procedura per la richiesta del certificato del casellario giudiziale dei candidati nelle competizioni elettorali» (3046) Parere delle Commissioni II e V.

   II Commissione (Giustizia)
  CASSINELLI: «Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale, concernenti l'introduzione del reato di frode patrimoniale in danno di soggetti vulnerabili» (2601) Parere delle Commissioni I e XII.

   VI Commissione (Finanze)
  UNGARO: «Delega al Governo per la revisione delle disposizioni del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, con l'introduzione di un'imposta negativa crescente per i contribuenti a basso reddito» (2983) Parere delle Commissioni I, V, X, XI e XII;
  SERRACCHIANI ed altri: «Delega al Governo per l'introduzione di agevolazioni tributarie per il secondo percettore di reddito nelle famiglie a basso reddito e in favore delle lavoratrici che riprendono il lavoro dopo la maternità» (3135) Parere delle Commissioni I, V, XI, XII e Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   VIII Commissione (Ambiente)
  MORASSUT ed altri: «Disposizioni per il potenziamento e la razionalizzazione delle funzioni e della disciplina in materia di contrasto del dissesto idrogeologico» (3079) Parere delle Commissioni I, II, V, VII, XI, XIII, XIV e Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   X Commissione (Attività produttive)
  ZENNARO ed altri: «Disposizioni per la tutela e la promozione della ceramica artistica e tradizionale» (3122) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale), XIV e Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   Commissioni riunite VI (Finanze) e XI (Lavoro)
  LIBRANDI: «Norme in materia di partecipazione dei dipendenti al capitale, alla gestione e alla distribuzione degli utili dell'impresa, per la promozione della produttività delle imprese e del lavoro» (3138) Parere delle Commissioni I, II, V, X e XIV.

Assegnazione di proposta di inchiesta parlamentare a Commissione in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, la seguente proposta di inchiesta parlamentare è assegnata, in sede referente, alla sottoindicata Commissione permanente:
   I Commissione (Affari costituzionali):
  MORANI ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone» (Doc XXII, n. 55) – Parere delle Commissioni II e V.

Annunzio di sentenze della Corte costituzionale.

  La Corte costituzionale, in data 24 giugno 2021, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 30, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, copia della seguente sentenza che, ai sensi dell'articolo 108, comma 1, del Regolamento, è inviata alla IX Commissione (Trasporti), nonché alla I Commissione (Affari Costituzionali):
  Sentenza n. 129 del 26 maggio – 24 giugno 2021 (Doc. VII, n. 683),
   con la quale:
    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 2 della legge della Regione Puglia 5 luglio 2019, n. 27, recante «Modifiche alla legge regionale 16 luglio 2018, n. 39 (Disciplina dell'attività di trasporto di viaggiatori mediante noleggio di autobus con conducente)», nella parte in cui sostituisce l'articolo 4, comma 2, della legge della Regione Puglia 16 luglio 2018, n. 39 (Disciplina dell'attività di trasporto di viaggiatori mediante noleggio di autobus con conducente);
    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 10, comma 1, lettera c), della legge della Regione Puglia n. 27 del 2019, nella parte in cui, nel sostituire l'articolo 12, comma 4, della legge della Regione Puglia n. 39 del 2018, ha previsto che anche «[l]’esercizio dell'attività di noleggio in assenza di SCIA di cui all'articolo 5 ovvero in presenza di un provvedimento di divieto di prosecuzione dell'attività» costituisce «violazione delle prescrizioni relative alla regolarità della documentazione inerente il servizio, ai sensi del comma 1, lettera b)», ed è soggetto «alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 200,00 a euro 1.500,00»;
    dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 10, comma 1, lettera c), della legge della Regione Puglia n. 27 del 2019, nella parte in cui, nel sostituire l'articolo 12, comma 4, della legge della Regione Puglia n. 39 del 2018, ha previsto che anche «l'inosservanza delle disposizioni di cui all'articolo 9» costituisce «violazione delle prescrizioni relative alla regolarità della documentazione inerente il servizio, ai sensi del comma 1, lettera b)», ed è soggetta «alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 200,00 a euro 1.500,00», promosse dal Presidente del Consiglio dei ministri, in riferimento all'articolo 117, secondo comma, lettere h) ed l), della Costituzione.

Trasmissione dalla Corte dei conti.

  Il Presidente della Corte dei conti, con lettera in data 23 giugno 2021, ha trasmesso la decisione sul rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2020, approvata dalle Sezioni riunite della Corte dei conti ai sensi degli articoli 40 e 41 del testo unico di cui al regio decreto 12 luglio 1934, n. 1214, corredata dalla sintesi e dai volumi I, II, III e IV dell'annessa relazione, nonché dal testo delle considerazioni svolte in sede di giudizio di parificazione (Doc. XIV, n. 4).

  Questa documentazione è trasmessa alla V Commissione (Bilancio).

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 24 giugno 2021, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria di Ferrovie dello Stato italiane Spa, per l'esercizio 2019, cui sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 427).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla IX Commissione (Trasporti).

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 24 giugno 2021, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV), per l'esercizio 2019, cui sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 428).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla IX Commissione (Trasporti).

Trasmissione dal Ministro della salute.

  Il Ministro della salute, con lettera in data 24 giugno 2021, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 16-bis, del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, i risultati del monitoraggio dei dati epidemiologici di cui al decreto del Ministro della salute 30 aprile 2020, riferiti alla settimana 7-13 giugno 2021, nonché il verbale della seduta del 18 giugno 2021 della Cabina di regia istituita ai sensi del decreto del Ministro della salute 30 aprile 2020 e la nota del 18 giugno 2021 del Comitato tecnico-scientifico di cui all'articolo 2 dell'ordinanza del capo del Dipartimento della protezione civile 3 febbraio 2020, n. 630.

  Questi documenti sono depositati presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

  Il Ministro della salute, con lettera in data 24 giugno 2021, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 2, comma 5, del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, l'ordinanza 18 giugno 2021, recante ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Sicilia e Toscana e nella Provincia autonoma di Bolzano.

  Questa ordinanza è depositata presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 24 giugno 2021, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, le proposte di decisione di esecuzione del Consiglio relative all'approvazione della valutazione del piano per la ripresa e la resilienza della Lettonia (COM(2021) 340 final), del Belgio (COM(2021) 349 final) e della Francia (COM(2021) 351 final), corredate dai rispettivi allegati (COM(2021) 340 final – Annex, COM(2021) 349 final – Annex e COM(2021) 351 final – Annex), che sono assegnate, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 24 giugno 2021, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.
  Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
  Con la predetta comunicazione, il Governo ha altresì richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento:
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Promuovere un approccio europeo all'intelligenza artificiale (COM(2021) 205 final);
   Proposta di decisione di esecuzione del Consiglio relativa all'approvazione della valutazione del piano per la ripresa e la resilienza dell'Italia (COM(2021) 344 final).

Trasmissione dal Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale.

  Il Presidente del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, con lettera in data 17 giugno 2021, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7, comma 5, lettera g), del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 146, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 10, la relazione sull'attività svolta dal medesimo Garante, aggiornata al mese di aprile 2021 (Doc. CXV, n. 4).

  Questa relazione è trasmessa alla II Commissione (Giustizia).

Annunzio di provvedimenti concernenti amministrazioni locali.

  Il Ministero dell'interno, con lettere in data 18 giugno 2021, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 141, comma 6, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, i decreti del Presidente della Repubblica di scioglimento dei consigli comunali di Campagnano di Roma (Roma), Massarosa (Lucca) e Merlino (Lodi).

  Questa documentazione è depositata presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

Comunicazione di nomine ministeriali.

  La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera pervenuta in data 24 giugno 2021, ha trasmesso la comunicazione concernente la revoca dell'incarico di livello dirigenziale generale, conferito all'ingegnere Laura D'Aprile, di direttore della Direzione generale per l'economia circolare, nell'ambito del Dipartimento per la transizione ecologica e gli investimenti verdi del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.

  Questa comunicazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla VIII Commissione (Ambiente).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative per consentire la piena ripresa degli spostamenti dalla Russia verso l'Italia, nell'ottica di incrementare i flussi turistici – 2-01256

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, il Ministro della salute, il Ministro del turismo, per sapere – premesso che:
   dopo quasi un anno e mezzo di pandemia, l'economia italiana, nonostante gli ausili non sempre giunti ancora a destinazione, a causa della lentezza della macchina operativa, ha subito una notevole crisi;
   a quasi cinque giorni dall'inizio meteorologico dell'estate, sono ancora presenti regolamenti che non permettono la libera circolazione dei cittadini se non con tamponi in partenza e spesso anche all'arrivo, con conseguenti quarantene;
   numerosi sono i Paesi che permettono ai propri cittadini di viaggiare sempre nel rispetto dei controlli e quindi garantiscono almeno un barlume di ripresa del settore turistico;
   la zona costiera dell'alta Toscana, da sempre caratterizzata dalla presenza di turisti di origine russa, che sono oramai diventati stanziali, visto che sono habitué del territorio e conduttori di immobili per lunghi periodi, vede un'assenza degli stessi dovuta alla non riapertura con la Russia da parte dell'Italia;
   è noto quanto il turismo proveniente da quel Paese sia una fonte economica per alcune zone del nostro Paese e per la penisola tutta –:
   se il Governo abbia intenzione di adottare iniziative per provvedere, hic et nunc, alla riapertura dei collegamenti con la Russia e incrementare, quanto più possibile, i flussi turistici nel nostro Paese, al fine di rioffrire opportunità all'impresa italiana.
(2-01256) «Baldini, Dall'Osso, Sorte, Mazzetti, Baratto, Parisse, Napoli, Carelli, D'Ettore, Marin, Pettarin, Rizzone, De Girolamo, Biancofiore».


Iniziative di competenza volte a garantire, nel contesto dell'emergenza pandemica, adeguati presidi e prestazioni sanitarie per i disturbi del comportamento alimentare – 2-01262

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   la pandemia da COVID-19 che si sta affrontando ha determinato un aumento del numero delle diagnosi di disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, soprattutto tra i più giovani;
   il periodo di lockdown vissuto nel 2020 ha favorito l'instaurarsi di alcuni fattori scatenanti, quali l'isolamento sociale, i dispositivi e le regole di prevenzione, le incognite sul rientro a scuola, il distanziamento forzato dai coetanei, la paura del contagio e la sensazione di non avere il controllo della situazione;
   tali condizioni hanno provocato un aumento delle restrizioni alimentari o, all'opposto, un aumento degli episodi di alimentazione incontrollata e hanno posto una maggiore attenzione sull'immagine di sé e del proprio corpo, facendo emergere comportamenti disfunzionali, sia in eccesso che in difetto;
   secondo una ricerca del King College di Londra, la quarantena ha prodotto effetti psicologici negativi tra cui sintomi di disturbo post-traumatico da stress, confusione e rabbia, impatti psicologici anche di lunga durata e con effetti particolarmente rischiosi per bambini e adolescenti;
   alcuni centri multidisciplinari affiliati Adi – Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica hanno registrato che nell'ultimo anno (da febbraio 2020 a febbraio 2021) i casi di disturbi alimentari sono aumentati in media del 30 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con un abbassamento della fascia di età (13-16 anni) e un incremento soprattutto delle diagnosi di anoressia nervosa;
   l'Adi sottolinea che i disturbi alimentari, se non riconosciuti in tempo e non curati in modo appropriato, possono cronicizzarsi e portare anche a conseguenze tragiche: tali rischi devono indurre a ripensare le strategie terapeutiche nell'ambito dei disturbi alimentari e ad agire tempestivamente con mezzi e percorsi sanitari specifici;
   secondo i dati recenti del Ministero della salute, in Italia sono circa tre milioni i giovani che soffrono di disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, di cui il 95,9 per cento sono donne; l'incidenza dell'anoressia nervosa è stimata per il sesso femminile in almeno 8 nuovi casi per 100.000 persone in un anno e fra lo 0,02 e 1,4 nuovi casi nel sesso maschile;
   durante il lockdown, le strutture di aiuto e assistenza pubbliche e private, che in Italia sono solo 146, concentrate soprattutto al Centro e al Nord, hanno dovuto chiudere gli accessi e sospendere le attività, mentre gli ospedali, impegnati nella cura dei malati di COVID-19, sono stati costretti a escludere dai ricoveri e dai trattamenti ambulatoriali le persone affette da disturbi del comportamento alimentare;
   i posti nelle strutture residenziali che si occupano dei disturbi del comportamento alimentare sono fortemente limitati, le liste d'attesa per la presa in carico prevedono tempi lunghi fino a otto mesi, con conseguenze terribili per le condizioni di salute dei pazienti, che perdono la motivazione alle cure –:
   se il Ministro interpellato non ritenga di intraprendere ogni iniziativa di competenza per verificare il quadro complessivo degli enti e delle modalità di gestione di tali strutture residenziali e delle relative liste di attesa e se intenda eventualmente intraprendere iniziative volte a garantire il diritto alla salute a tutti i giovani e agli adulti che stanno attraversando un periodo di forte turbamento psicologico e fisico.
(2-01262) «D'Arrando, Penna, Lorefice, Federico, Ianaro, Mammì, Misiti, Nappi, Provenza, Ruggiero, Sportiello, Villani, Grande, Cancelleri».


Iniziative normative volte a rivedere la disciplina dei procedimenti per danno erariale, con particolare riguardo alla definizione di presupposti oggettivi per l'avvio dell'attività istruttoria da parte delle procure della Corte dei conti – 2-01255

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che:
   con decreto istruttorio del 16 aprile 2021 il procuratore regionale per il Piemonte della Corte dei conti, dottor Quirino Lorelli, disponeva, inopinatamente, l'acquisizione di documenti nell'ambito di un'azione per responsabilità erariale ai danni della regione Piemonte da parte dell'assessorato all'istruzione, reo, a giudizio del procuratore, di aver acquistato e distribuito alle scuole piemontesi un libro sulle Foibe;
   per stessa ammissione del procuratore regionale per il Piemonte della Corte dei conti, l'attività per danno erariale traeva spunto dalla sola interrogazione di un esponente di Leu che censurava ideologicamente l'iniziativa;
   effettivamente non poteva essere diversamente perché, come si argomenterà nel prosieguo, non esiste un solo atto della regione volto all'acquisto e/o alla distribuzione di un libro sulle Foibe, sebbene sarebbe stata in ogni caso attività legittima e, anzi, rispettosa di quanto previsto dalla legge istituiva del «Giorno del Ricordo»;
   con cipiglio perentorio, degno a sommesso avviso degli interpellanti di ben altra causa, il procuratore regionale per il Piemonte della Corte dei conti intimava alla regione Piemonte di rispondere entro sette giorni;
   la risposta della regione Piemonte è stata lapidaria e tombale, precisando che non è mai stata assunta alcuna delibera e/o determina per l'acquisto e/o la distribuzione di qualsivoglia libro sulle Foibe alle scuole piemontesi;
   in effetti l'assessorato all'istruzione della regione Piemonte aveva, a suo tempo, annunciato l'idea, evidentemente insana a giudizio della procura regionale per il Piemonte della Corte dei conti, di voler celebrare il «Giorno del Ricordo» anche tramite l'acquisto e la distribuzione di un volume sulle Foibe;
   la legge 30 marzo 2004, n. 92, ha istituito il «Giorno del Ricordo» in memoria delle vittime delle Foibe «al fine di conservare la memoria della tragedia degli italiani»;
   il comma 2 dell'articolo 1 della legge n. 92 del 2004 prevede espressamente «iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado»;
   sempre il comma 2 dell'articolo 1 della predetta legge aggiunge che «è altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende»;
   bisogna, dunque, amaramente concludere, ad avviso degli interpellanti, che, mentre per la legge è onere delle istituzioni celebrare il «Giorno del Ricordo» presso le scuole di ogni ordine e grado, per la procura regionale per il Piemonte della Corte dei conti le celebrazioni, rectius la sola idea delle celebrazioni, potrebbe costituire astrattamente, a prescindere dal costo a da altri elementi nel caso di specie assolutamente inesistenti, «danno erariale»;
   il fatto che non sia stata assunta alcuna delibera di acquisto e/o distribuzione di qual si voglia libro sulle Foibe, secondo gli interpellanti, fa assumere all'intera vicenda l'amaro retrogusto di una censura di carattere politico ed ideologico, volta ad introdurre il principio del «danno erariale» costituito dal solo «pensiero» o dalla sola «intenzione»;
   per stessa ammissione del procuratore regionale della Corte dei conti del Piemonte l'attività istruttoria ha preso spunto dalla sola interrogazione di un esponente di Leu che, vertendo su fatto inesistente, non poteva, contrariamente a quanto previsto specificatamente dall'articolo 53 del codice della giustizia contabile, contenere «una precisa e documentata esposizione dei fatti e delle violazioni commesse, con l'indicazione ed eventualmente quantificazione del danno»;
   non essendo intervenuta alcuna delibera e/o determina di acquisto e/o di distribuzione da parte della regione Piemonte, ad avviso degli interpellanti, il precipitato logico-giuridico indefettibile dell'azione della procura regionale della Corte dei conti è che sia possibile attivare un'azione per danno erariale fondata sul solo «pensiero» o la sola «intenzione» di celebrare le Foibe:
   esondando, a giudizio degli interpellanti, clamorosamente dalle sue funzioni, la procura regionale della Corte dei conti ha ulteriormente chiesto alla regione Piemonte «se l'iniziativa sia stata concordata con i dirigenti scolastici», con ciò ritenendosi evidentemente anche autorizzata ad intervenire, non solo e non tanto sulla legittimità e sull'opportunità di una spesa, ma anche sulle modalità non onerose di organizzazione di un evento;
   non essendo intervenuta alcuna delibera e/o determina di spesa e non avendo a disposizione dunque altri riscontri in ordine ad un presunto danno erariale per fatto inesistente, appare evidente che, con il contegno assunto, la procura regionale per il Piemonte della Corte dei conti abbia conferito, anche involontariamente, all'intera vicenda l'ombra di agire in censura politica;
   azionare, in spregio a quanto previsto dall'articolo 53 del codice della giustizia contabile, un'attività istruttoria per «danno erariale» su un fatto inesistente e su una interrogazione ideologica, sprovvista di specifiche e concrete notizie di danno, rasenterebbe il parossismo e sfiorerebbe il ridicolo se non conferisse all'intera vicenda l'idea inquietante del processo per «danno erariale» al «pensiero» e alle «intenzioni»;
   in ogni caso, è bene ribadire a caratteri cubitali che celebrare le Foibe sarebbe stato, da parte dell'assessorato all'istruzione della regione Piemonte, un comportamento legittimo ed anzi pedissequamente ossequioso della legge n. 92 del 2004 come sopra riportato;
   aver iniziato un'attività istruttoria, ai fini delle determinazioni inerenti all'esercizio dell'azione erariale, senza alcun supporto per un fatto inesistente e per la sola interrogazione di un esponente di Leu e contestando l'eventuale operato in ossequio a quanto previsto dalla legge n. 92 del 2004 conferisce all'intera vicenda un'oscura ombra anche sulla necessaria imparzialità che deve informare l'agire della procura della Corte dei conti –:
   di quali elementi disponga sulla vicenda e quali eventuali iniziative di carattere normativo intenda assumere, anche sotto il profilo dell'efficienza e dell'efficacia dei procedimenti per danno erariale e a salvaguardia dell'integrità e della correttezza istituzionale delle Corte dei conti, affinché l'avvio dell'attività istruttoria per danno erariale da parte delle procure della Corte dei conti avvenga sempre sulla base di presupposti oggettivi e non meramente ideologici.
(2-01255) «Delmastro Delle Vedove, Lollobrigida, Prisco, Zucconi, Rotelli, Deidda, Montaruli, Donzelli, Vinci, Ferro, Lucaselli, Varchi, Mantovani, Bignami, Caretta, Ciaburro, Albano, Caiata, Bucalo, Osnato, Rizzetto, De Toma, Silvestroni, Trancassini, Butti, Maschio, Foti, Gemmato, Frassinetti».


Iniziative, nelle competenti sedi europee, per la tutela dei diritti delle donne in Polonia, con particolare riguardo alla disciplina dell'interruzione volontaria di gravidanza – 2-01254

D)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che:
   l'ordine del giorno della prossima riunione del Consiglio affari generali, convocato per il 22 giugno 2021, prevede un'audizione sulla situazione dello Stato di diritto in Polonia per sospetta violazione dell'articolo 7 del Trattato sull'Unione europea;
   il 27 gennaio 2021 è entrata in vigore in Polonia una nuova normativa in materia di interruzione di gravidanza, basata su una sentenza del Tribunale costituzionale polacco del 22 ottobre 2020;
   tale disciplina vieta l'interruzione volontaria di gravidanza, salvo in caso di incesto o stupro – accertato da un giudice – oppure in caso di pericolo per la vita della madre;
   ne consegue che le cittadine polacche sono costrette a portare avanti forzatamente le gravidanze anche in presenza di feti con anomalie congenite e malformazioni gravissime, per questo esposti a una quasi certa mortalità post partum. Sono in corso di esame al Parlamento polacco proposte di legge che sanzionano penalmente l'educazione sessuale, per promuovere la fuoriuscita dalla Convenzione di Istanbul e per prevedere che le donne che abortiscono siano passibili di incriminazione per omicidio aggravato con una pena di 25 anni;
   le donne e la società civile polacche hanno reagito organizzando imponenti e pacifiche manifestazioni di protesta, a cui le autorità hanno risposto con una repressione attuata anche attraverso abusi da parte delle forze dell'ordine;
   la mobilitazione si è presto estesa a livello continentale: le deputate ed eurodeputate aderenti all'Epf (European Parliamentary forum for sexual and reproductive rights) hanno redatto un manifesto di sostegno alle donne polacche;
   il 26 novembre 2020, con riferimento alla situazione in Polonia, il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza una risoluzione nella quale si sottolinea che rendere illegale l'aborto nei casi di gravi e irreversibili difetti fetali mette a rischio la salute e la vita delle donne, poiché la maggior parte degli aborti legali nel Paese viene eseguita per tali motivi. Vietare tale opzione, che ha rappresentato il 96 per cento delle interruzioni legali di gravidanza in Polonia nel 2019 (1.074 su 1.110), comporterebbe un aumento degli aborti clandestini, pericolosi per la vita;
   il Parlamento europeo ha anche chiesto alla Commissione europea di valutare la legittimità e l'imparzialità del Tribunale costituzionale polacco, composto da giudici selezionati dalla coalizione di Governo guidata dal Partito diritto e giustizia; il Consiglio dell'Unione europea, da parte sua, dovrebbe affrontare questa e altre accuse di violazione dei diritti fondamentali in Polonia nel quadro del procedimento in corso ai sensi dell'articolo 7, paragrafo 1, del Trattato sull'Unione europea;
   con la risoluzione sulla situazione dello Stato di diritto nell'Unione europea e applicazione del regolamento (UE, Euratom) 2020/2092 relativo al regime di condizionalità, approvata il 10 giugno 2021, il Parlamento si è rammaricato dell'incapacità del Consiglio di compiere progressi significativi nel far rispettare i valori dell'Unione nelle procedure in corso ai sensi dell'articolo 7 in risposta alle minacce ai valori comuni europei in Polonia e Ungheria, con rischi per l'integrità dei valori comuni europei, la fiducia reciproca e la credibilità dell'Unione nel suo complesso. Il Parlamento europeo ha, in generale, deplorato che la Commissione non abbia attivato la procedura prevista dal regolamento sulla condizionalità dello Stato di diritto nei casi più evidenti di violazione dello Stato di diritto nell'Unione europea, incaricando il suo Presidente di invitare la Commissione, al più tardi entro due settimane dalla data di adozione della risoluzione, sulla base dell'articolo 265 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, ad adempiere agli obblighi previsti datale regolamento e impegnandosi ad avviare immediatamente i necessari preparativi per un potenziale procedimento giudiziario ai sensi dell'articolo 265 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea nei confronti della Commissione;
   la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo stabilisce che l'accesso tempestivo e senza ostacoli ai servizi di salute riproduttiva e il rispetto dell'autonomia riproduttiva e del processo decisionale delle donne sono fondamentali per proteggere i diritti umani delle donne e l'uguaglianza di genere e che gli Stati membri sono tenuti alla conformità degli ordinamenti nazionali con il diritto dell'Unione europea;
   in Polonia, al contrario, i medici invocano sempre più spesso l'obiezione di coscienza, anche quando viene chiesto loro di prescrivere contraccettivi o di accedere allo screening prenatale; di conseguenza, migliaia di donne polacche sono costrette a ricorrere all'aborto clandestino o a recarsi all'estero per ricevere l'assistenza sanitaria di cui necessitano per procedere all'interruzione di gravidanza, mettendo ulteriormente a rischio la loro salute;
   nell'audizione dell'associazione Pro-choice-Rete italiana contraccezione aborto, dello International planned parenthood federation European network (IppfEn) e del Comitato SeNonOraQuando ? di Torino, con particolare riferimento ai diritti delle donne in Polonia, svolta il 14 giugno 2021 presso il Comitato permanente per i diritti umani nel mondo, istituito presso la III Commissione della Camera dei deputati, sono state portate evidenze rispetto ad una tendenza diffusa in molti Paesi dell'Unione europea contro il principio della parità di genere, contro i diritti sessuali e riproduttivi dei cittadini e delle cittadine europee e per un sistematico smantellamento del diritto europeo e della Convenzione di Istanbul –:
   quali iniziative il Governo intenda intraprendere per ottenere in sede europea una netta presa di posizione contro abusi e violazioni dei diritti umani e a sostegno dei diritti sessuali e riproduttivi dei cittadini e delle cittadine europee, del diritto delle donne all'autodeterminazione e all'aborto, del principio di parità di genere e a tutela degli standard di protezione dei diritti umani fondamentali richiesti dalla comune appartenenza all'Unione europea, in conformità con l'articolo 2 del Trattato sull'Unione europea.
(2-01254) «Boldrini, Quartapelle Procopio, Serracchiani».


Iniziative di competenza in relazione alle criticità emerse nell'applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro per il settore della vigilanza privata con riferimento ai dipendenti del gruppo Sicuritalia – 2-01252

E)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
   il gruppo Sicuritalia, che si occupa di vigilanza privata, conta 15 mila dipendenti in tutta Italia, 100 mila clienti e un ricavo consolidato da 650 milioni di euro, che l'azienda conferma anche per il 2020;
   in Italia, il comparto sicurezza e vigilanza privata vale 3,5 miliardi di euro, ma il 40 per cento del fatturato è prodotto dalle dieci aziende più grandi. Sicuritalia è il gruppo principe in quanto a fatturato e a dimensioni occupazionali; a tutt'oggi, gli addetti della vigilanza non armata hanno retribuzioni fra le più basse d'Italia. Il contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria prevede paghe base che, ai primi livelli, variano dai 797,14 euro lordi (livello F) ai 930,00 euro lordi (livello D);
   il contratto collettivo nazionale di lavoro è quello della «vigilanza privata e servizi fiduciari», stipulato nel 2013 e valido fino al 31 dicembre 2015. Sottoscritto da Cgil e Cisl, ad oggi è scaduto da 5 anni e 4 mesi;
   i tribunali del lavoro di Torino e Milano hanno stabilito che si tratta di salari al di sotto della soglia di povertà, incompatibili con l'articolo 36 della Costituzione;
   come riportato da Franz Baraggino su ilfattoquotidiano.it, in data 16 aprile 2021, gli oltre 4.000 soci lavoratori della cooperativa Sicuritalia servizi fiduciari – che fa parte del gruppo – da otto anni approvano deroghe al contratto collettivo nazionale di lavoro per affrontare continue crisi aziendali. «All'iniziale piano di crisi del 2013 segue a ruota quello del 2017», spiegano i sindacati. Le ragioni sono nel verbale di assemblea: «La crisi del settore, la difficile congiuntura economica e la diminuzione delle tariffe che i clienti sono disposti a pagare». E dunque: «Un immediato adeguamento al contratto avrebbe ripercussioni sui livelli occupazionali» o peggio, «determinerebbe il dissesto economico-finanziario della cooperativa»;
   ilfattoquotidiano.it spiega che le deroghe avrebbero dovuto terminare a maggio 2020, con il pieno adeguamento a un contratto collettivo nazionale di lavoro che ad oggi la cooperativa non ha mai applicato integralmente. Invece è stata convocata un'assemblea in data 20 aprile 2020 e «per l'ennesima volta i soci lavoratori sono stati invitati a derogare al già misero contratto collettivo di categoria perché l'immediato adeguamento a quel contratto comprometterebbe seriamente la continuazione dell'attività»; ancora su ilfattoquotidiano.it vengono riportate le dichiarazioni in merito dei sindacati, che denunciano «incongruenze nelle informazioni dovute ai soci lavoratori» e attaccano: «con le deroghe al contratto Sicuritalia ha ridotto il costo del lavoro ed ha usufruito di molti appalti pubblici e privati», sostiene Stefano Franzoni (Uiltucs);
   secondo quanto riportato da ilfattoquotidiano.it, ai soci lavoratori di Sicuritalia è stata proposta negli ultimi anni la cancellazione dell'integrazione per la malattia, che l'accordo del 2013 sul contratto collettivo nazionale di lavoro volle pagata al 100 per cento. Ma non solo. «Per ogni ora di straordinario i lavoratori hanno avuto molto meno di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro, indifferentemente che si trattasse di lavoro diurno, notturno o festivo», spiega il sindacalista Franzoni (Uiltucs), che aggiunge: «Con salari così bassi, gli straordinari fanno la differenza, arrivando anche a un terzo del guadagno»;
   i sindacati hanno invitato i soci lavoratori a contattare l'azienda, richiedere il regolamento e rivendicare la partecipazione telematica. Secondo quanto riportato da ilfattoquotidiano.it, l'azienda ha allegato alle risposte un regolamento sociale depositato presso l'ispettorato territoriale del lavoro nel 2018, ma diverso da quello del 2017, al quale fa riferimento la recente convocazione di assemblea, e dove sono assenti i tagli agli straordinari riscontrabili invece dalle buste paga, coerentemente con il citato regolamento del 2017;
   secondo ilfattoquotidiano.it le risposte ricevute dalla cooperativa avrebbero riguardato la possibilità di convocare un'assemblea che si sarebbe dovuta tenere a porte chiuse, dove «a rappresentare i lavoratori sarà una persona indicata dall'azienda»;
   nel 2020, il tribunale del lavoro di Bergamo ha dato ragione a un lavoratore della cooperativa di Sicuritalia, condannata in contumacia a risarcirlo per gli straordinari in deroga al contratto collettivo. La sentenza si aggiunge ad altre e anche la Corte di cassazione, pronunciandosi sulla materia, nel febbraio 2019, ha affermato che il principio costituzionale della «sufficienza della retribuzione» si soddisfa proprio rispettando i minimi previsti dai contratti collettivi nazionali di lavoro di categoria –:
   se il Governo non intenda adottare iniziative, per quanto di competenza, volte a verificare i fatti esposti in premessa e il rispetto da parte della cooperativa Sicuritalia delle procedure e della normativa nazionale;
   se il Governo non ritenga, per quanto di competenza, di adoperarsi ai fini del rinnovo del contratto di lavoro già stipulato nel 2013 e valido fino al 31 dicembre 2015, in favore di miglioramenti per la categoria;
   quali iniziative di competenza si intendano assumere per verificare che la volontà e l'interesse dei soci lavoratori siano rispettati, in particolare nel caso in cui venga loro richiesto di approvare deroghe ai contratti collettivi;
   se non ritengano necessario adottare iniziative urgenti per rivedere la normativa nazionale sulle cooperative, sugli appalti e sulla somministrazione di lavoro relativa alle cooperative, per impedire le gravi problematiche emerse in questi anni come evidenziato in premessa.
(2-01252) «Costanzo, Schullian».


Elementi in merito ai tempi di adozione dei provvedimenti in materia di politiche attive del lavoro di cui all'articolo 1, commi 324 e 326, della legge n. 178 del 2020 – 2-01260

F)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:
   la legge di bilancio per il 2021 (articolo 1, comma 324, della legge n. 178 del 2020) ha disposto che parte delle risorse del neoistituito «Fondo per l'attuazione di misure relative alle politiche attive rientranti tra quelle ammissibili dalla Commissione europea nell'ambito del programma React EU» – pari a 233 milioni di euro per il 2021 – siano utilizzate per l'istituzione di un Programma nazionale denominato «Garanzia di occupabilità», finalizzato all'inserimento occupazionale mediante l'erogazione di servizi specifici di politica attiva del lavoro, nell'ambito del Patto di servizio personalizzato stipulato tra i soggetti disoccupati e i centri per l'impiego al fine dell'inserimento lavorativo (ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo n. 150 del 2015);
   le prestazioni connesse al programma nazionale «Garanzia di occupabilità» – individuate tra quelle ammissibili al finanziamento del programma React EU – compresi la definizione delle medesime prestazioni per tipologia di beneficiari, le procedure per assicurare il rispetto del limite di spesa, le caratteristiche dell'assistenza intensiva nella ricerca di lavoro e i tempi e le modalità di erogazione da parte della rete dei servizi per le politiche del lavoro, nonché la specificazione dei livelli di qualità di riqualificazione delle competenze, sono determinate da un successivo decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
   nelle more dell'istituzione del programma «Garanzia di occupabilità» e nel limite di 267 milioni di euro per il 2021, è stato previsto inoltre che l'assegno di ricollocazione – che consiste in un importo da utilizzare presso i soggetti che forniscono servizi di assistenza personalizzata per la ricerca di occupazione – torni ad essere riconosciuto, tra l'altro, ai percettori di NASpI o Dis-COLL da oltre 4 mesi;
   il comma 326 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2021, legge n. 178 del 2020, ha, inoltre, previsto che con deliberazione del consiglio di amministrazione dell'Anpal, adottata previa approvazione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentite le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sono definiti i tempi, le modalità operative di erogazione e l'ammontare dell'assegno di ricollocazione e le procedure per assicurare il rispetto del limite di spesa, con la presa in carico del beneficiario da parte dei centri per l'impiego e con il servizio di accompagnamento all'inserimento lavorativo, che può essere erogato dai centri per l'impiego o dai soggetti privati accreditati ai sensi dell'articolo 12 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150, nel rispetto dei regimi di accreditamento regionale;
   il 2020 ha causato ingenti danni all'economia del Paese, provocando sia un aumento della disoccupazione, sia la chiusura di diverse imprese; per tali ragioni l'istituzione del programma «Garanzia di occupabilità» è particolarmente importante al fine di contrastare gli effetti della pandemia e per rilanciare in maniera adeguata le politiche attive del lavoro, anche in vista dell'imminente scadenza del blocco dei licenziamenti fissato al 30 giugno 2021;
   il programma «Garanzia di occupabilità» nasce, infatti, per finalizzare l'inserimento occupazionale dei senza lavoro mediante l'erogazione di servizi specifici di politica attiva del lavoro –:
   in quali tempi il Ministro interpellato intenda provvedere all'adozione del decreto attuativo richiamato in premessa, nonché, per quanto di competenza, all'approvazione della delibera del consiglio di amministrazione dell'Anpal, chiamata a definire i tempi e le modalità operative di erogazione e l'ammontare dell'assegno di ricollocazione, provvedimenti particolarmente importanti per rilanciare le politiche attive del lavoro e contrastare gli effetti negativi causati dall'emergenza epidemiologica da COVID-19.
(2-01260) «Segneri, Invidia, Davide Aiello, Amitrano, Barzotti, Ciprini, Cominardi, Cubeddu, Pallini, Tripiedi, Tucci, Dieni, D'Ippolito, Donno, Faro, Ficara, Flati, Gagnarli, Gallo, Giarrizzo, Giordano, Iorio, Licatini, Lovecchio, Maglione, Alberto Manca, Manzo, Maraia, Marzana, Melicchio, Micillo, Palmisano, Parentela, Perconti, Pignatone, Raffa, Saitta, Scagliusi, Serritella, Sut, Terzoni».