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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 2 ottobre 2020

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 2 ottobre 2020.

  Amitrano, Ascani, Azzolina, Battelli, Boccia, Bonafede, Boschi, Brescia, Buffagni, Cancelleri, Casa, Castelli, Cirielli, Colucci, Davide Crippa, D'Incà, D'Uva, Dadone, Daga, De Micheli, Del Re, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Di Stefano, Fantuz, Ferraresi, Gregorio Fontana, Fraccaro, Franceschini, Frusone, Gallinella, Gelmini, Giachetti, Giacomoni, Giorgis, Grimoldi, Gualtieri, Guerini, Invernizzi, Iorio, L'Abbate, Liuni, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Maggioni, Marattin, Mauri, Molinari, Morani, Morassut, Nardi, Orrico, Palmisano, Parolo, Perantoni, Rampelli, Rizzo, Rosato, Rotta, Ruocco, Scalfarotto, Serracchiani, Carlo Sibilia, Sisto, Spadafora, Spadoni, Speranza, Tofalo, Tomasi, Traversi, Vignaroli, Villarosa, Raffaele Volpi, Zoffili.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 30 settembre 2020 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
  SIANI ed altri: «Disposizioni per la protezione, la promozione e il sostegno dell'allattamento materno» (2690);
  COSTA: «Interpretazione autentica dell'articolo 32 della legge 24 marzo 1958, n. 195, in materia di durata della carica dei componenti elettivi del Consiglio superiore della magistratura» (2691);
  BUCALO e FRASSINETTI: «Disposizioni per la riorganizzazione e il potenziamento del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore» (2692);
  GALIZIA: «Disposizioni per la protezione degli interpreti e dei traduttori che svolgono le funzioni di perito o di consulente tecnico nei procedimenti per reati di criminalità organizzata nazionale o internazionale» (2693).

  In data 1o ottobre 2020 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
  TONDO: «Istituzione della Giornata del 4 novembre quale giorno festivo per la celebrazione dell'unità nazionale e delle Forze armate» (2694);
  PAGANI: «Disposizioni in materia di servizi di sicurezza privata e di impiego delle guardie giurate fuori del territorio nazionale» (2695);
  VERSACE: «Istituzione dell'Albo delle associazioni e della figura dell'operatore specializzato contro la violenza sessuale e di genere nonché disposizioni per l'assistenza delle vittime» (2696);
  PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE DELRIO ed altri: «Modifiche alla parte II della Costituzione concernenti le competenze delle Camere e del Parlamento in seduta comune, la composizione del Senato della Repubblica, il procedimento legislativo, la nomina del Governo, i procedimenti di fiducia e sfiducia e lo scioglimento degli organi delle Regioni» (2697).

  Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge costituzionale CECCANTI ed altri: «Introduzione degli articoli 55-bis e 55-ter della Costituzione, concernenti la dichiarazione dello stato di emergenza e l'istituzione di una Commissione parlamentare speciale per l'esercizio delle funzioni delle Camere» (2452) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Sarli.
  La proposta di legge FRAGOMELI: «Riconoscimento della canzone “Bella ciao” quale espressione popolare dei valori fondanti della nascita e dello sviluppo della Repubblica» (2483) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Frailis.
  La proposta di legge FRATE ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli studenti esclusi dalla didattica a distanza» (2642) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Angiola.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   III Commissione (Affari esteri):
  CONSIGLIO NAZIONALE DELL'ECONOMIA E DEL LAVORO: «Ratifica ed esecuzione della Convenzione n. 184 sulla sicurezza e la salute nell'agricoltura, adottata a Ginevra il 21 giugno 2001 dalla Conferenza generale dell'Organizzazione internazionale del lavoro nel corso della sua 89a sessione» (2666) Parere delle Commissioni I, V, XI, XII e XIII.

   VI Commissione (Finanze):
  FITZGERALD NISSOLI ed altri: «Modifiche all'articolo 1, comma 741, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, e alla tariffa allegata al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 1986, n. 131, in materia di applicazione dell'imposta municipale propria e dell'imposta di registro relativamente a immobili posseduti nel territorio nazionale da cittadini italiani e degli Stati dell'Unione europea non residenti in Italia che mantengano legami familiari e affettivi con il luogo in cui è ubicato l'immobile» (2563) Parere delle Commissioni I, III, V e VIII;
  RADUZZI: «Modifiche al testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, di cui al decreto legislativo 1o settembre 1993, n. 385, concernenti l'esercizio delle attività di agente in attività finanziaria e di mediatore creditizio, nonché introduzione dell'articolo 120-bis del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, concernente il termine per la registrazione dei dati relativi al comportamento debitorio» (2581) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, X e XIV.

   VII Commissione (Cultura):
  MADIA ed altri: «Riconoscimento della qualifica di attrice o attore professionista e istituzione del registro nazionale» (2568) Parere delle Commissioni I, V, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
  FRATE ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli studenti esclusi dalla didattica a distanza» (2642) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, IX e XII.

   VIII Commissione (Ambiente):
  CONSIGLIO REGIONALE DELLE MARCHE: «Modifica al decreto legislativo 17 febbraio 2017, n. 42, recante disposizioni in materia di armonizzazione della normativa nazionale in materia di inquinamento acustico, a norma dell'articolo 19, comma 2, lettere a), b), c), d), e), f) e h), della legge 30 ottobre 2014, n. 161» (2639) Parere delle Commissioni I, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   IX Commissione (Trasporti):
  SOZZANI ed altri: «Modifica all'articolo 37 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, in materia di istituzione di un osservatorio permanente per i diritti dei pendolari nell'ambito dell'Autorità di regolazione dei trasporti» (1287) Parere delle Commissioni I, V, XI e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
  ROSSO ed altri: «Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285» (2627) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VII, VIII, XII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   XI Commissione (Lavoro):
  CONSIGLIO NAZIONALE DELL'ECONOMIA E DEL LAVORO: «Tutele delle lavoratrici e dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti iscritti alla Gestione separata presso l'Istituto nazionale della previdenza sociale» (2624) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), X, XII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Annunzio di una proposta di modificazione al Regolamento.

  In data 1o ottobre 2020 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di modificazione al Regolamento d'iniziativa dei deputati:
  CECCANTI, BERLINGHIERI, DORI, GIANNONE, LATTANZIO, MAGI, PETTARIN, PEZZOPANE, SARLI, SIANI, SIRAGUSA, TERMINI E VIZZINI: «Articolo 48-ter: partecipazione ai lavori parlamentari ed esercizio del voto secondo procedure telematiche» (Doc. II n. 15).

  Sarà pubblicata e trasmessa alla Giunta per il Regolamento.

Annunzio di sentenze della Corte costituzionale.

  La Corte costituzionale ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 30, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, copia della seguente sentenza che, ai sensi dell'articolo 108, comma 1, del Regolamento, è inviata alla XI Commissione (Lavoro), nonché alla I Commissione (Affari costituzionali):
  in data 10 settembre 2020, Sentenza n. 200 del 22 luglio – 10 settembre 2020 (Doc. VII, n. 529),
   con la quale:
    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 2, comma 2, della legge della Regione Liguria 27 dicembre 2018, n. 29 (Disposizioni collegate alla legge di stabilità per l'anno 2019), nella parte in cui ha sostituito l'articolo 16, comma 11, della legge della Regione Liguria 25 marzo 1996, n. 15 (Norme sull'assunzione agli impieghi regionali);
    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 30, comma 1, della legge della Regione Liguria n. 29 del 2018 e dell'intera legge della Regione Liguria 19 aprile 2019, n. 5 (Norma di interpretazione autentica);
    dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 2, comma 1, della legge della Regione Liguria n. 29 del 2018, promossa, in riferimento agli articoli 51, primo comma, 97, quarto comma, e 117, secondo comma, lettera l), della Costituzione, dal Presidente del Consiglio dei ministri;
    dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 2, comma 2, della legge della Regione Liguria n. 29 del 2018, nella parte in cui ha sostituito l'articolo 16, comma 9, della legge della Regione Liguria n. 15 del 1996, promossa, in riferimento agli articoli 3, 51, 97 e 117, secondo comma, lettera l), della Costituzione, dal Presidente del Consiglio dei ministri;
    dichiara cessata la materia del contendere in ordine alla questione di legittimità costituzionale dell'articolo 2, comma 2, della legge della Regione Liguria n. 29 del 2018, nella parte in cui ha sostituito l'articolo 16, comma 10, della legge della Regione Liguria n. 15 del 1996, promossa, in riferimento agli articoli 3, 51, 97 e 117, secondo comma, lettera l), della Costituzione, dal Presidente del Consiglio dei ministri.

  La Corte costituzionale ha depositato in cancelleria le seguenti sentenze che, ai sensi dell'articolo 108, comma 1, del Regolamento, sono inviate alle sottoindicate Commissioni competenti per materia, nonché alla I Commissione (Affari Costituzionali):
  Sentenza n. 201 del 21 luglio – 17 settembre 2020 (Doc. VII, n. 530),
   con la quale:
    dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 5, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 (Approvazione del testo unico delle imposte sui redditi), sollevate dalla Commissione tributaria provinciale di Genova, in riferimento agli articoli 3, primo comma, 24, secondo comma, 53, primo comma, e 113, secondo comma, della Costituzione:
   alla VI Commissione (Finanze);
  Sentenza n. 206 dell'8 – 25 settembre 2020 (Doc. VII, n. 531),
   con la quale:
    dichiara inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 23, comma 1, lettera a), della legge della Regione Toscana 25 marzo 2015, n. 35 (Disposizioni in materia di cave. Modifiche alla legge regionale 104/1995, legge regionale 65/1997, legge regionale 78/1998, legge regionale 10/2010 e legge regionale 65/2014), sollevata, in riferimento all'articolo 3 della Costituzione, dal Tribunale amministrativo regionale per La Toscana:
   alla IX Commissione (Trasporti).

Trasmissione dalla Corte costituzionale.

  La Corte costituzionale, in data 24 settembre 2020, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 30, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, copia conforme della decisione n. 205 dell'8-24 settembre 2020, con la quale la Corte stessa ha disposto la correzione di un errore materiale contenuto nella sentenza n. 186 del 9-31 luglio 2020 (Doc. VII, n. 519), già inviata, ai sensi dell'articolo 108, comma 1, del Regolamento, in data 3 agosto 2020, alla I Commissione (Affari costituzionali).

  Questa decisione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 30 settembre e 1o ottobre 2020, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Relazione sullo Stato di diritto 2020 – La situazione dello Stato di diritto nell'Unione europea (COM(2020) 580 final), corredata dal relativo documento di lavoro dei servizi della Commissione – Relazione sullo Stato di diritto 2020 – Capitolo sulla situazione dello Stato di diritto in Italia (SWD(2020) 311 final), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e II (Giustizia);
   Proposta di decisione di esecuzione del Consiglio recante modifica della decisione di esecuzione (UE) 2017/1768 che autorizza la Croazia ad applicare una misura speciale di deroga all'articolo 287 della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d'imposta sul valore aggiunto (COM(2020) 599 final), che è assegnata in sede primaria alla VI Commissione (Finanze);
   Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Valutazione intermedia del programma di sostegno alle riforme strutturali (COM(2020) 603 final), che è assegnata in sede primaria alla V Commissione (Bilancio);
   Proposta di decisione di esecuzione del Consiglio recante modifica della decisione di esecuzione (UE) 2018/279 che autorizza Malta ad applicare una misura speciale di deroga all'articolo 287 della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d'imposta sul valore aggiunto (COM(2020) 617 final), che è assegnata in sede primaria alla VI Commissione (Finanze);
   Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio basata sull'articolo 29, paragrafo 1, della direttiva (UE) 2017/541 del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 marzo 2017 sulla lotta contro il terrorismo e che sostituisce la decisione quadro 2002/475/GAI e che modifica la decisione 2005/671/GAI del Consiglio (COM(2020) 619 final), che è assegnata in sede primaria alla II Commissione (Giustizia);
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Un'Unione dei mercati dei capitali per le persone e le imprese: nuovo piano di azione (COM(2020) 590 final), corredata dal relativo allegato (COM(2020) 590 final – Annex 1), che è assegnata in sede primaria alla VI Commissione (Finanze).

Trasmissione dalla Regione Emilia-Romagna.

  La Regione Emilia-Romagna, in qualità di commissario delegato titolare di contabilità speciale, con lettera pervenuta in data 1o ottobre 2020, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 27, comma 4, del codice della protezione civile, di cui al decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, il rendiconto, per l'anno 2020, relativo alla contabilità speciale n. 5942, concernente le attività connesse alle eccezionali avversità atmosferiche che hanno colpito la regione Emilia-Romagna nei giorni dal 4 al 7 febbraio 2015, di cui alle ordinanze del capo del Dipartimento della protezione civile n. 232 del 2015 e n. 350 del 2016.

  Questo documento è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla VIII Commissione (Ambiente).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative di competenza volte a tutelare il riccio di mare dal prelievo intensivo – 2-00924

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:
   il riccio di mare Paracentrotus lividus è uno dei principali erbivori delle zone costiere superficiali del Mediterraneo e attraverso la sua attività di grazing, praticando quindi un'attività di pascolo del manto algale, contribuisce a definire la struttura della comunità bentonica infralitorale, costituita dagli organismi acquatici che vivono in stretto contatto con il fondo o fissati al substrato solido;
   da diversi anni in Sardegna, così come in Puglia e in Sicilia, ovvero nelle regioni in cui la pesca dei ricci è una consolidata tradizione, il prelievo intensivo sta riducendo drasticamente la presenza del Paracentrotus lividus;
   in particolare, nell'isola, infatti, lo sfruttamento degli stock risulta considerevole a causa del continuo aumento della domanda e di evidenti difficoltà nella gestione e nel controllo di tutto il processo di filiera. Questo ha portato a casi di sovrasfruttamento (overfishing) imputabili al prelievo da parte dei pescatori autorizzati ma anche da parte di chi pratica la pesca illegale o a fini ricreativi;
   il prelievo incontrollato di questa specie incide prevalentemente sulle classi di taglia che superano i 50 mm (taglia commerciale minima) e il decremento della popolazione, come conseguenza della pesca, può originare numerosi effetti indiretti alterando i processi ecologici che caratterizzano gli habitat costieri;
   nello specifico, la rimozione sistematica dei ricci di mare più grandi, quindi più produttivi in termini di gonadi, riduce il numero di individui fertili che rilasciano gameti nell'ambiente circostante, producendo un effetto a cascata di riduzione delle popolazioni naturali. La riduzione della densità degli adulti, inoltre, ha un effetto negativo sul reclutamento degli individui giovani che utilizzano gli adulti per nascondersi e proteggersi dai predatori naturali. La riduzione della densità, dell'abbondanza e della dimensione media dei ricci adulti ha conseguenze drammatiche sia dal punto di vista ecologico, a causa delle modifiche degli equilibri dell'intera comunità bentonica, sia da quello socio-economico, a causa delle ricadute su tutta la filiera della produzione del prodotto riccio di mare (pescatori, distributori, ristoratori);
   l'area marina protetta Capo Caccia – Isola Piana ha realizzato, in collaborazione con l'Università di Sassari e il Consorzio nazionale interuniversitario per le scienze del mare (Conisma), quattro campagne di studio negli anni 2006, 2007, 2018 e 2019, con lo scopo di acquisire dati e informazioni relativi alla presenza, distribuzione, abbondanza e struttura demografica di Paracentrotus lividus all'interno della stessa area marina protetta;
   i dati raccolti nel corso dell'indagine evidenziano che, rispetto alla precedente campagna di monitoraggio (2018), i risultati del 2019 hanno mostrato un ulteriore decremento della popolazione totale di Paracentrotus lividus e, considerando tutti i dati pregressi raccolti per quest'area per la batimetria 5m, si può affermare che la popolazione totale dal 2006 si è ridotta drasticamente con percentuali molto spesso superiori all'85 per cento;
   la pesca incontrollata, la minaccia dell'alterazione degli habitat e la possibile scomparsa della specie hanno già portato il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali a vietare la pesca delle oloturie, echinodermi comunemente noti come «cetrioli di mare», presenti nel Mar Mediterraneo;
   risulta pertanto evidente che il Paracentrotus lividus si trovi oggi in uno stato di grave depauperamento e che si renda necessaria l'adozione di misure volte alla tutela della specie –:
   quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere al fine di tutelare il Paracentrotus lividus, impedendone il rischio di estinzione, e se intenda promuovere campagne di comunicazione finalizzate ad accrescere la consapevolezza ambientale, favorendo, contestualmente, una maggior cooperazione tra tutti i soggetti coinvolti.
(2-00924) «Deiana, Cadeddu, Alberto Manca, Ilaria Fontana, Daga, D'Ippolito, Di Lauro, Federico, Licatini, Maraia, Micillo, Terzoni, Varrica, Vianello, Vignaroli, Zolezzi, Cabras, Luciano Cantone, Carabetta, Carbonaro, Carelli, Carinelli, Caso, Cassese, Cataldi, Maurizio Cattoi, Chiazzese, Cillis, Cimino, Ciprini, Colletti, Cominardi».


Iniziative volte a favorire la ripresa delle attività e delle relazioni familiari degli ospiti delle comunità terapeutiche residenziali – 2-00922

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 giugno 2020, all'articolo 1, comma 1, lettera bb), prevede che l'accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (Rsa), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione;
   tale disposizione, già prevista dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020, è stata protratta fino al 31 luglio 2020 dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 14 luglio 2020;
   come segnalato dall'Utim (Unione per la tutela delle persone con disabilità intellettiva), le famiglie con figli ospiti nelle comunità terapeutiche assistite chiedono l'allentamento delle succitate misure restrittive messe in atto nella fase acuta dell'emergenza sanitaria da Covid-19 e la ripresa, da parte dei ragazzi, delle terapie riabilitative che includono anche lo svolgimento di attività esterne finalizzate al loro reinserimento sociale;
   nelle comunità alloggio, aventi piccole dimensioni (8/10 utenti), vivono prevalentemente persone giovani/adulte con caratteristiche ed esigenze diverse da quelle degli anziani ospitati nelle Rsa, spesso non autosufficienti o con multi-morbilità;
   buona parte di dette persone, pur avendo problematiche varie (per esempio, sindrome di Down, insufficienza mentale, esiti da encefaliti, impossibilità a deambulare e altro), non hanno in genere patologie in atto e vivono nelle comunità terapeutiche residenziali soprattutto per il fatto di non poter più contare su un ambito domiciliare familiare idoneo;
   gli ospiti di dette realtà hanno la primaria necessità di riprendere le normali attività nel territorio urbano in cui sono inseriti, in base alle loro autonomie, la periodica frequentazione dei familiari, il ritorno a casa laddove possibile, la partecipazione alla vita sociale nel rispetto della necessità e del diritto all'integrazione, peraltro secondo il loro progetto educativo individuale –:
   se il Governo sia a conoscenza delle criticità esposte in premessa e quali iniziative intenda adottare per favorire la ripresa delle attività e delle relazioni familiari degli ospiti delle comunità terapeutiche residenziali.
(2-00922) «D'Arrando, Massimo Enrico Baroni, Ianaro, Lapia, Lorefice, Mammì, Menga, Nappi, Nesci, Provenza, Ruggiero, Sapia, Sarli, Sportiello».


Iniziative di competenza in ordine alla compatibilità della residenza «Casa impresa benessere» di Arzano (Na) con la disciplina dettata dalla legge n. 180 del 1978 e in ordine all'elaborazione di nuove linee guida sui requisiti di accreditamento regionale per le residenze psichiatriche – 2-00943

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:
   il sito d'informazione Nano Tv, il 23 giugno 2020, riporta la notizia riferita all'inaugurazione ad Arzano, in provincia di Napoli, di una residenza psichiatrica pubblica intitolata «Casa Impresa Benessere»;
   nell'articolo si scrive che ai quaranta ospiti della struttura saranno offerti percorsi di cura e di apprendimento volti a migliorare la propria condizione di salute, anche attraverso l'utilizzo di tecniche di sartoria e lavorazioni artigianali, in collaborazione con alcune delle aziende presenti nella zona industriale di Arzano. In particolare, l'azienda Kiton, ha già dato la propria disponibilità ad avviare un percorso di collaborazione con «Casa impresa benessere», inviando un proprio maestro di sartoria finalizzato a produrre una linea di cravatte a marchio Kiton, realizzata dai pazienti;
   la struttura è articolata su tre piani per un totale di 2000 metri quadrati;
   l'accordo in Conferenza unificata del 17 ottobre 2013 in merito alle strutture residenziali psichiatriche al punto 2 «Indicazioni sull'assetto organizzativo» prevede che le strutture residenziali psichiatriche, nell'ambito delle direttive regionali e aziendali, operino sulla base di linee guida clinico-assistenziali, validate dalla comunità scientifica nazionale e internazionale;
   la prassi scientifica nazionale e quella internazionale prevedono che le strutture residenziali psichiatriche siano sempre composte da piccole unità abitative, rendendo possibile un modello esistenziale/riabilitativo dove possa esprimersi nei migliori dei modi la relazione personale;
   la notevole metratura della struttura nasce e si propone in stridente contrasto con le consolidate esperienze maturate in tutto il Paese in questo delicato settore che hanno dimostrato che la presa in carico della persona in difficoltà passa attraverso un percorso personalizzato, fatto di ascolto, di progettazione condivisa in luoghi di piccole dimensioni, dove possa esprimersi al meglio la relazione interpersonale;
   mentre ad Arzano si rinchiudono, di nuovo, i malati psichiatrici, molte regioni, tra cui la Campania, hanno deliberato l'adozione di progetti terapeutico-riabilitativi individuali regionali sostenuti con il budget di salute;
   la proposta di legge relativa al budget di salute (A.C. 1752), in linea con la cosiddetta legge Basaglia, contrasta la disuguaglianza nell'accesso ai livelli essenziali di assistenza sociosanitari e valorizza le persone riducendo le conseguenti disabilità sociali. Le protegge, costruendo intorno a loro un gruppo di valutazione multidisciplinare che si prende in carico la persona vulnerabile che può e deve partecipare alle decisioni sul suo futuro. Questo gruppo è formato dai servizi sanitari specifici delle aziende sanitarie locali (Asl), servizi sociali degli enti locali, soggetti del terzo settore, famiglie;
   il budget di salute è un «piano finanziario per il benessere» costruito sulla persona che prevede quante e quali risorse umane, tecnico-professionali ed economico-finanziarie, e per quanto tempo, si devono investire per realizzare progetti terapeutici riabilitativi individualizzati con una probabilità di recupero alta e basata sulla valutazione di ipotesi soggettive e finalità condivise (casa, lavoro, socialità);
   promuove la partecipazione diretta dell'utente nella definizione dei propri bisogni prioritari, per programmare interventi personalizzati, in base alle risorse esistenti e si fonda sul superamento delle strutture protette, dei ricoveri ripetuti e protratti, dell'assistenzialismo passivizzante e dell'abbandono;
   è un percorso che parte sempre dalle persone che altrimenti, senza averlo scelto, abitano indefinitamente in strutture di lunga assistenza, ancorché accreditate, senza alcuna prospettiva evolutiva e terapeutica, come avviene ad Arzano –:
   quali iniziative di competenza intendano intraprendere, anche valutando se sussistono i presupposti per una eventuale attività ispettiva, al fine di verificare la compatibilità della residenza psichiatrica pubblica «Casa impresa benessere» con le norme previste dalla legge n. 180 del 1978, di prevenzione, cura e riabilitazione di pazienti con disturbi mentali, nonché di elaborare nuove linee guida nazionali in merito ai requisiti di accreditamento regionale delle strutture residenziali e semiresidenziali e accertare la tipologia di rapporto di lavoro con la quale saranno contrattualizzati i pazienti semiresidenziali che lavoreranno per l'azienda Kiton.
(2-00943) «D'Arrando, Sarli, Nesci, Nappi, Penna, Massimo Enrico Baroni, Ianaro, Lapia, Mammì, Menga, Provenza, Ruggiero, Sapia, Sportiello, Pallini, Parentela, Parisse, Paxia, Perconti, Pignatone, Raduzzi, Ricciardi, Romaniello, Roberto Rossini, Giovanni Russo, Saitta, Salafia, Sarti, Scutellà, Segneri, Francesco Silvestri, Sodano, Suriano, Elisa Tripodi».


Chiarimenti in merito alla continuità del servizio svolto da Alitalia-Società area e Alitalia Cityliner mediante le risorse già stanziate e in merito alla costituzione della società pubblica destinata ad acquisirne le partecipazioni – 2-00942

D)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   il decreto-legge n. 137 del 2019 ha autorizzato un finanziamento, sotto forma di prestito, di 400 milioni di euro a favore di Alitalia-Società area Spa e Alitalia Cityliner spa, entrambe in amministrazione straordinaria, al fine di assicurare la continuità del servizio svolto;
   il finanziamento, che si andava ad aggiungere a ulteriori 900 milioni di euro già erogati in passato, sempre sotto forma di prestito, avrebbe dovuto essere restituito entro sei mesi dall'erogazione, dunque entro giugno 2020;
   il citato decreto-legge dava inoltre mandato al commissario di espletare, entro il 31 maggio 2020, tutte le procedure propedeutiche alla cessione delle società;
   il percorso di cessione di Alitalia-Società area Spa e Alitalia Cityliner Spa delineato dal decreto-legge n. 137 del 2019 viene completamente stravolto, anche a seguito dell'esplosione della pandemia da Covid-19, con il decreto-legge n. 18 del 2020, comunemente detto «Cura Italia». L'articolo 79 del decreto ha previsto, infatti, la costituzione di una società interamente controllata dallo Stato alla quale avrebbero dovuto essere trasferite le società in amministrazione straordinaria;
   detto articolo è stato più volte novellato, anche in maniera estremamente rilevante, da successivi provvedimenti normativi, quali il decreto-legge n. 34 del 2020, con l'articolo 202, il decreto-legge n. 104 del 2020, con l'articolo 87;
   la norma attualmente vigente ha previsto la costituzione di una società a controllo interamente o prevalentemente pubblico che eserciti attività di impresa nel settore aereo, la stessa disposizione autorizza questa nuova società ad acquistare o prendere in affitto rami d'azienda di imprese titolari di licenza di trasporto aereo rilasciata dall'Enac «anche in amministrazione straordinaria». In parole semplici e comprensibili la disposizione autorizza all'acquisto di Alitalia. Inoltre, il Ministero dell'economia e delle finanze è stato autorizzato a partecipare al capitale sociale della costituenda «new.co» pubblica con un apporto complessivo di 3 miliardi di euro;
   sempre l'articolo 79 del decreto-legge n. 18 del 2020 ha previsto che la nuova società pubblica che dovrà procedere all'acquisto di Alitalia sia costituita con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Lo stesso decreto, in sede di prima applicazione, dovrebbe autorizzare la costituenda società pubblica all'elaborazione del piano industriale;
   a diversi mesi di distanza dall'entrata in vigore di una disposizione che, essendo contenuta in un decreto-legge, ai sensi dell'articolo 77 della Costituzione, avrebbe dovuto rivestire carattere di necessità e urgenza, del decreto interministeriale non si hanno notizie ufficiali, se non alcune dichiarazioni rilasciate dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, anche in sede di audizione parlamentare, nelle quali si riferiva che il decreto «fosse alla firma» dei vai Ministri dei quali è richiesto il concerto ai fini dell'adozione;
   il trascorrere dei mesi pone la rilevante questione relativa al fatto se Alitalia-Società area Spa e Alitalia Cityliner Spa, nelle more della loro acquisizione, potranno continuare a garantire il servizio svolto senza ricorrere ad ulteriori finanziamenti pubblici;
   tale situazione di incertezza è pesantemente aggravata dalla condotta del commissario, avvocato Leogrande, che ormai da tempo si è reso di fatto indisponibile allo svolgimento di un'audizione, più volte sollecitata, presso la Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera dei deputati, audizione che sarebbe opportuno svolgere quanto prima;
   nel frattempo il termine di restituzione dei 400 milioni di euro erogati a dicembre 2019 è stato differito al 31 dicembre 2020 dall'articolo 45 del decreto-legge n. 76 del 2020 –:
   se, nelle more della costituzione della società a partecipazione pubblica di cui all'articolo 79 del decreto-legge n. 18 del 2020, l'amministrazione straordinaria di Alitalia-Società aerea spa e Alitalia Cityliner spa sia in grado di continuare ad assicurare i servizi svolti dalle società, senza la necessità di dover ricorrere ad un ulteriore finanziamento pubblico, alla luce del miliardo e trecento milioni di euro già stanziati sotto tale forma dal 2017 ad oggi e ancora non restituiti;
   se i Ministri interpellati abbiano proceduto alla firma del decreto interministeriale e, in caso contrario, quali siano i motivi ostativi in relazione alle rispettive parti di competenza, che stanno impedendo l'espressione del rispettivo concerto.
(2-00942) «Zanella, Gelmini».


Elementi e iniziative di competenza in relazione alla riapertura delle indagini sulla strage di Bologna e per una riforma complessiva dell'istituto del segreto di Stato – 2-00898

E)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:
   il 23 febbraio 2006, i consulenti della Commissione Mitrokhin Gian Paolo Pelizzaro e Lorenzo Matassa depositarono la «Relazione sul gruppo Separat e il contesto dell'attentato del 2 agosto 1980», studio fondamentale di quella che nel linguaggio giornalistico verrà poi denominata la «pista palestinese» o «tedesco-palestinese»;
   nel saggio «I segreti di Bologna» l'ex giudice Rosario Priore e l'avvocato Valerio Cutonilli ipotizzano che la strage sia stata un attentato organizzato dal Fronte popolare per la liberazione della Palestina, ed eseguito materialmente dal gruppo «Separat» del terrorista Ilich Ramírez Sànchez, detto «Carlos lo Sciacallo», come ritorsione per la violazione degli accordi mai ufficializzati tra l'Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) e Governo italiano, il cosiddetto «Lodo Moro», tesi proposta anche dal giornalista Silvio Leoni;
   il saggio di Cutonilli e Priore confermerebbe l'ipotesi già emersa dai lavori della Commissione Mitrokhin circa i collegamenti tra la rete «Separat» e il terrorismo interno brigatista, tesi confermata anche dai documenti del libro «La strage del 2 agosto» del condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni;
   i documenti trasmessi dai servizi di sicurezza degli Stati del Patto di Varsavia, ora conservati presso gli archivi della Commissione Mitrokhin e delle altre principali Commissioni d'inchiesta parlamentari, confermerebbero la pista del terrorismo internazionale palestinese, già emersa, appunto, nell'ambito dei lavori delle medesime Commissioni;
   tra gli aspetti mai chiariti della strage del 2 agosto figura anche quello della presenza a Bologna dei terroristi delle Cellule Rivoluzionarie Thomas Kram e Christa-Margot Fröhlich, appurata nel corso della prima inchiesta sulla strage e ribadita da un articolo pubblicato su Il Giornale del 6 settembre 2012, a firma del giornalista Gianmarco Chiocci;
   la prova dei Dna sui resti attribuiti a Maria Fresu, disposta nel recente dibattimento del processo a carico di Gilberto Cavallini, ha dimostrato che quei poveri resti non erano della Fresu, ma appartengono a persona giovane e di sesso femminile, che si trovava vicinissima alla fonte dell'esplosione, persona mai reclamata da alcun familiare e tutt'ora sconosciuta;
   il corpo della Fresu risulta dunque scomparso e il reperto facciale a costei attribuito appartiene a persona ignota, non essendo attribuibile per le sue caratteristiche ad alcuna vittima conosciuta, come dimostrato dai verbali espletati dall'istituto di medicina legale dell'Università di Bologna;
   nell'agosto 1980 l'autorità giudiziaria di Bologna, nell'ambito dell'inchiesta sulla strage, chiese agli organi di polizia giudiziaria di effettuare accertamenti sui cittadini italiani e stranieri registrati negli alberghi del capoluogo emiliano nei giorni antecedenti il 2 agosto 1980;
   nel medesimo mese di agosto 1980 la polizia segnalò la presenza, nella notte fra il 1o il 2 agosto, all'Albergo Centrale di Bologna, di Thomas Kram, estremista tedesco di sinistra appartenente alle Cellule Rivoluzionarie e legato a Carlos;
   il 20 febbraio 1981 il Capo della polizia comunicò per iscritto al questore di Bologna e al direttore del Centro Nazionale Criminalpol-direzione Interpol che i «servizi collegati» avevano accertato che «gli estremi di cui Iaramillo, Juanita e Quintana Maria erano in possesso sono stati alterati dagli stessi possessori o da altre persone»;
   il 3 agosto 1981 la Digos di Bologna trasmise al giudice istruttore Aldo Gentile una informativa dell'Ucigos che riferiva gli esiti degli accertamenti svolti sulla sedicente Iaramillo condotti tramite l'Interpol, da cui risultava che gli estremi del passaporto utilizzato dalla suddetta corrispondevano in realtà a un uomo chiamato Francisco Ignacio Jordan;
   il 25 luglio 2020 su «Reggio Report» è stata pubblicata la notizia che Aldo Gentile, primo giudice istruttore titolare delle indagini sulla strage di Bologna, in un verbale di sommarie informazioni reso nel novembre 2012, dichiarò di conoscere Abu Anzeh Saleh, il cittadino giordano di origini palestinesi responsabile dell'organizzazione clandestina del Fronte popolare per la liberazione della Palestina in Italia;
   dalla documentazione giudiziale non è dato conoscere se furono condotte attività investigative finalizzate a verificare la legittimità della condotta di Gentile;
   la poca considerazione, a giudizio degli interpellanti, dedicata sinora dal pool giudiziario bolognese alla evidente presenza di piste alternative, rende auspicabile il trasferimento a Roma da Bologna della sede processuale sulla strage;
   già il compianto deputato Vincenzo Fragalà, con la propria attività parlamentare, ha promosso un'intensa attività di investigazione sui fatti ancora non svelati sulla strage di Bologna –:
   se siano a conoscenza dell'attività svolta dalla procura della Repubblica di Bologna e dall'ufficio istruzione negli anni 1980-86 sulla persona di Thomas Kram e sulle ragioni della sua presenza a Bologna;
   se siano a conoscenza dell'attività svolta dalla magistratura di Bologna negli anni 1980-86 sulle persone dei sedicenti Juanita Jaramillo, Maria Quintana e Ramon Gacitu, tutti alloggiati all'Hotel Milano Excelsior di Bologna e forniti di passaporti falsi cileni, simili a quelli utilizzati da terroristi filopalestinesi in attentati commessi negli anni Settanta;
   se risultano essere stati acquisiti elementi in relazione alle ragioni della permanenza in alberghi di Bologna il 1o e il 2 agosto 1980 di Francesco Marra e Brunello Puccia;
   se non si ritenga necessario adottare iniziative per una riforma complessiva dell'istituto del segreto di Stato;
   se non si ritenga urgente per il raggiungimento della verità storica e giudiziaria a favore dei parenti delle vittime dare libero accesso a tutti i documenti relativi alla strage di Bologna e alle vicende connesse – lodo Moro, la rete Separat di Carlos, i report trasmessi dai colonnello Giovannone dal Libano tra il novembre 1979 e il 31 dicembre 1981 – conservati presso gli archivi dei sistemi informativi e di sicurezza, al fine di permettere anche agli inquirenti maggiore solidità probatoria in relazione alla riapertura dell'inchiesta.
(2-00898) «Mollicone, Frassinetti, Lollobrigida, Bignami».